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Ecco il report calcio della Figc, Gravina “Uno strumento di analisi senza eguali”
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Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Lo stato attuale del mondo del ‘pallone’ in Italia, ma anche le prospettive future. È online sul sito della Figc la 15ª edizione del ReportCalcio, il rapporto annuale sul calcio italiano e internazionale sviluppato dal Centro Studi della Federazione in collaborazione con Arel (Agenzia di Ricerche e Legislazione) e PwC Italia. Il documento – che rappresenta un elemento fondamentale del percorso di trasparenza avviato dal 2011 dalla Federcalcio – si propone di rappresentare lo scenario del calcio italiano, descrivendone la dimensione, la struttura e l’articolazione, esaminando i principali scenari e stimando le evoluzioni future. Oltre alla presentazione dei dati e dei trend più rilevanti, il ReportCalcio rappresenta un vero e proprio osservatorio permanente sulla Football Industry, con l’approfondimento sui diversi profili di interesse più attuali che stanno caratterizzando il settore, in Italia e nel contesto internazionale. Diversi gli argomenti affrontati, dal censimento del sistema e dal profilo delle Nazionali (sportivo, commerciale e mediatico) al calcio giovanile e dilettantistico, dall’impiantistica sportiva all’analisi dell’impatto diretto, indiretto e indotto – a livello economico e occupazionale – prodotto dal calcio all’interno del Sistema Paese.
“ReportCalcio, grazie alla fondamentale collaborazione di Arel e PwC Italia, è uno strumento di trasparenza e di analisi senza eguali – dichiara il presidente della Figc, Gabriele Gravina – per numero di informazioni e per profondità degli argomenti trattati è di gran lunga lo studio più completo ed esaustivo sul movimento calcistico italiano, che rappresenta sempre il primo riferimento sportivo nazionale per numero di tesserati, valore economico generato e diffusione di progettualità in ambito sociale. È un documento che, oltre ad analizzare nel dettaglio tutti i trend del nostro movimento, individua strategie e propone soluzioni di medio-lungo termine, anche grazie ad un approfondito studio di benchmarking internazionale, al fine di garantire uno sviluppo reale e stabile all’intero sistema. Le nostre priorità sono: investire nell’impiantistica in maniera decisa, anche grazie al processo di candidatura per Euro2032 che sta stimolando percorsi virtuosi in diverse città d’Italia, e nelle riforme sulla sostenibilità economico-finanziaria, perché il miglioramento dello scenario di criticità nelle ultime due stagioni sportive è dovuto all’aumento del valore della produzione e non è ancora così strutturato da mettere in sicurezza i conti del calcio italiano”.
‘I segnali di ripresa registrati nell’ultima stagione – sottolinea Federico Mussi, partner di PwC Italia – sono significativi e confermano la centralità del calcio professionistico nel sistema economico e sociale italiano. Rafforzare la sostenibilità economica e la competitività internazionale del calcio italiano richiede un impegno concreto e coordinato come investire in infrastrutture moderne, migliorare la governance finanziaria e adottare modelli gestionali più resilienti. Una strategia necessaria per costruire un futuro solido e sostenibile’.
Considerando la dimensione sportiva, i tesserati per la Figc nel 2023-2024 ammontano a quasi 1,5 milioni; la Federcalcio incide da sola per circa il 30% dei tesserati attivi nelle 50 Federazioni sportive italiane e ‘rappresenterebbe’ il secondo Comune italiano per popolazione. I numeri evidenziano uno scenario in netta ripresa dopo l’emergenza sanitaria; i soli calciatori tesserati nel 2023-2024 ammontano a 1.131.906, dato superiore a quello registrato nel pre Covid-19 e in crescita del 2,1% rispetto al 2022-2023.
Il principale patrimonio del Sistema Calcio è rappresentato dall’attività giovanile, che coinvolge quasi 900.000 giovani calciatori e calciatrici, con quasi un ragazzo su 4 tra i 5 e i 16 anni tesserato per la Figc (il 22,7%, rispetto al 14,4% del 2020-2021 e al 21,7% del 2022-2023) e una crescita nei numeri del Settore Giovanile e Scolastico di oltre 130.000 giovani calciatori tesserati in più negli ultimi 15 anni. Nel 2023-2024 si sono disputate quasi 600.000 partite ufficiali (una ogni 54 secondi, dato record dal 2015-2016) all’interno di 15.000 campi da gioco. Passando alla pratica calcistica (comprendendo i calciatori tesserati e coloro che giocano a calcio anche al di fuori dei contesti agonistici), questo sport, in tutte le sue varianti (compreso a 5 e a 8), viene praticato dal 20,3% degli sportivi (4,3 milioni di persone), e rimane uno sport popolare soprattutto tra i più giovani: lo pratica quasi un bambino su 2 tra i 3 e i 10 anni. Il ruolo giocato dal calcio italiano quale strumento educativo e veicolo di inclusione, integrazione e pari opportunità può essere ulteriormente rappresentato in diversi scenari approfonditi all’interno del ReportCalcio.
La crescita del calcio femminile: le giocatrici tesserate sono più che raddoppiate tra il 2008 e il 2024, arrivando a sfiorare le 50.000, mentre le sole tesserate tra i 10 e i 15 anni sono più che triplicate (da 6.628 a 19.958). La Figc, la prima Federazione sportiva italiana ad aver introdotto il professionismo femminile, nel 2023-2024 ha investito per lo sviluppo del movimento oltre 9 milioni di euro (+21,8% rispetto al 2022-2023), e il settore sta acquisendo sempre più interesse e notorietà nel nostro Paese, con in parallelo una significativa crescita del livello di interesse generato: 17 milioni di persone nel nostro Paese si dichiarano interessate al calcio femminile e altri 7 milioni sono i tifosi appassionati, mentre gli ascolti tv sui canali generalisti della Serie A femminile negli ultimi 3 anni sono più che raddoppiati (da 138.000 a 318.000), toccando il record storico nella finale di Coppa Italia 2024 (530.000 telespettatori). Il movimento del calcio femminile produce inoltre un valore complessivo di 3,2 miliardi in termini di impatto sul PIL Italiano, supportando la creazione di circa 11.800 posti di lavoro. Il calcio continua inoltre a rappresentare un’importante agenzia educativa: tra il 2016 e il 2024 sono stati coinvolti circa un milione di studenti nelle iniziative svolte negli Istituti Scolastici dalla Figc (con progetti sportivi e socio-educativi realizzati in sinergia con il Ministero dell’Istruzione e del Merito), con 41.870 classi e 43.150 insegnanti.
Numeri di grande impatto e in significativa crescita (tra il 2022-2023 e il 2023-2024 gli studenti coinvolti sono aumentati del 64%, passando da 80.627 a 132.404) e che pongono la Figc tra le primarie organizzazioni sportive del Paese per quanto concerne il coinvolgimento dei giovani in ambito scolastico nonché una delle Federazioni calcistiche europee con il maggior numero di studenti coinvolti all’interno delle progettualità svolte nelle scuole. Il calcio continua anche a rappresentare un importante veicolo di inclusione e integrazione, con quasi 60.000 giovani calciatori nati all’estero, ovvero il 10% degli studenti stranieri iscritti nelle scuole italiane (5-16 anni), provenienti da circa 150 diversi Paesi. Considerando in particolare i calciatori tesserati provenienti da zone di guerra, ai 1.957 giocatori di nazionalità ucraina (in crescita di quasi 3 volte negli ultimi 3 anni) si aggiungono circa 700 altri calciatori tesserati in Italia e provenienti da aree geografiche colpite da guerre e conflitti (tra cui Afghanistan, Siria, Somalia, Sudan e Yemen), dato più che raddoppiato negli ultimi 3 anni, con in parallelo lo sviluppo di programmi di accoglienza e progetti sportivi organizzati dalla Federazione a favore dei rifugiati e richiedenti asilo (es. Ucraina e Afghanistan), ma anche in termini più generali a sostegno delle aree più svantaggiate del territorio (es. Caivano, Corviale, Tamburi e progetti nelle carceri giovanili).
La Figc rappresenta inoltre la prima federazione sportiva al mondo ad aver istituito al suo interno una Divisione per l’Attività Paralimpica e Sperimentale; nel 2024-2025 sono oltre 4.000 i tesserati per la Dcps (più che raddoppiati rispetto al periodo Covid-19), con lo svolgimento di attività per calciatori e calciatrici con disabilità cognitive e patologie psichiatriche. Il calcio italiano rappresenta poi un crescente catalizzatore per attrarre investimenti dall’estero, con 27 proprietà straniere nel calcio professionistico (oltre un club su 4), di cui 16 provenienti dagli Usa. Tra il 2011 e il 2024, l’investimento complessivo delle proprietà stranieri (in termini di ricapitalizzazioni) è stato pari a quasi 5 miliardi di euro. Il calcio continua inoltre a costituire una delle grandi passioni degli italiani, con oltre 30 milioni di interessati (Over 18), e risulta essere lo sport più seguito sia dagli uomini (79%) che dalle donne (41%). Per l’84% della popolazione italiana, questo sport rappresenta una tradizione che appartiene alla storia d’Italia, e per il 77% costituisce un settore economico di grande importanza strategica. L’audience Tv nel 2023-2024 ha superato i 470 milioni di telespettatori in Italia e quella cumulata a livello mondiale ha sfiorato i 2,8 miliardi; considerando la sola Serie A, 710 milioni di fan seguono la Top Division italiana in tutto il mondo, con una crescita del 75% rispetto al 2021-2022. Il 67% dei fan nel mondo ritiene inoltre che la massima serie italiana sia un simbolo del Made in Italy a livello internazionale.
I top club di calcio rappresentano le prime aziende in Italia per seguito sui social media, con circa 300 milioni di fan e follower, 3 miliardi di interazioni e 3,3 miliardi di visualizzazioni su YouTube, mentre la raccolta delle scommesse sul calcio ha ormai superato i 16,1 miliardi di euro (in 19 anni è cresciuta di 8 volte) e il gettito erariale ha raggiunto i 401,6 milioni, dato record tra quelli registrati dal 2006. I dati analizzati, relativi alla dimensione sportiva e all’interesse generato, producono degli importanti riflessi anche a livello economico e fiscale; il calcio costituisce infatti un sempre più rilevante settore industriale del nostro Paese. I ricavi diretti totali ammontano a quasi 7 miliardi di euro, e la contribuzione fiscale e previdenziale del solo settore professionistico negli ultimi 17 anni ha sfiorato a livello aggregato i 20 miliardi di euro; per ogni euro ‘investito’ dal Governo italiano nel calcio (considerando i contributi erogati alla Figc con il filtro di Coni e Sport e Salute), il Sistema Paese ha ottenuto un ritorno in termini fiscali e previdenziali pari a € 20,5, rappresentando in questo senso un formidabile moltiplicatore di investimenti. Rispetto alle oltre 50.000 società ed enti presenti nel Sistema Sportivo del nostro Paese, i 99 club di calcio professionistico nel 2022 pesano da soli per oltre il 70% della contribuzione fiscale prodotta dal comparto sportivo italiano nel suo complesso, dato in leggera diminuzione rispetto al 76,9% del 2021, che rappresentava l’incidenza record tra quelle registrate a partire dal 2015.
Considerando, oltre al valore diretto, anche l’impatto indiretto e indotto prodotto dal calcio sull’intera catena di attivazione di valore e sui settori industriali coinvolti, l’incidenza di questo sport sul PIL italiano è stimabile in 12,4 miliardi (dato in crescita di oltre un miliardo di euro rispetto al 2022-2023), con 141.000 posti di lavoro attivati (rispetto ai 129.094 del 2022-2023). In sintesi, il calcio genera € 1,2 ogni € 200 di PIL e sostiene 6 lavoratori ogni 1.000 occupati. I principali settori coinvolti in termini di impatto sul PIL riguardano il calcio professionistico, con 5,2 miliardi (+3,6%; per ogni milione di euro di valore della produzione si generano € 1,14 milioni di contributo al PIL nazionale e si sostengono 8 posti di lavoro), il calcio giovanile e dilettantistico e la Figc (2,9 miliardi), le scommesse sul calcio (1,8 miliardi), i quotidiani sportivi e broadcaster (1,2 miliardi) e il turismo calcistico (1,3 miliardi). Relativamente a questo ultimo settore, sono stati stimati i consumi sostenuti dai 21,3 milioni di spettatori totali presenti negli stadi nel 2023-2024 (calcio professionistico maschile e Nazionali); si stima che il 43% degli spettatori sia rappresentato da italiani che provengono da fuori regione e il 25% da tifosi stranieri; la spesa turistica totale ammonta a 1,3 miliardi (+33,2%), suddivisa in costi connessi all’accommodation (314 milioni), alla ristorazione (542 milioni) e alle altre spese (trasporti e shopping, con 443 milioni).
IL POTENZIALE DI CRESCITA PER IL FUTURO: L’IMPIANTISTICA SPORTIVA: I numeri appena descritti testimoniano quanto il calcio rappresenti un asset strategico del Sistema Paese, a livello sportivo, economico e sociale, ma evidenziano allo stesso tempo un importante potenziale di sviluppo ancora inespresso, con riferimento in particolare al cruciale tema dell’impiantistica sportiva applicata al calcio. L’avvio di un programma di investimento per la realizzazione di una nuova generazione di impianti calcistici nel nostro Paese appare infatti sempre più imprescindibile, al fine di ridurre il sempre crescente gap accumulato con le principali realtà internazionali: negli ultimi 18 anni (2007-2024) infatti in Europa sono stati realizzati un totale di 226 nuovi impianti, con un investimento pari a 25,3 miliardi di euro; le principali nazioni in termini di nuovi stadi sono Polonia e Turchia (oltre 30 nuovi impianti), davanti alla Germania (19) e alla Russia (16). L’Italia con i 6 nuovi stadi inaugurati in questo periodo (Juventus, Udinese, Frosinone, Albinoleffe, Südtirol e Atalanta) ha intercettato solo una minima parte di questo potenziale, incidendo per appena l’1% degli investimenti totali prodotti in Europa, lasciando in eredità un profilo infrastrutturale fortemente critico.
L’età media di inaugurazione degli impianti, infatti, passa dai 56 anni della Serie A ai 74 della Serie B, la percentuale di posti coperti in Serie B e C si attesta tra il 49% e il 37%, per poi salire in Serie A al 77%, mentre nel solo 22% degli stadi della prima serie professionistica vengono utilizzati impianti con fonti rinnovabili di energia, e appena l’8% degli stadi del calcio professionistico italiano non risulta di proprietà pubblica. Numeri che testimoniano l’esigenza sempre più attuale di nuovi investimenti, considerando anche gli importanti effetti indotti connessi all’introduzione di una nuova generazione di impiantistica sportiva in Italia, che potrebbe apportare un grande valore aggiunto al settore calcio, ma anche all’intero Sistema Paese. In particolare, si stima che, laddove finalizzati, i 31 progetti di realizzazione di nuovi stadi di calcio in Italia attualmente in fase di programmazione o di effettiva realizzazione (820.000 posti a sedere) comporterebbero un investimento complessivo pari a 5,1 miliardi di euro, con un impatto aggiuntivo sul PIL di 6,1 miliardi, principalmente nei settori economici di costruzioni, manifattura e attività professionali, e la creazione di circa 80.000 nuovi posti di lavoro.
Il moltiplicatore della spesa è pari a 1,21, mentre le entrate fiscali prodotte ammonterebbero ad oltre 1,8 miliardi di euro; con riferimento a questi progetti, si stima anche un impatto positivo in termini di potenziale aumento dell’affluenza degli spettatori agli stadi (+1,2 milioni) e di riflessi economici diretti (ticketing, spesa turistica e sponsorizzazioni, per un totale pari ad un incremento di 562 milioni di euro).
IL PROFILO ECONOMICO-FINANZIARIO DEL CALCIO PROFESSIONISTICO Il calcio professionistico maschile continua ad evidenziare un significativo squilibrio a livello economico-finanziario; la perdita aggregata dei club partecipanti ai campionati di Serie A, B e C registrata nei 17 anni analizzati nel ReportCalcio ha raggiunto i 9,3 miliardi di euro, con un significativo impatto delle 3 stagioni segnate dal Covid-19 (in cui era stato registrato un ‘rosso’ complessivo pari a 3,6 miliardi, in media circa 3,3 milioni al giorno). Nei 17 anni di orizzonte temporale del ReportCalcio, l’80% dei bilanci è stato inoltre chiuso in perdita (1.289 bilanci in ‘rosso’ rispetto ai 1.609 analizzati), dato che sale all’82,6% nel periodo Covid-19. I debiti aggregati nella fase pre pandemia sono raddoppiati, passando dai 2,4 miliardi di euro del 2007-2008 ai 4,8 del 2018-2019, per poi crescere fino ai 5,5 miliardi del 2023-2024; nel 2007-2008 i ricavi erano in grado di coprire il 97% dell’indebitamento, nel 2023-2024 questa percentuale è scesa all’83%.
Nelle ultime due stagioni sportive si è tuttavia assistito a un miglioramento dello scenario di criticità, grazie a un importante aumento del valore della produzione, che ha superato i 4,5 miliardi di euro, dato record nella storia del calcio italiano, crescendo ad un ritmo molto più sostenuto rispetto all’aumento dei costi. In particolare, tra il 2021-2022 e il 2023-2024 il fatturato è cresciuto del 32,3%, in confronto al +7,2% del costo del lavoro, la cui incidenza sul valore della produzione è scesa dal 69,8% al 56,6%. Il livello di perdita in 3 anni si è così dimezzato, passando da 1,4 miliardi di euro a 731 milioni. Nell’ultimo anno, l’aumento del valore della produzione ha contraddistinto quasi tutte le categorie: i ricavi da sponsor e attività commerciali hanno superato per la prima volta nella storia del ReportCalcio il miliardo di euro (+11,1% rispetto al 2022-2023, e nei 17 anni analizzati sono più che triplicati). I diritti televisivi si sono mantenuti sostanzialmente stabili a quota 1,5 miliardi (-0,4%), mentre i ricavi da ticketing hanno ritoccato nuovamente il record storico del calcio italiano, sfiorando il mezzo miliardo di euro (478 milioni), grazie anche alla significativa crescita dell’affluenza di spettatori allo stadio nel post Covid-19: considerando i campionati nazionali e le coppe europee, il dato di affluenza nel 2023-2024 ha toccato i 21 milioni di spettatori, dato record nella storia del ReportCalcio, rispetto ai 20,3 del 2022-2023 e ai 15,8 milioni del pre Covid-19.
La media spettatori della sola Serie A, in particolare, è stata la più alta tra quelle dalla stagione 1992-1993, con 31.172 tifosi e il miglior dato in termini di affluenza totale (oltre 11,8 milioni) tra quelli registrati dal 1978-1979. La Serie A per il secondo anno consecutivo ha così superato la Liga spagnola in termini di affluenza (14,42 milioni di spettatori considerando campionato, coppe nazionali ed europee), rimanendo dietro solo a Bundesliga (14,44 milioni) e Premier League (18,5 milioni). Nella top 10 dei club delle Top League europee con maggior affluenza totale nel campionato 2023-2024 figurano inoltre 3 società italiane: l’Inter al secondo posto (1,4 milioni, solo il Manchester United ha fatto meglio), il Milan al quinto (1,3 milioni) e la Roma al settimo (1,2 milioni). I risultati economici e in termini di affluenza si connettono anche alla crescita della competitività internazionale del calcio italiano. Dopo le 3 finali di coppe europee 2022-2023, con il raggiungimento del record storico del Ranking Uefa per club e il secondo posto in Europa, nel 2023-2024, l’Italia ha ottenuto il primo posto nel Ranking Uefa stagionale, con 21.000 punti (davanti a Germania con 19.357 e Inghilterra con 17.375), grazie anche alla vittoria dell’Atalanta in Europa League (primo titolo europeo nella sua storia e primo successo di un club italiano dalla Coppa Uefa vinta dal Parma nel 1999) e al raggiungimento della finale di Conference League da parte della Fiorentina.
Grazie alle positive performance dei club italiani nelle coppe europee (con ben 6 finali raggiunte in appena 3 anni), l’Italia ha potuto qualificare 5 club all’edizione 2024-2025 di Champions League, competizione nel corso della quale l’Inter ha raggiunto la finale (la seconda in 3 stagioni).
IL PERCORSO VERSO IL FUTURO: UN CALCIO SEMPRE PIÙ MODERNO, GIOVANE, SOSTENIBILE E COMPETITIVO I numeri del ReportCalcio permettono di rappresentare il valore generato da questo sport, al fine anche di rafforzare il ruolo della pubblicazione quale strumento per accompagnare i processi di decision-making nel calcio italiano. Lo sviluppo sostenibile, in questo senso, non rappresenta più solo una scelta, ma una necessità; l’ambizione è quella di costruire un calcio sempre più moderno, giovane e inclusivo, libero dalla violenza e da qualsiasi forma di discriminazione. Uno sport sempre aperto alla società civile, in grado di accompagnare il percorso di trasformazione economica, sociale, infrastrutturale e digitale del nostro Paese, ma anche un calcio più competitivo a livello internazionale, dal punto di vista organizzativo e sportivo.
-Foto Report Figc-
(ITALPRESS).
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Il Napoli si rialza, è suo il big match con l’Inter: al Maradona finisce 3-1
Pubblicato
3 ore fa-
25 Ottobre 2025di
Redazione
NAPOLI (ITALPRESS) – Il Napoli risorge dal buio di Eindhoven e lo fa senza un centravanti di ruolo. Ci pensano i centrocampisti De Bruyne, McTominay ed Anguissa a restituire ad Antonio Conte il primo posto e un’iniezione di fiducia dopo la figuraccia in Olanda col Psv. A farne le spese, dopo sette vittorie di fila, è l’Inter di Chivu, sfortunata e nervosa, sconfitta 3-1 in un big match che metteva in palio la vetta dopo il passo falso del Milan di ieri. La serata perfetta dei partenopei è rovinata solo in parte dall’infortunio di De Bruyne, vittima di un problema muscolare accusato proprio durante l’esecuzione del rigore del vantaggio. A completare l’opera ci pensano i compagni di reparto, schierati a supporto di Neres falso nove.
La mossa tattica funziona e la svolta arriva alla mezz’ora: un contatto in area tra Mkhitaryan (costretto a lasciare il posto all’ex Zielinski per infortunio) e Di Lorenzo viene giudicato inizialmente regolare dall’arbitro Mariani, ma una segnalazione dell’assistente spinge il direttore di gara a concedere il rigore. Dagli undici metri De Bruyne segna, ma subisce un sospetto problema muscolare al flessore al momento del tiro (con Olivera in campo al suo posto).
La reazione dell’Inter c’è, ma non è accompagnata dalla fortuna: Bastoni di testa fa tremare la traversa al 41′, mentre al 46′ è Dumfries a colpire un legno. Nel mezzo, al 46′, anche una girata di Lautaro che sfiora il palo. Al 54′ il raddoppio del Napoli: un lancio di Spinazzola fa saltare i meccanismi difensivi nerazzurri, McTominay ne approfitta e di prima intenzione lascia partire un tiro imprendibile per Sommer. L’Inter ancora una volta sembra essere in partita: un tocco di mano di Buongiorno in area porta dal dischetto Calhanoglu che a tu per tu con Milinkovic riapre tutto. Al 67′ però la difesa interista continua a fare acqua: Neres sulla trequarti scarica per Anguissa che conduce la sfera e batte Sommer dai 16 metri. Nel match anche qualche battibecco tra ex: Bastoni e Politano, ma soprattutto Lautaro e Conte. Schermaglie d’alta classifica: il Napoli torna capolista, in attesa della Roma che domani col Sassuolo avrà l’occasione di agganciare i partenopei.
IL TABELLINO DELLA PARTITA
NAPOLI (4-1-4-1): Milinkovic-Savic 6; Di Lorenzo 6.5, Buongiorno 6 (45′ st Beukema sv), Juan Jesus 6.5, Spinazzola 7 (45′ st Gutierrez sv); Gilmour 6; Politano 6 (36′ st Elmas sv), Anguissa 7, De Bruyne 7 (37′ pt Olivera 6), McTominay 7.5; Neres 7 (36′ st Lang sv). In panchina: Ferrante, Spinelli, Mazzocchi, Marianucci, Vergara, Lucca, Ambrosino. Allenatore: Conte 7.5.
INTER (3-5-2): Sommer 5; Akanji 5, Acerbi 5, Bastoni 5; Dumfries 5.5 (28′ st Luis Enrique sv), Barella 5.5 (28′ st Frattesi 6), Calhanoglu 6.5 (27′ st Sucic 6), Mkhitaryan 5.5 (32′ pt Zielinski 6), Dimarco 5.5; Bonny 5.5 (17′ st Esposito 5.5), L. Martinez 6. In panchina: J. Martinez, Calligaris, De Vrij, C. Augusto, Bisseck, Diouf. Allenatore: Chivu 5.
ARBITRO: Mariani di Aprilia 5.5.
RETI: 33′ pt De Bruyne (rig); 9′ st McTominay, 14′ st Calhanoglu (rig), 22′ st Anguissa. NOTE: serata serena, terreno in buone condizioni. Ammoniti: Di Lorenzo, Gilmour, Conte, Bastoni. Angoli: 4-1 per l’Inter. Recupero: 6′; 6′.
– Foto IPA Agency –
(ITALPRESS).
Sport
Atp Vienna, Sinner conquista un posto in finale: battuto in due set De Minaur
Pubblicato
5 ore fa-
25 Ottobre 2025di
Redazione
VIENNA (AUSTRIA) (ITALPRESS) – Jannik Sinner è il primo finalista dell’”Erste Bank Open”, torneo Atp 500 con montepremi totale pari a 2.736.875 euro, in corso sui campi in duro di Vienna. Il 24enne fuoriclasse altoatesino, numero 2 del ranking mondiale e primo favorito del tabellone, si è imposto in semifinale sull’australiano Alex De Minaur, numero 7 della classifica Atp e tre del seeding, con il punteggio di 6-3 6-4. Nella seconda semifinale si sfideranno l’altro azzurro Lorenzo Musetti, n.8 del mondo e 4 del torneo, ed il tedesco Alexander Zverev, n.3 Atp e 2 del tabellone.
“Sono entrato in campo per giocare e servire bene: il primo set è stato molto fisico, sono contento di aver vinto in due partite”, ha dichiarato Sinner nell’intervista post-match. “Lui sa cosa fare e come mettermi pressione – prosegue il numero 2 del mondo – Quando non servi molto bene bisogna giocare ogni palla e punto, ho fatto tanti piccoli cambiamenti ma sono soddisfatto per come ho gestito l’incontro e di essere in finale”. Una finale che Sinner giocherà contro Musetti o Zverev: “In questa settimana un po’ ho speso anche per le aspettative che ho e per quelle della gente, cerco di giocare al meglio che posso. Sono arrivato piuttosto in ritardo, ho cercato di gestire al meglio ogni giorno e domani sarà una partita molto difficile. Sono contento, speriamo in una bella finale”, conclude il fuoriclasse altoatesino.
– Foto IPA Agency –
(ITALPRESS).
Sport
Il Parma ferma il Como, pareggio a reti bianche al Tardini
Pubblicato
5 ore fa-
25 Ottobre 2025di
Redazione
PARMA (ITALPRESS) – Il Como non va oltre lo 0-0 nella trasferta di Parma, in un match valido per l’ottava giornata di Serie A. Prestazione generosa della formazione di Cuesta, vicina al colpo grosso con Cutrone, fermato dalla traversa nel primo tempo, e Del Prato, murato da Butez nel finale. Undici di Fabregas particolarmente impreciso in fase di impostazione e rifinitura. Il Como si porta a 13 punti, il Parma sale a 7 punti e conquista un buon punto in ottica salvezza.
Buon avvio dei padroni di casa, che mettono in apprensione la retroguardia ospite e sfiorano il vantaggio al 14′ con un colpo di testa di Cutrone fermato solo dalla traversa. Como molto impreciso in impostazione e Parma molto attivo sulle seconde palle. In chiusura di prima frazione Bernabé manca il bersaglio grosso in piena area di rigore su invito di Britschgi. Fabregas lascia negli spogliatoi Caqueret e Vojvoda passando dalla difesa a 3 al canonico 4-2-3-1 inserendo Kuhn e il rientrante Diao.
Il Como ritrova linfa in fase offensiva, ma il Parma concede le briciole e si rende pericoloso in ripartenza con le combinazioni tra Pellegrino e Cutrone. L’occasione più grande ce l’ha il Parma con Del Prato murato da Butez in una mischia su punizione dal cerchio di centrocampo battuta da Suzuki. Al Tardini si chiude senza la reti la sfida tra i due tecnici spagnoli.
IL TABELLINO DELLA PARTITA
PARMA (4-4-2): Suzuki 6; Del Prato 6.5, Circati 6, Valenti 6, Britschgi 6; Estevez 6.5, Keita 6.5, Bernabé 6.5 (31’st Hernani 6), Ordonez 6 (31’st Sorensen 6); Cutrone 6.5 (45’st Djuric sv), Pellegrino 5.5 (31’st Benedyczak 6). In panchina: Corvi, Rinaldi, Lovik, Begic, Cremaschi, Troilo, Trabucchi, Cardinali. Allenatore: Cuesta 6.5.
COMO (3-5-1-1): Butez 6.5; Smolcic 5.5, Diego Carlos 6, Kempf 6; Vojvoda 5.5 (1’st Diao 6), Da Cunha 5.5 (27’st Baturina 6), Perrone 6, Caqueret 6 (1’st Kuhn 6), Moreno 5.5; Paz 5.5; Morata 5.5 (27’st Douvikas 6). In panchina: Vigorito, Cavlina, Valle, Goldaniga, Ramon, Posch, Addai, Le Borgne, Van der Brempt, Cerri. Allenatore: Fabregas 5.5.
ARBITRO: Chiffi di Padova 6.
NOTE: pomeriggio sereno, campo in discrete condizioni. Ammoniti: Diego Carlos. Angoli: 3-3. Recupero: 1′, 5′.
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(ITALPRESS).

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Al Vittoriano la mostra degli esuli fiumani, dalmati e istriani
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