Politica
L’Aula del Senato ha approvato il ddl per la riforma dell’esame di maturità, il provvedimento passa alla camera
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4 settimane fa-
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Redazione
ROMA (ITALPRESS) – L’Aula del Senato ha approvato il ddl di conversione in legge, con modificazioni, del decreto legge recante misure urgenti per la riforma dell’esame di Stato del secondo ciclo di istruzione e per il regolare avvio dell’anno scolastico 2025/2026, incardinato con la relazione del presidente Marti. Il provvedimento passa all’esame della Camera.
VALDITARA “RESTITUITE SERIETA’, VALORE E CENTRALITA’ ALLA MATURITA’”
“Con il via libera del Senato si confermano le innovazioni introdotte in sede di Consiglio dei ministri con la riforma dell’esame di maturità. Una riforma che abbiamo fortemente voluto per restituire serietà, valore e centralità a un momento decisivo del percorso educativo dei nostri studenti”. Così il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara. “L’esame di stato torna a essere esame di maturità, con l’obiettivo di valutare la crescita complessiva dello studente. Per questo abbiamo riformato la prova orale, che dal prossimo anno tutti i maturandi dovranno regolarmente sostenere per poter essere promossi: chi farà volontariamente scena muta sarà bocciato; valorizziamo invece le azioni particolarmente meritevoli che denotano impegno e senso di responsabilità. Siamo intervenuti anche sul canale del 4+2, che da sperimentale diventa ordinamentale”, spiega il ministro.
“Dal prossimo anno tutti gli studenti potranno scegliere i nuovi percorsi di istruzione tecnica e professionale per accedere prima e meglio al mondo del lavoro. In continuità con questa visione, il testo approvato oggi prevede altre misure concrete per rafforzare e innovare il sistema scolastico: nuovi fondi per la sicurezza degli edifici, risorse per l’acquisto di sussidi didattici nell’ambito del progetto Agenda Sud, proroga dei percorsi di formazione per specializzare un numero crescente di docenti di sostegno. Prosegue il nostro impegno per garantire una scuola che mette al centro lo studente e capace di valorizzare i talenti di ciascuno”, conclude Valditara.
-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).
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Politica
Meloni a Bari “Puntiamo a vincere la sfida di Lobuono in Puglia”. E sulla manovra “Ci vuole coraggio a dire che favorisce i ricchi”
Pubblicato
12 ore fa-
10 Novembre 2025di
Redazione
BARI (ITALPRESS) – “Ci vuole coraggio a dire che questa manovra favorisce i ricchi. Noi abbiamo destinato, per esempio, 18 miliardi di euro l’anno a chi ha un reddito annuo fino a 35mila euro. La sinistra dice che noi aiutiamo i ricchi perché, secondo loro, chi guadagna magari 2400 euro al mese e mantiene tre figli è un ricco che va mazzolato. Io non sono d’accordo”. Lo ha affermato, a Bari, il presidente del Consiglio e leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, nel corso di “Insieme per la svolta giusta”, evento organizzato a supporto del candidato del centrodestra alla presidenza della Regione Puglia Luigi Lobuono. “Questa manovra, la quarta che scriviamo in quattro anni, l’hanno definita manovrina. Avremmo potuto fare una manovrona se non avessimo nello stesso anno 40 miliardi di euro da ripagare per il superbonus voluto da Giuseppe Conte e servito per far ristrutturare ville e castelli a persone che, in molti casi, avrebbero potuto farlo senza il contributo dello Stato”.
“Alla sinistra non va giù che togliamo il controllo della magistratura alla politica. Noi vogliamo una magistratura non controllata da nessuno, ma libera. Sono convinta che migliaia di magistrati, nel segreto dell’urna, voteranno a favore della riforma. Lo faranno anche molti del centrosinistra, che infatti dicono di votare no per mandare a casa la Meloni. Ma stessero tranquilli: questo Governo non va a casa, arriva alla fine della legislatura e poi chiederà agli italiani di giudicarlo per quanto avrà fatto. La Meloni possono mandarla a casa solo gli italiani”, ha ribadito.
“Questa sala gremita è la più bella risposta a chi continua a dire che la Puglia non può e non vuole cambiare. Ricordatevi sempre che non ci sono risultati già scritti o destini già stabiliti in partenza. Ci sono lavoro, determinazione, buona fede e passione che si mettono in ogni battaglia. È questo che decide l’esito di qualsiasi sfida. Noi lo abbiamo ampiamente dimostrato. Ricordo quando dicevano che FdI non potesse raggiungere il 5% dei consensi e nell’ultimo sondaggio supera il 31%, cosa mai accaduta a nessun partito dopo tre anni di governo. Eravamo la pecora nera d’Europa; oggi, anche per il Financial Times, siamo una nazione che può indicare la strada alle altre. Non è stato il caso, né la fortuna: è stato il lavoro e la consapevolezza di quante potenzialità abbia la straordinaria nazione che ci è stato dato l’onore di guidare”, ha aggiunto.
“La sfida di Lobuono e del centrodestra puntiamo a vincerla, perché non abbiamo paura di nessuno. Siamo qui, uniti come da 30 anni, come sarebbe piaciuto a un grande pugliese come Pinuccio Tatarella, un uomo del popolo innamorato della sua terra. Quella che vedete qui non è un’alleanza innaturale tenuta insieme dalla colla scadente dell’interesse, non è un sistema consolidato che prova a vendersi come nuovo solo per perpetuarsi. Noi stiamo insieme per scelta e siamo orgogliosi di batterci dalla stessa parte. Alla sinistra che credeva di trovarci fragili, vogliamo dire che ogni volta che siamo chiamati a difendere le idee nelle quali crediamo e a fare la nostra parte, siamo abituati a farci trovare pronti. Se nel 2022 non fossimo stati pronti a governare, oggi non avremmo un consenso più alto rispetto a tre anni fa. Un filosofo in tv diceva qualche giorno fa che vinco perché chi si occupa del mio make-up è bravo. Ma quanto sono superficiali le letture di questi intellettuali da salotto? E questi sono i filosofi, figuriamoci gli altri”, ha spiegato Meloni.
“Abbiamo abolito l’elemosina del reddito di cittadinanza e l’abbiamo sostituita con la dignità del lavoro e con la libertà di non dover dipendere dalla politica. Lo abbiamo sostituito con gli incentivi per chi investe e per chi assume, con le infrastrutture. Il risultato è che oggi il Mezzogiorno corre più del resto d’Italia, così come il Pil e l’occupazione. Questo è figlio di una mentalità per cui questa terra non chiede di essere mantenuta dalla politica, ma le chiede di essere messa in condizioni di giocarsela ad armi pari. Abbiamo investito sull’orgoglio delle persone del Sud e sta funzionando, perché i risultati arrivano”, ha concluso.
SALVINI “DECARO HA TRADITO EMILIANO, PUO’ TRADIRE I PUGLIESI”
“Se uno tradisce chi l’ha portato a fare politica, è portato a tradire tutti voi. Non si vota mai chi tradisce, perché chi tradisce una volta tradisce sempre”. Così invece il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e segretario della Lega Matteo Salvini. Riguardo al
processo Open Arms, Salvini ha ironizzato: “Se avessi voluto una vita tranquilla, avrei fatto la tessera del Partito Democratico in Puglia”.
TAJANI “I RAPPRESENTANTI DI LISTA TUTELANO LA DEMOCRAZIA”
“Bisogna sempre difendere i voti, lo diciamo in tutte le città d’Italia. Anche stavolta faremo un lavoro di tutela del voto, perché significa tutelare la democrazia, con i nostri rappresentanti di lista che saranno impegnati fortemente affinché non ci siano errori. Ricordiamo che siamo stati anche vittime, è accaduto in Calabria, quando poi la Giunta delle elezioni ci ha dato ragione: è decaduto un deputato dei Cinque Stelle ed è stato eletto un deputato di Forza Italia”, ha detto infine il vicepremier e ministro degli Esteri, nonchè segretario di Forza Italia, Antonio Tajani.
– foto screenshot Youtube Fratelli d’Italia –
(ITALPRESS).
Politica
Schlein “Quadro grave e desolante, si dimetta l’intero consiglio del Garante per la Privacy”
Pubblicato
20 ore fa-
10 Novembre 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “Sta emergendo un quadro grave e desolante sulle modalità di gestione dell’Autorità Garante per la Privacy che rende necessario un segnale forte di discontinuità. Io penso che non ci sia alternativa alle dimissioni dell’intero consiglio. Le inchieste giornalistiche di Report hanno rivelato un sistema gestionale opaco, caratterizzato da numerosi conflitti di interesse e da una forte permeabilità alla politica. Senza un azzeramento e una ripartenza sarà impossibile ricostruire la fiducia dei cittadini nell’istituzione che deve tutelarne i diritti e assicurare la necessaria terzietà del collegio, anche rispetto alla politica”. Così la segretaria del Pd Elly Schlein.
– Foto IPA Agency –
(ITALPRESS).
Politica
Mattarella ricorda il Trattato di Osimo “Chiuse una pagina dolorosa”
Pubblicato
22 ore fa-
10 Novembre 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “Ricorre il cinquantesimo anniversario del Trattato di Osimo, firmato, sullo slancio dello spirito della Conferenza di Helsinki, per comporre in modo positivo la tormentata “questione adriatica”, la cui mancata soluzione si frapponeva al dispiegamento pieno delle relazioni bilaterali. A esso dobbiamo la definitiva attribuzione, con certezza giuridica, di Trieste alla Repubblica Italiana e la risoluzione delle divergenze relative ai confini, ingrata eredità della guerra fascista che aveva comportato la perdita di territori uniti all’Italia al termine della Prima Guerra Mondiale e con il Trattato di Rapallo del novembre 1920. La buona volontà delle parti, riflessa nell’accordo, ha consentito di chiudere in quelle aree uno dei passaggi più amari della recente storia italiana, trasformandole, nel giro di pochi anni, da pagina dolorosa a confine il più aperto d’Europa e, da luogo di aspra contrapposizione, a luogo di cooperazione, consolidato, in seguito, dalla comune appartenenza con Slovenia e Croazia alla Unione Europea”. Lo dice il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del cinquantesimo anniversario del Trattato di Osimo.
“Il percorso di riconciliazione e ampia collaborazione con quei Paesi costituisce un esempio nella comunità internazionale – aggiunge -. La cooperazione transfrontaliera, al pari del riconoscimento del ruolo e della promozione delle rispettive minoranze linguistiche nelle zone di insediamento storico – fondamentale elemento di dialogo e di sviluppo congiunto – ha concorso a bonificare i lacerti di odio giacenti ed è stata capace di contribuire a sanare lacerazioni, a promuovere benessere e stabilità per le rispettive comunità. Segno concreto, in questo nostro continente, di affermazione dei principi di libertà, uguaglianza, democrazia e rispetto dello Stato di diritto”.
Per Mattarella “l’apporto italiano a fare dei Balcani una terra di pace rappresenta un impulso affinchè si superino le contrapposizioni e le tensioni tuttora presenti nell’area, facendo prevalere processi di stabilizzazione e prospettiva europea per ciascuno dei partner regionali. L’orizzonte di pace e prosperità sarà rafforzato dal ricongiungimento dei Paesi balcanici, con Italia, Slovenia e Croazia, alla piattaforma di valori dell’Unione Europea”.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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