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Cronaca

GAL Etna, natura viva alle pendici del vulcano tra sentieri e crateri

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ROMA (ITALPRESS) – Dall’intensità delle colate laviche al verde dei campi, tra boschi secolari e deserti pietrificati: è il territorio del GAL Etna, che custodisce un patrimonio naturale e variegato. Adrano, Belpasso, Biancavilla, Bronte, Catenanuova, Centuripe, Maletto, Maniace, Ragalna, Santa Maria di Licodia: undici comuni che si stringono intorno al vulcano, convivendo ogni giorno con un paesaggio in continua trasformazione e che regala esperienze autentiche e sostenibili, tra escursionismo, osservazione, silenzio e contemplazione.
Da Maletto, il comune più alto del GAL Etna, partono sentieri che si snodano tra colate laviche, boschi di pino e paesaggi d’alta quota. In primavera si assiste al fenomeno spettacolare delle Favare, ruscelli temporanei che nascono dallo scioglimento delle nevi e animano i crinali con giochi d’acqua e fioriture spontanee. Una breve stagione in cui la montagna si trasforma in un giardino liquido.
A Bronte, terra del pistacchio e dei grandi orizzonti, si apre il paesaggio di Monte Ruvolo, antica bocca vulcanica secondaria, oggi ricoperta da vegetazione e percorsa da sentieri adatti anche alle famiglie. Poco distante si trova la suggestiva Grotta della Neve, una cavità lavica un tempo utilizzata per conservare il ghiaccio: un sito che unisce geologia e storia antropologica, testimone della vita tradizionale etnea.
Nell’area di Adrano, il Prato Fiorito sorprende con i suoi colori stagionali e la vista sull’antica valle del Simeto, dominata dal celebre Ponte dei Saraceni in pietra lavica.
Attorno a Centuripe, le Forre laviche e i Calanchi del Cannizzola completano un itinerario naturalistico di rara suggestione, dove l’acqua e il fuoco hanno disegnato nei secoli un paesaggio quasi extraterrestre.
Ragalna è la porta d’accesso a Piano Vetore, altopiano brullo ma ricco di fascino, dove lo sguardo corre libero tra ginestre, antichi muretti a secco e l’Osservatorio Astrofisico di Serra La Nave, luogo simbolico che collega Etna e cosmo. Poco più in basso si trova la statua del Teseo Screpolato, che emerge tra la terra nera e le fioriture stagionali, in uno dei contesti ambientali più integri del vulcano.
Piano Mirio e il suo rifugio con area attrezzata, sul territorio di Biancavilla, diventa punto di partenza privilegiato per gli escursionisti e gli amanti del bosco, una vera e propria frontiera verde al cospetto delle lave nere più recenti.
Un itinerario unico nel suo genere si sviluppa a Santa Maria di Licodia, lungo la cosiddetta Passeggiata del Pepe: un percorso tra sentieri rurali, orti e giardini terrazzati, ideale per escursioni leggere e momenti di quiete. Il nome ricorda la coltivazione del sommacco, pianta aromatica locale, e richiama una tradizione agricola legata all’uso quotidiano delle erbe spontanee.
Anche Belpasso offre paesaggi vulcanici di grande fascino. Con i suoi sentieri tra le lave antiche, è una meta ideale per escursionisti esperti e amanti della geologia. Da qui si godono panorami ampi, in un silenzio solenne interrotto solo dal vento e dal fruscio della vegetazione. Le escursioni permettono di scoprire la tipica pietra lavica etnea, usata nei secoli per costruire muretti, cisterne e case.
A Paternò, il paesaggio si sdoppia tra terra e acqua. Da una parte le Salinelle, piccoli vulcani di fango attivi, che ribollono lentamente in superficie. Dall’altra l’Oasi di Ponte Barca, zona umida protetta e ricca di avifauna: un’oasi per uccelli migratori e residenti, ideale per birdwatching, fotografia e didattica ambientale.
Da Maniace, una delle porte occidentali del GAL Etna, si raggiungono i Monti Nebrodi, la più vasta area naturale protetta della Sicilia. Qui la natura è lussureggiante: faggete, castagneti, corsi d’acqua e altipiani erbosi offrono percorsi di trekking e soste panoramiche in un contesto di grande quiete e biodiversità.
Nel comune di Catenanuova, il Parco di San Prospero rappresenta un luogo simbolico dove natura e spiritualità convivono. L’area, immersa nel verde, è ideale per passeggiate, momenti meditativi e attività didattiche. Spazi curati, ombreggiati e ricchi di essenze mediterranee accolgono famiglie, escursionisti e fedeli, in un’oasi di serenità poco distante dai centri abitati.
Il territorio del GAL Etna è un laboratorio ecologico a cielo aperto, dove i fenomeni vulcanici, le pratiche agricole e la biodiversità convivono in un equilibrio dinamico. Qui ogni comune offre un paesaggio diverso: lunare, boscoso, fluviale, erboso, roccioso. Ma tutti condividono un’identità forte e un rispetto profondo per la natura che li circonda.
Una destinazione perfetta per escursionisti, cicloturisti, fotografi, famiglie, viaggiatori lenti. Un luogo in cui la natura non è solo uno sfondo, ma una protagonista da ascoltare.

– news in collaborazione con GAL Etna –
– foto ufficio stampa GAL Etna –
(ITALPRESS).

Cronaca

Meloni da Mattarella. Nessuno scontro con Colle, rammarico per parole di Garofani

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ROMA (ITALPRESS) – Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, si è recata questa mattina al Quirinale per un incontro con il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per ribadire la sintonia istituzionale che esiste tra Palazzo Chigi e il Quirinale, mai venuta meno fin dall’insediamento di questo Governo e della quale nessuno ha mai dubitato. E’ quanto si apprende da fonti di Palazzo Chigi.
Il presidente Meloni ha espresso al capo dello Stato il suo rammarico per le parole istituzionalmente e politicamente inopportune pronunciate in un contesto pubblico dal Consigliere Francesco Saverio Garofani e riportate ieri da un noto quotidiano italiano, sottolineano le stesse fonti.
Il presidente del Consiglio ha reputato che la richiesta di smentita formulata dall’onorevole Bignami non fosse un attacco al Quirinale, ma al contrario un modo per circoscrivere al suo ambito reale la vicenda, anche a tutela del Quirinale. Era intenzione, da parte del partito di maggioranza relativa, intervenire per fugare ogni ipotesi di scontro tra due Istituzioni che invece collaborano insieme per il bene della Nazione. Si riteneva che fosse il diretto interessato, ovvero il Consigliere Garofani, a dover chiarire, per chiudere immediatamente la questione.
In ogni caso, è intenzione del presidente del Consiglio, con la sua visita al capo dello Stato, rimarcare che non esiste alcuno scontro istituzionale.
L’incontro ha consentito al presidente del Consiglio di confrontarsi con il capo dello Stato anche sui molti dossier internazionali aperti in vista della sua partecipazione al G20 di Johannesburg e alla conferenza Unione Europea-Unione Africana in Angola.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Cronaca

Senaldi “L’Italia non cresce da 30 anni, è nel guado tra ideologia e realtà”

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MILANO (ITALPRESS) – “Noi non cresciamo da 30 anni e la produttività non sale addirittura dal 1970, la maggior parte della nostra crescita è a debito ed è una questione strutturale del nostro sistema economico, che non ha saputo adeguarsi ai tempi. Nel libro analizziamo le ragioni di questa situazione, sia quelle economiche che socio-politiche, e suggeriamo delle ricette per uscire dall’impasse”. Lo afferma Pietro Senaldi, condirettore di Libero, intervistato da Claudio Brachino per la rubrica Primo Piano dell’agenzia Italpress, in merito al libro “Sveglia! Le bugie che ci impoveriscono, le verità che ci arricchiscono”, edito da Marsilio e scritto in collaborazione con Giorgio Merli, esperto di strategie e organizzazioni industriali. Per Senaldi “gli italiani sono anestetizzati da decenni di ideologia e la politica non riesce a fare marcia indietro rispetto alle finte verità che ha spacciato”.
In Italia “i salari sono bassi, ma riflettono il valore dei beni e servizi che produciamo. Siamo 12esimi come salari in Europa perchè la nostra produttività è al 12esimo posto in Europa, c’è una corrispondenza perfetta – spiega il condirettore di Libero -. Per aumentarli non servono le leggi che calano dall’alto. Il Giappone, che è un’economia molto in crisi, ha aumentato i salari del 5%, nel giro di 3-4 mesi è aumentata l’inflazione del 5%. Quindi ha aumentato il suo debito senza avere effetti. I salari sono il frutto di un’economia che funziona e del margine che le aziende riescono a fare su quello che vendono – prosegue -. Più margine riescono a fare, più sono alti i salari. Il valore aggiunto italiano è basso, non per colpa degli italiani, perchè se vanno all’estero vengono pagati bene, ma per colpa dei beni e dei servizi che produciamo”.
“I nostri due principali partner europei, la Germania e la Francia, sono in crisi, una economica e l’altra politico-istituzionale, quindi è come se fosse entrata una safety car e adesso possiamo recuperare. Siamo stati bravissimi perchè usciremo dalla procedura di infrazione, ma questa è una manovra un pò difensiva. Stiamo perdendo 2-0, va bene continuare a mettere difensori, però ci vuole un attaccante se vuoi fare 2-2, serve la creatività, l’azzardo – sottolinea Senaldi -: mettere i soldi non per finanziare aziende decotte, ma per finanziare aziende che ti possono dare uno sviluppo. Ci vuole una scelta. Noi invece spargiamo i pochi soldi che abbiamo indistintamente”.
Per il condirettore di Libero c’è anche un problema di dimensioni delle aziende: “Le piccole e medie imprese italiane sono l’ossatura della nostra economia, ma ci sono rimaste solo quelle. Parte del declino industriale italiano è dovuto al fatto che non abbiamo saputo trattenere le grandi imprese, sono andate all’estero per ragioni fiscali, hanno venduto agli stranieri e non abbiamo saputo attrarre multinazionali. Le grandi aziende consentono investimenti e creano filiere e indotto anche per le piccole e medie imprese”.
Quindi in generale “siamo in mezzo al guado tra l’ideologia e la realtà, asfissiati da un debito pubblico che per l’89% va a finanziare la spesa corrente, e quindi il welfare. Dovremmo chiederci per prima cosa come aumentare il Pil, perchè se aumentasse il Pil potremmo andare forse in pensione prima e sicuramente avere più soldi nella sanità”, prosegue Senaldi.
Riguardo al referendum sulla riforma della giustizia, il giornalista si augura che “vinca il sì, anche per dare un segnale. Che la giustizia abbia dei problemi è sotto gli occhi di tutti. Credo che vada deideologizzata e che la separazione delle carriere sia necessaria. C’è un problema di competenza che viene nascosto dall’ideologia. Non è una riforma politica, è una riforma che va verso l’efficienza del sistema”.
Infine, la guerra in Ucraina. Per Senaldi “bisogna trovare un punto di caduta, le opinioni pubbliche premono per porre fine alla guerra. E’ lo sport nazionale criticare l’Europa e molte delle critiche sono fondate, ma sull’Ucraina il senso d’Occidente si è visto e questo secondo me è importante in un mondo che va per blocchi. Adesso l’Europa deve trovare con gli Stati Uniti un senso comune d’Occidente. Poi la sfida sarà fare diventare la Russia Occidente, e qui ognuno ha la sua idea – conclude -: secondo gli americani non va fatto, secondo noi europei un pò di più. Secondo me la Russia è meglio avere amica che nemica. Con l’allora Unione Sovietica l’Occidente ha vinto la Guerra fredda, ma ha perso la pace”.

– Foto Italpress –

(ITALPRESS).

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Cronaca

La Torpedo Special del 1938 di Fondazione Fiera Milano alla tre giorni di Auto Classica

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MILANO (ITALPRESS) – Tra i gioielli esposti durante la tre giorni di Milano Auto Classica (Fieramilano, Rho 21/23 novembre), all’interno del padiglione 12 – stand B06, farà bella mostra di sé la Fiat 2800 Torpedo special del 1938 appartenente a Fondazione Fiera Milano. Si tratta di un modello prodotto dalla Fiat dal 1938 al 1944, divenuto auto di rappresentanza per molte autorità e per i primi Presidenti della Repubblica. Cinque esemplari, allestiti “Torpedo”, furono destinati al Quirinale. Uno di questi venne assegnato nel 1939 a re Vittorio Emanuele III e, nel dopoguerra, diventò vettura della Presidenza della Repubblica. Era un’auto pensata per le grandi parate, dove la comodità era fondamentale: nella parte posteriore gli spazi sono ampi e le sedute soffici e accoglienti.

L’auto di Fondazione Fiera Milano proviene dal piccolo lotto Fiat “2800 Torpedo” commissionato dal Ministero degli Interni. Inizialmente utilizzata dalla contessa Calvi di Bergolo, venne poi trasferita a Villa Savoia per le esigenze di re Vittorio Emanuele III e della regina Elena. Successivamente raggiunse la dimora della Principessa di Pistoia per poi essere ritirata dal Comando della città aperta di Roma. Nel dopoguerra, privata delle ruote di scorta laterali, tornò al Quirinale a servizio della Presidenza della Repubblica. L’autovettura è una vera “special”. Dopo la guerra, con alcuni telai 2800 ancora disponibili, la Fiat decise di realizzare tre torpedo con una livrea più moderna affidandone l’allestimento alla carrozzeria torinese Ellena, che modificò l’auto in modo radicale.

Nel 1948 furono quindi immatricolati tre esemplari unici destinati alla rappresentanza. Uno di essi venne acquistato dall’Ente Fiera Milano e utilizzato per accompagnare alla Fiera Campionaria capi di Stato, ministri e personalità. Sui suoi sedili si sono seduti personaggi che hanno segnato la storia: Vittorio Emanuele III, la principessa di Piemonte, Italo Balbo, Enrico De Nicola, Luigi Einaudi, Aldo Moro, Evita Peron, Giovanni Spadolini, Angelo Roncalli Patriarca di Venezia, Giovanni Battista Montini. La vettura terminò il proprio servizio nel 1962 con Giovanni Gronchi, arrivando fino ad oggi praticamente integra. È stata utilizzata ancora nel 2003 e nel 2005 dall’allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi durante le visite alla restaurata Palazzina degli Orafi, sede di Fondazione Fiera Milano, e a Fieramilano.

Appena 620 gli autotelai costruiti tra il 1938 e il 1944. Un terzo venne impiegato come “CMC” militari. Cinque furono destinati all’allestimento “tutto aperto” e a funzioni di parata. Il passo di 3200 mm garantisce un’ampia abitabilità e la calandra richiama chiaramente lo stile americano. Il motore è silenzioso, la marcia regolare e uniforme. Dotata di ottimo impianto frenante e sospensioni all’avanguardia per l’epoca, la Torpedo raggiunge i 130 km/h.

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– Foto Fondazione Fiera Milano –

(ITALPRESS).

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