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Investimenti, stadi e sogni: il Marocco pronto ad accogliere la Coppa d’Africa
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13 ore fa-
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Redazione
di Giorgio La Bruzzo
PALERMO (ITALPRESS) – Una generazione d’oro per spezzare la maledizione, con alle spalle un popolo pronto a spingere i suoi eroi verso il traguardo. Ma non solo: stadi rinnovati, infrastrutture sempre più moderne e un evento che rappresenta più di un test verso lo storico appuntamento del 2030. In Marocco è ormai agli sgoccioli il conto alla rovescia per la 35esima edizione della Coppa d’Africa, in programma dal 21 dicembre al 18 gennaio, con sei città (Agadir, Casablanca, Fez, Marrakech, Rabat e Tangeri) e nove impianti (di cui tre nelle capitale) pronti ad accogliere un fiume di persone.
“Ad oggi abbiamo venduto oltre un milione di biglietti – rivela all’Agenzia Italpress Omar Khyari, advisor del presidente della Federcalcio marocchina Fouzi Lekjaa – Il 30% di queste vendite proviene dall’estero. Sulla base di questi dati, possiamo aspettarci un totale superiore a 400.000 presenze. Le proiezioni attuali, che includono anche coloro che viaggeranno per le festività di fine anno, indicano che un milione di turisti visiterà il nostro Paese. Come ci stiamo preparando? Con la leggendaria ospitalità per cui i marocchini sono conosciuti. I nostri nove stadi offrono tutto il comfort necessario, così come le otto fan zone ufficiali”.
Il governo ha deciso di fare le cose in grande, ritoccando gli stadi (quello di Tangeri aveva già avuto un primo restyling nel 2020 e un’ulteriore ristrutturazione è stata conclusa a settembre) e intervenendo anche sui collegamenti, dall’espansione del Tanger Med alla linea ferroviaria ad alta velocità che entro il 2030 dovrebbe allungarsi fino a Marrakech. Perchè fra cinque anni c’è un altro grande appuntamento: i Mondiali, che il Paese co-organizzerà assieme a Spagna e Portogallo, oltre ad alcune gare in Sudamerica. “La Coppa d’Africa sarà una celebrazione per tutta l’Africa ma servirà anche come fondamentale prova generale per il Mondiale 2030 – conferma Khyari – Continueremo a perfezionare le nostre infrastrutture”.
Anche perchè il torneo che sta per cominciare rappresenta pure un importante motore di crescita economica. “Si prevede che genererà un immediato impulso finanziario, grazie all’enorme afflusso di tifosi. Gli esperti stimano entrate aggiuntive comprese tra i 5 e i 12 miliardi di dirham (fra i 460 milioni e oltre un miliardo di euro, ndr)”. Per quanto riguarda il campo, la squadra di casa è la favorita numero uno anche se c’è da sciogliere il nodo Hakimi, impegnato in una corsa contro il tempo per recuperare dall’infortunio alla caviglia.
I Leoni dell’Atlante stanno vivendo il momento migliore della loro storia, e non solo per l’incredibile semifinale raggiunta nel 2022 in Qatar: gli uomini di Regragui – prima nazionale africana a qualificarsi per la Coppa del Mondo del prossimo anno – hanno qualità e talento e da tempo hanno messo nel mirino una Coppa vinta soltanto in un’occasione (1976) e poi sfiorata nel 2004, nella finale persa contro la Tunisia. Vincere davanti al proprio pubblico sarebbe la classica ciliegina sulla torta per un movimento in crescita su tutti i fronti, come dimostrano anche il bronzo olimpico di Parigi con l’Under 23 e i recenti successi al Mondiale Under 17 e nella Coppa Araba.
Ma la concorrenza non manca, dai campioni uscenti della Costa d’Avorio all’Egitto di un Salah in cerca di riscatto dopo la rottura col Liverpool, passando per chi sarà protagonista la prossima estate in America (Algeria, Senegal, Sudafrica e Tunisia mentre non si sono qualificati Ghana e la rivelazione Capo Verde), chi spera ancora (Congo) e chi invece, costretto a fare da spettatore ai Mondiali 2026, vede nella Coppa d’Africa l’occasione per mitigare l’amarezza, come la Nigeria di Osimhen e Lookman o il Camerun di Mbeumo.
“Il Marocco ha ormai consolidato il proprio posto tra le migliori nazionali nel ranking Fifa – chiosa Khyari – I risultati raggiunti ci spingono a mantenere i più alti standard di eccellenza. Ma sebbene la nostra nazionale si presenti come la favorita sulla carta, si impegnerà a confermare questo status con ambizione e umiltà. Ci sono altre nazioni che possiedono il talento necessario per avere successo, inclusi i campioni in carica della Costa d’Avorio, Egitto, Nigeria, Senegal e i nostri vicini Algeria e Tunisia. E ancora, squadre temibili come Camerun, Repubblica Democratica del Congo e Burkina Faso”. Ma il tempo dei pronostici è finito: da domani parla il campo.
– foto glb/Italpress –
(ITALPRESS).
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Sport
Conceicao e Openda, la Juventus continua a vincere: Roma sconfitta 2-1
Pubblicato
35 minuti fa-
21 Dicembre 2025di
Redazione
TORINO (ITALPRESS) – La Juventus batte la Roma 2-1 all’Allianz Stadium e si porta a -1 dal quarto posto occupato proprio dai giallorossi. Sono le reti di Conceicao (uscito per infortunio nella ripresa) e Openda a regalare continuità alla squadra di Luciano Spalletti dopo la bella vittoria esterna sul Bologna. Non è un risultato qualunque per i bianconeri, bensì un successo che aggiunge autostima e fiducia.
La Roma infatti si presentava a Torino con la miglior difesa del campionato (8 gol presi prima di stasera) e senza aver mai preso più di un gol a partita in Serie A. Il reparto arretrato scelto da Gasperini allo Stadium è però inedito. Ndicka è con la Costa d’Avorio in Coppa d’Africa, mentre Hermoso parte dalla panchina per un affaticamento. La scelta del tecnico quindi, oltre che su Mancini, ricade su Ziolkowski e Rensch.
Il sistema di duelli a tutto campo di Gasperini regge per quasi un tempo, poi la retroguardia giallorossa inizia a scricchiolare: al 43′ Conceicao ha la palla dell’1-0, ma calcia sul corpo di Svilar. Lo stesso duello si ripete due minuti dopo: il fraseggio nello stretto tra Yildiz e Cambiaso si chiude con il diagonale vincente del portoghese figlio d’arte, autore del terzo gol stagionale, il secondo in campionato.
Al 52′ altra chance: Yildiz scambia con Openda e arriva a calciare col mancino sfiorando il secondo palo. L’estro del turco mette alle corde la Roma poco dopo: Yildiz sfonda centralmente e serve Conceicao che supera la carica di Wesley e prova a beffare Svilar col tacco, trovando l’opposizione del portiere serbo. Gasperini capisce il momento e cambia l’intero tridente d’attacco: fuori Pellegrini, Dybala e Soulé; dentro Bailey (costretto ad uscire al 73′ per un problema fisico), Ferguson e Baldanzi.
Le prime sostituzioni di Spalletti sono invece obbligate: Conceicao chiede il cambio per un problema muscolare, Bremer invece si ferma per una gestione delle energie dopo il lungo stop. In campo vanno quindi Zhegrova e Rugani. Tatticamente non cambia nulla e nemmeno il copione di gioco subisce modifiche. Il 2-0 al 70′ nasce proprio da un cross di Zhegrova. McKennie va a colpire di testa in anticipo su Ziolkowski: Svilar si oppone, ma non può nulla sul servizio intelligente dello statunitense per Openda che appoggia in rete da due passi.
Cinque minuti dopo però la Roma la riapre con Baldanzi, tempestivo nel depositare in rete dopo una deviazione di Di Gregorio sul diagonale precedente di Ferguson. La squadra giallorossa ci crede e lascia spazi: Yildiz ha la palla del ko all’80’ ma il suo destro si stampa sul palo. Il risultato non cambia più. La Juventus si riaffaccia nella bagarre per lo Scudetto.
IL TABELLINO
JUVENTUS (3-4-2-1): Di Gregorio 6; Kalulu 6, Bremer 7 (16’st Rugani 6), Kelly 6; McKennie 7, Locatelli 7, Thuram 6.5, Cambiaso 6.5 (44’st Kostic sv); Conceicao 7 (16’st Zhegrova 6), Yildiz 7 (44’st Miretti sv); Openda 7 (37’st David sv). In panchina: Perin, Scaglia, Joao Mario, Rouhi, Felipe, Adzic, Milik. Allenatore: Spalletti 6.5.
ROMA (3-4-2-1): Svilar 6.5; Mancini 6.5, Ziolkowski 5.5, Rensch 6; Celik 5, Cristante 6, Kone 5, Wesley 7; Soulé 5 (11’st Baldanzi 7), Pellegrini 5 (8’st Bailey 5, 28’st El Shaarawy 6); Dybala 5.5 (11’st Ferguson 6.5). In panchina: Vasquez, Gollini, Angelino, Tsimikas, Hermoso, Sangaré, Mirra, Ghilardi, Pisilli, Bah. Allenatore: Gasperini 6.
ARBITRO: Sozza di Seregno 6.
RETI: 44’pt Conceicao, 25’st Openda, 30’st Baldanzi.
NOTE: serata serena, terreno in buone condizioni.
Ammoniti: Soulé, Conceicao, Kone, Cristante, McKennie.
Angoli: 2-4.
Recupero. 1′ pt, 5′ st.
-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).
Sport
Tra Lazio e Cremonese vince la noia, all’Olimpico è 0-0
Pubblicato
5 ore fa-
20 Dicembre 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – La Lazio manca un’altra occasione di trovare continuità e dare l’assalto alla zona Europa, pareggiando per 0-0 in casa contro la Cremonese. I biancocelesti non danno seguito all’impresa di Parma e, soprattutto, continuano a non riuscire a vincere due partite di fila in Serie A, rimanendo a tre punti dal quinto posto della Juventus.
Scelte quasi obbligate per Sarri, che deve fare a meno anche degli squalificati Basic e Zaccagni: a centrocampo, quindi, spazio a Vecino, mentre in attacco è Pedro a vincere il ballottaggio con Noslin, che parte di nuovo dalla panchina. Nicola, invece, in difesa lancia Folino per la prima volta titolare e a centrocampo sceglie la coppia formata da Bondo e Grassi, con Johnsen in posizione di trequartista dietro a Bonazzoli e Vardy. La partita inizia su ritmi abbastanza bassi, soprattutto per demerito della Lazio che tiene il possesso palla ma fatica a trovare velocità negli scambi e nei movimenti per provare a impensierire la difesa ospite, che si chiude bene e concede poco, cercando poi di ripartire con Barbieri sulla fascia e gli scatti di Vardy in profondità. Poco prima della mezz’ora arriva un’occasione importante per la Lazio, con Castellanos che tenta una complicata deviazione di testa ma non trova nessun compagno in area, favorendo la presa di Audero.
Uno dei problemi della Lazio sono le poche situazioni in cui i biancocelesti sono riusciti a isolare nell’uno contro uno Cancellieri e Pedro. Il secondo tempo inizia con due lampi importanti, da una parte con Castellanos, che non impatta al meglio e non impensierisce Audero, e dall’altra con Vardy, che da buona posizione di testa manda alto. È solo un’illusione, però, visto che i ritmi tornano presto ad abbassarsi.
Sarri si affida di nuovo all’imprevedibilità di Noslin, che appena entrato detta a Guendouzi un bel movimento in profondità e arriva al tiro, troppo strozzato. La partita diventa anche un po’ nervosa (da sottolineare il giallo a Guendouzi, che era diffidato e salterà la partita contro l’Udinese) e i due portieri si fanno trovare pronti sui tentativi senza troppe ambizioni di Bonazzoli e Marusic.
Nel recupero, protagonista Guendouzi, prima con un cross pericoloso ben respinto da Audero, e poi con una super ripartenza che ha portato all’espulsione di Ceccherini per fallo da ultimo uomo su Cancellieri. Sulla punizione da ottima posizione va Cataldi, ma il suo tiro si spegne sul fondo, alto di poco.
IL TABELLINO
LAZIO (4-3-3): Provedel 6; Marusic 6, Gila 6, Romagnoli 6, Pellegrini 6 (37’st Lazzari sv); Guendouzi 6.5, Cataldi 6, Vecino 6 (19’st Belahyane 6); Cancellieri 6, Castellanos 5.5, Pedro 5.5 (19’st Noslin 6). In panchina: Mandas, Furlanetto, Patric, Tavares, Provtsgaard, Farcomeni, Fernandes. Allenatore: Sarri 6.
CREMONESE (3-4-1-2): Audero 6; Terracciano 6, Baschirotto 6, Folino 6 (25’st Ceccherini 5); Barbieri 6 (43’st Floriani Mussolini sv), Grassi 5.5 (24’st Vandeputte 6), Bondo 5.5, Pezzella 6; Johnsen 5.5 (31’st Zerbin 6); Bonazzoli 5.5 (31’st Sanabria 6), Vardy 6. In panchina: Silvestri, Nava, Faye, Valoti, Sarmiento, Lordkinapidze, Moumbagna, Vazquez. Allenatore: Nicola 6.
ARBITRO: Pairetto di Nichelino 5.
NOTE: serata nuvolosa, terreno in ottime condizioni.
Al 49’st espulso Ceccherini per fallo su chiara occasione da gol. A
mmoniti: Pedro, Grassi, Barbieri, Romagnoli, Guendouzi, Pezzella, Gila.
Angoli: 3-0.
Recupero: 1′ pt; 5′ st.
-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).
Sport
A von Allmen la discesa di Cdm in Val Gardena, gran terzo posto per Schieder
Pubblicato
11 ore fa-
20 Dicembre 2025di
Redazione
VAL GARDENA (ITALPRESS) – Franjo von Allmen vince la discesa libera della Val Gardena, valida per la Coppa del mondo 2025/2026 di sci alpino. Lo svizzero ha battuto Marco Odermatt con il tempo di 1’58″67, precedendo il connazionale di 0″30. Terzo posto per l’azzurro Florian Schieder, che torna sul podio a quasi due anni dall’ultima volta, pagando un distacco di 0″98.
Bene, in generale, tutta la squadra italiana, con Dominik Paris sesto a 1″11, Mattia Casse ottavo a 1″20 e Giovanni Franzoni dodicesimo a 1″72; a punti anche Benjamin Jacques Alliod, ventesimo a 1″98. Più lontani Max Perathoner (44°) e Christof Innerhofer (52° dopo essere praticamente uscito di pista), mentre non ha concluso la gara Marco Abruzzese.
L’ORDINE DI ARRIVO
1. Franjo von Allmen (Sui) in 1’58″67
2. Marco Odermatt (Sui) a 0″30
3. Florian Schieder (Ita) a 0″98
4. Nils Alphand (Fra) a 1″00
5. Alessio Miggiano (Sui) a 1″04
6. Dominik Paris (Ita) a 1″11
7. Niels Hintermann (Sui) a 1″12
8. Mattia Casse (Ita) a 1″20
9. Adrien Theaux (Fra) a 1″29
10. Elian Lehto (Fin) a 1″47
12. Giovanni Franzoni (Ita) a 1″72
20. Benjamin Jacques Alliod (Ita) a 1″98
44. Max Perathoner (Ita) a 2″87
54. Christof Innerhofer (Ita) a 5″34
– foto IPA Agency –
(ITALPRESS).

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