Cronaca
Indagine sulla qualità della vita, Milano torna prima. Ultima Caltanissetta
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3 settimane fa-
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Redazione
MILANO (ITALPRESS) – Milano conquista nuovamente il primo posto, con ottimi risultati nella dotazione di servizi, reddito, gestione delle infrastrutture, vitalità del tessuto produttivo, seguita da Bolzano e Bologna, nell’Indagine annuale sulla qualità della vita 2025 nelle province italiane, realizzata da ItaliaOggi e Ital Communications, in collaborazione con l’Università Sapienza di Roma, giunta alla 27^ edizione. Rispetto alla classifica dello scorso anno, per Milano e Bolzano si tratta di una conferma, mentre migliora Bologna che sale di una posizione. Due passi indietro, invece, per Monza e della Brianza, mentre si segnala un significativo avanzamento in graduatoria di Rimini e Ascoli Piceno, rispettivamente al 12° e 15° posto, con oltre venti posizioni guadagnate rispetto al 2024. Ancora in fondo alla classifica Caltanissetta (107ª), preceduta da Crotone (106^), che scende di cinque posizioni in un anno e Reggio Calabria (105^), che invece conquista un posto. Da rilevare, in negativo, Foggia, che passa dalla 93^ alla 104^ postazione in classifica, Pordenone dalla 9^ alla 23^ e Gorizia dalla 26^ alla 52^.
Lo studio si articola in nove dimensioni d’analisi: affari e lavoro, ambiente, istruzione e formazione, popolazione, reati e sicurezza, reddito e ricchezza, sicurezza sociale, sistema salute, turismo intrattenimento e cultura, che hanno permesso di indagare in maniera approfondita i molteplici aspetti relativi alla qualità della vita a livello locale. Le 107 province italiane sono state classificate in 5 cluster (Mediterraneo, Francigena, Adriatico, Padania, Metropoli), ottenendo così una fotografia più dettagliata delle specificità territoriali. La qualità della vita nel 2025 è risultata buona o accettabile in 60 province su 107. Si tratta di un valore inferiore a quello registrato negli ultimi anni e quindi indicativo di un peggioramento.
L’indagine conferma anche per il 2025 la frattura esistente tra il Centro-Nord e l’Italia meridionale e insulare. Nelle regioni del Mezzogiorno, inoltre, restano significative aree di disagio sociale e personale. La qualità della vita nelle province del Nord-Ovest risulta in leggero arretramento (19 province su 25 sono nei due gruppi di testa – qualità buona e accettabile – 2 in meno rispetto alla passata edizione). Una situazione opposta caratterizza il Nord-Est, mentre nell’Italia centrale si registra un lieve miglioramento. Per le province dell’Italia meridionale e insulare, soltanto L’Aquila si classifica nel gruppo 2 (qualità della vita accettabile), contro le due (Pescara e Teramo) censite lo scorso anno.
Gli indicatori della dimensione “Affari e lavoro” riportano informazioni sul mercato occupazionale, sulle imprese, sull’importo dei protesti per abitante e sulla incidenza di startup e Pmi innovative. Bolzano si classifica al primo posto come nelle tre passate edizioni, seguita da Firenze (che si trova al quarto posto) e che scala ben 16 posizioni rispetto allo scorso anno. A seguire Prato, Padova e Trento. In coda alla classifica troviamo esclusivamente province dell’Italia meridionale e insulare: Agrigento, Siracusa e Napoli.
La dimensione dell’ambiente è articolata in due sottodimensioni: quella negativamente associata alla qualità della vita comprende indicatori di impatto ambientale, mentre nella sottodimensione positiva figurano anche variabili il cui andamento può essere messo in relazione con le azioni degli amministratori locali. E’ ancora Bolzano in vetta: apre la classifica della qualità ambientale, seguita da Bologna, Bergamo e Reggio Emilia. Nelle 19 posizioni di testa figurano 6 province del Nord-Ovest; 12 province del Nord-Est e Macerata in rappresentanza dell’Italia centrale. In coda si confermano anche per il 2025 Palermo e Catania.
Ascoli Piceno apre la classifica della dimensione relativa a reati e sicurezza, scalando dieci posizioni rispetto allo scorso anno. Seguono nell’ordine Oristano, Potenza, Matera e Treviso. L’analisi dei risultati rilevati in questa e nelle passate edizioni denota una sostanziale stabilità del quadro relativo alla sicurezza. Infatti, anche quest’anno le province in cui la sicurezza è risultata buona o accettabile ammontano a 65, dato in linea con quello delle ultime sette edizioni dell’indagine, un risultato quindi stabile nel tempo e molto positivo. In coda troviamo Roma, Trieste, Firenze e, ultima, Milano.
Per il 2025, nella dimensione della sicurezza sociale sono stati sostituiti 5 dei 12 indicatori in cui si articola. E’ subentrato il dato relativo ai NEET (percentuale di giovani tra i 15 e i 29 anni che non sono impegnati nè in percorsi di istruzione o formazione, nè nel mondo del lavoro). Al posto dei 4 indicatori rimossi troviamo: omicidi stradali ogni 100 incidenti stradali, dai morti per abuso di alcol per 100 mila abitanti, dai morti per abuso di sostanze stupefacenti per 100 mila abitanti e, infine, dall’indice di affollamento carcerario. La provincia che quest’anno apre la classifica è Ascoli Piceno, seguita da Lodi, Prato, Siena e Ragusa, mentre chiude quella del Sud Sardegna.
Sono 6 gli indicatori della dimensione Istruzione e formazione: tasso di partecipazione alla scuola dell’infanzia, percentuale di persone di età compresa tra 25 e 64 anni in possesso di un diploma di istruzione secondaria superiore, percentuale di persone di età compresa tra 25 e 39 anni con laurea o altri titoli, percentuale di persone di età compresa tra 25 e 64 anni coinvolte in attività di formazione permanente e la percentuale di studenti in possesso di adeguate competenze numeriche e alfabetiche. Apre la classifica Bologna, confermando il piazzamento delle passate due edizioni dell’indagine. A seguire Milano, due province del Nord-Est, Udine e Trieste, e Ascoli Piceno in rappresentanza dell’Italia centrale. Chiudono Caltanissetta e, ultima, ancora una volta, Crotone.
La struttura di questa dimensione di analisi è stata profondamente modificata nel 2022, con l’eliminazione della densità demografica; la sostituzione del numero medio di componenti del nucleo familiare con il numero medio di figli per donna; l’inserimento di 5 nuovi indicatori. Bolzano si conferma al primo posto, risultato che si ripete da undici anni a questa parte. A seguire si classificano nel gruppo di testa Trento, Brescia, Monza e della Brianza e Milano. In ultima posizione Sud Sardegna e Oristano.
A partire dal 2025, accanto alle sottodimensioni dei posti letto in reparti specialistici e della dotazione di grandi apparecchiature diagnostiche, è stata inserita la sottodimensione degli indicatori di attività ospedaliera, che tenta di catturare l’impatto della mobilità ospedaliera extraregionale sul sistema ospedaliero provinciale e la sua attrattività. Ancona apre la classifica, migliorando il terzo posto già conseguito lo scorso anno, seguita da Catanzaro, Siena, Pisa e Verona. Chiude la classifica la provincia del Sud Sardegna, che peggiora di una posizione.
Nella nuova dimensione turismo, intrattenimento e cultura apre la classifica Bolzano, seguita da Trieste, Rimini, Roma e Livorno. Nel gruppo di testa sono comprese 17 province, contro le 14 censite lo scorso anno. Vi figurano, tra le altre, Milano, Imperia, Verona, Venezia, Gorizia, Ravenna e Forlì-Cesena, Firenze, Grosseto, Lucca. Chiude la classifica Enna.
A partire dalla presente edizione dell’indagine, la ricchezza matrimoniale pro capite è stata sostituita dai valori immobiliari (sottodimensione positiva), ed è stato inserito un nuovo significativo indicatore, rappresentato dal costo al mq per l’affitto di un immobile residenziale. Milano apre la classifica confermando i risultati ottenuti nelle cinque passate edizioni. A seguire nel gruppo di testa troviamo Bolzano, Firenze, Monza e della Brianza e Bologna. Chiude la classifica, come nelle sei passate edizioni, la provincia di Crotone.
Secondo Marino Longoni, Condirettore di ItaliaOggi, “la classifica 2025 dell’Indagine elaborata da ItaliaOggi e Ital Communications conferma tendenze già osservate in passato: le grandi città, soprattutto del Centro-Nord, mostrano una forte capacità di resilienza e di adattamento alle emergenze degli ultimi anni. Purtroppo, si accentua invece il divario tra Centro-Nord e Sud, dove emergono segnali sempre più evidenti di disagio sociale e personale. Milano, da due anni, rimane nelle prime posizioni in classifica e, nonostante risultati molto negativi per l’indicatore relativo alla sicurezza, mantiene salda la sua leadership”.
Attilio Lombardi, Founder di Ital Communications, ha affermato: “L’indagine che anche nel 2025 Ital Communications, insieme a ItaliaOggi e in collaborazione con l’Università Sapienza di Roma, ha condotto su 107 province italiane, analizzando dimensioni quali lavoro, sicurezza sociale, ambiente, istruzione, giustizia, salute, ha permesso di avere un quadro ampio e dettagliato sul livello di qualità della vita. Sono emersi segnali importanti, utili per valutare criticità e urgenze, ma anche aspetti positivi e di crescita. Il nostro impegno e il nostro ruolo, come comunicatori, è quello di favorire la buona comunicazione, che rappresenta un elemento fondamentale per la capacità dei cittadini a partecipare alle decisioni collettive: si tratta di un modo per agevolare un dialogo concreto all’interno delle comunità, utile allo sviluppo dei singoli territori”.
Per Alessandro Polli, docente di Statistica economica e Analisi delle serie storiche all’Università La Sapienza di Roma: “L’indagine sulla qualità della vita – giunta alla 27^ edizione – è uno degli studi più completi disponibili in Italia. Si articola in nove dimensioni e 97 indicatori che permettono un’analisi approfondita del contesto locale. L’edizione di quest’anno conferma tre tendenze: la crescente frattura tra il centro-nord, più resiliente, e il Mezzogiorno, sempre più vulnerabile; la presenza di ampie aree di disagio sociale nel sud, difficili da affrontare nell’attuale quadro di finanza pubblica; e il consolidamento del primato delle province e città metropolitane del centro-nord, che anche nella fase economica e geopolitica attuale mostrano la maggiore capacità di resistenza”.
– foto ufficio stampa Ital Communications –
(ITALPRESS).
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Cronaca
Prima vittoria in campionato per il Verona, l’Atalanta cade al Bentegodi
Pubblicato
5 ore fa-
6 Dicembre 2025di
Redazione
VERONA (ITALPRESS) – Prima vittoria in campionato per il Verona che batte l’Atalanta 3-1 grazie alle reti di Belghali, Giovane e Bernede, inutile il calcio di rigore trasformato da Scamacca. Vittoria fondamentale in chiave salvezza per gli scaligeri, seconda sconfitta per Palladino da quando siede sulla panchina degli orobici. Quarto ko in campionato per De Roon e compagni che prima del Cagliari dovranno affrontare il Chelsea. L’Hellas, invece, sfiderà la Fiorentina.
Il Verona ha iniziato spingendo sull’acceleratore, nonostante l’emergenza a centrocampo – assente Gagliardini per squalifica e Bradaric per infortunio – i padroni di casa sono riusciti a creare parecchi problemi a un’Atalanta scarica a causa delle fatiche accumulate in Coppa Italia. La squadra di Zanetti, arrivata al match in difficoltà, ha aggredito la Dea trovando spazi soprattutto in ripartenza: i bergamaschi sono riusciti inizialmente a gestire la sfuriata, De Ketelaere al 26′ ha sfiorato la rete con un tiro dal limite. Due minuti più tardi Belghali, servito in area da un colpo di tacco di Mosquera, ha sbloccato il risultato. Al 36′ ci ha pensato Giovane, sugli sviluppi di una rimessa laterale, a segnare il 2-0 con una conclusione violenta dal limite.
Timida la reazione da parte della squadra di Palladino, la conclusione di Krstovic è stata bloccata senza patemi da Montipò.
Nella ripresa Palladino ha mescolato le carte mandando in campo Scamacca e Kolasinac al posto rispettivamente di Krstovic e Kossounou: De Ketelaere, dopo appena 4 minuti, ha sfiorato la rete, decisivo il salvataggio sulla linea di Montipò. Nella parte centrale i nerazzurri hanno fatto parecchia fatica, su un dribbling di Samardzic gli ospiti hanno chiesto un calcio di rigore, sull’azione successiva è arrivato il 3-0 di Bernede (26’st): dopo una revisione il Var ha confermato che non c’è stato tocco di mano di Bella-Kotchap. Dieci minuti più tardi su un tiro di Scamacca, ancora Bella-Kotchap ha colpito la palla con la mano, dopo l’on field review Mariani ha assegnato il rigore trasformato poi dal numero 9. Inutili gli assalti finali, vince il Verona che porta a casa la prima vittoria del campionato e lascia l’ultimo posto alla Fiorentina.
– Foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).
Cronaca
Europei di Lublino: Razzetti argento nei 200 misti, Curtis bronzo nei 100 sl
Pubblicato
5 ore fa-
6 Dicembre 2025di
Redazione
LUBLINO (POLONIA) (ITALPRESS) – Due medaglie individuali per l’Italia nella penultima giornata di Europei in vasca corta di Lublino (Polonia).
Alberto Razzetti (Fiamme Gialle) è d’argento nei 200 misti: 1’52″05 per il 26enne ligure, che si arrende allo spagnolo Hugo Gonzalez de Olivera, oro in 1’51″39. Completa il podio il turco Berke Saka (1’52″25), davanti al francese Mewen Tomac (1’52″79). “Non mi è piaciuta la gara che ho fatto. Ho fatto una serie di errori che mi hanno tagliato le gambe. Non è stata la gara che mi ero immaginato. Cerco sempre di ottenere il massimo, ma ottenere una medaglia internazionale non è mai scontato”, le dichiarazioni, ai microfoni di RaiSport, di Razzetti, che centra una buona qualificazione per la finale dei 200 farfalla: “La semifinale dei 200 farfalla bene, ho nuotato 150 metri ottimi”, sottolinea l’azzurro, che chiude con il quarto crono combinato in 1’51″99. Miglior rilevamento per lo svizzero Noe Ponti (1’51″53). Fuori dai giochi Federico Burdisso, che tocca in 1’53″15 con il nono tempo complessivo.
Nel mezzo di un programma fittissimo, Sara Curtis (CS Esercito/CS Roero) conquista una medaglia di bronzo nei 100 stile libero. Per la prima volta nella storia l’Italia sale sul podio internazionale nei 100 stile donne e lo fa grazie al 51″26 (primato italiano) stampato dalla torinese, che si inchina all’olandese Marrit Steenbergen, oro in 50″42 con record europeo, e alla francese Beryl Gastaldello, argento in 50″60. “Sono contenta, ho un raffreddore tremendo e il programma non era molto a mio favore. Sono contenta per la mia prima medaglia internazionale nei 100, sono stanchissima ma contenta”, afferma, ai microfoni di RaiSport, Curtis, che centra anche la qualificazione alla finale dei 50 dorso (26″25, terzo crono combinato) e dei 50 stile (23″49, secondo tempo combinato).
Carlos D’Ambrosio (Fiamme Gialle – Nuoto/Fondazione Bentegodi) quinto nella finale dei 100 stile libero 46″08 il tempo del 18enne azzurro, che termina a poco più di due decimi dal bronzo di Matthew Richards (45″82). Oro all’imprendibile Maxime Grousset (45″17), argento al croato Jere Hribar (45″64). “Ci ho provato. Peccato perchè ho sbagliato la subacquea, ma mi sono divertito. Per fortuna è comunque uscito un buon 100, spero di scendere sotto i 46 secondi la prossima volta”, sottolinea D’Ambrosio.
Anita Gastaldi (CS Carabinieri/VO2 Nuoto Torino) chiude al settimo posto nella finale dei 200 misti 2’07″94 il tempo della classe 2003 del CS Carabinieri, che termina a oltre sei secondi dall’oro Marrit Steenbergen, al tocco in 2’01″83 (record europeo). Argento all’irlandese Ellen Walshe (2’04″78) e bronzo all’israeliana Anastasia Gorbenko (2’05″32).
Simone Cerasuolo (GS Fiamme Oro/Imolanuoto) e Nicolò Martinenghi (CC Aniene) accedono alla finale dei 50 rana. Miglior tempo complessivo (25″57) per il tesserato GS Fiamme Oro/Imola Nuoto, mentre 25″80 per il 26enne di Varese. In mezzo agli azzurri il turco Sakci (25″70) con il secondo crono combinato. “Ho fatto tantissimi errori. Non ho avuto modo di provare la piscina nel riscaldamento e ho avuto qualche problema. In finale sarà molto entusiasmante e divertente”, le parole di Martinenghi. “Ero un pò contratto – ammette Cerasuolo – ma era importante entrare in finale e sono contento. Cercheremo di giocarcela per qualcosa di importante”, aggiunge Cerasuolo, in finale con il miglior tempo combinato.
Leonardo Deplano (CS Carabinieri/CC Aniene) in finale nei 50 stile libero 20″85 il tempo del fiorentino, che chiude con il secondo rilevamento cronometrico combinato, dietro solo al francese Maxime Grousset (20″83). Niente da fare per Lorenzo Zazzeri (CS Esercito/RN Florentia), fuori con il 14° tempo complessivo in 21″25. “Gara buona – dice Deplano – e pensavo di andare un pò più forte. Sono felice di essere entrato in finale ed è la prima volta che ci riesco agli Europei. Spero di fare un tempo migliore di oggi”. Lorenzo Mora (GS VVF Fiamme Rosse) e Francesco Lazzari (Sport Club 12 Ispra) in finale nei 50 dorso. 22″93 il tempo del 27enne di Carpi e 22″79 quello del classe 2004 di Angera, che accedono alla finale rispettivamente con il quarto e il secondo crono combinato.
Domenica giornata conclusiva degli Europei di Lublino. Grande attesa per il duo Cerasuolo-Martinenghi nei 50 rana.
– Foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).
Cronaca
L’Inter travolge il Como, poker nerazzurro a San Siro
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7 ore fa-
6 Dicembre 2025di
Redazione
MILANO (ITALPRESS) – Una notte da sola in vetta, aspettando gli impegni di Milan, Napoli e Roma. Nella bagarre d’alta classifica l’Inter di Chivu fa la voce grossa rifilando un 4-0 al Como di Fabregas, che resta a 24 punti, a -6 dai padroni di casa. A San Siro, con i gol di Lautaro, Thuram, Calhanoglu e Carlos Augusto, matura la seconda sconfitta stagionale di Nico Paz e compagni, tramortiti dall’inizio arrembante della squadra di Chivu, la più prolifica in Italia nei primi 15′ di gioco (6 reti). Il risultato si sblocca infatti all’11’. La prima grande giocata interista di Luis Henrique ispira il gol numero 164 di Lautaro Martinez, che sfrutta la discesa del compagno e deposita in porta col destro, avvicinandosi alle 171 reti di Boninsegna (premiato insieme al Toro da Marotta nel pre partita) nell’olimpo interista. Il Como è in difficoltà e all’intervallo Fabregas ha già speso tre cambi. Uno è obbligato: Morata si ferma per infortunio al 32′ e lascia il posto a Douvikas. Gli altri sono tattici: fuori Posch e Addai, dentro Vojvoda e Diao. E’ Douvikas ad avere la palla dell’1-1, ma il centravanti alza troppo il pallone messo al centro da Jesus Rodriguez.
Nel momento migliore del Como, l’Inter colpisce. Sugli sviluppi di un corner di Dimarco, Thuram attacca il primo palo e gira di sinistro anticipando Butez. C’è anche la chance del 3-0, ma Lautaro su assist di Luis Henrique spreca un rigore in movimento. Il tris è rimandato all’81’: Barella strappa via un pallone sulla trequarti, l’azione si sviluppa con Lautaro e Mkhitaryan, ma il destro vincente da fuori area è di Calhanoglu. All’86’ il poker con un’azione classica da quinto a quinto: Dimarco crossa dalla sinistra, Carlos Augusto indovina il rimbalzo e trova una gran conclusione che si infila in rete. Uno stop pesante per il Como, che non perdeva dal 30 agosto e che nel prossimo turno sfiderà la Roma. Per l’Inter invece ci sarà l’ostacolo Genoa.
– Foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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