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Cronaca

Webuild preferred bidder per un mega contratto ferroviario in Australia

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MILANO (ITALPRESS) – L’Australian Rail Track Corporation (ARTC) ha nominato Regionerate Rail – consorzio partecipato da Plenary Group, Clough, GS Engineering and Construction, Webuild and Service Stream – quale preferred bidder per la realizzazione della tratta ferroviaria Gowrie-Kagaru, sezione rilevante del progetto Inland Rail, che attraverserà lo Stato del Queensland, in Australia. Il contratto ha un valore complessivo di oltre 5 miliardi di dollari australiani (3,27 miliardi di euro) per la progettazione e la costruzione, di cui circa 1,3 miliardi di euro in quota Webuild.
La Gowrie-Kagaru prevede la realizzazione e l’ammodernamento di 128km di tratta ferroviaria e si identifica con la sezione più complessa, per la tipologia delle geografie attraversate, del progetto PPP Inland Rail, la linea ferroviaria da 1.700km che collegherà Brisbane, nello stato del Queensland, a Melbourne, nello stato di Victoria. E’ inoltre prevista la realizzazione di un tunnel da 6.2 km per l’attraversamento della Great Dividing Range che, in termini di diametro, sarà anche il più grande tunnel adibito al trasporto di carburante dell’emisfero australe. Il contratto, da eseguire in regime di PPP (Partenariato Pubblico-Privato), prevede anche un periodo di manutenzione per 25 anni, a valle del completamento dell’opera.
“L’Australia rappresenta per noi uno dei mercati più strategici a livello globale, per le potenzialità che offre nel comparto della mobilità sostenibile e delle energie rinnovabili – afferma Pietro Salini, Amministratore Delegato di Webuild -. Il coinvolgimento di Webuild in Inland Rail, soprattutto per la componente tecnicamente più complessa, è per noi motivo di grande orgoglio, perchè racconta la reputazione che il Gruppo ha saputo costruire con le sue persone giorno per giorno nel Paese, in uno dei mercati più sfidanti al mondo dal punto di vista della qualità e delle competenze richieste. Come Gruppo, siamo in Australia dagli anni ’70, e ci stiamo progressivamente estendendo ai diversi Stati, dal Western Australia, al New South Wales, al Victoria e ora al Queensland. Questo nuovo progetto, dopo il mega contratto di North East Link a Melbourne, è il risultato degli investimenti che negli anni abbiamo realizzato nel Paese, in cui vogliamo consolidarci nel lungo periodo per lavorare da “australiani” a supporto delle sfide che i clienti devono affrontare per consegnare alle comunità infrastrutture sostenibili di qualità”.
Sempre in Australia, a Perth, Webuild sta completando il Forrestfield-Airport Link, per il collegamento ferroviario della periferia orientale con il centro della città. A Sydney, ha realizzato il ponte e il viadotto dello skytrain, cuore della Sydney Metro Northwest. Nelle Snowy Mountains, sta realizzando Snowy 2.0, il più grande progetto idroelettrico del Paese. Il contratto per il progetto Inland Rail è anche il secondo PPP per Webuild in Australia. A Melbourne, il Gruppo, in consorzio, ha infatti firmato il contratto per il North East Link PPP Primary Package, il più grande progetto infrastrutturale nel Paese.
In qualità di leader mondiale nel settore dei trasporti, Webuild vanta un track record che include la costruzione di oltre 13.600km di metropolitane e linee ferroviarie, più di 80.200 km di strade, 946km di ponti e viadotti e oltre 2.300 km di gallerie e opere sotterranee. I progetti più recenti includono linee ferroviarie ad alta velocità/alta capacità per migliorare i collegamenti dell’Italia con l’Austria, la Francia e il resto d’Europa. In Italia, il Terzo Valico dei Giovi-Nodo di Genova potenzierà i collegamenti tra il porto di Genova e il resto d’Europa. Negli Stati Uniti, il Gruppo ha firmato il contratto per la realizzazione della prima vera ferrovia ad alta velocità del Paese, per il collegamento tra Dallas e Houston.
(ITALPRESS).

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A Milano il ricordo per Luisa Fantasia a 50 anni dal suo omicidio

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MILANO (ITALPRESS) – Presso i giardini dedicati alla memoria di Luisa Fantasia in via delle Forze Armate, l’Amministrazione Comunale ha ricordato con un omaggio floreale i 50 anni dal suo omicidio.

La giovane donna venne uccisa da due criminali legati a una delle prime ‘ndrine presenti in Lombardia il 14 giugno 1975. Moglie del brigadiere dell’Arma dei Carabinieri Antonio Maschione, che stava indagando sotto copertura sull’arrivo di una grossa partita di eroina a Milano, Luisa Fantasia venne sequestrata, violentata, torturata e uccisa, di fronte alla figlia di 18 mesi, dai due criminali venuti a conoscenza dell’indirizzo dove abitava insieme al marito.

Il 7 dicembre 1975, sei mesi dopo l’assassinio e i funerali di Stato, il Comune di Milano le assegnò la Medaglia d’oro di Benemerenza civica alla memoria. Nel 2021 il Comune di Milano le ha voluto dedicare un giardino, in via delle Forze Armate all’angolo con via Mar Nero, nel quartiere dove viveva insieme al marito e alla figlia. Anche il Municipio 7, lo scorso 3 giugno, durante la “Passeggiata per la Legalità” organizzata in collaborazione con Libera Milano e la Scuola di Formazione Antonino Caponnetto, ha ricordato Luisa Fantasia insieme ad oltre 400 studentesse e studenti del quartiere.

– Foto Ufficio stampa Comune di Milano –

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(ITALPRESS)

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Cronaca

Israele-Iran, Conte “L’Europa è afona e si divide”

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SALERNO (ITALPRESS) – “Stiamo assistendo a un’escalation, ormai Netanyahu sta riscrivendo il diritto internazionale a suo piacimento. Sta realizzando un genocidio a Gaza e da ultimo ha attaccato infrastrutture strategiche in Iran”. Lo ha detto il presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte, parlando con i giornalisti a Salerno.
“Noi ci chiediamo quale sarà il futuro. Sicuramente rischia di incendiare l’intero Medio Oriente con strascichi e quindi grande pericolo anche in Europa. L’Europa frattanto è afona, si divide.
Tajani aveva detto che non era previsto un attacco, dopo poche ore è stato smentito. Meloni invece è sempre lì alla ricerca di capire quale sarà la prossima mossa di Trump per schierarsi ovviamente a suo favore e a favore degli Stati Uniti. La verità è che l’unica cosa certa è questa corsa al riarmo. Ci vogliono portare anche al 5% col prossimo vertice della Nato. Per noi significa aumentare sino a 4 volte addirittura gli investimenti e le spese militari. E l’unica cosa certa ancora è questa escalation militare che non porterà assolutamente più sicurezza, ma anzi più insicurezza a tutti i cittadini”.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Cronaca

Tajani “Iran non può dotarsi dell’atomica, lavoriamo per de-escalation”

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di Francesca Tana
ROMA (ITALPRESS) – “Di fronte ad una minaccia nucleare non può esservi alcuna ambiguità, l’Iran non può dotarsi di una bomba atomica”. Così il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in audizione presso le Commissioni Affari esteri di Camera e Senato, a seguito della crisi tra Israele e Iran.
Tajani ha spiegato che l’operazione militare “appare destinata a durare diversi giorni se non settimane. Il mio omologo israeliano mi ha spiegato come la decisione di lanciare l’operazione ‘Leone nascentè sia scaturita tra precise informazioni di intelligence sul programma nucleare e sul programma missilistico di Teheran. Sviluppi tali da configurare una minaccia esistenziale imminente per lo Stato ebraico, per l’intera regione e per tutta la comunità internazionale. Secondo l’intelligence israeliana – ha proseguito il vicpremier -, in meno di 6 mesi l’Iran avrebbe potuto disporre di 10 bombe atomiche e di oltre 2mila missili balistici da lanciare verso Israele e non solo. Un quadro assolutamente allarmante confermato in maniera inequivocabile dal recente rapporto dell’Aie che ha denunciato la violazione da parte dell’Iran degli obblighi sul tema dell’arricchimento dell’uranio”.
Il titolare della Farnesina ha ribadito che il governo italiano è “in prima linea per favorire una de-escalation, ora più che mai non bisogna recidere il filo del dialogo. Il governo sostiene i colloqui Usa-Iran, l’obiettivo è una soluzione diplomatica delle crisi e ci auguriamo che domani a Muscat possa svolgersi la sesta riunione, invitiamo Teheran a seguire la via della diplomazia ed essere presente in Oman. L’Italia ha storicamente svolto un ruolo di ponte e dialogo tra le parti, convinti anche che nei momenti di massima tensione esistano margini per una soluzione politica. Siamo orgogliosi di non avere agende nascoste – ha osservato -, ma perseguiamo con forza il nostro interesse prioritario di garantire la stabilità nel Mediterraneo e nel Medio Oriente. Ora più che mai è il momento di riannodare le fila del dialogo e del negoziato. E’ giunto il momento di fermarsi, di negoziare, di lasciare che sia la diplomazia a parlare e non le armi”.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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