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Economia

Funzioni Centrali P.A., siglato il nuovo contratto della dirigenza

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ROMA (ITALPRESS) – È stata siglata oggi all’Aran l’ipotesi di accordo per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro dell’Area Funzioni Centrali per il triennio 2022-2024. L’intesa sottoscritta dalle sigle sindacali – escluse Cgil e Uil – con una rappresentatività dell’82%, riguarda 6.160 dirigenti e professionisti delle amministrazioni centrali dello Stato. La Uil, pur esprimendo soddisfazione per il percorso svolto, si riserva di sciogliere formalmente l’adesione all’accordo nella giornata di domani. L’ipotesi di accordo sarà ora sottoposta alle procedure di approvazione previste dalla normativa vigente, prima della sua entrata in vigore definitiva.

“Con questo accordo riconosciamo concretamente il ruolo strategico della dirigenza e dei professionisti delle amministrazioni centrali – ha sottolineato il presidente dell’Aran, Antonio Naddeo -. È un contratto innovativo, che non solo porta forti contenuti economici, ma introduce nuove tutele, potenzia il welfare, rilancia la formazione e rafforza il sistema delle relazioni sindacali. Un’intesa che, in linea con le indicazioni e gli indirizzi espressi con chiarezza dal ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, valorizza le professionalità centrali per il buon funzionamento della PA e accompagna il processo di trasformazione digitale in atto. Il contratto – aggiunge Naddeo – prevede un aumento medio generale di 558 euro lordi mensili, per tredici mensilità, con decorrenza dal 1° gennaio 2024. È inoltre riconosciuto un arretrato medio complessivo di circa 9.400 euro per il periodo fino a ottobre 2025. Siamo molto soddisfatti del risultato raggiunto e desidero ringraziare tutte le parti che, con senso di responsabilità, hanno contribuito a questo importante traguardo contrattuale. La trattativa si è chiusa infatti in meno di tre mesi grazie a un lavoro costruttivo da parte di tutte le organizzazioni sindacali coinvolte. La firma di questo contratto consente ora di avviare in tempi rapidi il lavoro sulla nuova tornata contrattuale 2025-2027, come ha più volte indicato il ministro”.

Sul piano normativo, il contratto introduce una serie di novità. Lavoro agile: definite nuove linee guida per conciliare vita-lavoro e garantire l’efficienza dei servizi. Welfare integrativo: rafforzate le misure a sostegno di reddito, sanità, istruzione e attività culturali. Formazione continua: attenzione alla transizione digitale e all’uso di tecnologie emergenti come intelligenza artificiale e modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM). Relazioni sindacali: istituito un Organismo paritetico per l’innovazione, per favorire un confronto costruttivo e partecipativo.

LE PAROLE DI ZANGRILLO

“Con la firma del contratto collettivo nazionale dell’Area delle Funzioni Centrali, compiamo un passo decisivo per valorizzare il ruolo strategico della dirigenza pubblica”. Lo dichiara il ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo. “È un risultato importante, che chiude la stagione contrattuale 2022-2024 per il comparto delle Funzioni centrali e ci permette di guardare con determinazione all’apertura della nuova tornata 2025-2027”, aggiunge. L’intesa prevede un aumento medio lordo mensile di 558 euro per tredici mensilità, con punte di 980 euro per la prima fascia dirigenziale e 545 euro per la seconda, a decorrere dal 1° gennaio 2024. È riconosciuto inoltre un arretrato medio di circa 9.400 euro fino a ottobre 2025. “Desidero esprimere soddisfazione per il metodo di lavoro adottato: il contratto è stato sottoscritto da tutte le organizzazioni sindacali, ad eccezione della sola CGIL e con la Uil che, per la prima volta nei rinnovi 2022-2024, si è impegnata a risolvere la riserva nelle prossime ore. È un segnale di maturità e responsabilità che rafforza il dialogo istituzionale”, prosegue Zangrillo.

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“Ringrazio l’Aran per il lavoro svolto con professionalità e dedizione: questo risultato è frutto di un confronto costruttivo tra le parti, condotto con equilibrio e senso istituzionale”. Con la firma di oggi, si completa un tassello importante nel quadro complessivo del lavoro contrattuale della legislatura. Restano ora da concludere gli ultimi passaggi per i contratti dell’istruzione e ricerca e quello degli enti locali, per i quali il Ministero, l’Aran e le organizzazioni sindacali sono già al lavoro. “Stiamo costruendo – conclude il ministro – una Pubblica amministrazione più moderna, competente e motivata. I contratti sono uno strumento fondamentale per riconoscere e incentivare il valore delle persone che ogni giorno garantiscono il funzionamento dello Stato”.

IL COMMENTO DI FUMAROLA

“La CISL esprime grande soddisfazione per la sottoscrizione avvenuta stasera all’A.Ra.N. dell’ipotesi di contratto dei Dirigenti dell’Area delle Funzioni Centrali 2022/2024. Il rinnovo – che interessa una platea di circa 6.100 unità di personale tra dirigenti e professionisti – è frutto della concretezza e del senso di responsabilità con cui la CISL e la CISL FP hanno affrontato sin dall’avvio il tavolo del negoziato”. Lo sottolinea la segretaria generale della Cisl, Daniela Fumarola. “Il CCNL che abbiamo sottoscritto rappresenta una tappa fondamentale perché porta risposte concrete alle legittime aspettative dei dirigenti e dei professionisti che operano nei Ministeri, nelle Agenzie Fiscali, negli Enti Pubblici non Economici e in altre Amministrazioni ed enti, garantendo un adeguamento retributivo e l’aggiornamento delle tutele oltre che l’innovazione delle relazioni sindacali – aggiunge -. Di fronte alle grandi transizioni che il nostro Paese sta affrontando, le Pubbliche Amministrazioni sono chiamate a realizzare obiettivi sempre più sfidanti che richiedono la responsabilità e la competenza dei dirigenti e professionisti che operano nelle diverse realtà. Per la CISL, oggi, allo scopo di migliorare l’efficienza delle amministrazioni e la qualità dei servizi pubblici, è necessario, così come è accaduto nel settore privato con la Legge 76/2025, rafforzare la partecipazione dei lavoratori anche sul versante gestionale, organizzativo ed economico”.

“Questo al fine di consentire la redistribuzione di parte del valore aggiunto che i servizi pubblici generano per il sistema economico e sociale, creando così le condizioni per offrire anche ai professionisti, dirigenti e dipendenti pubblici maggiori opportunità di valorizzazione professionale ed economica”, conclude Fumarola.

– foto ufficio stampa Aran –

(ITALPRESS).

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Pnrr, Foti “L’erogazione della rata è la dimostrazione che l’Italia è in movimento”

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ROMA (ITALPRESS) – “L’erogazione è la dimostrazione che l’Italia è in movimento e il PNRR in movimento, perché l’assegnazione delle risorse significa poco: se tu non raggiungi gli obiettivi, l’Unione Europea non liquida alcuna rata”. Così il ministro per gli Affari europei, Tommaso Foti, ad “Agorà” su Rai3. “Sicuramente verrà liquidata all’ottava rata che è di 12,3 miliardi, poi sia il 28 novembre o il 2 dicembre è quello un aspetto tecnico che sta affrontando l’Unione Europea. Ad oggi, se noi calcoliamo gli obiettivi raggiunti per ottenere i soldi dell’ottava rata dall’inizio del PNRR, abbiamo raggiunto 366 obiettivi. Al 30 dicembre dobbiamo presentare un’ulteriore dimostrazione di aver raggiunto 50 obiettivi, che daranno luogo a un’altra erogazione di 12,8 miliardi. Rimane poi la decima rata entro il 30 giugno-30 agosto, perché in realtà la rendicontazione è possibile fino al 30 agosto, che è pari a 159 obiettivi da raggiungere per oltre 28 miliardi di euro”.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Antitrust apre procedimento cautelare su Meta per abuso di posizione dominante

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ROMA (ITALPRESS) – L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha ampliato il procedimento istruttorio avviato nei confronti di Meta Platforms Inc., Meta Platforms Ireland Limited, WhatsApp Ireland Limited e Facebook Italy Srl – indicate come Meta – con riferimento alle condizioni contrattuali WhatsApp Business Solution Terms.

Queste condizioni escludono dalla piattaforma WhatsApp, a decorrere dal 15 ottobre 2025, le imprese concorrenti di Meta AI nel mercato dei servizi di AI Chatbot. Contestualmente all’ampliamento dell’oggetto dell’istruttoria in corso, l’Autorità ha avviato anche il procedimento per l’adozione di eventuali misure cautelari con riferimento alle nuove condizioni contrattuali di WhatsApp Business Solution Terms (introdotte il 15 ottobre 2025) e all’integrazione di ulteriori nuovi strumenti di interazione o funzionalità di Meta AI in WhatsApp.

Secondo l’Autorità “questa modifica delle condizioni contrattuali è suscettibile di limitare la produzione, gli sbocchi o lo sviluppo tecnico nel mercato dei servizi di AI Chatbot, a danno dei consumatori, e costituisce una possibile violazione dell’articolo 102 TFUE”. Inoltre, l’Autorità ritiene che “tale violazione della normativa sulla concorrenza da parte di Meta possa pregiudicare, in modo grave e irreparabile, la contendibilità del mercato, a causa della scarsa propensione dei consumatori a cambiare le abitudini che ostacola il passaggio a servizi concorrenti”.

– Foto IPA Agency –

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(ITALPRESS).

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SACE al Forum Imprenditoriale Italia-Arabia Saudita, accordi e opportunità per l’export

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ROMA (ITALPRESS) – SACE, l’Export Credit Agency partecipata dal Ministero dell’economia e delle finanze, ha firmato nuovi accordi a sostegno della crescita dell’export italiano e del consolidamento dei rapporti economici tra Italia e Arabia Saudita, in occasione del Forum Imprenditoriale Italia-Arabia Saudita, organizzato dal Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale in collaborazione con l’Agenzia ICE. Al Forum, che ha visto la presenza del Vicepresidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Antonio Tajani e del Ministro degli Investimenti saudita Khalid A. Al-Falih, hanno partecipato i vertici di SACE, il Presidente Guglielmo Picchi e l’Amministratore Delegato Michele Pignotti. Presente nell’Area con uffici a Dubai (dal 2016) e a Riad (dal 2024), SACE, attraverso questi accordi, mira a rafforzare il proprio ruolo a fianco delle imprese italiane esportatrici, facilitando l’accesso a opportunità in settori chiave quali energia, infrastrutture, investimenti, sviluppo urbano e culturale, turismo, tecnologie e servizi avanzati.

Ecco gli accordi nel dettaglio. Saudi Electricity Company (SEC) – finalizzata un’operazione Push Strategy da 1 miliardo di dollari con Saudi Electricity Company, principale utility elettrica del Regno e leader regionale nella produzione e distribuzione di energia, per supportare l’export italiano aumentando le forniture di beni e servizi italiani attraverso iniziative mirate di business matching. Saudi EXIM Bank – siglato un accordo con Saudi Export-Import Bank per la riassicurazione di progetti di interesse comune, che vedano coinvolte imprese italiane e saudite, in Paesi terzi. Le iniziative siglate oggi rafforzano l’impegno di SACE in un mercato prioritario per il Piano dell’Export italiano. In Arabia Saudita SACE conta su un portafoglio di investimenti assicurati ed esportazioni garantite pari a 6,6 miliardi di euro e dove, con l’obiettivo di fare da apripista al Made in Italy, ha già coinvolto negli ultimi due anni oltre 120 imprese italiane in iniziative di business matching con controparti saudite ad alto potenziale.

SACE, quale Export Credit Agency italiana, è da anni un punto di riferimento per le imprese italiane attive nella Penisola Arabica, grazie anche al presidio garantito dal nostro ufficio di Riad. La nostra presenza sul territorio ci permette di ascoltare le esigenze delle aziende, rafforzare il dialogo con le istituzioni saudite e valorizzare il contributo del Made in Italy nei grandi progetti del Paese come Vision 2030. Gli accordi siglati oggi rappresentano un ulteriore passo in questa direzione”, ha dichiarato il Presidente di SACE, Guglielmo Picchi.

“L’Arabia Saudita è un mercato strategico per il Sistema Paese e questo si riflette pienamente nelle attività di SACE – ha sottolineato l’Amministratore Delegato di SACE, Michele Pignotti -. Gli accordi firmati oggi rappresentano un ulteriore passo nel favorire l’ingresso del Made in Italy nei grandi piani di investimento sauditi, valorizzando il ruolo delle filiere italiane nei progetti trasformativi del Paese. Non solo nel settore energetico, ma anche in altri settori che guardano al futuro come infrastrutture, investimenti, sviluppo urbano e culturale, turismo, tecnologie e servizi avanzati”.

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– foto ufficio stampa SACE –

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