Cronaca
La rettrice dell’Università degli Studi di Milano nella governance di Fondazione Triulza
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5 ore fa-
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Redazione
MILANO (ITALPRESS) – Università, imprese e Terzo Settore insieme per l’innovazione sociale e il trasferimento tecnologico e di competenze. Con questo obiettivo strategico Fondazione Triulza ETS rafforza ulteriormente i legami e la collaborazione operativa tra i mondi delle Università, della ricerca e delle imprese con quello del Terzo Settore in MIND Milano Innovation District coinvolgendo nella governance della stessa Fondazione e della sua partecipata La Triulza Srl, oltre al Politecnico di Milano, anche l’Università degli Studi di Milano e la rete di imprese Federated Innovation @MIND. I nuovi membri dei CdA sono stati nominati dall’ultimo Consiglio Generale di fondatori di Fondazione Triulza – principale rete di realtà del Terzo Settore e dell’economia civile in Italia – che condivide la strategia di allargare le collaborazioni con il mondo accademico, della ricerca e delle imprese per innovare.
Marina Brambilla, Rettrice dell’Università degli Studi di Milano, è tra i nuovi membri dell’appena rinnovato Consiglio di Amministrazione di Fondazione Triulza ETS insieme a Silvia Bolchi (Acli Milano), Barbara Farina (Legacoop Lombardia) e Giampaolo Silvestri (Fondazione Avsi ETS). Sono stati confermati Massimo Minelli (Confcooperative Nazionale) come Presidente, Barbara Meggetto (Legambiente Nazionale) come Vicepresidente e i consiglieri Luigi Colzani (CSVNet Lombardia), Sergio Silvotti (Forum del Terzo Settore Lombardia) e Mario Calderini (Politecnico di Milano).
Fabrizio Grillo, Presidente della Federated Innovation @MIND, entra invece nel CdA della partecipata La Triulza Srl, che si rinnova anche con l’ingresso di Barbara Farina (Legacoop Lombardia). Confermati Massimo Minelli (Confcooperative Nazionale) come Presidente e i consiglieri Giovanni Colombo (Fondazione Enaip Lombardia), Igor Guida (Consorzio Nazionale CGM) e Marco Lucchini (Fondazione Banco Alimentare Onlus).
“L’ingresso della Rettrice dell’Università degli Studi di Milano Marina Brambilla nella governance di Fondazione Triulza – dove possiamo contare da alcuni anni sulla presenza attiva del professore Mario Calderini del Politecnico di Milano – e del Presidente della Federated Innovation @MIND Fabrizio Grillo nel CdA di La Triulza Srl, è un grande valore aggiunto per il nostro operato e per tutto il mondo del Terzo Settore e dell’economia civile”, dichiara Massimo Minelli, Presidente di Fondazione Triulza. “Vediamo confermato l’interesse del mondo accademico, della ricerca e delle imprese più innovative nel lavorare con le nostre reti e organizzazioni con l’obiettivo comune di rendere sempre più efficienti i percorsi di capacity building e di trasferimento tecnologico destinati a generare innovazione sociale e impatto per tutti”, prosegue Minelli. “In MIND abbiamo dato vita ad una palestra per sperimentare nuove forme di economia sociale, in linea con il Social Economy Action Plan dell’UE, che stiamo declinando nella sperimentazione del social procurement in collaborazione con le aziende della Federated e nello sviluppo di diversi progetti di crescita e di trasferimento tecnologico in cui sono state già coinvolte 76 start up e scale up social-tech“, conclude Minelli.
“Sono molto lieta di entrare a far parte della governance di Fondazione Triulza ETS, un ruolo che accolgo con soddisfazione, convinta che la partecipazione diretta agli organi decisionali rafforzerà ancora di più l’efficacia delle collaborazioni che portiamo avanti con tutte le realtà presenti in MIND. In particolare, con Fondazione Triulza, laboratorio di innovazione sociale, l’Università esce dai propri confini istituzionali per dialogare e fare squadra con la società civile, una testimonianza concreta del nostro impegno verso la terza missione. Sono certa che, ora ancor di più, potremo dare un contributo significativo allo sviluppo culturale e sociale del nostro territorio, rafforzando insieme il valore pubblico della conoscenza”, afferma Marina Brambilla, Rettrice dell’Università degli Studi di Milano.
“Sono lieto di essere stato nominato componente del board di La Triulza srl. Sin dall’inizio del mio mandato di presidenza di Federated Innovation @MIND ho voluto consolidare in modo coordinato e assertivo la relazione con il mondo del Terzo Settore, presente nel Distretto sin dai temi di Expo 2015 grazie a Fondazione Triulza, un attore di straordinaria importanza. Lo sviluppo delle progettualità delle aziende appartenenti a Federated Innovation non può avanzare senza un’attenzione costante al tema dell’impatto sociale e del procurement responsabile: questo è il motivo per cui la collaborazione iniziata con La Triulza sarà un elemento fondamentale nell’avanzamento delle nostre attività”, sottolinea Fabrizio Grillo, Presidente della Federated Innovation @MIND.
Il lavoro sul social procurement è partito a febbraio in un tavolo di co-design organizzato nell’ambito del Social Innovation Campus a cui hanno partecipato diverse aziende e tutte le ancore di MIND. Nell’ambito del trasferimento tecnologico verso il Terzo Settore, dopo la sperimentazione del Percorso Social Tech (in collaborazione con i fondi mutualistici Fondo Sviluppo-Confcooperative, Coopfond-Legacoop e General Fond-AGCI), Fondazione Triulza in collaborazione con il Politecnico di Milano ha dato vita nel 2024 al progetto Technology for Health and Social Challenges, che coniuga tecnologia biomedica e impatto sociale, e dal 2024 ha attivato diversi servizi di formazione, incubazione e accelerazione nell’ambito del Progetto CATCH atMIND (AdvanCed digitAl TeChnology Hub for the Life Sciences atMIND) di cui è capofila l’Università degli Studi di Milano. Fondazione Triulza co-finanzia inoltre due borse di dottorato di ricerca dell’Università degli Studi di Milano sui temi dell’innovazione intersettoriale e l’inclusione sociale.
– foto ufficio stampa Fondazione Triulza –
(ITALPRESS).
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Cronaca
Via libera al decreto flussi, 497 mila ingressi in 3 anni
Pubblicato
1 ora fa-
30 Giugno 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Il Consiglio dei ministri, su proposta del presidente Giorgia Meloni, del ministro dell’interno Matteo Piantedosi, del ministro del lavoro e delle politiche sociali Marina Calderone, del ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale Antonio Tajani, del ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste Francesco Lollobrigida e del ministro del turismo Daniela Santanchè, ha approvato, in esame preliminare, il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri relativo ai flussi migratori per il triennio 2026-2028, che programma per tale periodo gli ingressi regolari in Italia di lavoratori non comunitari.
“L’obiettivo del provvedimento è di consentire l’ingresso in Italia di manodopera indispensabile al sistema economico e produttivo nazionale e altrimenti non reperibile – spiega Palazzo Chigi nel comunicato diffuso dopo il Cdm -. Inoltre, con la stabile individuazione di un meccanismo d’immigrazione legale e controllato, si attivano canali di comunicazione fondamentali nel dialogo con i Paesi di origine dei flussi migratori e si costruisce uno strumento per il contrasto a fenomeni di irregolarità nell’ingresso e permanenza nel nostro Paese, nella lotta contro il lavoro sommerso e allo sfruttamento dei lavoratori”.
Il decreto prevede, per il 2026, 164.850 ingressi autorizzati. Nell’arco del triennio 2026-2028 le unità autorizzate saranno 497.550, con la seguente ripartizione: lavoro subordinato non stagionale e autonomo, 230.550 unità; lavoro stagionale nei settori agricolo e turistico, 267.000 unità.
Le quote sono state determinate tenendo conto dei fabbisogni espressi dalle parti sociali e delle domande di nulla osta al lavoro effettivamente presentate negli anni scorsi, con l’obiettivo di una programmazione che recepisca le esigenze delle imprese e che sia anche realistica.
Resta ferma la volontà di incentivare gli ingressi fuori quota, anche nella prospettiva di un ridimensionamento del meccanismo del “click day”, che potrà avvenire seguendo un percorso graduale, che riguardi anzitutto i profili professionali più ricercati dai datori di lavoro e che potenzi la formazione dei lavoratori nei Paesi di origine.
– Foto IPA Agency –
(ITALPRESS).
Cronaca
Alla Camera la borsa che Paolo Borsellino aveva in via D’Amelio
Pubblicato
1 ora fa-
30 Giugno 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Sarà esposta fino al 30 ottobre, nel Transatlantico di Montecitorio, la borsa che il giudice Paolo Borsellino aveva con sè il giorno della strage di Via D’Amelio, il 19 luglio 1992. Alla cerimonia in memoria del giudice erano presenti, tra gli altri, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella; il presidente della Camera, Lorenzo Fontana; il presidente del Senato, Ignazio La Russa; il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni; i figli di Paolo Borsellino, Lucia e Manfredi, e Manuela Canale, figlia del tenente colonnello Carmelo Canale, tra i più stretti collaboratori di Paolo Borsellino, oltre a Chiara Colosimo, presidente della Commissione Antimafia. “Ho raccontato di aver cominciato il mio impegno politico all’indomani della strage, conservo un’immagine nitida del caldo, delle immagini al telegiornale di quella devastazione e di quell’improvviso senso di urgenza, quella sensazione che non avesse senso provare rabbia se non si riusciva anche a trasformarla in qualcosa, un gesto, un impegno, una mobilitazione. Quel giorno inizia il cammino che mi ha portato ad essere presidente del Consiglio – ha ricordato la premier, Giorgia Meloni -. Il sacrificio di Borsellino e dei servitori dello Stato che erano al suo fianco non ha motivato solo me, la mia è la storia di tantissime persone, di tanti altri che da quelle stragi di mafia hanno deciso di impegnarsi. Da quelle stragi è partito un movimento di popolo che per la prima volta ha detto visibilmente no, ha detto no alla violenza, al ricatto, all’illegalità, all’omertà in cui la mafia avrebbe voluto condannare l’Italia”.
“Milioni di italiani hanno preferito l’impegno all’indifferenza, hanno preferito il coraggio, hanno scelto di percorrere la strada dell’onore della nazione contro il finto onore di uomini che si proclamano d’onore. Borsellino ci ha insegnato che avere paura è umano, ma quando si combatte in ciò in cui si crede il coraggio è più forte della paura. E’ così sì che è stata la scintilla di un incendio di speranza, giustizia e di amore per l’Italia. A 33 anni di distanza il suo testimone è ancora saldo nelle mani di tanti, trova forma e sostanza nell’impegno che le istituzioni portano avanti”, ha proseguito Meloni che ha avvertito: “Il popolo italiano ha il diritto di conoscere la verità. Ogni sforzo deve essere sostenuto”.
La borsa di Paolo Borsellino “è il simbolo del dovere e dell’attaccamento al servizio in ogni momento della vita. Borsellino, come Falcone e Livatino, non faceva il magistrato, era un magistrato innamorato della giustizia, della verità, della libertà. La cosa più giusta e bella per onorare questi uomini straordinari, credo sia combattere per affermare gli stessi valori con la stessa determinazione e lo stesso coraggio ogni minuto di ogni singolo giorno”, ha aggiunto Meloni.
Il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, ha ricordato come anche dopo la strage di Capaci Paolo Borsellino “non si è tirato indietro dinanzi a quella feroce violenza e ha continuato il suo lavoro da autentico servitore dello Stato. Il suo esempio di rigore morale, coerenza e tenacia è un’eredità che ispira tutti i giorni chi si impegna contro la criminalità organizzata. Paolo Borsellino, come Giovanni Falcone, credeva in un futuro libero dall’oppressione della mafia. Sosteneva che per vincere questa battaglia occorresse agire innanzitutto sul piano culturale. Era convinto della fondamentale importanza del ruolo dei giovani e della loro adesione ai valori democratici – ha proseguito -. Il suo insegnamento deve essere custodito dalle Istituzioni a beneficio delle nuove generazioni, che vanno esortate a perseguire la cultura della legalità e a ripudiare ogni forma di violenza e di prevaricazione. Ricordare Paolo Borsellino e ricordare la storia delle donne e degli uomini vittime della criminalità organizzata è quindi un dovere. Il loro sacrificio ha contribuito a far maturare nel Paese un profondo sentimento di rifiuto del fenomeno mafioso. Ma la lotta alla mafia si nutre anche di simboli. Per questo, da oggi fino al 30 ottobre, la borsa del giudice Paolo Borsellino è esposta qui nel Transatlantico e successivamente sarà trasferita nell’aula della Commissione antimafia a Palazzo San Macuto”.
Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha poi raccontato un suo personale ricordo di quel 19 luglio 1992 “quando la notizia dell’attentato esplosivo che a Palermo aveva spezzato la vita di Paolo Borsellino e di 5 agenti della sua scorta è arrivata pesante come un macigno. Ricordo soprattutto lo sgomento di quelle ore e la rabbia con cui – da parlamentare e da siciliano – non riuscivo ad accettare l’idea che, dopo Giovanni Falcone, la mafia fosse riuscita ad infliggere un altro colpo così crudele. Solo due mesi prima durante la votazione per l’elezione del Presidente della Repubblica, insieme a tutti i parlamentari del partito in cui militavo, avevamo votato simbolicamente come Presidente della Repubblica Paolo Borsellino perchè nella nostra intenzione vi era l’indicazione di un uomo al di sopra delle parti, la sua caparbietà nel non indietreggiare di fronte al pericolo”, ha concluso.
“La borsa di papà rappresenta più di ogni altro il simbolo della sua dedizione al lavoro, la sacralità con cui concepiva il suo servizio verso lo Stato e verso le istituzioni. Anche quella domenica, che doveva essere dedicata al riposo, non ha mancato di portare con sè la sua borsa dove aveva riposto, oltre agli effetti personali, anche le sue agende e alcuni documenti la cui importanza era ritenuta tale da non riuscire a distoglierne l’attenzione – ha ricordato Lucia Borsellino, figlia del giudice -. In quei giorni il suo viso portava ancora vividi i segni del dolore per la strage di Capaci dove persero la vita i suoi amici e colleghi. E’ superfluo sottolineare quanto questa borsa costituisca per noi un valore affettivo inestimabile”.
Manuela Canale, figlia di Carmelo, collaboratore di Borsellino, la cui borsa è stata donata dalla famiglia del giudice, si è detta “orgogliosa di lasciare qui alla Camera la sua borsa, che venne recuperata nell’inferno di via D’Amelio, perchè questo luogo è espressione di giustizia e custode dei valori di democrazia. Sono certa che attraverso questa borsa Paolo Borsellino continuerà a trasmettere i valori di legalità e di grande umanità a tutti coloro i quali avranno il privilegio di poterla vedere. Ringrazio la famiglia Borsellino, in particolar modo la signora Agnese, che si è ricordata di me, bambina che attraverso quella borsa aveva visto la fiducia verso il futuro e l’abnegazione”. Infine, Chiara Colosimo, presidente della Commissione Antimafia, ha ricordato come 33 anni fa “il magistrato era a Roma, avrà preso questa borsa piena di carte e, seppur cambiato dal dolore di 40 giorni prima, determinato e triste era qui a continuare il suo lavoro a fare la sua lotta. La borsa è tornata ancora a Roma, è vuota e ha l’odore acre di pelle bruciata che mi è rimasto tra le mani, come il filone delle indagini che ha segnato e segna la mia vita di donna e rappresentante delle istituzioni. Dentro è intatta come intatto è il suo insegnamento, un uomo solo che ha incarnato il senso del dovere più profondo, la sete di giustizia per la sua Palermo e la sua patria tutta”, ha concluso.
– Foto xb1/Italpress –
(ITALPRESS).
Cronaca
PRONTO METEO – PREVISIONI PER IL 1 LUGLIO 2025
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1 ora fa-
30 Giugno 2025di
Redazione
Pronto Meteo è il servizio di meteorologia di Pavia Uno Tv e Lombardia Live 24 in onda ogni giorno alle 19,30. Fornisce interessanti bollettini meteo per il fine settimana su Pavia e provincia e le province confinanti, visionabili anche sui nostri siti paviaunotv.it, lombardialive24 e sui nostri canali social. Ogni giorno, poi, ci sono aggiornamenti nelle Breaking News della sera e un sito dedicato alle previsioni, prontometeo.it, edito sempre da Agenzia CreativaMente.

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