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Oklahoma e Cleveland vincono ancora nella notte NBA, Houston piega Atlanta a Ovest

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NEW YORK (STATI UNITI) (ITALPRESS) – Nella notte NBA prosegue il testa a testa a distanza fra Oklahoma City e Cleveland per il miglior record nella Lega. Restano avanti i Thunder (60-12), che trascinati dal solito Shai Gilgeous-Alexander (32 punti) superano Sacramento 121-105 e centrano anche la settima vittoria di fila, la 14esima nelle ultime 15. In evidenza anche Holmgren (18 punti e 10 rimbalzi) mentre Murray (28 punti) non evita ai Kings il quarto ko consecutivo. Cleveland (58-14) allunga intanto in testa alla Eastern Conference grazie al 122-111 su Portland con 25 punti di Jerome e 21 punti e 12 rimbalzi di Mobley.

Restando a Est, consolida il terzo posto New York, che piega Dallas (decima sconfitta in 13 gare) per 128-113 con la prima tripla doppia in oltre tre anni di Karl-Anthony Towns (26 punti, 12 rimbalzi e 11 assist) e 35 punti di OG Anunoby. Fa un passo importante direzione play-off Detroit che, pur priva ancora di Cunningham, batte 122-96 San Antonio con 27 punti di Sasser in uscita dalla panchina. Per Simone Fontecchio 2 punti (1/1 da due e 0/1 da tre), tre rimbalzi, un assist e una palla persa in 17 minuti. Zona play-in per Orlando: 111-104 su Charlotte, 32 punti per Banchero e 26 per Franz Wagner.

A Ovest, invece, continua la bagarre per il secondo posto alle spalle dei Thunder. Al momento lo occupa Houston, grazie al 121-114 su Atlanta (32 punti e 11 rimbalzi di Jalen Green) ma dietro non mollano, a partire da Memphis che aggancia Denver dopo aver travolto Utah 140-103 (21 punti per Bane e 19 per Jackson).

C’era poi grande attesa per il ritorno da ex a Miami per la prima volta di Jimmy Butler: un ritorno amaro perchè chiude con 11 punti e Golden State, ancora senza Curry, cede per 112-86 agli Heat, dove brillano Adebayo (27 punti) ed Herro (20 punti). Brutte notizie intanto per Milwaukee, in lotta per un posto ai play-off: fuori a tempo indeterminato Damian Lillard, al quale è stata diagnosticata una trombosi venosa profonda al polpaccio destro. “La salute di Damian è la nostra priorità numero 1”, ha fatto sapere il direttore generale dei Bucks Jon Horst.

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– foto IPA Agency –

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Infantino “150 milioni di richieste in 15 giorni per i biglietti del Mondiale”

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DUBAI (EMIRATI ARABI) (ITALPRESS) – “In soli 15 giorni, abbiamo ricevuto 150 milioni di richieste da tutto il mondo per l’acquisto di biglietti per la Coppa del Mondo”. Lo ha rivelato il presidente della Fifa Gianni Infantino durante la sessione di apertura del World Sports Summit, l’evento di due giorni che si tiene a Dubai. “Nonostante tutti i resoconti che potreste aver letto sui prezzi, tra i 6.000 e i 60 dollari, la verità è che questi sono i numeri – ha aggiunto il numero uno del calcio mondiale – In ognuno dei 15 giorni di prevendita, abbiamo registrato una media di 10 milioni di richieste al giorno, con Stati Uniti, Germania e Gran Bretagna in testa”. Parlando a un forum che includeva leggende del calcio come Ronaldo Nazario, Luis Figo, Andrés Iniesta, Carles Puyol, Didier Deschamps, Roberto Baggio, Paolo Maldini, Cafu e Alessandro Del Piero, che ha svolto il ruolo di relatore, Infantino ha offerto un altro dato statistico ottimistico.

“Nella storia quasi centenaria della Coppa del Mondo, sono stati venduti 44 milioni di biglietti e abbiamo ricevuto richieste tre volte superiori”. L’allargamento del Mondiale a 48 squadre e 104 partite dovrebbe generare un record di 50-60 milioni di biglietti venduti. Infantino ha anche annunciato che la prossima cerimonia di premiazione “The Best” della Fifa si terrà a Dubai, vantandosi del successo commerciale e mediatico del Mondiale per Club della scorsa estate. “Non si è trattato solo dei 33 milioni di euro generati da ogni partita, è servito anche a dimostrare l’universalità del calcio – ha spiegato il dirigente svizzero – La finale tra Chelsea e PSG da sola ha riunito giocatrici provenienti da 16 paesi e cinque continenti”. Infantino, infine, ha delineato i principi chiave per il futuro: “Lavoreremo per sviluppare uno stile di calcio più offensivo e accattivante, ed anche più equo. Dobbiamo continuare a fornire agli arbitri gli strumenti necessari per correggere eventuali errori”.

– Foto IPA Agency –

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Simonelli “Milan-Como a San Siro, intollerabile mettere in dubbio gli arbitri”

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ROMA (ITALPRESS) – “Risponderemo come a tutte le comunicazioni di vario tipo che giungono dai club, Pec o non Pec, dopo averle analizzate nelle sedi opportune. Sul fatto che la credibilità del campionato sia minata, non mi trovo. Ci vuole rispetto per la classe arbitrale che svolge un ruolo delicato”. Così Ezio Maria Simonelli, presidente della Lega Serie A, ospite di Radio Anch’io Sport su Rai Radio 1, sulla lettera di protesta contro i torti arbitrali inviata dalla Lazio alla Lega Serie A, dopo il gol convalidato a Davis nei minuti finali di Udinese-Lazio di sabato.

“Non è mio compito quello di dissertare sui fatti tecnici – prosegue Simonelli – Ieri sera ho avuto modo di sentire il designatore Rocchi per gli auguri di buon anno e mi ha anticipato che domani sera su Open Var verrà data un’ampia e dettagliata spiegazione sul gol contestato dalla Lazio. Da presidente di Lega, non posso che confermare la totale fiducia nell’operato della classe arbitrale e metterla in dubbio mina fortemente, questo sì, la credibilità del sistema e non è tollerabile. Ci può stare che un club si senta danneggiato da alcuni episodi, ma come sappiamo gli errori arbitrali fanno parte del gioco del calcio così come gli errori degli attaccanti, dei difensori e dei portieri e come tali vanno accettati senza pregiudizi”. “Se poi si ritiene, come scritto nella lettera, che si tratta di ‘una sequenza di episodi che, per frequenza, natura e impatto, non è più archiviabile come casualità’ allora il discorso è diverso. Se si sostiene che c’è un disegno dietro, la strada è quella della denuncia nelle sedi competenti”.

Definitivamente tramontata Milan-Como a Perth, il ministro per lo sport e i giovani Abodi ha parlato di superficialità: “Non voglio entrare in polemica con Abodi. Parlare di superficialità quando da mesi i nostri uffici erano in continuo dialogo con i vertici del calcio europeo e mondiale mi sembra ingeneroso, è un po’ strumentalizzare l’accaduto per dire al pubblico quel che vuole sentirsi dire. Da tifoso, posso capire che giocare una partita a 13mila chilometri da noi sarebbe stato anomalo, penalizzante per i tifosi, ma era una scelta non della Lega ma dei club interessati. La Lega ha solo portato sul tavolo una serie di proposte e quella dell’Australia era di gran lunga la più vantaggiosa. Ma le condizioni poi si sono dimostrate impraticabili. Secondo me, era volontà fin dall’inizio da parte dell’AFC quella di non voler far giocare questa gara. Non si voleva che l’Italia fosse la prima a rompere questo tabù ed è stata sbarrata la porta. Dal punto di vista commerciale, questa è un’occasione persa”.

“Se si potevano invertire le due partite tra Milan e Como e giocare quella a San Siro il 15 gennaio? Non è facile trovare questi incastri anche con le tv. Se non si è fatto quel cambio, è perché era oggettivamente difficile farlo”. Dove e quando si giocherà Milan-Como ancora non è deciso: “A questo punto si farà a San Siro nella prima data utile. Dovremo aspettare il 31 gennaio, data in cui si decideranno i playoff di Champions League per stabilire quando San Siro sarà libero anche dall’Inter e uno di quei mercoledì sarà piazzata la gara, il prima possibile”. Il futuro della Supercoppa: “Non abbiamo più il vincolo della doppia semifinale. Il prossimo anno si giocherà la Coppa d’Asia a Riad e i sauditi, pur avendo ancora un’edizione contrattualizzata, hanno già detto che rinunceranno. Saremo libero di scegliere luogo e formato. La mia idea è quella di tornare alla formula classica: finale unica tra vincitrice del campionato e vincitrice Coppa Italia. Se si andrà verso la finale unica, la data potrebbe anche essere all’inizio del campionato, come in passato. Ma sono scelte che riguardano il consiglio di Lega, come del resto anche il luogo della finale”.

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Come la Lega può aiutare Gattuso in vista dei playoff per conquistare un pass per i Mondiali è presto detto: “Da parte di tutti i club, c’è la massima volontà di aiutare Gattuso. Spostare una giornata di campionato è molto difficile, il calendario è molto serrato. Sullo stage le società hanno dato la loro disponibilità. Da parte nostra cercheremo di fare il possibile per aiutare il ct, se lo merita”.

Sulla proposta di anticipare alle 20 l’inizio delle partite: “Sono convinto di questa mia idea. Sul fatto che possa concretizzarsi presto ho qualche dubbio, ci sono delle forti resistenze. Sono le tv che devono convincersi”. Le lamentele sul pallone di colore arancione: “Abbiamo ricevuto tante giuste proteste su questo, ci sono persone che non riescono a vederlo per il daltonismo. Abbiamo chiesto al nostro fornitore di anticipare la fornitura di nuovi palloni. Per ogni partita servono 25 palloni, sono 500 palloni a settimana più quelli che diamo alle squadre per gli allenamenti. Hanno messo in produzione tutti i nuovi palloni con un colore che si possa vedere, ma ci vorrà qualche tempo prima che si possa sostituire questo arancione: una scelta non felice. Si tornerà al giallo o al bianco”.

“La Serie A a 18 squadre è un’ipotesi definitivamente tramontata? Non riguarda solo la Serie A, ma tutto il movimento calcistico professionistico. Il 15 gennaio la Federazione ha convocato a Roma un tavolo di lavoro con le leghe sulle riforme dei campionati”. A Riad ha fatto discutere la foto di De Laurentiis seduto sui gradini dello stadio e non in tribuna autorità al suo fianco: “Se c’è stata qualche sbavatura diplomatica? No, assolutamente. Era nel royal box, aveva lasciato il suo posto alla figlia Valentina. Ha preso un posto normale in tribuna: essendo scaramantico, in quel momento si è seduto sulla gradinata e visto che la semifinale era andata bene per il Napoli ha preferito sedersi sempre lì. Nessuno sgarbo”. Simonelli, infine, svela cosa si augura per il calcio italiano per il 2026: “La risposta è semplice: che la Nazionale ci porti finalmente a rigiocare il Mondiale e che poi si possa fare un Mondiale degno della nostra tradizione”.

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Leonard travolge Detroit con 55 punti, vincono anche OKC e Lakers

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NEW YORK (STATI UNITI) (ITALPRESS) – Nella notte Nba è arrivata la seconda sconfitta consecutiva per i Detroit Pistons, che crollano sotto i colpi di un Kawhi Leonard in stato di grazia. Sono ben 55 i punti realizzati dall’ex Spurs e Raptors, il che vuol dire nuovo massimo in carriera, aggiungendo anche 11 rimbalzi. A contribuire in maniera decisiva alla vittoria dei Los Angeles Clippers per 112-99 ci sono anche i 28 punti di James Harden. Quarta vittoria consecutiva per la squadra californiana, che conferma di essere sulla strada giusta per riprendersi dal brutto inizio di stagione. I Pistons, da canto loro, non perdono la testa della Eastern Conference ma vedono avvicinarsi i New York Knicks ma anche i Toronto Raptors, che si confermano sempre più una certezza di questa stagione battendo i Golden State Warriors per 141-127 all’overtime. Dopo una partita equilibrata, i canadesi dominano i supplementari: spicca la settima tripla doppia in carriera di Scottie Barnes con 23 punti, 25 rimbalzi e 10 assist, a cui si aggiungono i 27 punti di Immanuel Quickley e i 26 di Brandon Ingram; ai Warriors, invece, non bastano i 39 punti di Stephen Curry.

Si rialza dopo due sconfitte di fila la capolista della Western Conference, gli Oklahoma City Thunder, che non hanno particolari problemi a superare i Philadelphia 76ers. 129-104 il risultato finale, con lo strappo decisivo arrivato nel secondo tempo. Nei Sixers si salva il solito Tyrese Maxey con 28 punti, mentre tra i Thunder Chet Holmgren sfiora la doppia doppia (29 punti e 9 rimbalzi) e Shai Gilgeous-Alexander ne mette 27.

Tutto facile anche per i Los Angeles Lakers, che si riscattano dalla brutta sconfitta di Natale battendo senza problemi i Sacramento Kings per 125-101, dominando in lungo e in largo. 34 i punti di Luka Doncic, mentre LeBron James ne realizza 24 con l’11/13 dal campo. Dopo quattro vittorie di fila, cadono i Boston Celtics in casa dei Portland Trail Blazers, che con un bel secondo tempo interrompono, a loro volta, la striscia di tre sconfitte consecutive: 114-109 il risultato finale, con Deni Avdija (24-7-10) e Shaedon Sharpe (26 punti) che riescono a contenere un Jaylen Brown da 37 punti. A completare il quadro è la vittoria dei Washington Wizards, che per la prima volta in stagione infilano due successi di fila battendo i Memphis Grizzlies per 116-112 resistendo nel finale al tentativo di rimonta avversario grazie ai liberi di CJ McCollum, vanificando, così, i 31 punti di Jaren Jackson Jr.

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