Politica
Renzi “Meloni sta distruggendo i legami istituzionali del Paese”
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2 ore fa-
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RedazioneROMA (ITALPRESS) – “L’indagine della Corte penale internazionale mi preoccupa, ma è solo la punta dell’iceberg. Quello che non si vede è ancora più pericoloso”. Lo dice, in un’intervista alla Stampa, il leader di Italia Viva, Matteo Renzi.
“Meloni sta distruggendo sistematicamente i legami istituzionali del Paese”. “Penso – aggiunge – anche alla frattura nei servizi segreti – aggiunge – alla Rai usata come megafono del governo a cominciare da Bruno Vespa, al capo del Dap che se ne va perché Delmastro gli ha fatto terra bruciata intorno, alla Digos che arresta un criminale e loro lo scarcerano”. E poi: “hanno riportato a casa un torturatore e la premier scappa: folle”. Su Nordio dice: “Più che deluso – afferma – sono sconvolto: di fatto, è il portavoce di quel sadico giustizialista che è Delmastro. Nordio doveva cambiare il giustizialismo di Fdi: invece Fdi ha cambiato lui”. E aggiunge: “non rimanderei mai a casa un torturatore, un violentatore, un killer. Se però c’è un interesse nazionale, il premier va in Parlamento e lo dice. Meloni invece è scappata”.
A proposito dei servizi segreti: “Le sorelle della Garbatella vedono complotti ovunque: hanno scatenato una caccia all’uomo nelle Agenzie, un ‘dagli all’untore’ assurdo. Ci vorranno anni per riportare il fiume negli argini”. Il caso Paragon? “Se sono stati i servizi segreti, è grave. Se non sono stati loro, è gravissimo. Il governo non può mentire anche su questo”.
-foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).
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Politica
Almasri, Nordio “CPI indaga su Governo? Ormai tutti indagano su tutto”
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20 ore fa-
6 Febbraio 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Sul caso Almasri la Corte Penale Internazionale indaga sull’operato del governo? “Credo che ormai a questo mondo tutti indagano un pò su tutto. Noi abbiamo fiducia nella giustizia umana, o meglio, postulo la giustizia divina perchè quella umana spesso è fallibile. Accontentiamoci di quella che abbiamo e vediamo come va”. Così a Rai Radio1, ospite di Un Giorno da Pecora, il ministro della Giustizia Carlo Nordio, intervistato da Giorgio Lauro e Geppi Cucciari.
– Foto IPA Agency –
(ITALPRESS).
Politica
Salvini “Chi ride di Trump presto dovrà chiedergli scusa”
Pubblicato
1 giorno fa-
6 Febbraio 2025di
RedazioneROMA (ITALPRESS) – “Al di là di quello che alcuni media raccontano di Trump, dipingendolo da anni come un tipo strano,
se” le sue parole “servono a riavvicinare la pace ben vengano. La soluzione con due popoli che convivranno pacificamente è chiaro che è l’unica che garantirà equilibrio, ma il presupposto è sradicare il terrorismo islamico da quella terra perchè le prime vittime sono proprio i bambini palestinesi e le loro madri, tenuti in ostaggio dal terrorismo. Quindi l’idea di liberare Gaza dall’estremismo islamico e restituirla a chi ci vuole vivere pacificamente se ci riuscirà è da Nobel per la pace”.
Così il vicepremier e ministro Matteo Salvini, ospite a “Non stop news” su Rtl 102,5, in merito a quanto detto dal presidente Usa su Gaza. “Così come se riuscirà a porre fine alla guerra fra Russia e Ucraina, e penso che sarà così, sarà una grande boccata di ossigeno dal punto di vista umanitario ma anche commerciale anche per l’Italia. Quindi quelli che ridono di Trump e lo deridono penso che fra qualche mese dovranno chiedere scusa a qualcuno”, ha aggiunto. Secondo Salvini, inoltre, “Musk può essere utile all’Italia perchè con i suoi satelliti di Starlink può connettere il Paese. Oggi fare un viaggio, anche sull’Alta velocità, con una telefonata, un’operazione di lavoro connessi alla rete sostanzialmente è impossibile. Quindi avere un operatore economico, che ha migliaia di satelliti, che possa aiutare gli italiani a lavorare e a comunicare meglio è utile. Dire, da parte della sinistra, non voglio parlare con Musk perchè mi sta antipatico e sta con Trump, significa negare a milioni di italiani la possibilità di connettersi e comunicare”, ha concluso.
(ITALPRESS).
-Foto: Ipa Agency-
Politica
Mattarella “La pace va costruita e all’Ue servono idee nuove”
Pubblicato
2 giorni fa-
5 Febbraio 2025di
Redazione
MARSIGLIA (FRANCIA) (ITALPRESS) – “La pace non è un dono gratuito della storia. Statisti e popoli, per conseguirla, devono dispiegarvi il loro impegno. La pace occorre volerla, costruirla, custodirla. Anche con la paziente messa in campo di misure di fiducia”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nella sua lectio magistralis in occasione del conferimento dell’onorificenza accademica di dottore Honoris Causa dell’Università di Aix-Marseille.
“L’Europa intende essere oggetto nella disputa internazionale, area in cui altri esercitino la loro influenza, o, invece, divenire soggetto di politica internazionale, nell’affermazione dei valori della propria civiltà? Può accettare di essere schiacciata tra oligarchie e autocrazie? Con, al massimo, la prospettiva di un “vassallaggio felice”. Bisogna scegliere: essere “protetti” oppure essere “protagonisti”? – L’Italia dei Comuni, nel XII e XIII secolo, suggestiva ma arroccata nella difesa delle identità di ciascuno, registrò l’impossibilità di divenire massa critica, di sopravvivere autonomamente e venne invasa, subì spartizione – ha aggiunto il capo dello Stato -. L’Europa appare davanti a un bivio, divisa, come è, tra Stati più piccoli e Stati che non hanno ancora compreso di essere piccoli anch’essi, a fronte della nuova congiuntura mondiale. L’Unione Europea è uno degli esempi più concreti di integrazione regionale ed è, forse, il più avanzato progetto – ed esempio di successo – di pace e democrazia nella storia. Rappresenta senza dubbio una speranza di contrasto al ritorno dei conflitti provocati dai nazionalismi. Un modello di convivenza che, non a caso, ha suscitato emulazione in altri continenti, in Africa, in America Latina, in Asia”.
“Costituisce un punto di riferimento nella vicenda internazionale, per un multilateralismo dinamico e costruttivo, con una proposta di valori e standard che abbandona concretamente la narrazione pretestuosa che vorrebbe i comportamenti dei “cattivisti” più concreti e fruttuosi rispetto a quelli dei cosiddetti “buonisti”. L’Unione Europea semina e dissemina futuro per l’umanità. Ne sono testimonianza gli accordi di stabilizzazione internazionale stipulati con realtà come il Canada, il Messico, il Mercosur. Le stesse politiche di vicinato, le intenzioni messe in campo dopo la Dichiarazione di Barcellona sul partenariato euro-mediterraneo (siamo a trent’anni da quella data) – ha proseguito il presidente -. Occorre che gli interlocutori internazionali sappiano di avere nell’Europa un saldo riferimento per politiche di pace e crescita comune. Una custode e una patrocinatrice dei diritti della persona, della democrazia, dello Stato di diritto. Chiunque pensi che questi valori siano sfidabili sappia che, sulla scia dei suoi precursori, l’Europa non tradirà libertà e democrazia. Le stesse alleanze si giustificano solo in base a – transeunti – convergenze di interessi e, dunque, per definizione, a geometria variabile, o riguardano anche valori? L’Europa, ricordava Simone Veil al Parlamento Europeo, nel 1979, è consapevole che “le isole di libertà sono circondate da regimi nei quali prevale la forza bruta. La nostra Europa è una di queste isole””.
“Restare arroccati su quest’isola non è la risposta: abbiamo bisogno di un ordine internazionale stabile e maturo per reagire all’entropia e al disordine causate dalle politiche di potenza, e per affrontare le grandi sfide transnazionali del nostro tempo. Le attuali istituzioni non bastano, tuttavia, e le riflessioni poste in essere dalla Conferenza sul futuro dell’Europa negli anni scorsi meritano di essere riprese e attuate, con una politica estera e di difesa comune più incisiva, capace di trasmettere fiducia nei confronti del ruolo europeo nella risposta alle sfide globali – ha detto ancora il capo dello Stato -. Abbiamo dimostrato di saper agire con efficacia nelle crisi, come durante la pandemia, e di saperci opporre con unità di intenti alle inaccettabili violazioni del diritto dei popoli, come nel caso dell’aggressione russa all’Ucraina. Con la stessa efficacia d unità dobbiamo ora rinnovarci, per salvaguardare la sicurezza e il benessere dei popoli europei e contribuire alla pace mondiale, a partire dalla dimensione mediterranea e dal rapporto con il contiguo continente africano. Non può guidarci la rassegnazione ma la volontà di dare contenuti ai passaggi necessari per ottenere questi risultati”.
“Aldo Moro, lo statista italiano assassinato dalle Brigate Rosse, nella sua qualità di presidente di turno delle allora Comunità Europee (raccoglievano 9 Paesi) – ha ricordato Mattarella -, intervenendo nella sessione conclusiva della Conferenza di Helsinki, si proponeva di dare senso alla fase di distensione internazionale che si annunciava, sottolineando che significava “l’esaltazione degli ideali di libertà e giustizia, una sempre più efficace tutela dei diritti umani, un arricchimento dei popoli in forza di una migliore conoscenza reciproca, di più liberi contatti, di una sempre più vasta circolazione delle idee e delle informazioni”. L’Unione Europea – e in essa Francia e Italia – deve porsi alla guida di un movimento che nel rivendicare i principi fondanti del nostro ordine internazionale sappia rinnovarlo, attenta alle istanze di quanti dall’attuale costruzione si sentano emarginati. Una strada che non è quella dell’abbandono degli organismi internazionali nè quella del ripudio dei principi e delle norme che ci governano ma di una profonda e condivisa riforma del sistema multilaterale, più inclusiva ed egualitaria rispetto a quanto furono capaci di fare le potenze vincitrici della Seconda Guerra Mondiale, cui va, tuttavia, riconosciuto il grande merito di mettere insieme vincitori e vinti per un mondo nuovo – ha proseguito Mattarella -. Servono idee nuove e non l’applicazione di vecchi modelli a nuovi interessi di pochi. Le università sono candidate a far emergere queste idee. Care studentesse e cari studenti, la storia è incisa nei comportamenti umani. Il futuro del pianeta passa dalla capacità di plasmare l’ordine internazionale perchè sia a servizio della persona umana. Le scelte di multilateralismo e solidarietà di oggi determineranno la qualità del vostro domani. Si tratta di non ripetere gli errori del passato, ma di dar vita a una nuova narrazione. Soltanto insieme, come comunità globale, possiamo sperare di costruire un avvenire prospero, ispirato a equità e stabilità”.
– Foto ufficio stampa Quirinale –
(ITALPRESS).
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