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Cronaca

Massolo “Paesi vulnerabili, interesse nazionale bussola in mare aperto”

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ROMA (ITALPRESS) – “Noi eravamo abituati a considerare un certo ordine nelle relazioni internazionali; invece, oggi tutti i Paesi navigano in mare aperto e questo navigare lo si gioca con la bussola dell’interesse nazionale. Questo mare aperto espone a vulnerabilità che possono essere militari o il danno che si può fare attraverso l’uso distorto della cibernetica; non si può escludere il terrorismo jihadista, e poi i nuovi tipi di armamenti come i droni. Tutto questo rappresenta una serie di minacce, ma ci sono anche minacce che derivano dal possibile degenerare delle crisi internazionali”. Così l’ambasciatore Giampiero Massolo intervistato da Claudio Brachino per la rubrica “Primo Piano” dell’Agenzia Italpress. Parlando del suo libro “Realpolitik. Il disordine mondiale e le minacce per l’Italia”, scritto assieme a Francesco Bechis ed edito da Solferino, spiega cos’è l’interesse nazionale, ovvero “una decisione politica che spetta fare ai governi su determinate situazioni, come evitare rischi o sfruttare opportunità. L’interesse nazionale di volta in volta è un atto di sintesi e in ogni situazione c’è questo elemento del minimizzare il rischio e massimizzare il vantaggio, da qui emerge che non c’è un interesse ideologicamente valido di ogni momento per perseguire qualsiasi finalità, ma varia di volta in volta e gli elettori giudicano questi atti. Noi vogliamo proporre ai nostri lettori un metodo per guardare alle relazioni internazionali e come si svolgono – aggiunge -, guardare al mondo così com’è, che è il frutto di incontri o scontri tra gli interessi nazionali. I protagonisti però sono ancora principalmente i governi che perseguono interessi nazionali che sono atti politici e sono giudicati dagli elettori”.
Massolo, inoltre, parla di temi attuali come il conflitto tra Russia e Ucraina, Medio Oriente e Mediterraneo. “Credo che entrambe le parti siano stufe ed esaurite dal conflitto. Fotografiamo sul terreno una situazione di stallo ma nessuna delle due parti è in grado di sedersi oggi al tavolo negoziale, la Russia perchè vuole ulteriormente consolidare il proprio vantaggio che ha sul terreno, l’Ucraina perchè vuole avere in futuro una posizione che consenta di non cedere nulla. Non è la condizione migliore per fare la pace, ma può essere la condizione per rallentare e arrivare a un cessate il fuoco. E’ quello che si vuole intestare Trump”. Per quanto riguarda il Medio Oriente, Massolo spiega che “l’ipotesi di due Stati e due popoli in questa fase è irrealizzabile, quello che è molto importante è mantenere la prospettiva di qualcosa di politico significativo in termini di status per i palestinesi, perchè senza questo non si può tornare alla logica degli accordi di Abramo che è una conquista di Trump durante il primo mandato. La vuole rilanciare arrivando, potenzialmente, a un’intesa tra Israele e Arabia Saudita di un reciproco riconoscimento e dunque un riassetto del Medio Oriente a scapito dell’Iran e della ideologizzazione del conflitto mediorientale. Questa è la logica alla quale Trump vuole tornare, lui non vuole un conflitto ma vuole la pacificazione di segno occidentale, per questo è importante mantenere questa prospettiva e vedere quanta carta bianca Trump può lasciare a Israele che ora ha vinto sul terreno”. Secondo l’ambasciatore nel Mediterraneo “si scaricano molte tensioni internazionali che provocano fenomeni migratori, il risorgere del jihadismo estremo che credevamo sconfitto, così come il tema degli approvvigionamenti energetici sui quali incide il rischio geopolitico. Il bacino del Mediterraneo è incubatore di questo genere di situazioni e tutto si ripercuote. Noi abbiamo un compito preciso come Italia, che ha un interesse nazionale molto legato al Mediterraneo – evidenzia – che è fare in modo che non si distolga l’attenzione dell’Europa e della Nato anche da quel bacino e da quanto accade nel Mediterraneo allargato perchè altrimenti risorse, capitale politico, difesa si spostano tutte verso Nord-est”. Infine, un passaggio sugli organismi internazionali che “non hanno una vita propria ma camminano sulle gambe degli Stati. Ci si accorge che in un mondo dove non comanda nessuno, anche gli organismi internazionali non vengono vissuti come strumento idoneo per risolvere le controversie internazionali e se è così è perchè non c’è percezione del multilateralismo che per l’Italia è una vocazione, ma dobbiamo abituarci a un mondo che usa gli organismi internazionali quando sono utili per perseguire degli interessi”, conclude.
-foto Italpress-
(ITALPRESS).

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Liste d’attesa, Schillaci “Non c’è una guerra con le Regioni”

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ROMA (ITALPRESS) – “La sanità non è una questione di appartenenza politica. Il confronto avviene su un piano tecnico e istituzionale, non ideologico. E’ un processo dialettico normale in un sistema complesso come il nostro. Continuo a credere che così arriveremo a una sintesi, perchè l’obiettivo è comune: migliorare il servizio per i cittadini”. Lo dice, intervistato dal Corriere della Sera, il ministro della Salute Orazio Schillaci, in merito alla questione delle liste d’attesa.

Con le Regioni “non siamo in guerra – precisa -. Si tratta di un confronto istituzionale legittimo su un tema delicato come i poteri sostitutivi. Voglio essere chiaro: l’obiettivo non è punirle, ma garantire che i cittadini possano vedere rispettato il loro diritto alle cure nei tempi appropriati. La legge prevede già procedure e criteri ben definiti”.

Per Schillaci “ogni confronto serio deve partire da un presupposto: i cittadini hanno diritto a ricevere prestazioni sanitarie nei tempi indicati dalle classi di priorità prescritte dal medico. Se ci sono suggerimenti per rendere più equilibrato il percorso che porta ai poteri sostitutivi, li valuteremo con attenzione, ma senza compromettere l’efficacia dell’intervento”.

La normativa “prevede che, in assenza di intesa dopo un congruo periodo di confronto, il governo possa procedere. Ci sono 30 giorni di tempo. Bisogna lavorare perchè le prerogative di tutti siano rispettate, soprattutto quelle dei cittadini”.
-foto IPA Agency-
(ITALPRESS)

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Tajani a ministro Esteri Oman “Sostegno a mediazione tra Usa e Iran”

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ROMA (ITALPRESS) – Il ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani ha incontrato il Ministro degli Esteri omanita Badr Albusaidi, giunto a Roma nel ruolo di mediatore per la nuova tornata dei colloqui di alto livello tra Stati Uniti ed Iran. I primi colloqui USA-Iran sul programma nucleare si sono tenuti a Mascate lo scorso 12 aprile presso la residenza del ministro Albusaidi. Su richiesta delle parti, la seconda sessione dei colloqui viene adesso ospitata in Italia.

Nell’incontro, il ministro Tajani ha salutato con favore l’azione di mediazione svolta dall’Oman: “C’è il totale sostegno dell’Italia alla mediazione dell’Oman fra USA e Iran”. Il ministro omanita ha espresso profondo apprezzamento per la disponibilità offerta dal Governo italiano a facilitare il dialogo tra le parti in un ambiente sereno e produttivo. “Davanti alle numerose sfide politiche e securitarie in un contesto di forte volatilità regionale, l’Italia sia pronta ad accompagnare ogni ulteriore iniziativa in favore della pace e la stabilità internazionale”, ha detto Tajani.

“Da parte italiana – sottolinea la Farnesina -, si è quindi espresso l’auspicio che tali colloqui possano imprimere una decisa accelerazione al negoziato tra l’Amministrazione statunitense e il Governo iraniano per l’individuazione di una soluzione diplomatica necessaria per la stabilità dell’intero Medio Oriente. Un tema che è al centro dell’azione diplomatica italiana, a partire dai costanti contatti del ministro Tajani con l’Amministrazione statunitense, con l’omologo iraniano Araghchi e alle frequenti interlocuzioni con il direttore generale dell’AIEA Grossi”.

– Foto screenshot da video ufficio stampa Farnesina –

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Cronaca

Norris il più veloce nelle FP2 in Arabia Saudita, Leclerc 4°

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ROMA (ITALPRESS) – Lando Norris fa segnare il miglior crono in 1:28.267 nella seconda sessione delle prove libere del Gran Premio di Arabia Saudita 2025, valido per il Mondiale di Formula 1. Il pilota britannico della McLaren precede il compagno di squadra Oscar Piastri di 163 millesimi e la Red Bull dell’iridato in carica Max Verstappen di 280 millesimi.

Quarto tempo per Charles Leclerc, su Ferrari, che ha un ritardo di quasi mezzo secondo dal leader del Mondiale; mentre con l’altra Rossa Lewis Hamilton chiude soltanto in tredicesima piazza. Ottima prova delle due Williams, con Carlos Sainz che si issa fino al quinto posto ed Alexander Albon che ottiene il decimo tempo, davanti alla Mercedes di Kimi Antonelli.

– foto Ipa Agency –

(ITALPRESS).

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