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Cronaca

L’ADDIO DI INZAGHI: DOVERI, VALORI E RICONOSCENZA IN FRANTUMI IN NOME DEL VIL DENARO

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Da ieri pomeriggio non si fa che parlare dell’addio di Inzaghi all’Inter, mentre si è in attesa di un sì da Fabregas, che stasera a Londra vedrà Piero Ausilio. I tifosi sui social sono scatenati per il modo in cui questo addio è avvenuto, ovvero la riunione in sede perfettamente inutile, perché era già tutto concordato con gli arabi da diversi giorni, contratto biennale da 50 milioni, che mai l’Inter avrebbe potuto garantirgli (insieme ad un mercato faraonico). Inoltre sono emersi particolari che hanno fatto infuriare chi ama i colori nerazzurri: sul Corriere si scrive chiaramente che aveva chiesto ai suoi fedelissimi di seguirlo (Barella, Bastoni, DiMarco, Acerbi). Si spiega così l’espressione strana e furba di Barella in conferenza stampa della vigilia, alla domanda sul futuro del tecnico. Di sicuro la sera della sfida con il Psg il gruppo non era già più unito. Venerdì 30 maggio, Inzaghi, secondo gli arabi, avrebbe incontrato in quel di Monaco un emissario dell’Al Hilal e di fatto ha gestito malissimo tutto l’avvicinamento alla partita che valeva una stagione. Questione di vil denaro, di irriconoscenza, di valori che non esistono più di fronte a contratti faraonici. Stamane il direttore della Gazzetta Stefano Barigelli nel suo editoriale ha chiarito bene le cose, a partire dal titolo “Ha avuto più Inzaghi dall’Inter che l’Inter da Inzaghi”. E poi scrive: “Uscire di scena così è quasi peggio che perdere cinque a zero. Inzaghi chiude le quattro stagioni con l’Inter lasciandosi alle spalle le macerie di una disfatta sportiva per firmare con un munifico club arabo un contratto favoloso. Diciamo che se si voleva una fotografia di cosa sia diventato il calcio non poteva essercene una più emblematica. Parole come contratto, riconoscenza, dovere non esistono più. Al loro posto comandano altre parole: interesse personale, guadagno, bonus. Se infatti Inzaghi è arrivato a quel contratto lo deve all’Inter che lo volle a tutti i costi quando già aveva promesso a Lotito di restare alla Lazio. C’era da sostituire Conte, non uno qualsiasi, un tecnico che in due anni era arrivato secondo e primo. Per ripagare la scommessa sportiva fatta allora da Marotta e Zhang, che lo hanno fortemente voluto sulla panchina di uno dei club più importanti al mondo, Inzaghi sarebbe dovuto restare. Per tornare a vincere già l’anno prossimo. Un capo non lascia il gruppo che ha condotto alla sconfitta, ma rimane lì, per riportarlo a vincere. Dire che si è orgogliosi dei propri giocatori è facile, perché è gratis. Più difficile dimostrarlo con i fatti. Oltretutto Inzaghi aveva ancora un anno con il club nerazzurro. Ma i contratti in essere, come detto, ormai non contano niente. Prima bastava una stretta di mano, adesso non è sufficiente nemmeno un accordo scritto dagli avvocati con le penali annesse. Di questa offerta milionaria dell’Al Hilal preparata da tempo si era diffusamente parlato anche i giorni prima della sciagurata finale di Monaco, il che non credo abbia giovato alla causa. L’Inter quella partita non l’ha giocata e un peso certamente l’ha avuto la notizia, mai smentita, di un possibile addio dell’allenatore. La squadra più forte si è così ritrovata in pochi giorni, tra Lazio e Psg, a perdere tutto. Era per la verità già successo a Inzaghi in almeno un’altra circostanza. Il campionato buttato per strada e abilmente raccolto dal Milan di Pioli. Uno scudetto vinto e due persi per cumulo di errori tecnici. Non un gran bilancio, sinceramente. A Inzaghi vanno riconosciute alcune qualità: non è un allenatore egocentrico e sa sopportare lo stress del ruolo con educazione e rispetto per chi ha intorno o di fronte. Soprattutto ha confermato anche a Milano una spiccata capacità tattica nelle sfide di un giorno che hanno portato alla conquista di Coppe Italia e Supercoppe. Capacità, non sufficiente, tuttavia, per arrivare alla Champions. Dove però ha incontrato due squadre superiori (City e Psg), guidate da grandissimi tecnici, Guardiola e Luis Enrique, figli della medesima scuola, quella catalana, che ha sempre rappresentato uno dei vertici calcistici mondiali. A Istanbul è mancato il risultato ma non il coraggio, a Monaco è mancato tutto. Alla fine ha dato più l’Inter a Inzaghi di quanto abbia dato Inzaghi all’Inter. Ha saputo reggere anche quando il club si è trovato in difficoltà economiche e anche questo è un suo merito non trascurabile. Però alla fine non va in Premier ma in Arabia, in un campionato dove certo non ci sono fenomeni in panchina. L’Internazionale ha una sua storia e una sua anima, come tutti i grandi club. Disfatte fragorose e rinascite meravigliose fanno parte dell’identità nerazzurra: saprà venire fuori anche da questa situazione difficile in cui si è trovata all’improvviso. Fino a ieri Marotta era convinto di poter continuare con Inzaghi, a cui aveva peraltro offerto il rinnovo subito dopo i cinque gol presi dal Psg. Ma il calcio cambia velocemente e gli arabi pagano troppo bene. Da un male bisogna però saper trarre un bene. E allora l’Inter credo faccia bene ad aprirsi al nuovo, a un allenatore più giovane, più fresco, magari con meno esperienza in panchina ma più moderno. Magari non tornerà subito a vincere. O magari sì. Abbiamo visto fare all’Inter cose molto più pazze”.

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Francia battuta 5-4, Spagna in finale Nations League col Portogallo

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STOCCARDA (GERMANIA) (ITALPRESS) – La Spagna raggiunge il Portogallo in finale di Nations League e lo fa con pieno merito. Francia annichilita fino ad un quarto d’ora dalla fine (5-1) poi l’ingresso del fenomeno Cherki rende meno pesante il passivo dei transalpini – finisce 5-4 per le Furie Rosse – ma non cambia la sostanza. Spagna devastante in attacco, incerta in difesa. Per i Bleus serata da incubo per 78′ ma finale in crescendo.
Si comincia (6′) con un errore di Merino in impostazione, Mbappè chiuso da Unai Simon in uscita disperata. Un tiro di Nico Williams viene bloccato da Maignan poi Theo Hernandez, tra i più attivi per i transalpini in quest’inizio, timbra la traversa dopo una bella giocata di Rabiot. Il pericolo scuote la Spagna. Nico Williams, con il mancino, obbliga Maignan a deviare (18′) poi, al 22′, Yamal folleggia a destra, Oyarzabal mantiene palla e serve Nico Williams che mette dentro l’1-0. La Francia subisce subito il raddoppio. Merino opera un dai e vai con Oyarzabal e batte Maignan in uscita. I transalpini si scuotono. Unai Simon vola su tiro di Douè (31′) poi blocca un tiro di Mbappè e infine (37′) dice no a Dembelè. Nel finale di tempo (44′) Hujisen va in gol ma viene segnalato un fuorigioco di Pedri sul filtrante di Yamal. Unai Simon chiude il tempo salvando ancora su Dembelè (45′). Nella ripresa la Francia parte meglio ma, al 6′, Rabiot atterra Yamal in area. Rigore trasformato dal gioiellino spagnolo. Subito dopo Pedri conquista palla, scambia con Williams e beffa con un pallonetto Maignan nell’uno contro uno per il 4-0. La Francia riapre la partita al 13′ con un rigore procurato (fallo di Porro) e realizzato dallo stesso Mbappè. Douè illude (17′) poi Porro per Yamal (21′), difesa francese a spasso, e 5-1 per le Furie Rosse. Dopo un palo di Dembelè entra Cherki che delizia il pubblico con il gol del 5-2 e con l’assist per Malo Gusto deviato in porta da Vivian (5-3). Maignan salva su Samu, Kolo Muani divora il 5-4 poi si rifà al quarto minuto di recupero (5-4) su assist del solito Cherki. Domenica a Monaco finale Spagna-Portogallo mentre a Stoccarda Germania e Francia giocheranno per il terzo posto.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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CHIVU, LE PERPLESSITA’ DEI TIFOSI SUL NUOVO ALLENATORE DELL’INTER

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Un nome che desta più di una perplessità ai tifosi interisti quello di Christian Chivu, 44enne ex difensore romeno. Ma non tanto come giocatore e vincitore del glorioso triplete nell’Inter di Mourinho, quanto come successore di Inzaghi sulla panchina nerazzurra, per la sua scarsa esperienza in serie A, appena 13 partite con il Parma (che ha portato alla salvezza), chiudendo il campionato al 16° posto con uno score di 3 vittorie, 7 pareggi e 3 sconfitte. Ma un conto è una squadra che lotta per non retrocedere, un altro una big con grandi campioni da gestire e grandi prospettive, da campionato a Champions, Coppa Italia e l’imminente Mondiale per club. D’altronde il no della proprietà del Como per Cesc Fabregas ha ristretto le scelte a Chivu e Vieira, entrambi ex giocatori nerazzurri. Alla fine Marotta e Oaktree hanno puntato su Chivu perché conosce bene Appiano Gentile e forte dei suoi successi con l’Inter Primavera. Domani firmerà un contratto biennale e diventerà ufficialmente il nuovo allenatore dell’Inter. Una firma che arriva a 9 giorni dall’inizio del Mondiale per club, primo vero banco di prova della sua nuova esperienza in nerazzurro. L’esordio dell’Inter è in calendario martedì 17 giugno alle ore 18:00 (orario locale, in Italia saranno le 03:00 del 18 giugno) contro il Monterrey. Sarà un nuovo esordio per Cristian Chivu e una grande scommessa per la dirigenza nerazzurra, di fatto colta impreparata dall’addio di Inzaghi per sognare in grande con i soldi arabi. Forse una società troppo con le fette di salame sugli occhi, poiché Inzaghi ha scelto l’Arabia da giorni, ben prima della finale di Champions. Del resto bastava guardare a Monaco, durante la conferenza stampa di vigilia, l’espressione furba dello stesso Barella alle domande sul futuro di Inzaghi. Considerato poi la figuraccia epocale dell’Inter contro il Psg, è troppo ipotizzare che la squadra sia stata deconcentrata dalle voci sul futuro lontano dall’Inter del proprio allenatore e magari di qualche senatore? La questione, dopo un 5-0 maturato in quel modo fa pensare. E fa pensare male.

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TORNA IL 12 GIUGNO CON C.R.I. VOGHERA “WALK FOR A WISH: TOMMY L’AMBULANZA DEI DESIDERI”

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Ritorna a Voghera la manifestazione che unisce solidarietà e sport. La Croce Rossa Italiana – Comitato di Voghera – ha organizzato, con il patrocinio del Comune di Voghera, la terza edizione della manifestazione podistica benefica non competitiva denominata “Walk for a wish: Tommy l’ambulanza dei desideri”, in programma Giovedì 12 Giugno.
La manifestazione prevede un percorso cittadino di circa 5 chilometri, con ritrovo alle ore 18:30 e partenza alle ore 19:00 dal centro polifunzionale di via Maggioriano 13, che rappresenta anche il luogo del ritorno. Il programma dell’evento prosegue alle ore 21, con una cena allietata dalla musica dal vivo, sempre presso il suddetto centro polifunzionale. Nel corso della serata è previsto l’intervento della Vice Presidente Nazionale di Croce Rossa Debora Diodati.
L’iniziativa ha una finalità benefica, in quanto i proventi saranno utilizzati per la copertura delle spese necessarie per esaudire i desideri espressi dai bambini gravemente ammalati del reparto di Oncoematologia Pediatrica del Policlinico San Matteo di Pavia. Grazie ad una raccolta fondi istituita in memoria di Tommaso Re Mariotti, era stata acquistata l’ambulanza dei desideri, un progetto avviato dalla Presidente della C.R.I. Comitato di Voghera Chiara Fantin e divenuto realtà nel Dicembre 2023.
La camminata podistica è stata presentata in conferenza stampa questa mattina nella Sala della Battaglia del palazzo municipale, alla presenza di Giuseppe Giovanetti, Assessore allo Sport del Comune di Voghera, Federico Taverna, Assessore ai Servizi Sociali del Comune di Voghera, Chiara Fantin, Presidente della C.R.I., Comitato di Voghera. Presenti anche Marinella Biglieri, in rappresentanza dello sponsor dell’evento Dallera Biglieri Recuperi, e Alberto Merlo, quale rappresentante degli artisti che si esibiranno nella serata del 12 Giugno.
“Walk for a wish: Tommy l’ambulanza dei desideri” rappresenta un progetto che ho voluto avviare di persona, una sfida importante e significativa” ha dichiarato la Presidente della C.R.I. Comitato di Voghera Chiara Fantin, che ha ringraziato nel corso della conferenza stampa l’Amministrazione Comunale ed Asm per il supporto. “L’ambulanza, acquistata con una raccolta fondi in memoria di Tommaso, consente oggi di realizzare gli ultimi desideri dei malati dell’oncologia pediatrica pavese. L’iniziativa del 12 Giugno si estende su un percorso di circa cinque chilometri e serve a promuovere e far conoscere il nostro progetto con l’aiuto di tutti”.

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