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Economia

Fondazione Mediolanum, erogati oltre 9 milioni di euro per progetti no profit

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MILANO (ITALPRESS) – Fondazione Mediolanum, ente filantropico impegnato a sostenere l’infanzia in condizioni di disagio, annuncia la pubblicazione del bilancio sociale 2024 “Insieme il futuro è più vicino”, documento che racconta in modo dettagliato l’impatto delle proprie attività nel contrasto alla povertà e alle disuguaglianze sociali, rendendo trasparente la rendicontazione del proprio operato a tutti i donatori e stakeholder che l’hanno sostenuta, permettendo loro di verificare tutti gli obiettivi raggiunti e stimolare riflessioni utili per le scelte future dell’organizzazione.

Nel corso dell’ultimo anno, la Fondazione, che opera come ente erogatore, ha sostenuto finanziariamente i progetti di altri enti no profit erogando 9.461.378,55 milioni di euro (+35% vs 2023) a favore di 310 progetti promossi da 294 associazioni operanti in Italia, Spagna e Irlanda e nei Paesi poveri del mondo, che hanno permesso di aiutare 60.000 minori (bambini e adolescenti) in situazioni di vulnerabilità economico-sociale con aiuti assistenziali, sanitari, scolastici e con percorsi professionali. Interventi che hanno avuto come obiettivo principale il rafforzamento delle loro competenze e il miglioramento delle loro condizioni di vita in diversi ambiti: assistenza (24%), scuola (104%), ricerca (34%), sanità (34%).

“Il bilancio sociale – dichiara Sara Doris, Presidente Fondazione Mediolanum e Vice Presidente Banca Mediolanum – non è solo un documento di confronto trasparente e diretto con i nostri stakeholder, ma il racconto concreto di un percorso di solidarietà, inclusione e speranza. Ogni cifra rappresenta la storia di bambini e bambine e delle loro famiglie che, anche grazie all’intervento della Fondazione, hanno potuto trovare opportunità di crescita e di riscatto sociale. Siamo consapevoli delle sfide che ancora ci attendono anno dopo anno, ma rimanendo coerenti alla nostra missione di proteggere i diritti dei minori vulnerabili, ci adoperiamo per offrire loro strumenti concreti per affrontare le difficoltà della quotidianità e aiutandoli a costruire il loro futuro. Il successo dei nostri progetti è il risultato del fare rete insieme e quindi il nostro grazie va in primis alle associazioni con cui collaboriamo, ma essenziali sono tutte le persone che ci sostengono in modi diversi: donando il loro tempo come fanno i volontari e il loro sostegno come fanno i donatori, perché credono nel valore di ogni bambino. Preziosi sono i Mediolanum Values Manager, i Mediolanum Charity Ambassador e tutti coloro che da sempre con entusiasmo sono al nostro fianco”.

L’impegno assunto dalla Fondazione nel contrasto alla povertà e alle disuguaglianze sociali, in continuità con i progetti portati avanti negli anni, ha permesso di dare conforto a tante famiglie economicamente e socialmente fragili che sono state sostenute nell’affrontare i bisogni fondamentali della vita quotidiana in Italia e nel Mondo. Una responsabilità portata avanti con campagne di sensibilizzazione e raccolte fondi, in Italia e nel mondo, così distribuiti: 83% in Europa, 8% in Africa, 6% in Asia e 3% in Centro-Sud America. Risultati che portano a 281.000 i minori sostenuti dal 2005, attraverso 1557 progetti, erogando 46.800.000 euro tra Italia e 55 Paesi del mondo. Coerentemente con la propria missione di sostegno all’infanzia in condizione di disagio, la Fondazione incide, attraverso i molteplici progetti sostenuti, nell’ambito degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’agenda 2030 delle Nazioni Unite, rispondendo a 8 goals su 17. Inoltre, per la prima volta, la Fondazione ha adottato il Codice Etico, strumento fondamentale che definisce i principi di integrità, trasparenza e responsabilità che guidano ogni azione e decisione dell’ente.

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– foto logo Fondazione Mediolanum –

(ITALPRESS).

Economia

Inflazione in aumento a luglio dello 0,4%, +1,7% su base annua

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PALERMO (ITALPRESS) – Nel mese di luglio 2025, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,4% su base mensile e dell’1,7% su base annua (come nel mese precedente), confermando la stima preliminare. Lo rileva l’Istat.

La stabilità del tasso di variazione tendenziale dell’indice generale sintetizza andamenti differenziati dei diversi aggregati: accelerano i prezzi dei Beni alimentari non lavorati (da +4,2% a +5,1%), dei Beni alimentari lavorati (da +2,7% a +2,8%), dei Servizi vari (da +1,6% a +2,2%) e dei Servizi relativi ai trasporti (da +2,9% a +3,3%); decelerano i prezzi dei Beni energetici regolamentati (da +22,6% a +17,1%) e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +3,2% a +2,7%); si accentua la flessione di quelli dei Beni energetici non regolamentati (da -4,2% a -5,2%).

Nel mese di luglio l’”inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, resta invariata (a +2,0%); quella al netto dei soli beni energetici accelera lievemente (da +2,1% a +2,2%). La crescita tendenziale dei prezzi si attenua moderatamente sia per i beni (da +0,9% a +0,8%) sia per i servizi (da +2,7% a +2,6%). Il differenziale inflazionistico tra il comparto dei servizi e quello dei beni resta invariato a +1,8 punti percentuali.

I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona mostrano una dinamica in accelerazione (da +2,8% a +3,2%), così come quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +2,0% a +2,3%). La variazione congiunturale positiva dell’indice generale è dovuta principalmente all’aumento dei prezzi degli Energetici non regolamentati (+2,2%) e regolamentati (+1,2%), dei Servizi relativi ai trasporti (+0,9%), dei Servizi vari (+0,6%), degli Alimentari lavorati e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+0,3% entrambi); scendono invece su base mensile i prezzi degli Alimentari non lavorati (-0,6%) e quelli dei Beni durevoli (-0,3%). L’inflazione acquisita per il 2025 è pari a +1,7% per l’indice generale e a +1,9% per la componente di fondo.

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L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) a luglio 2025 registra una variazione pari a -1,0% su base mensile, a causa dei saldi estivi di cui il NIC non tiene conto, e a +1,7% su base annua (da +1,8% del mese precedente), confermando la stima preliminare. L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, registra una variazione congiunturale di +0,4% e una tendenziale del +1,5%.

– Foto Ufficio stampa Istat –

(ITALPRESS)

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Economia

L’agricoltura italiana conquista la leadership europea nel 2025

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MODENA (ITALPRESS) – I significativi risultati registrati nel 2024 confermano il settore agroalimentare come uno dei pilastri dell’economia italiana. Secondo l’ultimo Rapporto sull’Economia Agroalimentare 2025 di BPER, curato dall’Ufficio Studi, Ricerche e Innovazione della Banca, il valore aggiunto (produzione meno consumi intermedi) dell’agricoltura ha raggiunto i 44,4 miliardi di euro, segnando un +9% rispetto all’anno precedente, consentendo all’Italia di conquistare la leadership in Europa, superando Francia e Spagna.

Anche l’industria alimentare ha mostrato segnali di ripresa, con un valore aggiunto pari a 37 miliardi di euro (+3,5%), in terza posizione nell’Unione Europea. La produzione cresce in tutte le regioni, specialmente al Sud, ma tra quelle in testa per concentrazione si posizionano Lombardia, Veneto e Sicilia. Con oltre 676 miliardi di euro di fatturato di filiera, 69 miliardi di euro di export (+7,5%) e un saldo positivo nei prodotti trasformati pari a 14,2 miliardi, l’agroalimentare italiano ha giocato un ruolo centrale nella crescita dell’economia nazionale, soprattutto grazie alla domanda estera. In sviluppo anche le attività secondarie, trainate principalmente dagli agriturismi e dalla produzione di agroenergie.

Il contributo dell’agricoltura alla produzione di energia rinnovabile nazionale si è attestato all’11%: da qui al 2030, secondo le stime, si potrebbe arrivare al 22%. Permangono, tuttavia, sfide legate a dazi, accesso al credito, innovazione tecnologica, sostenibilità e ricambio generazionale, con solo 52.700 imprese under 35 (7,5% del totale). Nonostante l’alto livello di integrazione dell’Italia nella catena globale, le preoccupazioni si concentrano principalmente sulle esportazioni.

L’imposizione di tariffe su tutti i prodotti agroalimentari europei potrebbe avere ripercussioni sul settore anche rinforzando il fenomeno dell’Italian sounding, cioè la produzione di alimenti che richiamano l’Italia pur non essendo realmente prodotti nel nostro Paese. L’agri-tech e la digitalizzazione si confermano assi strategici di sviluppo, con ricadute su occupazione e investimenti.

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Nonostante l’aumento della produttività media e l’interesse verso soluzioni innovative come l’agricoltura 4.0 e l’agricoltura intelligente, il report sottolinea l’importanza di aumentare gli investimenti anche attraverso l’accesso al credito.

“Bper è da sempre attenta a questa filiera che, nel complesso, in Italia interessa 1,4 milioni di addetti e oltre 700 mila imprese – spiega Eliana Chessa, Responsabile Ufficio Studi, Ricerche e Innovazione di BPER -. Per la Banca il sostegno all’agroalimentare è un impegno concreto verso un comparto che rappresenta identità, territorio e futuro. Con la significativa riduzione dei tassi di interesse da parte della Banca Centrale Europea nell’ultimo anno, si sono create le condizioni per far ripartire la domanda di finanziamenti a supporto della crescita dell’attività d’impresa”.

“Il nostro obiettivo è accompagnare la filiera nella transizione tecnologica e sostenibile, anche attraverso soluzioni finanziarie dedicate e una forte attenzione al credito agrario – sottolinea Marco Lazzari, Responsabile del Servizio Agri Banking di BPER -. Con il nostro servizio Agri Banking, nato per dare una consulenza specialistica alle tante aziende del settore primario e agro industriale, accompagniamo le imprese lungo tutte le fasi della filiera. Siamo al fianco di chi investe in digitalizzazione, produzione di energia da fonti rinnovabili, sistemi per la gestione e mitigazione dei rischi climatici ed in generale a tutto quanto attiene alla sostenibilità e all’innovazione. Guardiamo con attenzione al contributo delle donne e dei giovani, che rappresentano una forza propulsiva fondamentale per la crescita del settore”.

– Foto Ufficio stampa BPER –

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Economia

Nella settimana di Ferragosto giro d’affari da 5 miliardi di euro

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ROMA (ITALPRESS) – Sfiorerà i cinque miliardi di euro il giro d’affari complessivo del turismo nella settimana di Ferragosto. A stimarlo una indagine di CNA Turismo e Commercio dalla quale emerge, innanzi tutto, una indicazione: complice il clima – dopo un giugno molto caldo, luglio è stato temperato – i turisti italiani in particolare hanno fatto slittare la vacanza, forse riducendola, di sicuro concentrandola appunto ad agosto e segnatamente nella settimana tra l’11 e il 18.

Ora la speranza è che i turisti decidano di allungare una stagione che finora quest’anno non è apparsa esaltante. Scendendo nel dettaglio, l’indagine di CNA Turismo e Commercio prevede oltre cinque milioni di turisti in senso stretto, che cioè pernottano, con più di 15 milioni di pernottamenti.

“Rispetto alla settimana di Ferragosto dello scorso anno, proprio per effetto della concentrazione delle ferie, si registra un incremento dei turisti italiani rispetto ai vacanzieri stranieri – spiega l’associazione di categoria -. Rimane più alta, però, la media dei pernottamenti assicurati dagli stranieri in confronto ai nostri connazionali. Tra le mete preferite le località balneari, le città e i borghi d’arte, la montagna. Con gli italiani che privilegiano il mare e gli stranieri le città e i borghi d’arte. In aumento risulta il numero dei turisti che decidono la scelta delle località anche sulla scorta delle opportunità eno-gastronomiche offerte”.

– Foto IPA Agency –

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