Cronaca
Musetti si arrende a Djokovic in finale ad Atene, niente Atp Finals per l’azzurro
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Redazione
ATENE (GRECIA) (ITALPRESS) – Lorenzo Musetti finisce ko nella finale dell’Atp 250 di Atene 2025. Il carrarino cede in tre set a Novak Djokovic nell’ultimo atto del torneo greco: 4-6 6-3 7-5, in tre ore di gioco, il punteggio in favore del serbo, che conquista il titolo numero 101 in carriera. Manca il terzo titolo Atp Musetti, che perde anche il treno per le Atp Finals di Torino per cui sarebbe servito battere il 38enne di Belgrado in finale (l’ottavo qualificato è il canadese Auger-Aliassime). Il toscano sarà comunque in Piemonte come prima riserva dei migliori otto tennisti del mondo. “Ringrazio il pubblico per l’atmosfera speciale e spero di poter tornare qui l’anno prossimo. Sono onorato di aver condiviso il campo con un campione come Djokovic. Ringrazio l’organizzazione per il lavoro svolto e devo ringraziare anche al mio team e alla mia famiglia. Negli ultimi
tre anni ho raggiunto sei finali, ma non sono mai riuscito a
vincere un torneo. Spero di riuscirci prossimamente” le parole dell’azzurro.
“E’ stata una battaglia e un match pazzesco. Musetti ha giocato molto bene e gli faccio i complimenti per il match disputato. Ha giocato un tennis eccezionale, probabilmente gioca meglio sulla terra ma è migliorato tanto il suo futuro sarà brillante” il commento di Djokovic dopo il successo. “Sono orgoglioso per il match vinto, mi sento come a casa qui. Per me è stato eccezionale giocare ad Atene. E’ la prima volta che la Grecia ha un torneo così importante e spero che la sede rimanga qui anche in futuro. Ringrazio il governo greco per l’impegno messo nell’organizzazione del torneo. E’ stata dimostrata tanta passione e la vittoria di oggi è stata la conclusione perfetta della settimana”, aggiunge il campione serbo.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).
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Cronaca
Il Como frena in casa, solo 0-0 con il Cagliari
Pubblicato
1 ora fa-
8 Novembre 2025di
Redazione
COMO (ITALPRESS) – Il Como sbatte sul muro del Cagliari. I ragazzi di Cesc Fabregas, infatti, nella sfida del Sinigaglia valevole per l’undicesima giornata di Serie A, ottengono il loro terzo 0-0 nelle ultime quattro partite. Dopo un’iniziale fase di studio i padroni di casa provano ad alzare il ritmo e al 10′ si rendono pericolosi con una bella imbucata di Nico Paz per Morata: lo spagnolo si presenta davanti a Caprile, ma non riesce a batterlo. La risposta della compagine rossoblù non si fa attendere e al 19′ passa in vantaggio con un autogol di Valle sul cross di Palestra. Il Var, però, cancella la rete per un fallo a inizio azione commesso proprio dall’ex Atalanta sul terzino spagnolo. Al 22′ prova ad accendersi Perrone, che mette un interessante traversone per Diao, il quale manca l’impatto con la sfera. Il Cagliari prova ad abbassare i ritmi, mentre la formazione biancoblù spinge alla ricerca del vantaggio: al 33′ Addai tenta un potente destro dalla distanza, ma Caprile (convocato per la prima volta in Nazionale) non si fa sorprendere. Lo stesso portiere si supera anche al 37′, salvando tutto su un’insidiosissima conclusione di Nico Paz. Quest’ultimo al 40′ commette un errore che rischia di costare caro al Como, ma il contropiede degli ospiti non viene capitalizzato da Gaetano. Al termine dei 3′ di recupero si va a riposo sul parziale di 0-0.
Nella ripresa i padroni di casa riprendono esattamente da dove avevano lasciato, conducendo la partita e provando ad abbattere il muro difensivo eretto dagli avversari. Al 54′ Morata si ritaglia una clamorosa chance, ma Caprile compie un altro intervento strepitoso da distanza ravvicinata. Quattro minuti più tardi Nico Paz ci prova da fuori, ma l’estremo difensore rossoblù si allunga e devia in corner. I due allenatori provano a spaccare la partita con una girandola di cambi e, tra i giocatori sostituiti, spicca anche Alvaro Morata: in questo caso è lo stesso spagnolo a chiedere di uscire dal campo dopo aver ricevuto un cartellino giallo. Nel finale il Como si riversa nella metà campo avversaria, ma i rossoblù stringono i denti e portano a casa un prezioso pareggio, che consente loro di rialzare la testa dopo due sconfitte consecutive. In seguito a questo risultato il Como si porta a 18 punti, il Cagliari a quota 10. Dopo la sosta i lariani saranno impegnati nella trasferta dell’Olimpico Grande Torino contro i granata, mentre i sardi ospiteranno il Genoa alla Unipol Domus.
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(ITALPRESS).
Cronaca
Scontro diretto senza gol, al Via del Mare Lecce-Verona 0-0
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1 ora fa-
8 Novembre 2025di
Redazione
LECCE (ITALPRESS) – Pareggio senza reti tra Lecce e Verona nell’anticipo dell’undicesima giornata di Serie A al Via del Mare. La squadra di Eusebio Di Francesco resta a secco di successi casalinghi in campionato, mentre gli uomini di Paolo Zanetti continuano a condividere con la Fiorentina lo ‘zerò in classifica alla voce vittorie complessive. Alla fine lo scontro diretto salvezza termina con un pareggio che al Via del Mare tra le due squadre mancava da 22 anni (1-1 in B nel 2003). Nel primo tempo è la formazione di casa a fare la partita, affidandosi alle fiammate di Berisha, Banda e Morente. Lo testimoniano anche i numeri: 58% del possesso palla a favore dei giallorossi, che concludono tre volte nello specchio contro l’unico tiro degli ospiti. Le occasioni da gol pulite però latitano, il Via del Mare si accende a sprazzi, come al 41′ quando Berisha prova a sorprendere senza successo Montipò con un tiro da centrocampo. Al 65’ Lecce più pericoloso: Stulic si coordina dal limite dell’area e conclude al volo, trovando una deviazione di Gagliardini: Montipò interviene col piede e chiude la porta.
Al 69′ la risposta dell’Hellas: Giovane rimette al centro un pallone, Belghali arriva prima di tutti ma impatta male la sfera che termina tra le braccia di Falcone. Al 79′ Var protagonista su un contatto in area tra Bella-Kotchap e il neo entrato Camarda: Abisso concede il rigore sul campo, ma cambia idea dopo il richiamo al monitor. Il Verona, insieme al Lecce, è la squadra che ha subìto più gol da calciatori subentrati in questa Serie A (3). Sono proprio due nuovi entrati a rendersi pericolosi nel finale: Camarda e Sottil calciano con forza da fuori area, ma trovano la risposta attenta di Montipò. L’ultimo brivido è un palo colpito dal neo entrato Niasse al termine di un’azione veronese nata da un fuorigioco. Tanti rimpianti e nessun gol: il Lecce sale a 10 punti, il Verona si porta a quota 6.
– Foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).
Cronaca
E’ morto Peppe Vessicchio, celebre direttore d’orchestra e volto noto di Sanremo
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1 ora fa-
8 Novembre 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – E’ scomparso il maestro Beppe Vessicchio. Il celebre direttore d’orchestra e arrangiatore si è spento all’età di 69 anni all’Ospedale San Camillo Forlanini di Roma, dove era stato ricoverato d’urgenza per severe complicazioni. Lo conferma l’ufficio stampa del nosocomio, ribadendo la richiesta di massima riservatezza da parte della famiglia. I funerali si svolgeranno in forma privata.
Giuseppe Vessicchio, meglio conosciuto come Peppe, era nato a Napoli il 17 marzo del 1956. Direttore d’orchestra, arrangiatore era anche un personaggio televisivo, noto soprattutto per il suo ruolo di direttore d’orchestra al Festival di Sanremo. Vessicchio muove i primi passi nel mondo della musica proprio nella sua Napoli, dove realizza dischi per celebri cantanti della musica leggera e non, come Nino Buonocore, Edoardo Bennato, Peppino di Capri, Peppino Gagliardi e Lina Sastri. Il passo successivo è la collaborazione con Gino Paoli, con il quale scrive a quattro mani grandi successi come “Ti lascio una canzone”, “Cosa farò da grande” e “Coppi”. E’ tra i fondatori del gruppo cabarettistico “I Trettrè”, occupandosi del lato musicale, suonando chitarra e pianoforte. Ma il suo principale amore resta la musica. Prende parte ad alcune produzioni televisive come “Và pensiero”, “Di che vizio sei?”, “Club 92”, “Buona Domenica”, “Viva Napoli”, “Note di Natale”. Ma a renderlo davvero popolare è il suo ruolo di direttore d’orchestra al Festival di Sanremo a partire dal 1990. Riceve il premio come migliore arrangiatore nel 1994, 1997 e 1998. Nell’edizione del 2000 riceve anche il premio dalla giuria speciale presieduta da Luciano Pavarotti. Come direttore d’orchestra ha vinto quattro edizione del Festival: nel 2000 con “Sentimento” degli Avion Travel, nel 2003 con “Per dire di no” di Alexia, nel 2010 con “Per tutte le volte che” di Valerio Scanu e nel 2011 con “Chiamami ancora amore” di Roberto Vecchioni. Vessicchiè è stato anche insegnante di musica e direttore d’orchestra nel talent “Amici” di Maria De Filippi.
foto: IPA Agency
(ITALPRESS).

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