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Cronaca

Oltre mille aziende italiane a Wine Paris 2025

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PARIGI (FRANCIA) (ITALPRESS) – L’Agenzia ICE conferma la sua partecipazione a Wine Paris, il grande salone francese dedicato al vino e ai distillati, con una delegazione di aziende italiane in significativa crescita rispetto allo scorso anno: 145 produttori italiani animano il Padiglione Italia, su un’area espositiva di circa 1.450 mq nelle Hall 6 e 5.
Si tratta dell’appuntamento internazionale di riferimento per i professionisti del settore, che accoglie buyers e operatori da tutto il mondo, iniziato il 10 febbraio e che si chiuderà il 12 a Parigi, presso il Paris Expo, Porte de Versailles.
Oltre mille aziende rappresentative del Made in Italy partecipano all’edizione 2025.
La Ministra dell’Agricoltura, Annie Genevard, il Ministro del Commercio estero, Laurent Saint-Martin e la Ministra del Turismo, Nathalie Delattre, del Governo francese hanno inaugurato il salone alla presenza delle autorità locali e internazionali.
L’Italia è la seconda nazione più rappresentata subito dopo la Francia, con circa il 20% degli espositori presenti alla Fiera.
Nella giornata d’apertura il salone è stato visitato dal Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, che insieme all’Ambasciatore d’Italia in Francia, Emanuela D’Alessandro, al Presidente dell’Agenzia ICE, Matteo Zoppas e al Presidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, Mirco Carloni, ha inaugurato il Padiglione Italia salutando tutte le aziende italiane espositrici.
Quest’anno la partecipazione italiana a Wine Paris è stata salutata anche dalla speciale presenza di Vincent Candela, leggenda del calcio francese e italiano e Ambassador della Lega Serie A, nell’ambito delle iniziative di promozione del Made in Italy.
L’Agenzia ICE accompagna ben 135 aziende produttrici di vino suddivise in 7 isole nella Hall 6 e altre 3 isole nella Hall 5.2, che presenteranno un’offerta diversificata, attrattiva per i buyers in cerca della qualità e della varietà della produzione vinicola delle diverse regioni del Bel Paese. Accanto all’ICE, le principali istituzioni, Regioni e consorzi del vino e del prosecco italiano sono anche rappresentate in fiera negli spazi dedicati all’Italia.
Introdotta per la prima volta lo scorso anno e confermata anche per l’edizione 2025 la presenza di uno spazio Italia nell’area Be Spirits (Hall 5.2), dedicata a 10 produttori di liquori e distillati. Ad animare l’area torna l’Italian Spirits Lab (stand D026), un bar animato dalla bartender Barbara Migliaccio Spina che servirà cocktail della tradizione italiana rivisitati in chiave moderna mettendo in luce i prodotti delle aziende espositrici.
“L’Agenzia ICE supporta le imprese italiane del vino nella loro espansione sui mercati internazionali, attraverso iniziative strategiche e di business matching per consolidare la presenza del Made in Italy nel mondo. Wine Paris è un appuntamento di primaria importanza per la crescita del settore vinicolo e il Padiglione Italia si sta distinguendo per la sua vivacità e dinamicità, riuscendo ad attrarre nuovi clienti e generare opportunità di business – ha affermato Matteo Zoppas, presidente dell’Agenzia ICE -. La nostra missione è facilitare l’incontro tra domanda e offerta, e oggi abbiamo qui presenti istituzioni e imprenditori di successo che rappresentano l’eccellenza del vino italiano nel mondo. Con Veronafiere, ICE sta sviluppando una strategia di crescita per il settore, creando nuove importanti occasioni di espansione per le imprese, come Vinitaly a Chicago che rappresenta una piattaforma chiave per intercettare clienti di prossimità che normalmente non partecipano alle edizioni europee. Stiamo costruendo opportunità su misura per gli imprenditori, con un’attenzione particolare alle piccole e medie imprese. La nostra azione si concentra su iniziative mirate, efficaci ed efficienti, sulla base delle indicazioni e del supporto del Governo che riconosce nelle esportazioni un elemento trainante dell’economia nazionale, arrivando a rappresentare oltre un terzo del PIL e quindi una ragione importante di crescita dell’economia italiana – ha proseguito -. L’infrastruttura per la crescita del Sistema Paese, di cui ICE è parte integrante insieme a SACE, SIMEST e CDP, opera in sinergia con i ministeri, con la rete diplomatica e le associazioni di categoria per sostenere lo sviluppo del Made in Italy, consolidando il suo ruolo nei mercati globali e rafforzando il valore delle nostre eccellenze produttive”.
L’Italia, con oltre 7.7 miliardi di euro nel 2023, è il secondo Paese al mondo, dopo la Francia, per esportazione di vini con una quota di mercato globale del 21,5% nel 2023. Una performance che continua a migliorare: a ottobre 2024 le esportazioni di vini italiani hanno raggiunto i 6.75 miliardi di euro, segnando un incremento del +5,77% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
La Francia rappresenta per l’Italia il 6° mercato di sbocco per le esportazioni di vino italiano: nel 2023 l’Italia ha esportato vini in Francia per un valore di 307 milioni di euro: +7,05% rispetto al 2022 e ben +48,56% in 4 anni rispetto ai valori registrati nel 2019.
Nei primi dieci mesi del 2024 la Francia mantiene la sua posizione come 6° paese importatore di vino italiano, con un totale di 261 milioni di euro, segnando tuttavia una lieve flessione del -1,4% rispetto allo stesso periodo del 2023.
Per quanto riguarda liquori e distillati, l’Italia è il settimo esportatore al mondo con una quota di mercato del 4,4%, dunque un valore complessivo di esportazioni pari a 1.671 miliardi nel 2023.
La Francia rappresenta per l’Italia il 4° mercato per l’acquisto di liquori e distillati italiani, con un export italiano che ha raggiunto un valore pari a 112 milioni nel 2023, segnando una crescita di quasi il +19,1% rispetto al 2022.
Nei primi dieci mesi del 2024 rispetto al 2023, la Francia conferma la sua posizione come 4° importatore di liquori e distillati italiani con 99.545 milioni di euro marcando una crescita del +1,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

– Foto ufficio stampa Agenzia ICE –

(ITALPRESS).

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Gasperini “Bruges ha intensità, dovremo essere bravi”

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BRUGES (BELGIO) (ITALPRESS) – “Il Bruges è un avversario che abbiamo già avuto modo di vedere visto che hanno giocato contro Juventus e Milan, sarà una partita di Champions, si giocherà sui 180 minuti. Non assomiglia ad avversari che abbiamo affrontato recentemente, ogni squadra ha le sue tipicità, è una squadra che anche nell’ultima partita col Manchester ha tenuto molto bene il campo, è giovane e ha grande intensità”. Gian Piero Gasperini non si fida della formazione belga, che domani ospiterà l’Atalanta nell’andata dei play-off di Champions. “Loro, come tutte le squadre che giocano la Champions, sono abituati a vincere nei rispettivi campionati – ha dichiarato ai microfoni di Sky Sport -. Queste squadre attaccano con tanti uomini, sul piano atletico riescono a giocare con tanta intensità, quando pensi di avere un pò la supremazia loro non rinunciano mai, giocano sempre, non ci sono mai cali. Dovremo essere bravi”. La Dea ha accarezzato la possibilità di entrare direttamente agli ottavi e alla fine è stata la prima delle escluse. “Siamo arrivati noni in questa classifica, abbiamo fatto un buon percorso, credo che giocare la Champions sia sempre una grande emozione, giochiamo sempre delle partite che poi ci portiamo in campionato. Il rischio è di avere infortuni, è un fatto che stiamo patendo adesso, ma è l’unico rischio, per noi è sempre positivo giocare la Champions”. Per Gasperini “le partite in Europa è più quello che aggiungono che quello che tolgono, le esperienze che ti fai è più alta delle cose negative e delle difficoltà. Giochiamo tanto, in dieci giorni è la quarta partita, e sono state tutte partite di alto livello”.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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Sanremo, Noa e Mira Awad “Pace, musica e dialogo oltre il conflitto”

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SANREMO (ITALPRESS) – “Quando piango, piango per entrambi i nostri popoli. Il mio dolore non ha nome”, intonano Noa e Mira Awad a cappella. E’ un verso di “There must be another way”, la canzone simbolica che cantarono in ebraico, arabo e inglese, all’Eurovision 2009 in cui, insieme, rappresentavano Israele. Stasera, di nuovo insieme, al Festival di Sanremo con la forza della loro musica e della loro amicizia che dura da oltre 25 anni, porteranno un messaggio di pace e convivenza. “L’idea della nostra presenza qui è nata da Carlo Conti e dalla squadra di Sanremo”, spiega Noa. “Siamo state entusiaste di ricevere l’invito, perchè il Festival è un evento straordinario e ha sempre dato spazio alla musica come strumento di dialogo». Mira Awad, dichiaratasi “più scettica”, ha riflettuto prima di accettare: “Mi sono chiesta se fosse il momento giusto per una collaborazione, ma ogni volta che decidiamo di farlo, capisco quanto sia importante. Nonostante la realtà infernale che viviamo, vogliamo essere la voce della pace”. Noa e Mira, hanno raccontato, vivono due realtà diverse. “Io sono israeliana ebrea e vivo in Israele”, racconta Noa. “I miei figli, per legge, devono servire nell’esercito. Mio figlio l’ha già fatto, mia figlia è ancora in servizio. Non è qualcosa che auguro a nessuno, vorrei che non fosse necessario”.
Mira Awad, cittadina israeliana di origine palestinese, vive a Londra e porta con sè il peso della storia della sua famiglia: “Mio padre fu espulso nel 1948 e divenne rifugiato a soli 12 anni. Siamo stati fortunati a poter tornare a casa, ma oggi vedo ciò che accade a Gaza e non posso accettarlo. Non si può pensare di risolvere un conflitto deportando milioni di persone. Dobbiamo trovare un altro modo”. Entrambe concordano sulla necessità di superare la logica del “noi contro loro” e criticano la narrazione polarizzata che domina il dibattito pubblico. “Viviamo in un’epoca in cui gli estremi diventano virali, mentre le idee complesse vengono scartate”, osserva l’artista palestinese. “Il discorso globale è morto con i titoli sensazionalistici e i post che devono diventare virali – continua Awad -. Gli algoritmi amano le posizioni estreme, mentre le idee complesse vengono scartate perchè sono ‘noiosè e richiedono troppo tempo per essere spiegate. Ma i problemi umani hanno bisogno di dibattiti lunghi, di adulti nella stanza che siano in grado di trattenere le loro emozioni e trovare soluzioni che richiedono tempo e molte fasi”. “La situazione sul terreno da quando sono intervenuti gli Stati Uniti è a dir poco inquietante ed è anche una grande confusione per noi israeliani, perchè abbiamo cominciato a vedere gli ostaggi tornare a casa da quando Trump è diventato Presidente degli Stati Uniti. Allora ci siamo detti che forse serviva un folle per risolvere una situazione folle – ha detto Noa -. Pazzia più pazzia magari poteva portare alla soluzione. Ma poi Trump è tornato ad essere Trump e ha cominciato a parlare di 2 milioni di palestinesi da trasferire, anzi ho addirittura un’idea da suggerirgli, dal momento che in Florida so che c’è tanto spazio, potrebbe portarli lì i palestinesi, far costruire per loro degli hotel, dei campi da golf, d’altronde la popolazione sta invecchiando, i palestinesi invece sono molto giovani in media. Voglio specificare che questa è una battuta cinica, se non si fosse capito». Le due artiste hanno anche parlato dei loro progetti futuri. Noa sta lavorando a un nuovo album, The Giver, ispirato alle emozioni vissute dopo il 7 ottobre: “Non è un manifesto politico, ma un viaggio nella mia umanità”, spiega. Tra i brani, uno realizzato in collaborazione con Mira Awad, rielabora il controverso slogan From the river to the sea: “Nella nostra versione diciamo che dal fiume al mare tutti i bambini saranno liberi”. Mira Awad sta creando una residenza per artisti attivisti, dove israeliani e palestinesi possano incontrarsi e collaborare: “Molti artisti lavorano per la pace, ma spesso si sentono soli e vulnerabili. Voglio dar loro un luogo dove sentirsi accolti e supportati”. A settembre, poi, le due artiste saranno insieme a Firenze per il festival Re-Imagine, tre giorni di musica, incontri e dialoghi su pace, fede e ambiente. «Il nostro compito non è solo cantare, ma costruire ponti», concludono. «E continueremo a farlo, ovunque potremo».
-foto Ipa Agency-
(ITALPRESS)

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Conceicao “Ai play-off per colpa nostra, ora vincere”

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ROTTERDAM (OLANDA) (ITALPRESS) – “Domani abbiamo una partita importante, siamo qui per colpa nostra perchè potevamo essere già agli ottavi ma ce ne assumiamo la responsabilità, domani vogliamo fare una buona partita e vincere”. Sergio Conceicao chiede al suo Milan una prova d’orgoglio domani al De Kuip contro il Feyenoord, nell’andata dei play-off di Champions. “Storicamente è difficile giocare qui, è un ambiente caldo, come loro anche noi abbiamo dei giocatori fuori, ma la storia della partita la faremo noi, la partita prenderà una strada secondo quello che faremo noi”, aggiunge. Il tecnico portoghese non si sbilancia sul possibile ritorno di Leao fra i titolari dopo le recenti panchine (“E’ a disposizione come nelle altre partite, è stata una scelta mia non iniziare con lui ma quando è entrato ha fatto bene”), nè sull’ipotesi di mettere contemporaneamente in campo Pulisic, Leao, Gimenez e Joao Felix: “Sono disponibili, vediamo. Non è che mettendo tanti giocatori offensivi si fanno più gol così come non è che mettendo tanti difensori non ne prendi. Ci sono tanti momenti in una partita in cui c’è bisogno di equilibrio e ci stiamo lavorando”. Poi una battuta sul grande ex, Gimenez: “Lo seguivo già da alcuni anni, è giovane, ha tanta strada da fare ma è già un giocatore di grandissimo livello”. Se Sergio Conceicao possa aprire un ciclo e restare a lungo sulla panchina del Milan, un pò come fatto da Ancelotti, “è una questione di risultati. Gli allenatori hanno sempre le valigie pronte – le parole del diretto interessato – Nel calcio tutto cambia velocemente, l’importante è guardare il presente perchè il futuro dipende da quello che facciamo ogni giorno. Dopo ogni partita bisogna ricominciare e pensare alla prossima. Al Porto dicevano che sarei rimasto 3-4 mesi e alla fine sono rimasto 7 anni”.
In conferenza stampa anche il “padrone di casa” Tijjani Reijnders. “Sarà una partita molto importante, volevamo essere fra le prime 8, non ci siamo riusciti e ora ci aspettano questi play-off. Sarà dura ma siamo pronti a giocare bene. Il rapporto con Conceicao? Lui ci dà tanta energia e si vede anche in campo, bisogna continuare così”, aggiunge il centrocampista olandese, fra i più positivi in questa stagione. “L’unica cosa che cerco di fare è giocare al meglio, essere importante con gol e assist e spero di continuare così per molto tempo. C’è un nuovo equilibrio nella squadra e per me è importante giocare ogni partita”. Per Reijnders è “bello tornare nel mio Paese d’origine, domani ci sarà la mia famiglia sugli spalti, sarà ancora più speciale per me”.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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