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Baroni “L’esclusione di Pellegrini non è una porta chiusa”

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ROMA (ITALPRESS) – “L’esclusione di Pellegrini è una mia scelta che nasce da alcune considerazioni: la prima è che io fondo tutto sul gruppo, questa sacralità sta dentro il sacrificio, ovvero la capacità di dare il 120% in ogni allenamento. Non è una porta chiusa e credo che Luca possa avere, in questa esclusione, un’opportunità di crescere. Ho già dimostrato, nella prima parte di campionato, di dargli fiducia e quindi, come ho già detto, questa è la mia scelta, illogica ma logica”. Marco Baroni, alla vigilia della sfida di campionato contro il Monza, prova a chiudere il discorso in merito all’esclusione di Pellegrini dalle liste per campionato ed Europa League. Per quanto riguarda il mercato di gennaio della Lazio, il tecnico lo definisce “di prospettiva. Sono arrivati tre ragazzi: un 2003, un 2004 e un 2005. Da parte nostra c’è la massima attenzione per migliorarli velocemente, abbiamo già iniziato ad inserirli e sarà compito nostro creare le giuste condizioni per farli crescere”. Come Pellegrini, i tre nuovi sono stati esclusi dalla lista Uefa. “Hanno inciso due fattori: il primo quello che vi ho appena elencato, il secondo riguarda il fatto che ho una squadra che ha meritato sul campo la qualificazione e, in questo momento, credo abbia qualcosa in più di questi ragazzi”, prosegue Baroni. Infine, sulla sfida contro i brianzoli: “Sarà una partita ad alto rischio; sappiamo benissimo che il Monza è in difficoltà ma è una squadra centrata che si sta giocando le ultime possibilità di salvezza. Noi dovremmo essere centrati sulla prestazione e avere la giusta ferocia agonistica. Non vincere in casa ci dà fastidio. Per questo dobbiamo tirare fuori la prestazione migliore che abbiamo”, conclude.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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Retegui scatenato, l’Atalanta vince 5-0 a Verona

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VERONA (ITALPRESS) – L’Atalanta torna a sorridere dopo l’eliminazione dalla Coppa Italia, contro l’Hellas Verona i bergamaschi vincono 5-0 grazie alla rete di Ederson e ai quattro gol di Mateo Retegui, bomber spietato che raggiunge quota 20 e stacca il compagno di Nazionale, Moise Kean. Successo numero 15 in stagione per la Dea, mercoledì si torna in campo nell’andata dei playoff di Champions League contro il Bruges. Si ferma invece il Verona, che sabato prossimo cercherà il riscatto contro il Milan.
Sette gli assenti per Gian Piero Gasperini, il tecnico dei nerazzurri ha confermato il solito 3-4-1-2 con Samardzic alle spalle del duo Retegui-De Ketelaere. Modulo speculare per i padroni di casa, che dopo aver ceduto Belahyane alla Lazio hanno perso per due mesi Serdar (assente anche Livramento). L’Atalanta ha dato il via al monologo nel primo tempo con una conclusione a lato di Ederson, tolta la risposta di Daniliuc – pallone deviato da Rui Patricio sulla traversa – i nerazzurri hanno dominato la prima frazione: al 21′ Retegui, dopo la conclusione sul palo di De Ketelaere, ha aperto le danze segnando l’1-0.
Il raddoppio è arrivato quattro minuti più tardi, ancora con l’italo-argentino che si è aggiustato un pallone in area trovando il diagonale vincente. La squadra di Zanetti non è riuscita a trovare la reazione necessaria, al 37′ Ederson ha strappato il pallone a Niasse a centrocampo, dopo un coast to coast il brasiliano ha trovato il 3-0. A un minuto dal termine del primo tempo ancora Retegui ha segnato la sua seconda tripletta da quando è arrivato a Bergamo (la prima contro il Genoa): sugli sviluppi di un calcio di punizione e dopo due rimpalli sul palo, l’attaccante dei bergamaschi è riuscito a superare ancora una volta Montipò.
L’inerzia nel secondo tempo è rimasta la stessa, all’11’ Retegui ha segnato la quarta rete di giornata dopo l’assist di De Roon: 20 gol in campionato in 24 partite di campionato per l’attaccante della nazionale italiana. Gasperini, visto il risultato, ha messo mano alla panchina in vista del match col Bruges – mercoledì alle 18.45 -, gli scaligeri hanno cercato di rendere meno amaro il risultato, ma con una doppia parata Rui Patricio ha difeso il clean sheet.
– Foto Ipa Agency –
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Galles ko 22-15, primo centro dell’Italrugby al Sei Nazioni

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ROMA (ITALPRESS) – “Sotto la pioggia batte forte il cuore”, cantava Antonello Venditti. E proprio allo Stadio Olimpico, sempre frequentato dal cantautore romano di fede giallorossa, l’Italrugby rompe il ghiaccio nel Sei Nazioni 2025 superando sotto il diluvio un Galles irriconoscibile rispetto alle versione offerta negli ultimi anni. Finisce 22-15 per gli azzurri del ct Quesada, che riscattano la prova opaca nel debutto in Scozia e sfruttano l’esordio sul terreno amico per vincere il primo match di questo torneo. Per la terza giornata, Lamaro e compagni sfideranno domenica 23 febbraio la Francia, sempre all’Olimpico, sperando ovviamente di fare il bis. Il maltempo non frena l’entusiasmo dei tifosi azzurri e di un’Italia che ha voglia di dimenticare la brutta performance con gli Highlanders. Prime schermaglie tra i kicker con Allan e Thomas che sfruttano le rispettive punizioni (6′ e 17′), l’Italia è ordinata e superiore in mischia, tanto da pescare al 20′ la prima meta con Capuozzo, che schiaccia all’angolino sfruttando un calcetto di Garbisi. Allan trasforma da autentico cecchino. Gli azzurri sanno come arginare la reazione dei Red Dragons, che per colpa di un ‘in avantì non sfruttano almeno tre chiare chance per fare male (una clamorosa con Adams, che spreca un assist al bacio di Williams). Garbisi manca un drop, Allan al 30′ è ancora preciso dalla piazzola così come al 34′: Italia avanti 16-3 sul Galles alla fine del primo tempo. Cambi in avvio della ripresa, con Allan che sbaglia piazzato e Page-Relo che fa vibrare un palo dalla distanza, ed il Galles che preme dopo aver modificato tutta la prima linea. Al 60’ i britannici restano in 14 per un giallo ad Adams per una testata a Garbisi, ammonizione che potrebbe diventare un ‘rossò. Allan allunga il gap su punizione al 61′ (19-3), gli ospiti danno il tutto per tutto e al 70′ Wainwright pareggia il computo delle mete sfruttando il lavoro della mischia britannica. Non c’è la trasformazione di Williams: 19-8 per gli azzurri, che soffrono ma al 74’ tornano a +14 per un piazzato di Allan. Il finale è convulso: l’inglese Carley sventola il giallo prima a Riccioni, poi a Lamb, punendo l’illecita difesa tricolore con una meta tecnica. Galles dunque a -7 e con la superiorità numerica da sfruttare in una manciata di secondi che però passano in fretta e senza danni per l’Italia: un recupero di Zuliani mette fine di fatto alle ostilità, con gli azzurri che portano a casa un prezioso 22-15 che vale il primo centro nel Sei Nazioni 2025.
– Foto Ipa Agency –
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Conte “Inter ko? Guardiamo a noi e godiamoci il viaggio”

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CASTEL VOLTURNO (ITALPRESS) – Avanti per la propria strada. La sconfitta dell’Inter a Firenze giovedì ha lasciato il Napoli da solo al primo posto senza asterischi e con i nerazzurri di nuovo in campo lunedì, Di Lorenzo e compagni hanno la chance di andare a dormire domenica sera sul +6, Udinese permettendo. “Ai ragazzi dirò di guardare a noi e non agli altri – mette in chiaro Antonio Conte – Noi sappiamo che domani abbiamo una partita difficile. Dovete stare tranquilli, è una squadra che viaggia rasoterra. Non c’è questo rischio che qualcuno si possa montare la testa nonostante tutto quello che ci circonda. Che a volte è fuorviante. Dobbiamo vedere qual è il nostro percorso. E’ un viaggio iniziato a luglio, non lo so a fine anno questo viaggio dove ci porterà. Ma, dico, godiamoci questo viaggio”. Per quanto riguarda Buongiorno e i nuovi Billing e Okafor, il primo “è migliorato in maniera importante. Ma in questo momento Jesus è a livello superiore. Ale verrà in panchina. Billing è un ragazzo serio che adesso sta entrando nella metodologia. Per la prima volta l’ho visto con il Giugliano. Fisicamente sta bene, sta entrando nella nostra idea di calcio, ci può dare una mano. Okafor non ha una condizione fisica ottimale, anche lui ha cominciato a lavorare in maniera importante. Ha fatto delle aggiunte, ha un minutaggio molto limitato”. “Cosa temo dell’Udinese? Niente, abbiamo rispetto. Temere non fa parte del nostro vocabolario. E’ una squadra fisica, strutturata, in ripartenza ci può dare fastidio. Sono tutti oltre il metro e novanta. In tutte le partite bisogna avere grande rispetto, si deve sudare in ogni gara fino alla fine”. Inevitabile poi si parli di mercato e a Conte viene ricordata la frase del ristorante da cento euro pronunciata ai tempi della Juve. “La battuta era vera. Ma quando non puoi in un momento storico spendere quello che possono spendere gli altri non capisco perchè si debba ricamare su questa battuta per essere poi additati come una persona che chiede. Trovo la domanda antipatica. Togliamo questa citazione, è del tutto gratuita. Cosa penso di questa squadra? Devo fare ciò che ho fatto in passato con tutti i club. Devo portarla a crescere, siccome il passato sta lì ed è chiaro. Ovunque sono passato il club è cresciuto. Come dicono gli All Blacks: ‘lascia la maglia che hai trovato migliore di quando sei arrivatò. Il calcio si evolve, quello che veniva fatto prima deve essere rivisto. Studiamo e rivediamo. A me interessa pensare come aiutare a crescere. A parte i calciatori, noi abbiamo bisogno di un centro sportivo che diventi casa nostra, che diventi casa Napoli, per avere un settore giovanile che oggi non c’è invece di pensare di spendere 50-60 milioni per quel calciatore. Sono qui per supportare la famiglia De Laurentiis, sono qui per dare una mia visione al club. Io non sono arrabbiato per chi non è arrivato. L’obiettivo è di cercare con quello che abbiamo di fare la differenza. Non roviniamo ciò che abbiamo costruito in maniera faticosa. Qui non è dovuto niente se si pensa da dove siamo partiti. Io devo aiutare il club. Se la società mi ascolta sulle strutture e il settore giovanile? Io più che dirlo non posso fare. Io dal primo giorno ho cercato di capire dove ero, ambientarmi in tutte le situazioni e trovare le giuste aperture, i giusti indirizzi per cercare di migliorare”.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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