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Cronaca

A Milano inaugurata nel quartiere Adriano una nuova tratta della Metrotranvia 7

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MILANO (ITALPRESS) – Oggi a Milano è stata inaugurata la nuova tratta della Metrotranvia 7 che, allacciandosi al percorso già in esercizio, permetterà di collegare il quartiere Adriano con le stazioni delle linee metropolitane M1 a Precotto e M5 a Bicocca, con la stazione ferroviaria di Greco Pirelli e l’Università Bicocca. Con un orario di servizio che va indicativamente dalle 5.30 alle 2.15 e una frequenza di 7/8 minuti negli orari di punta dei giorni feriali, il tratto di 1,5 km con 5 fermate sarà percorso dai nuovi tram bidirezionali di ultima generazione di Atm, Tramlink, in grado di trasportare fino a 200 persone. MM Spa ha curato la progettazione dell’opera, è stata stazione appaltante, ha svolto il ruolo di Direzione lavori, Coordinamento della Sicurezza e ha curato il collaudo.

In altre tre tratte, quella tra Cascina Gobba e il quartiere Adriano, quella tra via Fulvio Testi e il Pronto Soccorso Niguarda e quella tra il quartiere Bovisa e la stazione Bovisa FN, i lavori sono in corso e si prevede che entrino in esercizio tra l’inizio e la primavera del 2027. Erano presenti all’inaugurazione il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, gli assessori alla Mobilità, Arianna Censi, e alle Opere pubbliche, Marco Granelli, l’amministratore delegato di ATM, Alberto Zorzan, e il presidente di MM, Elio Franzini.Una linea che lega il nord di Milano e che ha interscambi diretti con le metropolitane – ha sottolineato Sala -. Faremo sempre più fatica a fare metropolitane. I costi sono lievitati rispetto a un po’ di anni fa e quindi, quando si può, bisogna andare in superficie. I tram nuovi sono bidirezionali e questo facilita molto la gestione. Segnalo anche la presenza di telecamere e l’accesso facilitato per i disabili”.

A oggi, sono 11 i tramlink già in servizio e, nei prossimi mesi arriveremo a una ventina. In totale abbiamo ordinato 74 tramlink”, ha spiegato Zorzan. Franzini ha ricordato come questa sia “un’opera straordinaria che unisce quartieri di Milano; mi ricorda e ci ricorda le origini della prima progettazione di MM, quella della M1 che univa due quartieri operai. Voglio ringraziare tutti coloro che hanno lavorato per realizzare un’opera importante per la nostra città”.

Il primo tratto, da Cascina Gobba al quartiere Adriano, si estende per circa 1,4 chilometri e l’intervento comprende anche la realizzazione di una nuova strada urbana, la “strada Adriano-Martesana”, che alleggerirà il traffico dal centro storico di Crescenzago e un percorso ciclabile dedicato. Il collegamento con la stazione metropolitana di Cascina Gobba sarà garantito da un ponte stradale e uno ferroviario sopra il canale della Martesana tra via Idro e via San Mamete con una lunghezza di 35 metri e un peso 135 tonnellate ciascuno. Si aggiungerà anche un ponte pedonale sul fiume Lambro che collegherà il capolinea della Metrotranvia 7 posto sulla via Rizzoli con la stazione Cascina Gobba M2 e da qui l’accesso alla tranvia per l’Ospedale San Raffaele.

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Oltre ai ponti, l’opera comprende il completamento della metrotranvia, tutta in sede propria, che da via Adriano, incrocio con via Vipiteno, giungerà a via San Mamete e da lì a via Padova, via Rizzoli e alla stazione M2 di Cascina Gobba, e permetterà ai cittadini e alle cittadine del quartiere Adriano di raggiungere in pochissimi minuti la M2, grazie a 1.400 metri circa di nuova linea tranviaria. Il costo complessivo stimato del lotto (Gobba-Adriano) è di 37,6 milioni di euro, finanziato in parte dal Patto per Milano e in parte tramite fondi PNRR.

Il secondo tratto, da viale Fulvio Testi all’Ospedale Niguarda, lungo 1,7 chilometri, dall’incrocio con via Santa Monica attraversa viale Suzzani, prosegue nel corridoio verde tra la Cittadella degli Archivi di via Gregorovius e le case di via Racconigi, quindi attraversa via Graziano Imperatore tra i quartieri Niguarda e Pratocentenaro, percorre via Maiorana nel Parco Nord e giunge al Pronto Soccorso di Niguarda. Gran parte dei binari sarà immersa nel verde, con a fianco la ciclabile che dai controviali di via Testi si collega con quella di via Majorana, incrocia la ciclabile di viale Enrico Fermi e giunge in prossimità di quella di via Pellegrino Rossi ad Affori. Questo tratto di metrotranvia incontrerà il tram 4 in via Graziano Imperatore e la nuova metrotranvia in costruzione che porterà i viaggiatori fino a Desio-Seregno. I binari, già visibili, sono posati su una platea di calcestruzzo e i tratti vicino alle abitazioni saranno dotati di un materassino antivibrazioni.

La fine dei lavori è prevista entro la fine del 2026, rendendo così possibile l’avvio del servizio nel primo trimestre 2027. Anche questo lotto (Fulvio Testi Niguarda) è stato incluso nel finanziamento PNRR e inserito nella programmazione triennale delle opere pubbliche del Comune di Milano. La terza tratta è tra piazza Alfieri-via Bovisasca, via Durando e piazzale Bausan. Permetterà al tram 2 di arrivare fino a Bovisa FS, nodo strategico con passante e ferrovie.

Questa tratta in via Durando vedrà arrivare la tratta ora in progettazione proveniente da via Majorana. In via Durando nascerà anche una nuova piazza per i cittadini e per gli studenti del Politecnico, con binari immersi nel verde e tecnologie innovative per ridurre il rumore. Attualmente nell’area adiacente la stazione Bovisa si stanno riqualificando i piloni che sorreggono la soletta della piastra d’accesso alla stazione – infrastruttura fondamentale per il passaggio dei tram.

La fine dei lavori è prevista per l’inizio del 2027. Il costo dell’opera inaugurata è di 17,8 milioni, provenienti per circa il 55% da fondi del Comune di Milano e per il resto dal Governo, a cui si aggiungono 8 milioni di euro che si sono resi necessari per la bonifica del terreno dall’amianto. Per quelle in costruzione l’importo complessivo previsto è di 88,5 milioni (43,7 per il lotto Gobba-Adriano, 25,8 per il lotto Fulvio Testi-Niguarda e 19 per quello di Bovisa), ripartiti tra fondi del Comune di Milano, statali e PNRR.

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Altre tre tratte della metrotranvia sono attualmente in fase di progettazione: quella tra l’Ospedale Niguarda, Affori M3 e via Durando, e quella tra la stazione di Bovisa Fs e la stazione di Certosa Fs, che passa anche per Villapizzone FS. Una volta terminata la Metrotranvia 7, chiamata anche ‘Interquartiere Nord’, sarà lunga circa 14 chilometri, principalmente in sede protetta, e metterà in comunicazione tutti i quartieri nell’area di Milano nord, dalla stazione della M2 di Cascina Gobba a est fino alla stazione FS Certosa a ovest, toccando altri importanti punti di interscambio del trasporto pubblico – la M1, M5, M3 e tre linee ferroviarie regionali (linee R e S) Greco-Pirelli FS e Bovisa FS dove c’è anche il passante.

Raggiungerà importanti luoghi di attrazione come l’Università degli studi Bicocca, il Politecnico di Milano a Bovisa, i due grandi ospedali di Niguarda e San Raffaele e il Teatro degli Arcimboldi. Inoltre, in prospettiva futura, i cittadini dalla stazione Certosa potranno arrivare con una o due fermate di treno a MIND (Ospedale Galeazzi e Università Statale) e Fiera Milano-Rho. Questa metrotranvia è la prima linea a Milano che connetterà trasversalmente i quartieri, permettendo di raggiungere i diversi assi radiali del trasporto pubblico, senza per forza passare dal centro città.

-Foto xm4/Italpress-
(ITALPRESS).

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Giornata mondiale cani guida, Fontana riceve delegazione Uici

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Cronaca

Aurelia Bis, in Liguria Anas riaffida i lavori senza una nuova gara

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GENOVA (ITALPRESS) – Prima revocare l’appalto, poi riaffidare i lavori dell’Aurelia bis alle aziende già sotto contratto o alla seconda classificata in fase di gara, senza una nuova gara, in attesa della pronuncia del Tribunale in merito all’istanza di concordato in bianco da parte dell’impresa Ici. E’ la soluzione individuata da Anas e dal viceministro ai Trasporti Edoardo Rixi in una riunione che si è tenuta oggi a Genova insieme al commissario straordinario di governo Matteo Castiglioni e ai sindaci dei Comuni interessati. La ripartenza del cantiere, fermo da mesi, è prevista per l’inizio del 2026.
“Procederemo con modalità diverse – ha spiegato l’Amministratore Delegato di Anas Claudio Andrea Gemme -. Su Savona sicuramente avremo la possibilità di accedere agli accordi quadro che esistono per dare esecuzione ai lavori che mancano. Sulla Spezia andremo a traguardare la seconda impresa che aveva partecipato al bando. Vorremmo velocizzare le attività ed evitare un’ulteriore azione di appalto”. Intanto verranno attivati due tavoli tecnici col territorio. “Il riavvio è possibile nei primi mesi dell’anno prossimo – ha detto Rixi -. La data di consegna viene traslata sostanzialmente di un anno e mezzo. E’ evidente che questo stop, dovuto alle difficoltà che l’azienda appaltatrice ha avuto nell’ultimo anno, ha creato un ritardo che si cercherà di superare anche con accelerazioni sui cantieri, ma è fondamentale a questo punto non perdere più tempo e da subito”.
“Le tempistiche le decide il giudice – ha precisato l’ad di Anas -. Noi stiamo preparando delle memorie che porteremo in tribunale il 24 ottobre, quindi a brevissimo, e che ci consentiranno di avere poi un percorso, secondo noi, più breve possibile per revocare poi il contratto. Questa è l’unica possibilità che abbiamo per dare continuità al lavoro”.
“Ho dovuto sottolineare la necessità che i territori abbiano rassicurazioni sullo sviluppo di un’opera che ormai è diventata un pò lo zimbello del nostro territorio – ha commentato Marco Russo, sindaco di Savona -. Abbiamo chiesto di realizzare delle opere di mitigazione dell’impatto del cantiere sui nostri quartieri. Secondo, chiediamo di mantenere un tavolo aperto di aggiornamento e di monitoraggio. Ci è stato anche chiesto di fare sorveglianza nel cantiere per segnalare se ci saranno ritardi quando subentrerà la nuova la nuova impresa”.
“Purtroppo il sistema delle imprese italiane è vittima di criticità importanti – ha aggiunto il sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini -. Bisogna assolutamente correre, dove sarà completato il primo lotto abbiamo il nuovo ospedale in costruzione. L’opera è assolutamente strategica perchè collega la Val di Vara con la città, la Val di Magra e l’asse autostradale. Questo percorso ci porterà ad affrontare velocemente la ripresa dei lavori, speriamo che si concludano il prima possibile”.

– foto xa8/Italpress –
(ITALPRESS).

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Cronaca

Gravina “Febbre mondiale uno stimolo, ipotesi stage azzurro”

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ROMA (ITALPRESS) – Un play-off in cassaforte e due partite ancora da giocare per mettere nero su bianco quello che sarà il percorso verso il Mondiale della nazionale di Gennaro Gattuso. Al probabile spareggio di marzo (semifinale il 26 marzo, l’eventuale finale il 31 dello stesso mese) gli azzurri vogliono arrivarci nel migliore dei modi.

“Appellandomi alla sensibilità della Lega Serie A e del presidente Simonelli c’è l’ipotesi di uno stage, che potrebbe essere il 9-10 febbraio per dimezzare i tempi di distacco dal 16 novembre al 26 di marzo. Mi sembra ci sia disponibilità e apertura a parlarne”, ha spiegato il presidente della Figc, Gabriele Gravina.

Al contrario è “remota l’idea dello spostamento di una giornata di campionato, basti vedere le finestre di impegni, con le competizioni internazionali e la Coppa Italia”, le sue parole, in riferimento alla possibilità di un cambio data per la 30esima giornata, quella più vicina alla semifinale.

Quel che è certo è che “la febbre mondiale c’è, ma è positiva, di quelle che danno stimolo ed entusiasmo. Non daremo la tachipirina ai nostri calciatori, vogliamo conservarla questa febbre”, ha aggiunto Gravina che ha sottolineato come si corra “il rischio di vincere sette partite su otto e arrivare secondi”.

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La sconfitta per 3-0 con la Norvegia può togliere valore allo scontro diretto di novembre, ma l’ultima vittoria contro Israele fa ben sperare in vista del futuro. Una sfida, quella di Udine, accompagnata dalle polemiche. “La partita non andava giocata? Noi facciamo calcio, dovevamo perdere e subire una penalizzazione e non andare al Mondiale? E mandare ai Mondiali proprio Israele, la squadra che non vogliono che partecipi? Faccio fatica a capire queste contorsioni di un pensiero che non mi appartiene. Chi ha pensato questo ha detto una grande idiozia. Dobbiamo aggregare, stare insieme, il clima all’interno dello stadio tra tifosi israeliani e italiani è stato di festa, di gioia e serenità. Chi ha vinto ha vinto e chi ha perso ha perso, stesso tenore anche con la dirigenza della federazione israeliana”, ha spiegato Gravina.

– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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