Cronaca
Università Bocconi e Plastic Free Onlus insieme per l’ambiente
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3 ore fa-
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Redazione
MILANO (ITALPRESS) – L’Università Bocconi e Plastic Free Onlus hanno siglato un Patto di Collaborazione con l’obiettivo di unire le forze nella lotta all’inquinamento da plastica, promuovendo azioni congiunte e una comunicazione diretta tra le due realtà. L’intesa sancisce l’ingresso ufficiale dell’Università Bocconi nella rete “Università per l’Ambiente” creata da Plastic Free e apre la strada a un’importante novità: gli studenti dell’ateneo potranno diventare referenti volontari ufficiali dell’associazione all’interno della comunità universitaria.
Un’opportunità inedita per mettersi in gioco concretamente, sviluppare idee e progetti innovativi sul tema della sostenibilità e contribuire alla riduzione dell’uso della plastica negli spazi universitari. “Crediamo fortemente nel ruolo delle giovani generazioni come motore del cambiamento – ha dichiarato Luca De Gaetano, presidente di Plastic Free Onlus – e siamo entusiasti di avviare questa collaborazione con una realtà prestigiosa come l’Università Bocconi. Offrire agli studenti la possibilità di diventare referenti ufficiali dell’associazione rappresenta un passo avanti significativo per rafforzare una rete universitaria già attiva, consapevole e protagonista della transizione ecologica”.
Attraverso questo protocollo, Plastic Free si impegna a valorizzare la collaborazione con l’Università Bocconi inserendola nella Rete “Università per l’Ambiente”, pubblicando il logo dell’ateneo nella sezione dedicata del proprio sito web, comunicando attività e opportunità che possano vederla coinvolta – anche nell’ambito di bandi pubblici e privati – e favorendo l’interconnessione con le altre università aderenti al network.
L’Università Bocconi, dal canto suo, darà visibilità all’accordo tramite i propri canali, potrà aderire alle iniziative proposte da Plastic Free coinvolgendo studenti e comunità accademica, indicherà un proprio referente per il comitato della Rete delle Università per l’Ambiente e condividerà attività e progetti sviluppati in ambito sostenibilità che possano interessare l’associazione. “In Bocconi la sostenibilità non è un capitolo a parte, ma un principio che guida ogni nostra scelta – dichiara Riccardo Taranto, Consigliere Delegato di Bocconi – Dal campus alla didattica, dalla ricerca alla vita della comunità, lavoriamo per ridurre l’impatto ambientale e generare consapevolezza. Il nostro Report di Sostenibilità testimonia risultati concreti — come il taglio delle emissioni di CO2, l’efficienza energetica degli edifici e l’impegno verso la mobilità sostenibile — ma anche una visione di lungo periodo che integra responsabilità sociale e innovazione. La collaborazione con Plastic Free rafforza questa direzione, coinvolgendo direttamente i nostri studenti in azioni che traducono i valori della sostenibilità in comportamenti quotidiani”.
Il Patto di Collaborazione ha durata annuale con rinnovo automatico, e si inserisce in un percorso più ampio di sensibilizzazione ambientale che Plastic Free sta sviluppando in sinergia con gli atenei italiani. Una collaborazione che guarda al futuro, puntando su innovazione, partecipazione e impegno concreto.
– Foto IPA Agency –
(ITALPRESS).
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Cronaca
Fiera Milano ospiterà dal 19 novembre l’edizione 2025 di MIBA sul futuro dell’edilizia
Pubblicato
1 ora fa-
9 Ottobre 2025di
Redazione
MILANO (ITALPRESS) – Dal prossimo 19 novembre Fiera Milano ospiterà l’edizione 2025 di MIBA – Milan International Building Alliance. Si tratta di un format che riunirà insieme ben quattro manifestazioni per raccontare evoluzione di edifici e città a 360 gradi, dai materiali alle tecnologie e agli impianti. “Sicuramente è una manifestazione che acquisisce importanza e internazionalità di edizione in edizione. In realtà l’unione delle quattro fiere è nata nel 2023 e da allora abbiamo visto un successo perché c’è un pubblico trasversale e una capacità di filiera che viene espressa da questa unione”, ha affermato Paola Sarco, Amministratore Delegato di Made Eventi e Head of Building & Industry Exhibitions di Fiera Milano.
Altro fondamentale dell’edizione di quest’anno è “l’internazionalità che si attesta quest’anno al 28%, veramente sintomo di un’importanza a livello europeo. I primi cinque paesi, infatti, sono i maggiori produttori in Europa, tra cui Germania, Francia, Spagna, Polonia fino alla Cina, a dimostrazione della grande complessità della manifestazione”. Sono infatti attese oltre 1.250 aziende da 38 paesi distribuite su otto padiglioni. Le quattro fiere presenti sono GEE – Global Elevator Exhibition (mobilità orizzontale e verticale), MADE Expo (edilizia e architettura), Smart Building Expo (integrazione tecnologica) e Sicurezza (security & fire).
L’edizione 2025 arriva in un momento delicato per quanto riguarda la crescente sostenibilità ambientale e l’efficienza energetica oggi al centro delle politiche europee: il recepimento della Direttiva EPBD IV (la cosiddetta “Case Green”) insieme alla Renovation Wave, la strategia europea volta a promuovere la riqualificazione e l’efficientamento energetico degli edifici. Secondo Sarco “la sostenibilità è uno dei concetti che permea tutta la manifestazione ed è una delle parole che vedrete ricorrere di più ovunque. Sostenibilità, decarbonizzazione, efficienza energetica sono sicuramente le applicazioni di quello che dovrà essere il modo di costruire ed abitare del futuro”.
Per comprendere questo futuro in arrivo e in cambiamenti in atto, è necessario però fornire alle aziende tutti gli elementi per sapere come muoversi. In questa strategia si inserisce l’Osservatorio MIBA realizzato assieme al Politecnico di Milano. Il risultato è un’analisi relativa al triennio 2025-2027 sulle prospettive del comparto edilizio con particolare riferimento alla New European Bauhaus (NEB), L’iniziativa della commissione europea che mira a rinnovare il rapporto tra società, cultura e territorio puntando a edifici che uniscano tre dimensioni: sostenibilità, bellezze ed inclusività.
“Quello che vediamo è un economia del settore edilizio che in questi anni diventa un po’ incerta perché non ci sono delle politiche ancora ben definite. Basti pensare alla pubblicazione della direttiva europea sull’efficienza energetica, sulla prestazione energetica degli edifici che non è stata ancora attuata e abbiamo tempo fino al 2026. Noi comunque siamo fiduciosi e speriamo che questa iniziativa europea, insieme a iniziative e strategie nazionali, contribuiscano a rinvigorire il settore edilizio che, lo sappiamo, è una delle colonne importanti dell’economia nazionale”, ha commentato Niccolò Aste, professore del dipartimento di Architettura, ingegneria delle costruzioni e ambiente costruito del Politecnico di Milano.
Secondo lo studio, nel periodo 2025-2027 il principale strumento di implementazione finanziaria del NEB sarà rappresentato dalla NEB Facility, un meccanismo di finanziamento europeo che mobiliterà più di 240 milioni di euro/anno (50% su innovazione e ricerca, 50% sulla implementazione dei progetti) con l’obiettivo di promuovere lo sviluppo e la diffusione di soluzioni innovative per la trasformazione dei quartieri delle città. Fattore strategico di sviluppo, il NEB si rivela uno strumento dall’elevato potenziale moltiplicativo: secondo alcune stime del settore, ogni euro investito dal NEB Facility produce un impatto economico pari a circa 30 volte il valore iniziale, grazie all’attivazione di cofinanziamenti nazionali, risorse regionali, capitali privati, fondi immobiliari, strumenti finanziari green e partenariati pubblico-privati.
Si stima dunque che il NEB Facility possa attivare ogni anno circa 7 miliardi di euro in progetti NEB-oriented, per un volume complessivo stimato di oltre 20 miliardi di euro tra il 2025 e il 2027. Un valore che, per la sola Italia, si tradurrebbe nel triennio in un volume di investimenti NEB-oriented pari a circa 2,5 miliardi di euro. In ambito edilizio fare da traino sarà la quota di investimenti in architettura sostenibile, che rappresenta in media il 25% del totale investito nei progetti NEB. Ipotizzando un investimento annuale complessivo di 7 miliardi di euro, il giro d’affari europeo attribuibile alle componenti di architettura sostenibile può essere stimato in 5,25 miliardi di euro nel triennio 2025-2027, il che per l’Italia si tradurrebbe in 680 milioni di euro. Elemento chiave sarà anche la digitalizzazione del costruito e l’integrazione tra tecnologie digitali, smart building solution e strumenti per la gestione dei dati, soluzioni che saranno al centro della proposta di SBE- Smart Building Expo. Stimando che il 12% del valore totale dei progetti NEB verrà destinato a questo comparto, il giro d’affari aggiuntivo in Europa è stimato in circa 2,7 miliardi nel periodo 2025-2027. Un valore che per la sola Italia si attesta intorno ai 350 milioni di euro nel triennio.
Nei progetti NEB, inclusione e accessibilità costituiscono valori fondamentali, per cui le soluzioni per la mobilità verticale rappresentate da GEE -Global Elevator Exhibition sono spesso parte integrante della progettazione. In questo caso, assumendo una quota media del 2,5% del valore dei progetti NEB destinata a soluzioni per la mobilità interna, si stima un giro d’affari di circa 500 milioni di euro nel periodo considerato. Una stima che per l’Italia è di circa 65 milioni di euro. Infine, il settore della security, che sarà al centro della proposta di SICUREZZA, rappresenta una componente trasversale dei progetti NEB. La spinta verso edifici intelligenti e sostenibili implica l’integrazione di soluzioni di sicurezza avanzate: sistemi loT di rilevazione precoce incendi, compartimentazioni intelligenti, sensori ambientali, sorveglianza passiva e tecnologie CPTED (Crime Prevention Through Environmental Design). Con una quota stimata del 5,5% sul valore complessivo dei finanziamenti NEB, il giro d’affari annuale europeo per la sicurezza di circa 1,2 miliardi di euro nel periodo 2025-2027. In questo caso il valore atteso per l’Italia è pari a circa 150 milioni di euro.
– Foto xh7/Italpress –
(ITALPRESS).
Cronaca
Scommesse online e autoriciclaggio, smantellato gruppo criminale
Pubblicato
1 ora fa-
9 Ottobre 2025di
Redazione
TORINO (ITALPRESS) – A conclusione delle indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Torino, la Polizia di Stato ha eseguito un’ordinanza della misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, emessa dal gip del Tribunale di Torino, nei confronti di due italiani (classe 1985 e 1988), già titolari e gestori di una sala scommesse a Trofarello. Sono indagati, insieme ad altre 13 persone, per associazione a delinquere finalizzata all’esercizio abusivo di attività di gioco e scommessa, frode in competizioni sportive e autoriciclaggio.
All’interno del centro scommesse di Trofarello, intestato a una delle due persone destinatarie della misura cautelare, era operativo un sistema parallelo di raccolta e gestione di scommesse non autorizzate (rispetto alle piattaforme legali), basato sull’utilizzo di sofisticati software e spazi virtuali. Una scoperta frutto di indagini supportate da intercettazioni, servizi di appostamento e pedinamento, e dall’analisi di decine di copie forensi di smartphone e computer, sequestrati agli indagati e nelle agenzie di scommesse.
Il gruppo si avvaleva della creazione e gestione di piattaforme di gioco online (parallele rispetto a quelle autorizzate dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli), denominate “betart.bet”, “specialbet.bet” e “crazybet”, messe a disposizione degli scommettitori mediante l’apertura di linee di credito e la concessione di fidi. Un sistema che generava un importante flusso di puntate, per importi e profitti di centinaia di migliaia di euro.
Il gruppo criminale violava in modo sistematico anche le normative in materia fiscale e di prevenzione del riciclaggio. Gli investigatori sono riusciti a ricostruire con precisione i flussi di denaro attraverso l’esame di ricariche con carte prepagate e di movimentazioni verso conti esteri, per occultare i proventi illeciti. Questo ha permesso di contestare reati di natura finanziaria, fra cui l’autoriciclaggio, visto che parte delle somme veniva reimmessa in circuiti apparentemente leciti, con l’intento di ostacolarne la tracciabilità. Accanto ai membri stabili dell’associazione, erano presenti numerosi intermediari che facevano da collegamento tra i vertici del gruppo e gli scommettitori. Tra questi anche un calciatore professionista, che aveva accumulato nel tempo un considerevole debito di gioco.
– Foto: Ufficio stampa Polizia di Stato –
(ITALPRESS).

ROMA (ITALPRESS) – Alba di pace sulle macerie di Gaza. “Hamas e Israele hanno firmato l’accordo per la prima fase del piano di pace” ha annunciato il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, dalla Casa Bianca, senza tuttavia fornire molti dettagli sull’intesa. La firma dell’accordo è prevista oggi. Secondo Trump, tutti gli ostaggi, vivi e morti, saranno liberati e consegnati lunedì. Secondo Hamas, verranno liberati 20 ostaggi in cambio di 1950 prigionieri palestinesi, di cui 250 condannati all’ergastolo. Per l’emittente americana ABC News tuttavia non è ancora stato raggiunto alcun accordo sui punti più controversi, dal disarmo di Hamas alla futura governance di Gaza. Una distanza sinistramente sottolineata dai bombardamenti israeliani che sono continuati per tutta la notte su Gaza e Khan Yunis. Nonostante queste tragiche contraddizioni, nella notte il premier israeliano Netanyahu ha avuto un colloquio con Trump e lo ha invitato a parlare alla Knesset, il Parlamento israeliano. Il Presidente Usa ha accettato e potrebbe recarsi in Medio oriente all’inizio della prossima settimana. Una fonte di Hamas ha confermato all’agenzia AFP che la prima fase dell’accordo prevede il rilascio da parte di Hamas di 20 ostaggi vivi in una sola volta in cambio di circa 2.000 prigionieri palestinesi. La firma dell’accordo è prevista in giornata oggi, ha ribadito la fonte del movimento terroristico islamico. Secondo ABC News, da ultimo i colloqui a Sharm el-Sheikh si sono concentrati su cosa sarebbe successo nei primi giorni e nelle prime settimane dell’accordo. Mentre il disarmo di Hamas e la questione della governance a Gaza, dovranno essere negoziati in seguito. Per Gaza dopo due anni di massacri è un’alba di pace.(ITALPRESS).
Foto: Ipa Agency


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