Cronaca
FactBook 2025 dell’Università di Bergamo, Italia leader della ripresa del traffico aereo in Europa
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4 mesi fa-
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Redazione
BARI (ITALPRESS) – È stata presentata oggi la XIX Edizione del FactBook 2025, lo studio che approfondisce lo scenario europeo del trasporto aereo, realizzato dal centro ICCSAI Transport and Sustainable Mobility dell’Università di Bergamo. L’analisi mostra come tutti gli anni una fotografia puntuale sullo stato dell’arte di domanda e offerta, rotte, tariffe, evoluzione delle regolamentazioni, vettori e gestori aeroportuali. L’evento, ospitato e sponsorizzato da Aeroporti di Puglia e tenutosi oggi a Bari presso il Congress Center dell’aeroporto internazionale Karol Wojtyla, ha visto la presenza di tutte le massime autorità del trasporto aereo e delle Istituzioni pugliesi. Alle due relazioni di Renato Redondi e Stefano Paleari di ICCSAI, è seguita una tavola rotonda moderata da Mara Monti de Il Sole 24 Ore alla presenza di Pierluigi Di Palma, Presidente ENAC, Valentina Lener, Direttore generale di Aeroporti 2030, Carlo Borgomeo, Presidente Assaeroporti, Oliver Jankovec, Direttore Generale di ACI Europe, Antonio Maria Vasile, Presidente di Aeroporti di Puglia e Amelia Corti, Direttore Generale di Sacbo. Presenti, inoltre, l’Assessore ai Trasporti e alla Mobilità della Regione Puglia, Debora Ciliento e, in collegamento, Nicola Zaccheo, Presidente dell’Autorità dei Trasporti. Dallo studio è emerso che il 2024 ha segnato per l’Europa il recupero dei volumi di traffico passeggeri pre-Covid.
Il recupero è avvenuto con velocità molto diverse per i Paesi dell’aerea del Mediterraneo quali Italia, Portogallo e Spagna da un lato, con tassi di crescita elevati sospinti dai flussi turistici, e Germania, Francia e Olanda dall’altro, che non hanno ancora recuperato i volumi di traffico del 2019, causa una crescita ridotta dei rispettivi mercati domestici e le difficoltà dei grandi hub continentali. Il ruolo degli hub europei si sta infatti ridimensionando a causa delle difficoltà a collegare direttamente alcune destinazioni asiatiche stante il divieto di sorvolo determinato dal conflitto tra Russia e Ucraina e una tendenza di lungo periodo che vede ridursi la percentuale del traffico mondiale in connessione. Come risultato complessivo, la connettività mondiale degli aeroporti europei è ancora inferiore ai valori del 2019, confermando una perdita di competitività a favore degli scali di Istanbul e Medio Oriente. Anche la qualità del network intra-europeo rimane inferiore rispetto ai livelli pre-pandemia, con una riduzione delle frequenze e delle connessioni negli aeroporti intermedi, limitando la possibilità di viaggi di andata e ritorno in giornata. Il principale vettore sul mercato europeo si conferma Ryanair, con un tasso di crescita ancora significativo dell’8,5%, anche se in riduzione rispetto agli anni precedenti, a causa anche dei ritardi nelle consegne dei nuovi aeromobili.
ITA Airways mette a segno la crescita più elevata tra le principali compagnie aeree europee, +21,3%, con un traffico 2024 ancora al di sotto dei livelli di Alitalia nel 2019. Nonostante la quota low-cost si stia riducendo leggermente sia in Europa (al 49%) sia in Italia (al 58,3%), anche per il 2024 restano low-cost i vettori di riferimento in 18 dei 20 maggiori aeroporti italiani. Infine, il traffico merci torna a crescere nel 2024 in Europa dopo due anni di calo. In Italia, il settore cargo continua a registrare risultati superiori alla media europea, con una crescita sostenuta soprattutto dagli aeroporti di Roma Fiumicino e Venezia, crescita legata alla ripresa dei flussi intercontinentali. Le prospettive del merci sul 2025 restano però incerte, a causa delle maggiori difficoltà economiche e delle turbolenze geopolitiche legate ai dazi imposti dagli Stati Uniti.
La relazione di Stefano Paleari, fondatore di ICCSAI, dal titolo “La mobilità aerea tra realtà e desideri” ha rappresentato una vera e propria sintesi delle caratteristiche del trasporto aereo, delle prospettive e del ruolo dei nuovi sistemi integrati aeroportuali. Per Paleari, “il traffico crescerà ancora dai 220 milioni di passeggeri del 2024 a oltre 300 milioni nel 2035. Il mezzo aereo piace e permettere di connettere territori altrimenti isolati. Gli aeroporti sono per questo beni preziosi dal momento che è molto difficile costruirne di nuovi e questo a livello europeo. Per l’Italia, inoltre, sono l’unico presidio di filiera in assenza di una compagnia nazionale di grandi dimensioni. Sul fronte dei prezzi, il problema del trasporto aereo sono i picchi nei periodi “caldi” dovuti all’esplosione della domanda non compensabile con una maggiore capacità. In media, tuttavia, il costo è relativamente inferiore rispetto ad altri mezzi di trasporto a parità di distanza. Gli investimenti sono, inoltre, in gran parte pagati dai passeggeri nel loro biglietto. Gli aeroporti sono inoltre un laboratorio di innovazione e di early adoption. Anche il tema ambientale va affrontato in modo razionale e dati alla mano. Le maggiori emissioni sono dovute alla crescita dei volumi mentre per passeggero-chilometro continuano a ridursi. Per assecondare la crescita del traffico si dovrà ricorrere ai sistemi integrati aeroportuali, ovvero la gestione di più aeroporti che servono bacini parzialmente sovrapposti. Per Paleari, ogni area o regione ha le sue specificità e se le previsioni di crescita saranno rispettare, tutti potranno avere un beneficio. Controproducente per il consumatore e per le casse pubbliche forzare la mano sui tempi. Anche nel transitorio una paziente gestione integrata multiscalo potrà darà benefici”.
Antonio Maria Vasile, Presidente di Aeroporti di Puglia, ha dichiarato: “Siamo orgogliosi di aver ospitato la presentazione del Fact Book 2025 in Puglia, che riteniamo sia il giusto riconoscimento del lavoro svolto in questi anni da Aeroporti di Puglia sulla direttrice del Piano Strategico improntato sullo sviluppo della capacità delle infrastrutture, sulla base dell’analisi della domanda potenziale e dell’obiettivo di miglioramento dell’accessibilità ed intermodalità, della digitalizzazione e dell’innovazione volta a ridurre l’impatto ambientale della struttura aeroportuale e a favorire la transizione ecologica. Gli aeroporti di Bari e Brindisi evidenziano le crescite più alte a livello nazionale, sia nel primo quadrimestre 2025 e sia nel post-Covid, a conferma della generosa attività commerciale di attrazione dei flussi e sviluppo della connettività della Puglia. Anche gli scali di Foggia e Grottaglie, nell’ottica della Rete aeroportuale svolgono un importante ruolo al servizio del territorio, nelle rispettive specifiche specializzazioni di Base logistica di Protezione Civile e di Spazioporto per i voli suborbitali. In considerazione dell’aumento significativo del volume di passeggeri e movimenti, Aeroporti di Puglia ha predisposto un Piano di adeguamento ed espansione delle infrastrutture, contribuendo progressivamente ad aumentare la capacità e ad implementare soluzioni tecnologicamente avanzate e sostenibili. Aeroporti di Puglia persegue una visione moderna, orientata all’innovazione, alla sostenibilità e alla digitalizzazione. Riteniamo che gli scali del futuro dovranno sviluppare l’intermodalità con un’impostazione che privilegi sostenibilità e innovazione con un forte impatto sulla ‘passenger experience’ come fattori abilitanti chiave di posizionamento lungo la catena del valore e di reinvenzione di modelli di business aeroportuale”.
“Oggi è una giornata importante per la rete aeroportuale pugliese, perché viene presentato uno studio di carattere internazionale, realizzato dall’ICSSAI-ITSM dell’Università di Bergamo, che certifica la crescita costante dei nostri aeroporti e la capacità di reazione al difficile periodo della pandemia – ha dichiarato l’Assessore ai Trasporti e alla Mobilità della Regione Puglia, Debora Ciliento -. Gli aeroporti pugliesi sono passati dagli oltre 6 milioni di passeggeri del 2015 ai 10 milioni nel 2024. E nei primi 5 mesi del 2025 sono già stati registrati 4 milioni di passeggeri. Viene quindi coronato un percorso lungo vent’anni, che ha portato a investire e credere nel progetto di potenziamento del sistema aeroportuale pugliese, cioè di tutti gli aeroporti della nostra terra ognuno con le sue peculiarità. Ma poiché dietro ogni numero c’è sempre la presenza delle persone, devo ringraziare il presidente Antonio Vasile e tutto lo staff di Aeroporti di Puglia per quello che sono riusciti a fare in stretto contatto con la Regione: ci siamo posti sfide e traguardi che stiamo raggiungendo. Solo se si cammina insieme con un obiettivo ben preciso si ottengono risultati come questi”.
Il rettore dell’Università degli Studi di Bergamo Sergio Cavalieri ha dichiarato “Ringrazio Aeroporti di Puglia per questa splendida ospitalità. Il nostro centro, nato 19 anni fa grazie al contributo di Sacbo e dei suoi azionisti è diventato punto di riferimento nazionale e internazionale degli studi applicati sul trasporto aereo. Iniziative come questa rafforzano anche il legame tra le università e sono una bella dimostrazione del loro ruolo per lo sviluppo culturale, sociale ed economico”.
– foto ufficio stampa UniBg –
(ITALPRESS).
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PERCHE’ NON HA PIU’ SENSO CAMBIARE L’ORA E VEDERE LE CITTA’ BUIE ALLE 17
Pubblicato
7 ore fa-
27 Ottobre 2025di
Redazione
L’immagine del Ponte Coperto di Pavia poco dopo le 17, con le luci già accese, rende bene l’idea. Ma questo vale ovviamente per tante altre città nel nostro Paese. Perché ci ostiniamo, nel 2025, a voler cambiare ancora l’ora due volte l’anno quando, mantenendo sempre l’ora legale, non saremmo costretti ad accendere le luci un’ora prima la sera (anzi, al pomeriggio, perché poi d’inverno si arriverà ad accenderle alle 16) per poi vedere la luce alle 5, quando a quell’ora in movimento c’è una micropercentuale di lavoratori? La domanda posta l’altro giorno dal leader spagnolo Sanchez alla Commissione europea non è affatto da sottovalutare.
Secondo Sánchez, la misura “aiuta a malapena a risparmiare energia e ha un impatto negativo sulla salute e sulla vita delle persone”. Il premier di Madrid annuncia un’iniziativa: “Il governo spagnolo proporrà all’UE, in sede di Consiglio Energia, di porre fine al cambio stagionale dell’ora e chiederà che venga messo in atto il relativo meccanismo di revisione”. Sarebbe bello che anche il governo italiano pensasse ad accodarsi a questa proposta e finalmente si desse una svolta definitiva alla questione. Già nel 2018 la Commissione europea guidata da Jean-Claude Juncker aveva proposto di porre fine agli spostamenti stagionali delle lancette, dopo una consultazione pubblica in cui l’84% dei 6,4 milioni di cittadini europei partecipanti si era espresso contro il sistema attuale. Il Parlamento europeo approvò l’idea, ma la mancanza di un accordo tra i Paesi membri bloccò tutto. La proposta di Juncker, che avrebbe dovuto entrare in vigore entro il 2019, si scontrò con le perplessità di diversi governi. Portogallo e Grecia si erano opposte apertamente, sostenendo che l’abolizione del cambio avrebbe potuto creare confusione nei trasporti, nei mercati e nei sistemi energetici. Altri Paesi, come Finlandia e Polonia, pur favorevoli alla fine dell’alternanza, avevano invece chiesto un maggiore coordinamento europeo per evitare fusi orari disallineati. Secondo le regole dell’UE, per modificare il sistema occorre l’approvazione di almeno 15 Stati membri che rappresentino il 65% della popolazione dell’Unione. Finora, il quorum non è stato raggiunto. Ma il governo spagnolo spera di riaprire la discussione: se arrivano proposte di buon senso perché non considerarle? Il sistema energetico è cambiato radicalmente negli ultimi anni. Il principio dell’ora legale è semplice: sfruttare meglio la luce del sole nelle ore estive e ridurre l’uso di illuminazione artificiale. Ma oggi, con la diffusione di lampade LED e tecnologie a basso consumo, il beneficio energetico è considerato marginale, come appunto evidenziato da Sánchez. Studi recenti stimano un risparmio medio inferiore all’1% sul consumo annuo di elettricità. E l’impatto a livello di salute non è da sottovalutare. Lo spostamento anche solo di un’ora può creare disturbi temporanei: insonnia, irritabilità, difficoltà di concentrazione – effetti più marcati in persone con problemi metabolici o cardiovascolari.
Studi indicano che l’ora solare può migliorare la qualità del sonno, perché più in linea con il ritmo naturale della luce, ma l’ora legale rimane popolare anche per i suoi effetti sociali: prolungare le ore di luce la sera può favorire uscite e turismo. Qualcuno dei nostri politici sarà in grado di dare una svolta e a mantenere tutto l’anno questa benedetta ora legale o dobbiamo lanciare l’ennesima petizione che suoni da sveglia?
Cronaca
Intesa Cnel-Presidenti Assemblee Legislative Regioni su salute, imprese e lavoro
Pubblicato
8 ore fa-
27 Ottobre 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – E’ stato firmato un Protocollo d’intesa tra il CNEL e la Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome.
L’Accordo – sottoscritto dal Presidente del CNEL Renato Brunetta e dal Presidente del Consiglio regionale del Lazio e Coordinatore della Conferenza Antonello Aurigemma – consolida la collaborazione istituzionale tra il Consiglio e le Assemblee legislative regionali, definendo un quadro stabile di cooperazione su temi di comune interesse e in particolare: servizi per il lavoro, formazione professionale, apprendistato e politiche attive del lavoro, contrattazione collettiva, salute e sicurezza sul lavoro, nonchè gli ambiti relativi alle politiche industriali e al sostegno alle imprese, al rafforzamento della rete integrata dei servizi sociali territoriali, alle aree interne, alle analisi dei flussi migratori e delle conseguenti problematiche connesse all’integrazione degli stranieri.
La collaborazione riguarderà anche le attività relative alla predisposizione della Relazione CNEL sui servizi pubblici e gli interventi volti a promuovere l’inclusione socio-lavorativa delle persone private della libertà personale, mediante il lavoro, lo studio e la formazione in carcere e fuori dal carcere. Inoltre, prevede azioni per la sperimentazione di quanto disposto dalla legge 15 maggio 2025 n. 76, soprattutto in materia di partecipazione gestionale e organizzativa nelle aziende a partecipazione pubblica le cui quote di maggioranza sono possedute dalle Regioni.
“Questo accordo – ha dichiarato il Presidente del CNEL Renato Brunetta – assume per noi un grande significato, perchè si colloca nel quadro di un intenso lavoro di rete portato avanti dal CNEL sin dall’avvio della XI Consiliatura. In particolare, l’intesa va a rafforzare la tessitura di relazioni interistituzionali sul piano locale, quello più vicinoalle esigenze dei cittadini e delle imprese sui territori. L’obiettivo è di rilanciare la collaborazione e il raccordo con le autonomie territoriali e al tempo stesso valorizzare il contributo delle Assemblee legislative regionali alla definizione delle politiche pubbliche”.
“Le sfide del lavoro che cambia, delle imprese che devono adattarsi all’innovazione tecnologica e adottare modelli sostenibili, e della sanità che deve essere sempre più integrata e vicina ai cittadini, richiedono – ha dichiarato Antonello Aurigemma, Presidente del Consiglio regionale del Lazio e Coordinatore della Conferenza – una rete di cooperazione istituzionale. Ecco perchè il protocollo che oggi firmiamo ha un valore strategico: consente di condividere analisi, studi, dati, buone pratiche, e di promuovere proposte e indirizzi comuni su temi che toccano da vicino la vita quotidiana delle persone. L’intesa che oggi inauguriamo, quindi, non è solo un impegno reciproco tra istituzioni, ma un patto nei confronti dei cittadini, per l’eliminazione delle diseguaglianze, la valorizzazione delle specificità dei singoli territori e la realizzazione di un Paese più competitivo e più solidale”.
“Tutto parte – ha spiegato Aurigemma – da alcuni cambiamenti che si sono registrati nella società: alcune relazioni della Bankitalia che evidenziavano l’inverno demografico, l’aumento dell’età media della popolazione, senza dimenticare le nuove sfide future come l’innovazione tecnologica (compresa l’intelligenza artificiale) e la sostenibilità. Come assemblee legislative regionali, l’interlocutore migliore con cui affrontare queste sfide future non poteva che essere il CNEL, che è la sede della rappresentanza economica e sociale organizzata, il luogo del dialogo tra le parti, dove si incontrano le esperienze del mondo produttivo, dei lavoratori, delle professioni e del terzo settore. La Conferenza, dal canto suo, è la voce dei territori, che ogni giorno vivono le istanze concrete dei cittadini e delle comunità, ed è l’organismo di valorizzazione del ruolo istituzionale delle Assemblee delle Regioni e delle Province autonome, costituendo sede di coordinamento e di scambio delle esperienze per le attività di interesse delle Assemblee legislative regionali – ha proseguito -. Oggi abbiamo firmato questo protocollo che deve essere un punto di partenza, su tematiche strategiche come salute, imprese, lavoro. Quindi, questo documento segna l’inizio di una sinergia, di una collaborazione tra le realtà produttive (nonchè quelle lavorative e dei lavoratori) del Paese, e le Assemblee legislative che rappresentano le istanze dei cittadini. Nel cronoprogramma, il primo punto che affronteremo è sicuramente la sanità, con tematiche di rilevanza assoluta come la ripartizione dei fondi e l’adeguamento dei Drg a livello nazionale. Naturalmente, colgo l’occasione per ringraziare il Presidente Brunetta e tutti coloro che in queste settimane hanno lavorato per questo Protocollo, che ha una rilevanza strategica”.
Il Protocollo d’intesa è stato siglato a Villa Lubin al termine dell’evento “Salute, imprese e lavoro”, promosso dal CNEL in collaborazione con la Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome. L’incontro ha rappresentato un momento di confronto istituzionale sui temi della qualità dei servizi pubblici, delle politiche per il lavoro e dello sviluppo territoriale.
Ad aprire i lavori è stato il Presidente del CNEL Renato Brunetta, seguito dall’introduzione della consigliera Marcella Mallen, coordinatrice del Gruppo di lavoro sulla Relazione al Parlamento e al Governo in materia di livelli e qualità dei servizi delle pubbliche amministrazioni. Nel corso dei lavori sono intervenuti i consiglieri CNEL FiovoBitti, Rossana Dettori, Mario Braga e Paolo Pirani, oltre a rappresentanti e funzionari delle Regioni e ai Presidenti dei Consigli regionali Roberto Ciambetti (Veneto), Quintino Pallante (Molise) e Stefano Balleari (Liguria). Le conclusioni sono state affidate ad Antonello Aurigemma, Presidente del Consiglio regionale del Lazio e Coordinatore della Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome.
– Foto Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome –
(ITALPRESS).
Cronaca
PRONTO METEO – PREVISIONI PER 28 OTTOBRE 2025
Pubblicato
8 ore fa-
27 Ottobre 2025di
Redazione
Pronto Meteo è il servizio di meteorologia di Pavia Uno Tv e Lombardia Live 24 in onda ogni giorno alle 19,30. Fornisce interessanti bollettini meteo per il fine settimana su Pavia e provincia e le province confinanti, visionabili anche sui nostri siti paviaunotv.it, lombardialive24 e sui nostri canali social. Ogni giorno, poi, ci sono aggiornamenti nelle Breaking News della sera e un sito dedicato alle previsioni, prontometeo.it, edito sempre da Agenzia CreativaMente.

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