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Economia

Tremonti “I dazi sono la fine del whatever mistake”

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MILANO (ITALPRESS) – “Come scrivo nel mio ultimo libro Guerra o pace, siamo di fronte alla rottura della storia come avvenuto nel ‘500 e questa rottura ha iniziato a manifestarsi tra il 1992 e il 1995: lì è cominciata la globalizzazione”. Lo dice Giulio Tremonti, presidente della commissione Esteri della Camera, intervistato dal direttore di Milano Finanza, Roberto Sommella, a proposito dei dazi imposti da Donald Trump. Una decisione che per Tremonti segna “l’inevitabile” conclusione dell’era della globalizzazione.

Più volte ministro dell’Economia nei governi di Silvio Berlusconi, Tremonti indica una data precisa: gennaio 1995, quando col vertice di Marakesh si sancì la nascita dell’Organizzazione Mondiale del Commercio, atto finale dell’Uruguay Round sul libero scambio e il libero commercio. “Da quel momento nel 1995 il mercato è finito sopra gli stati e le persone – afferma -. Andò bene con la crisi dei mutui sub prime, alla quale si rispose con la politica monetaria, oggi va peggio perché le banche centrali a furia di stampare denaro sono finite in perdita. Mai vista una banca centrale in perdita”.

Tremonti “la crisi della classe operaia ora si incrocia con la crisi della leva monetaria. La fine della globalizzazione è iniziata trent’anni fa e nel nuovo millennio è rimasta in piedi grazie alla finanza che in maniera artificiale ha tenuto in vita un cadavere. Il Whatever it takes è diventato Whatever mistake” perchè “il bazooka di Mario Draghi, poi proseguito da Christine Lagarde in Bce, è durato troppo e non ha aiutato le classi povere ma ha dato soldi ai ricchi”.

Come se ne esce? “È presto per dirlo ma la prova dello straniamento delle classi che governano sono le dichiarazioni della Commissione europea che pare non rendersi conto di quello che accade: mi ricorda il governo di Chamberlain del 1940″.

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Venendo all’Italia del governo di Giorgia Meloni, cercare altri mercati per il nostro export “non è semplice, dove li troviamo? Anche gli altri mercati sono finiti sotto i dazi del presidente americano”, conclude Tremonti.

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

Economia

Allianz propone una “patente di guida” europea per i sistemi autonomi

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MONACO DI BAVIERA (GERMANIA) (ITALPRESS) – La promessa della mobilità autonoma non è solo un salto tecnologico: rappresenta una trasformazione in termini di sicurezza, comfort e accessibilità già in corso con i veicoli di Livello 3 sulle strade europee e il sistema di Livello 4 che vengono collaudati in ambienti reali. Al 13° Allianz Motor Day nel 2025, ospitato all’Allianz Center for Technology (AZT) di Ismaning in Baviera, Allianz segnala i significativi miglioramenti in termini di sicurezza dei veicoli autonomi e chiede standard di collaudo a livello europeo per garantire la loro sicura integrazione sulle strade europee, includendo i temi sulla sicurezza dei veicoli, la responsabilità, l’uso dei dati di bordo dei veicoli a guida autonoma (AV) e una mobilità più inclusiva. Il Gruppo assicura già aree di collaudo in diversi Paesi, tra cui in Germania, Norvegia e Singapore.

La ricerca dell’Allianz Center for Technology (AZT) e l’analisi dei sinistri proprietari indicano un calo significativo della frequenza delle richieste di risarcimento per responsabilità civile automobilistica grazie ai sistemi avanzati di assistenza alla guida (ADAS) attualmente disponibili su alcuni modelli. Sebbene questi sistemi dimostrino già un potenziale notevole, i consumatori di tutta Europa considerano la tecnologia di guida automatizzata ancora relativamente poco collaudata, ma si aspettano importanti miglioramenti in termini di sicurezza e comfort. Questi risultati, pubblicati nel Report Allianz Hands off – The Safety Promise of Autonomous Mobility, evidenziano l’effetto trasformativo dei sistemi automatizzati sulla sicurezza stradale e sulle dinamiche assicurative.

“La domanda non è più se arriverà la mobilità autonoma, ma quanto rapida, quanto sicura e quanto equa sarà. Ogni progresso tecnologico deve tradursi in meno collisioni, meno vittime e maggiore indipendenza per milioni di persone. In Allianz, riteniamo che la guida autonoma sia una responsabilità condivisa per sviluppare una mobilità più sicura e inclusiva. Insieme all’Allianz Center for Technology, ai costruttori e alle autorità di regolamentazione, modelleremo gli standard di sicurezza e promuoveremo soluzioni assicurative innovative. Il futuro della mobilità sarà autonomo, ma la sicurezza deve sempre rimanere nelle mani dell’uomo”, ha affermato Klaus-Peter Roehler, membro del Board of Management di Allianz SE, con responsabilità per Insurance German Speaking Countries, Central Europe, Global Property & Casualty.

In qualità di leader nell’innovazione della mobilità incentrata sulla sicurezza, Allianz propone una “patente di guida” europea per i sistemi autonomi: i veicoli a guida autonoma dovranno essere approvati per poter utilizzare le strade europee in futuro. Secondo Allianz, il processo di certificazione non è ancora disciplinato in misura esaustiva dalle disposizioni del regolamento UE. Pertanto, la compagnia assicurativa propone una combinazione di simulazioni di guida digitali, un collaudo pratico in identiche condizioni predefinite (per esempio, nelle frenate o nelle manovre di emergenza) e un collaudo in condizioni reali in vari contesti di guida (per esempio, di notte o in autostrada). Per chiarire gli incidenti e imparare dagli ‘incidenti mancati’, Allianz sostiene la creazione di un database a livello europeo gestito congiuntamente da produttori, regolatori e assicuratori. “Chiediamo una modalità di collaudo uniforme a livello europeo per i veicoli autonomi al fine di garantire una verifica affidabile dei necessari standard di sicurezza in tutta l’UE. Chiamiamola ‘patente di guida’ per veicoli autonomi. Proprio come gli esseri umani devono dimostrare di poter condurre un veicolo in sicurezza, i veicoli autonomi devono dimostrare di potersi muovere e procedere in sicurezza in tutte le situazioni di guida. L’accesso aperto ai dati dei veicoli relativi agli incidenti e alla sicurezza è essenziale per assicurare la corretta attribuzione della responsabilità e mantenere la fiducia del pubblico”, ha affermato Roehler.

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L’Allianz Center for Technology (AZT) ha esaminato le prestazioni di sicurezza della guida autonoma e prevede che l’automazione ridurrà drasticamente gli incidenti causati da errori umani, come affaticamento, distrazione o errori di valutazione. L’AZT prevede un calo del 20% degli incidenti stradali in Europa entro il 2035, che arriverà a oltre il 50% dal 2060 in poi, utilizzando il 2023 come anno di riferimento, man mano che aumenterà la quota di veicoli convenzionali (Livelli 1 e 2) e automatizzati (Livelli 3 e 4). Questa prospettiva incorpora la futura penetrazione sul mercato dei sistemi operativi attivi, pur in scenari conservativi e prudenti, e l’impatto del traffico misto con veicoli senza sistemi autonomi, anzichè il solo potenziale tecnico. Si basa sullo sviluppo di modelli interni e sui dati dell’Associazione Nazionale delle Assicurazioni Tedesche GDV. Già nelle auto attualmente in circolazione, gli ADAS con frenata di emergenza automatizzata (AEB) evidenziano questo elevato potenziale di sicurezza. Un’analisi svolta da Allianz su 20.000 richieste di risarcimento per responsabilità civile automobilistica, ha dimostrato che le collisioni nella parte posteriore, in condizioni di traffico scorrevole, sono diminuite in media del 30% quando AEB è stato installato come standard. I sistemi più avanzati hanno ridotto del 66% gli incidenti in retromarcia nei casi di parcheggio.

“Il messaggio è chiaro: quando si adottano come dotazione standard degli efficaci sistemi avanzati di assistenza alla guida, i miglioramenti per la sicurezza sono immediati e significativi. Nei casi in cui l’adozione è parziale o lasciata a pacchetti opzionali, i benefici rimangono modesti. Per Allianz, questo evidenzia l’importanza di un’implementazione ampia e standardizzata dei sistemi di assistenza alla guida come requisito di legge”, ha affermato Christian Sahr, Responsabile dell’Allianz Center for Technology (AZT). Seppur ci si aspettino meno incidenti, il costo di ciascun sinistro aumenterà man mano che i veicoli a guida autonoma diventeranno più complessi dal punto di vista tecnologico. La minore frequenza dei sinistri è compensata da un aumento delle spese di riparazione, principalmente dovuto al costo dei sensori e all’aumento dei prezzi di componenti e manodopera. Le richieste di risarcimento per danni da grandine o furto potrebbero aumentare, e anche nuove forme di rischio, dai malfunzionamenti del software agli attacchi informatici, richiederanno nuove tipologie di copertura.

I veicoli a guida autonoma trasformeranno anche il modo in cui valutiamo e determiniamo il prezzo del rischio. Sebbene la classificazione tradizionale dei veicoli, basata sulla frequenza storica dei sinistri, rimanga rilevante, la loro importanza diminuirà gradualmente poiché daremo maggior importanza alle prestazioni di sicurezza del sistema di assistenza alla guida. Stiamo sviluppando i nostri modelli di determinazione dei prezzi per integrare le classificazioni dei tipi esistenti con un modello di punteggio di sicurezza, che rifletta il modo in cui sia il veicolo che i suoi sistemi contribuiscono al rischio complessivo. Ciò garantirà un approccio più accurato e lungimirante alla determinazione dei premi. In un momento in cui i consumatori devono affrontare l’aumento dei costi della vita, la guida autonoma può offrire sia la sicurezza che l’accessibilità economica dell’assicurazione automobilistica”, ha affermato Roehler.

Per valutare la fiducia e l’accettazione dei veicoli a guida autonoma, Allianz ha condotto un sondaggio rappresentativo tra i consumatori in sette Paesi europei: Italia, Austria, Germania, Francia Svizzera, Repubblica Ceca e Regno Unito. I risultati dimostrano un’ampia fiducia nei miglioramenti della sicurezza, ma evidenziano anche incertezza per quanto riguarda la maturità tecnologica. Oltre metà degli intervistati (56%) si aspetta che i veicoli a guida autonoma siano più sicuri o almeno altrettanto sicuri dei veicoli a guida umana. I consumatori apprezzano anche i potenziali miglioramenti del comfort, come l’utilizzo del tempo di viaggio per altre attività (50% degli intervistati), nonché una maggiore mobilità per se stessi (40%), per le persone con disabilità e per gli anziani (65%). Allo stesso tempo, permangono delle preoccupazioni: il 69% teme l’affidabilità dei sistemi in situazioni impreviste, il 72% considera la tecnologia ancora “troppo nuova e non collaudata”. Il 64% si sentirebbe a proprio agio nei veicoli a guida autonoma solo se potesse riprendere il controllo in qualsiasi momento. Il confronto europeo mostra che gli italiani hanno il più alto livello di fiducia nella sicurezza dei veicoli a guida autonoma (65%), mentre i più critici sono gli intervistati nel Regno Unito (44%).

I tedeschi si collocano nella media, al 57%. “È chiaro è che in tutta Europa la fiducia si basa meno sulla perfezione e più sulla prova. Le persone non vogliono solo che i veicoli autonomi offrano una sicurezza pari o maggiore alla guida umana, ma chiedono anche che sia supportata da dati trasparenti, una supervisione rigorosa e una chiara assunzione di responsabilità”, ha sottolineato Roehler.

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Marcello Maria Zacchetti, Responsabile Motor di Allianz S.p.A. ha dichiarato: “Pur essendo l’Italia ancora in una fase iniziale della transizione dall’adozione diffusa di tecnologie di guida assistita verso sistemi più avanzati, rileviamo con interesse che gli italiani esprimono un livello di fiducia alto nella percezione di sicurezza dei veicoli a guida autonoma, così come si desume dal Report. Si prevede infatti una crescita futura di questo mercato, in un contesto in cui il settore delle assicurazioni auto crescerà solo moderatamente: ciò genererà un’opportunità per gli assicuratori, la cui sfida principale sarà identificare i termini, le modalità e i tempi adeguati per investire e focalizzarsi opportunamente su questo segmento in evoluzione. Questa tendenza ben si coniuga con la continua ricerca e sviluppo di Allianz per fornire servizi proattivi e innovativi, migliorando la sicurezza e l’assistenza ai propri assicurati, oltre alla possibilità di identificare prodotti assicurativi sempre più rispondenti alle necessità dei clienti’.

Quando la responsabilità della guida passa dagli esseri umani ai veicoli autonomi, stabilire la responsabilità dopo un incidente diventa più complesso. La questione è se la guida autonoma richieda un nuovo sistema di responsabilità o se l’assicurazione auto tradizionale possa essere alla fine sostituita dalla responsabilità di prodotto per il costruttore/operatore. Nel traffico misto, dove coesistono sia veicoli autonomi che a guida umana, la responsabilità può coinvolgere più parti, tra cui i proprietari di veicoli, i costruttori, gli sviluppatori di software e i supervisori remoti. “La posizione di Allianz è chiara: la protezione delle persone danneggiate in incidenti stradali deve rimanere un elemento centrale per l’assicurazione dei veicoli a guida autonoma. La responsabilità deve rimanere a carico del proprietario del veicolo, indipendentemente dal fatto che un conducente umano o una macchina abbiano il controllo. E gli assicuratori automobilistici devono rimanere il primo punto di contatto. Ci impegniamo a sostenere le persone danneggiate attraverso un’assicurazione di responsabilità oggettiva continuativa, affinché non siano lasciate sole a gestire complesse controversie di responsabilità e che ricevano dal loro assicuratore un risarcimento danni in modo rapido e semplice”, ha sottolineato Roehler.

– Foto ufficio stampa Allianz –

(ITALPRESS).

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UniCredit sale fino al 29,9% in Alpha Bank dopo l’autorizzazione della BCE

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MILANO (ITALPRESS) – UniCredit ha ricevuto l’autorizzazione dalla BCE ad acquisire una partecipazione diretta Alpha Bank fino al 29,9%. Tale approvazione evidenzia ancora una volta la solidità finanziaria e l’ottemperanza regolamentare di UniCredit. E’ attesa l’approvazione, da parte delle Autorità Nazionali Competenti, della partecipazione indiretta di UniCredit nelle entità regolamentate del Gruppo Alpha Bank. In linea con l’autorizzazione richiesta alla BCE, UniCredit ha sottoscritto ulteriori strumenti finanziari, aumentando la propria posizione aggregata in Alpha Bank a circa il 29,5%.

L’aumento della posizione è stato effettuato a sconto rispetto ai prevalenti prezzi di mercato e combinato con una copertura, sottoscritta a condizioni finanziarie favorevoli, per proteggere parte della partecipazione aggregata da eventuali movimenti al ribasso, influenzando quindi solo marginalmente il ritorno dell’investimento. L’impatto sul capitale in caso di conversione totale degli strumenti finanziari per raggiungere una partecipazione diretta pari a circa il 29,5% rimane intorno a -80 punti base del coefficiente CET1, come comunicato in precedenza. Una volta ricevute tutte le rimanenti approvazioni regolamentari, la partecipazione del 9,8% attualmente detenuta da UniCredit sarà consolidata con il metodo del patrimonio netto, apportando la medesima proporzione dell’utile netto di Alpha Bank sia al fatturato che all’utile netto di UniCredit.

L’assorbimento di capitale correlato alla partecipazione del 9,8% che verrà consolidata con il metodo del patrimonio netto non è significativo. La decisione riguardo se e quando convertire e consolidare la rimanente posizione in Alpha Bank detenuta tramite strumenti finanziari derivati sarà presa in futuro valutando il trade-off tra il rendimento e il contributo agli utili da una parte, l’impatto sul capitale e le distribuzioni dall’altro. Un approccio simile è applicato alla partecipazione del 3% in Commerzbank detenuta tramite strumenti finanziari derivati. UniCredit continuerà a perseguire l’interesse dei propri azionisti.

UniCredit crede nelle prospettive positive dell’economia e del settore bancario greci. La partnership di successo con Alpha Bank consente ai due gruppi di sfruttare i rispettivi punti di forza e di aumentare ulteriormente la collaborazione nei settori dei pagamenti, dei servizi finanziari specializzati, della consulenza, del mercato dei capitali, delle gestioni patrimoniali e dei prodotti assicurativi, consentendo ai clienti greci di avere accesso ai migliori prodotti e a UniCredit di sfruttare le proprie fabbriche prodotto e poter contare al contempo su una quota significativa degli utili netti di Alpha Bank.

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– foto d’archivio IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Crédit Agricole, in Italia utile netto a 1.188 milioni al 30 settembre 2025

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MILANO (ITALPRESS) – Il Gruppo Crédit Agricole in Italia ha annunciato risultati economico-finanziari solidi al 30 settembre 2025, con un utile netto aggregato che si attesta a 1.188 milioni di euro. L’utile netto di pertinenza del Gruppo Crédit Agricole è pari a 952 milioni di euro. Crédit Agricole Italia S.p.A. ha contribuito con un utile netto consolidato di 693 milioni di euro, registrando una crescita del +5% anno su anno (a/a), o +5,2% a/a sul dato civilistico consolidato. Questo risultato conferma la capacità del Gruppo di generare performance solide e sostenibili.

L’attività commerciale del Gruppo in Italia, che rappresenta il suo secondo mercato domestico, si mantiene dinamica. Il Totale dei Finanziamenti all’economia raggiunge circa 101 miliardi di euro. La Raccolta Totale (inclusi asset under management e attività di banca depositaria) ammonta a 344 miliardi di euro. I proventi di Crédit Agricole Italia superano i 2,3 miliardi di euro, sostenuti dalla performance delle commissioni su servizi d’investimento (+10% a/a) e dalle commissioni nette in crescita del +2,8% a/a, in parte compensate dalla contrazione del margine di interesse (-5,6% a/a). Gli oneri operativi si mantengono sotto controllo (-0,3% a/a, esclusi i contributi ai fondi sistemici) grazie a interventi di efficientamento strutturale, portando il cost income a un elevato livello di efficienza del 49,8%. Crédit Agricole Italia ha erogato 7,5 miliardi di euro per sostenere famiglie e imprese.

Proseguono i nuovi finanziamenti a medio-lungo termine alle imprese (+15% a/a), con una notevole spinta dal settore Agribusiness (+22% a/a1). La produzione di nuovi mutui residenziali ammonta a 3 miliardi di euro, con le richieste di mutuo in aumento (+17% a/a), un ritmo superiore a quello del sistema. Il 27% delle erogazioni mutui è finalizzato all’acquisto di abitazioni in classe energetica A e B, sottolineando l’attenzione alla transizione ESG. Il Gruppo ha sottoscritto un accordo con il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, prevedendo un plafond di 3 miliardi di euro per favorire gli investimenti delle imprese agricole. La crescita della clientela è un dato rilevante, con 155 mila nuovi clienti acquisiti nei nove mesi (+10% a/a). Il comparto Wealth Management registra collocamenti per 10,9-11 miliardi di euro (+11% a/a). Il risparmio gestito supera i 56 miliardi di masse complessive (+5,6% a/a). Il settore assicurativo danni ha un significativo sviluppo (+9% a/a). La digitalizzazione dei servizi è in forte progressione: l’87% dei clienti è digitalizzato e circa il 92% delle transazioni avviene in digitale. L’acquisition digitale rappresenta il 40% del totale dei nuovi clienti. Crédit Agricole Italia mantiene una solida qualità degli attivi: il coverage ratio è salito al 59,0%, in aumento di +539 punti base rispetto a dicembre 2024. L’NPE ratio lordo e netto si attestano rispettivamente al 2,6% e all’1,1%.

L’impegno del Gruppo per l’innovazione e il territorio prosegue attraverso i cinque network “Le Village by CA” attivi in Italia (Milano, Parma, Padova, Sondrio, Catania). Questi network accelerano 204 startup e affiancano 115 aziende partner nel loro percorso d’innovazione. Continua inoltre l’impegno per il sociale, con iniziative recenti di payroll giving a sostegno della sanità pediatrica a Catania, Palermo e Piacenza.

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– Foto Crédit Agricole –

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