Cronaca
Bando Giovani Smart, 5,6 milioni per valorizzarli con progetti che promuovono occasioni di crescita
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Redazione
MILANO (ITALPRESS) – Oltre 5,6 milioni di euro per valorizzare i giovani attraverso progetti che puntino a offrire opportunità di protagonismo, inserimento sociale ed espressione dei talenti. Lo prevede il bando ‘Giovani Smart – Supportiamo il Potenziale Giovanile’ presentato oggi a palazzo Lombardia dal sottosegretario alla presidenza regionale con delega a Sport e giovani, Federica Picchi.
Promossa nell’ambito del piano ‘Generazione Lombardia 2.0’, l’iniziativa è rivolta a ragazze e ragazzi tra i 15 e i 34 anni. Il bando mette a disposizione risorse per sostenere progetti che rafforzino i legami sociali, promuovano occasioni di crescita e contrastino le dipendenze e il disagio giovanile. Prevede il finanziamento di progetti in ambiti che spaziano dall’aggregazione alla cittadinanza attiva, dalla cultura allo sport, dalla mobilità internazionale alla prevenzione del disagio, con particolare attenzione ai giovani Neet.
Le candidature possono essere presentate fino al 6 agosto 2025 attraverso la piattaforma regionale Bandi e Servizi. La graduatoria uscirà a fine ottobre 2025. Alla conferenza di presentazione a Palazzo Lombardia sono intervenuti Federico Romani, presidente del Consiglio Regionale, Daniela Santanchè, ministro del Turismo, e Paola Frassinetti, sottosegretario all’Istruzione e al Merito. Presenti anche gli assessori regionali Francesca Caruso (Cultura), Paolo Franco (Casa e Housing sociale) e Alessandro Beduschi (Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste).
In video collegamento hanno portato il loro saluto Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del Merito, e Andrea Abodi, ministro dello Sport. Presenti rappresentanti di ANCI, CIP, CONI, oratori e diocesi lombarde. L’incontro ha sottolineato l’importanza di un approccio integrato e trasversale alle politiche giovanili, capace di coinvolgere le istituzioni, le comunità educanti e i territori in una strategia comune fondata sull’ascolto e sulla progettualità.
“Giovani Smart rappresenta una delle misure più significative che Regione Lombardia ha attivato per promuovere opportunità concrete per le nuove generazioni – ha sottolineato Picchi – È un bando che nasce per costruire legami e restituire fiducia: guardare ai giovani non come problema ma come opportunità, facendoli uscire da loro stessi e stimolandoli nell’essere protagonisti dei loro territori con attività di volontariato verso i più deboli, di ripristino di zone degradate e creazione di spazi di socialità e di promozione di stili di vita sani, con particolare attenzione al contrasto alle dipendenze e alla valorizzazione del talento”. Picchi ha aggiunto: “Le istituzioni hanno il dovere di offrire strumenti semplici, accessibili e capaci di generare impatto. Il bando Giovani Smart rafforza questo impegno, puntando su coprogettazione, protagonismo, prevenzione del disagio e valorizzazione delle energie migliori del nostro tessuto sociale”.
“Anche il Consiglio regionale – ha ricordato il presidente Romani – ha approvato misure e progetti legati alla promozione giovanile e nel mondo del lavoro. Bando Giovani Smart continua l’azione politica regionale in quella sinergia tutta lombarda dove partecipano associazioni, singoli e istituzioni. Tutti insieme impegnati per confrontarsi su progetti innovativi e concreti come quello presentato oggi”
“Dobbiamo ripristinare una grande alleanza tra famiglia e scuola – ha detto il ministro Valditara – che sappia tornare a dire dei no, che dia regole. Con genitori che non si pongano sullo stesso piano dei figli per recuperare benevolenza. Insieme a una scuola che sappia valorizzare i talenti, dare entusiasmo ai giovani. Che aspettano solo che qualcuno trasformi la loro voglia di vivere e crescere in progetti concreti. Insieme a tutto ciò servono luoghi di aggregazione che offrano occasioni per crescere insieme, tra coetanei”.
“Luoghi, disagio e talento sono tre parole chiave che si declinano in questo bando per affrontare il complesso tema giovanile – è intervenuto il ministro Abodi -. Sono convinto che questo bando avrà il successo che si merita, attraverso la collaborazione istituzionale, e si collegherà a tutte le misure che insieme stiamo cercando di promuovere per dare un’idea di futuro alle nuove generazioni”.
“Con questo bando diamo la visione di una regione dinamica e inclusiva – ha sottolineato il ministro Santanchè – dove anche il turismo gioca un ruolo fondamentale. L’Italia deve essere una nazione di qualità, che non è il lusso, ma un fattore che va declinato a livello di tutti i servizi. Questo bando valorizza talenti che possono essere ancora inespressi e contribuisce all’attivazione della promozione del nostro territorio attraverso lo spirito di identità e appartenenza e farà dei nostri giovani i protagonisti per un futuro migliore. Stiamo loro vicini e diamo le possibilità che si meritano”.
“Questo bando ha molti punti di contatto con il nostro lavoro al Ministero – ha detto il sottosegretario Frassinetti – in raccordo con famiglia, mondo del volontariato . Puntiamo sulla parola rispetto, sullo sport e sul valore dell’impegno di chi è riuscito. La scuola si impegna a fornire le conoscenze, ma è importante puntare al connubio tra sport, educazione civica e inclusività. Ci mettiamo a disposizione di tutti i nostri ragazzi perché il mondo scolastico è molto attinente a questo bando. E’ qui che ai nostri giovani insegniamo a vivere, e a crescere con l’obiettivo di creare una cittadinanza attiva degna di questo nome”.
-Foto Lombardia notizie-
(ITALPRESS).
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Via libera al decreto flussi, 497 mila ingressi in 3 anni
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1 ora fa-
30 Giugno 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Il Consiglio dei ministri, su proposta del presidente Giorgia Meloni, del ministro dell’interno Matteo Piantedosi, del ministro del lavoro e delle politiche sociali Marina Calderone, del ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale Antonio Tajani, del ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste Francesco Lollobrigida e del ministro del turismo Daniela Santanchè, ha approvato, in esame preliminare, il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri relativo ai flussi migratori per il triennio 2026-2028, che programma per tale periodo gli ingressi regolari in Italia di lavoratori non comunitari.
“L’obiettivo del provvedimento è di consentire l’ingresso in Italia di manodopera indispensabile al sistema economico e produttivo nazionale e altrimenti non reperibile – spiega Palazzo Chigi nel comunicato diffuso dopo il Cdm -. Inoltre, con la stabile individuazione di un meccanismo d’immigrazione legale e controllato, si attivano canali di comunicazione fondamentali nel dialogo con i Paesi di origine dei flussi migratori e si costruisce uno strumento per il contrasto a fenomeni di irregolarità nell’ingresso e permanenza nel nostro Paese, nella lotta contro il lavoro sommerso e allo sfruttamento dei lavoratori”.
Il decreto prevede, per il 2026, 164.850 ingressi autorizzati. Nell’arco del triennio 2026-2028 le unità autorizzate saranno 497.550, con la seguente ripartizione: lavoro subordinato non stagionale e autonomo, 230.550 unità; lavoro stagionale nei settori agricolo e turistico, 267.000 unità.
Le quote sono state determinate tenendo conto dei fabbisogni espressi dalle parti sociali e delle domande di nulla osta al lavoro effettivamente presentate negli anni scorsi, con l’obiettivo di una programmazione che recepisca le esigenze delle imprese e che sia anche realistica.
Resta ferma la volontà di incentivare gli ingressi fuori quota, anche nella prospettiva di un ridimensionamento del meccanismo del “click day”, che potrà avvenire seguendo un percorso graduale, che riguardi anzitutto i profili professionali più ricercati dai datori di lavoro e che potenzi la formazione dei lavoratori nei Paesi di origine.
– Foto IPA Agency –
(ITALPRESS).
Cronaca
Alla Camera la borsa che Paolo Borsellino aveva in via D’Amelio
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1 ora fa-
30 Giugno 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Sarà esposta fino al 30 ottobre, nel Transatlantico di Montecitorio, la borsa che il giudice Paolo Borsellino aveva con sè il giorno della strage di Via D’Amelio, il 19 luglio 1992. Alla cerimonia in memoria del giudice erano presenti, tra gli altri, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella; il presidente della Camera, Lorenzo Fontana; il presidente del Senato, Ignazio La Russa; il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni; i figli di Paolo Borsellino, Lucia e Manfredi, e Manuela Canale, figlia del tenente colonnello Carmelo Canale, tra i più stretti collaboratori di Paolo Borsellino, oltre a Chiara Colosimo, presidente della Commissione Antimafia. “Ho raccontato di aver cominciato il mio impegno politico all’indomani della strage, conservo un’immagine nitida del caldo, delle immagini al telegiornale di quella devastazione e di quell’improvviso senso di urgenza, quella sensazione che non avesse senso provare rabbia se non si riusciva anche a trasformarla in qualcosa, un gesto, un impegno, una mobilitazione. Quel giorno inizia il cammino che mi ha portato ad essere presidente del Consiglio – ha ricordato la premier, Giorgia Meloni -. Il sacrificio di Borsellino e dei servitori dello Stato che erano al suo fianco non ha motivato solo me, la mia è la storia di tantissime persone, di tanti altri che da quelle stragi di mafia hanno deciso di impegnarsi. Da quelle stragi è partito un movimento di popolo che per la prima volta ha detto visibilmente no, ha detto no alla violenza, al ricatto, all’illegalità, all’omertà in cui la mafia avrebbe voluto condannare l’Italia”.
“Milioni di italiani hanno preferito l’impegno all’indifferenza, hanno preferito il coraggio, hanno scelto di percorrere la strada dell’onore della nazione contro il finto onore di uomini che si proclamano d’onore. Borsellino ci ha insegnato che avere paura è umano, ma quando si combatte in ciò in cui si crede il coraggio è più forte della paura. E’ così sì che è stata la scintilla di un incendio di speranza, giustizia e di amore per l’Italia. A 33 anni di distanza il suo testimone è ancora saldo nelle mani di tanti, trova forma e sostanza nell’impegno che le istituzioni portano avanti”, ha proseguito Meloni che ha avvertito: “Il popolo italiano ha il diritto di conoscere la verità. Ogni sforzo deve essere sostenuto”.
La borsa di Paolo Borsellino “è il simbolo del dovere e dell’attaccamento al servizio in ogni momento della vita. Borsellino, come Falcone e Livatino, non faceva il magistrato, era un magistrato innamorato della giustizia, della verità, della libertà. La cosa più giusta e bella per onorare questi uomini straordinari, credo sia combattere per affermare gli stessi valori con la stessa determinazione e lo stesso coraggio ogni minuto di ogni singolo giorno”, ha aggiunto Meloni.
Il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, ha ricordato come anche dopo la strage di Capaci Paolo Borsellino “non si è tirato indietro dinanzi a quella feroce violenza e ha continuato il suo lavoro da autentico servitore dello Stato. Il suo esempio di rigore morale, coerenza e tenacia è un’eredità che ispira tutti i giorni chi si impegna contro la criminalità organizzata. Paolo Borsellino, come Giovanni Falcone, credeva in un futuro libero dall’oppressione della mafia. Sosteneva che per vincere questa battaglia occorresse agire innanzitutto sul piano culturale. Era convinto della fondamentale importanza del ruolo dei giovani e della loro adesione ai valori democratici – ha proseguito -. Il suo insegnamento deve essere custodito dalle Istituzioni a beneficio delle nuove generazioni, che vanno esortate a perseguire la cultura della legalità e a ripudiare ogni forma di violenza e di prevaricazione. Ricordare Paolo Borsellino e ricordare la storia delle donne e degli uomini vittime della criminalità organizzata è quindi un dovere. Il loro sacrificio ha contribuito a far maturare nel Paese un profondo sentimento di rifiuto del fenomeno mafioso. Ma la lotta alla mafia si nutre anche di simboli. Per questo, da oggi fino al 30 ottobre, la borsa del giudice Paolo Borsellino è esposta qui nel Transatlantico e successivamente sarà trasferita nell’aula della Commissione antimafia a Palazzo San Macuto”.
Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha poi raccontato un suo personale ricordo di quel 19 luglio 1992 “quando la notizia dell’attentato esplosivo che a Palermo aveva spezzato la vita di Paolo Borsellino e di 5 agenti della sua scorta è arrivata pesante come un macigno. Ricordo soprattutto lo sgomento di quelle ore e la rabbia con cui – da parlamentare e da siciliano – non riuscivo ad accettare l’idea che, dopo Giovanni Falcone, la mafia fosse riuscita ad infliggere un altro colpo così crudele. Solo due mesi prima durante la votazione per l’elezione del Presidente della Repubblica, insieme a tutti i parlamentari del partito in cui militavo, avevamo votato simbolicamente come Presidente della Repubblica Paolo Borsellino perchè nella nostra intenzione vi era l’indicazione di un uomo al di sopra delle parti, la sua caparbietà nel non indietreggiare di fronte al pericolo”, ha concluso.
“La borsa di papà rappresenta più di ogni altro il simbolo della sua dedizione al lavoro, la sacralità con cui concepiva il suo servizio verso lo Stato e verso le istituzioni. Anche quella domenica, che doveva essere dedicata al riposo, non ha mancato di portare con sè la sua borsa dove aveva riposto, oltre agli effetti personali, anche le sue agende e alcuni documenti la cui importanza era ritenuta tale da non riuscire a distoglierne l’attenzione – ha ricordato Lucia Borsellino, figlia del giudice -. In quei giorni il suo viso portava ancora vividi i segni del dolore per la strage di Capaci dove persero la vita i suoi amici e colleghi. E’ superfluo sottolineare quanto questa borsa costituisca per noi un valore affettivo inestimabile”.
Manuela Canale, figlia di Carmelo, collaboratore di Borsellino, la cui borsa è stata donata dalla famiglia del giudice, si è detta “orgogliosa di lasciare qui alla Camera la sua borsa, che venne recuperata nell’inferno di via D’Amelio, perchè questo luogo è espressione di giustizia e custode dei valori di democrazia. Sono certa che attraverso questa borsa Paolo Borsellino continuerà a trasmettere i valori di legalità e di grande umanità a tutti coloro i quali avranno il privilegio di poterla vedere. Ringrazio la famiglia Borsellino, in particolar modo la signora Agnese, che si è ricordata di me, bambina che attraverso quella borsa aveva visto la fiducia verso il futuro e l’abnegazione”. Infine, Chiara Colosimo, presidente della Commissione Antimafia, ha ricordato come 33 anni fa “il magistrato era a Roma, avrà preso questa borsa piena di carte e, seppur cambiato dal dolore di 40 giorni prima, determinato e triste era qui a continuare il suo lavoro a fare la sua lotta. La borsa è tornata ancora a Roma, è vuota e ha l’odore acre di pelle bruciata che mi è rimasto tra le mani, come il filone delle indagini che ha segnato e segna la mia vita di donna e rappresentante delle istituzioni. Dentro è intatta come intatto è il suo insegnamento, un uomo solo che ha incarnato il senso del dovere più profondo, la sete di giustizia per la sua Palermo e la sua patria tutta”, ha concluso.
– Foto xb1/Italpress –
(ITALPRESS).
Cronaca
PRONTO METEO – PREVISIONI PER IL 1 LUGLIO 2025
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30 Giugno 2025di
Redazione
Pronto Meteo è il servizio di meteorologia di Pavia Uno Tv e Lombardia Live 24 in onda ogni giorno alle 19,30. Fornisce interessanti bollettini meteo per il fine settimana su Pavia e provincia e le province confinanti, visionabili anche sui nostri siti paviaunotv.it, lombardialive24 e sui nostri canali social. Ogni giorno, poi, ci sono aggiornamenti nelle Breaking News della sera e un sito dedicato alle previsioni, prontometeo.it, edito sempre da Agenzia CreativaMente.

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