Economia
Inps, in 18 mesi 2,1 milioni di beneficiari per l’assegno di inclusione: importo medio 669 euro al mese
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20 ore fa-
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Redazione
ROMA (ITALPRESS) – L’Inps ha pubblicato l’aggiornamento dell’Osservatorio statistico relativo all’assegno di inclusione (Adi) e al supporto per la formazione e il lavoro (Sfl), le due misure che, a partire rispettivamente da gennaio 2024 e da settembre 2023, hanno sostituito reddito e pensione di cittadinanza (Rdc/Pdc) con un nuovo approccio al contrasto della povertà e alla promozione dell’inserimento lavorativo.
Dai dati emerge che, nel periodo gennaio 2024-giugno 2025, i nuclei familiari che hanno beneficiato per almeno un mese dell’assegno di inclusione sono stati 868 mila, coinvolgendo complessivamente 2,1 milioni di persone, con un importo medio mensile dell’assegno pari a 669 euro e un numero medio di 2,4 componenti per nucleo. I nuclei beneficiari si concentrano nelle regioni del Sud e nelle Isole, raggiungendo il 68% del totale, incidenza che sale al 73% considerando le persone coinvolte. I nuclei beneficiari di almeno un pagamento nel primo semestre del 2025 sono stati 750 mila, circa il 7% in più rispetto a quelli dello stesso periodo dell’anno precedente.
I nuclei beneficiari di Adi nel mese di giugno sono stati quasi 666 mila, con importo medio erogato di 694 euro. Per questi 666 mila nuclei si rileva che: in 251 mila sono presenti minori; in 261 mila sono presenti disabili; in 341 mila sono presenti persone di almeno 60 anni di età; in 13 mila ci sono persone in condizioni di “svantaggio”; 236 mila sono i nuclei con carichi di cura. Per quanto riguarda il supporto per la formazione e il lavoro, dall’inizio della prestazione (settembre 2023) a giugno sono 182 mila le persone che hanno percepito almeno un pagamento, con una prevalenza di beneficiari nelle regioni del Sud e nelle Isole, pari al 79% del totale.
A giugno i beneficiari in pagamento sono 72.469, in maggioranza donne (61%). Poco meno del 40% appartiene alla fascia di età compresa tra i 50 e i 59 anni, a conferma dell’efficacia della misura per la riqualificazione di una fascia d’età tradizionalmente più vulnerabile nel mercato del lavoro. Rispetto al precedente dato di dicembre 2024 è rilevante l’incremento dei beneficiari nella classe di età dei più giovani.
-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).
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Economia
Unicredit, 76 minibond per il rilancio dell’industria al Sud e 310 milioni alle imprese
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8 minuti fa-
1 Agosto 2025di
Redazione
NAPOLI (ITALPRESS) – UniCredit raggiunge un traguardo significativo: dal 2017 ad oggi, ha strutturato e sottoscritto 76 minibond nel Sud Italia (Campania, Calabria, Puglia e Basilicata), per un controvalore complessivo di 310 milioni di euro. E’ quanto si legge in una nota.
Con 23,5 milioni di euro già emessi nell’ultimo anno da sei imprese del Sud Italia, sottolinea la nota, UniCredit conferma il proprio impegno per un modello di sviluppo sostenibile e radicato nei territori, attraverso il programma Basket Bond OpenSud ESG, che vede la collaborazione di Mediocredito Centrale (MCC) e di Sace. Il programma consente alle aziende meridionali di accedere in modo innovativo al mercato dei capitali emettendo minibond ESG, strumenti finanziari destinati a sostenere piani di sviluppo green e ad alto impatto occupazionale in cui è previsto un light assessment da parte di Cerved rating Agency attraverso la piattaforma Open-es.
Dalla produzione di idrogeno verde ad Avellino al rilancio del comparto surgelati nel Foggiano, passando per la sicurezza nei cantieri e l’innovazione in campo farmaceutico, i fondi sono stati già destinati a finanziare: Gruppo Farmaimpresa Srl (2 milioni di euro) per la ristrutturazione dello stabilimento e l’acquisto di nuove attrezzature a Teverola (Caserta) con un utilizzo di tecnologie efficienti dal punto di vista energetico; questi investimenti consentiranno inoltre l’ottenimento delle nuove marcature CE dei dispositivi medici; Comac International (2 milioni di euro), azienda specializzata nella progettazione e costruzione di parti per turbine avioniche ed energetiche, per un nuovo opificio industriale dotato di impianti ad alta tecnologia in linea con gli standard energetici nazionali a Caserta; Edil Sanfelice Spa Società Benefit (4 milioni di euro) per investimenti in sicurezza e sostenibilità edilizia; FMC Srl (1,5 milioni di euro) per realizzare uno dei primi hub di produzione ed erogazione dell’idrogeno verde nell’area industriale di Avellino in Campania; GM Zincatura (4 milioni di euro) per aumentare la capacità produttiva in provincia di Napoli con un’attenzione in particolare al miglioramento delle condizioni di sicurezza sul lavoro. L’investimento sarà accompagnato anche dalla realizzazione di un nuovo impianto fotovoltaico di 400 Kw; OP Natura Dauna (10 milioni di euro) per potenziare le linee del fresco e surgelato nel rispetto della filiera “dal campo alla tavola”.
In parallelo, attraverso il prodotto ESG Finanziamento Futuro Sostenibile Plus, UniCredit ha già accompagnato nel 2025 oltre 60 aziende del Sud Italia con quasi 100 milioni di euro complessivi, in un percorso di transizione sostenibile personalizzata su target ESG concreti individuati e monitorati mediante assesment sulla sezione dedicata ai clienti di UniCredit all’interno della piattaforma Open Es: energie rinnovabili, gestione dei rifiuti, parità di genere nel management, rafforzamento della filiera con adozione di policy per selezione dei fornitori con criteri ESG.
“Con il Basket Bond OpenSud ESG e il Finanziamento Futuro Sostenibile Plus stiamo dimostrando che anche le piccole e medie imprese del Mezzogiorno possono accedere a soluzioni finanziarie innovative e orientate al futuro. Questa forma di credito permette di coniugare obiettivi industriali e impatto ambientale e sociale: rigenerazione urbana, energie pulite, sicurezza alimentare e valorizzazione del capitale umano diventano driver economici misurabili”, dichiara Ferdinando Natali, Regional Manager Sud UniCredit.
– foto ufficio stampa Unicredit –
(ITALPRESS).
Economia
Pil, l’UPB rivede le stime in lieve calo per il 2025 e 2026
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8 minuti fa-
1 Agosto 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – L‘Ufficio parlamentare di bilancio, con la nota congiunturale di agosto 2025, rivede rispetto ad aprile scorso le stime sulla crescita dell’economia italiana, prevista ora allo 0,5% sia quest’anno che nel 2026. Le lievi revisioni al ribasso (0,1% sul 2025 e 0,2 sul prossimo anno) sono dovute al dato più negativo rispetto alle attese sul Pil del secondo trimestre e al notevole apprezzamento dell’euro sul dollaro. I rischi delle previsioni sono complessivamente orientati al ribasso, a causa del protezionismo e di possibili slittamenti sulla realizzazione delle opere del Pnrr.
Le stime di crescita del 2025, pur sostenute dalla buona dinamica occupazionale in un contesto di inflazione moderata, incorporano l’inattesa battuta d’arresto del Pil nel secondo trimestre; i dati, al momento preliminari, sono stati resi noti dall’Istat nei giorni scorsi quindi gli altri previsori non ne hanno ancora tenuto conto.
Lo scarto negativo sul 2026 rispetto allo scenario di aprile, nonostante il previsto rafforzamento degli investimenti trainati dal Pnrr, sconta il deterioramento degli scambi con l’estero, che ha principalmente risentito del netto apprezzamento dell’euro che riduce la competitività di prezzo e frena le esportazioni nette; rimangono elevate le tensioni protezionistiche, seppure nelle previsioni non si consideri ancora l’impatto del recente accordo Usa-Ue, i cui contenuti e dettagli non sono ancora chiari e interamente definiti. Buone le attese per l’Italia sul fronte dell’occupazione, dove si attende nel biennio 2025-26 un aumento medio dello 0,5% in termini di unità di lavoro standard, incorporando un ridimensionamento delle ore lavorate. L’inflazione, pur se con un moderato aumento nel biennio di previsione, si dovrebbe attestare in media all’1,8%, anche per effetto di pressioni da fattori esogeni. Nel complesso, il quadro macroeconomico dell’economia italiana è soggetto a rischi, prevalentemente orientati al ribasso e di natura internazionale. Vi sono rilevanti fattori d’incertezza anche all’interno del Paese, in primo luogo sull’evoluzione del Pnrr e la realizzazione dei progetti nei tempi programmati.
– foto IPA Agency –
(ITALPRESS).
Economia
Ad agosto 18 milioni di italiani in viaggio, prevista una spesa di 17,6 miliardi
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4 ore fa-
1 Agosto 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Agosto è scelto per le vacanze da 18,1 milioni di italiani. Le partenze programmate nel mese – 20,2 milioni – sono, per la metà, per viaggi di oltre 7 giorni, in strutture turistico-ricettive nel 59% dei casi, di cui oltre un terzo, precisamente il 22%, in albergo, mentre il 15% soggiornerà in una seconda casa di proprietà o presso amici e parenti e il 12% in affitto breve fino a 30 giorni. Case in affitto di lungo termine e agriturismi completano il panorama. La spesa prevista è di 975 euro pro capite, per un totale quindi di 17,6 miliardi che pioveranno sulla nostra economia, contribuendo alla formazione del PIL: questi i principali dati che emergono dal Focus sulle vacanze di agosto degli italiani dell’Osservatorio Turismo Confcommercio in collaborazione con SWG.
Per il vicepresidente di Confcommercio, incaricato all’attrattività e al turismo, Manfred Pinzger: “il contributo del turismo al nostro PIL è destinato a crescere, e i presupposti ci sono tutti: l’indice di fiducia è al livello più alto degli ultimi sei anni, crescono gli italiani in viaggio ad agosto e ci sono buone prospettive anche per settembre. Accompagniamo questa ripresa con supporti adeguati”.
Tornando ai dati dell’indagine, agosto vuole dire mare per 26 italiani su 100, montagna per 11 e, per altrettanti, la ricerca di un luogo immerso nella natura. Seguono, nell’ordine, città e luoghi d’arte, piccoli borghi, mete dalla campagna, laghi e crociere. Il tutto in Italia nel 68% dei casi, con 4 intervistati su 10 che programmano di spostarsi oltre i confini della propria regione, mentre il 32% sceglierà mete estere e solo 1 su 10 destinazioni extra europee. Scendendo nel dettaglio, le prime tre Regioni scelte come destinazione di vacanza sono Emilia Romagna, Toscana e Trentino Alto Adige. Distaccate di pochissimo seguono, nell’ordine, Sicilia, Puglia, Lazio, Liguria e Campania. Tuttavia, se consideriamo le sole vacanze di 7 giorni o più, quelle che costituiscono la metà delle partenze nel mese, Emilia Romagna e Trentino Alto Adige si confermano in testa ma, subito a seguire, troviamo la Sardegna. Per l’estero, ai primi posti tutte mete europee: Spagna al comando e poi Francia e Grecia. Per i viaggi a lungo raggio, sono gli Stati Uniti a prevalere.
– foto IPA Agency –
(ITALPRESS).


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