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Cronaca

Verratti “Abituati alle pressioni, sarà grande Italia”

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FIRENZE (ITALPRESS) – “Siamo abituati a giocare con questa pressione, è un momento professionale importantissimo, non possiamo permetterci di essere fuori dal Mondiale ma l’unica cosa che conosco perchè ciò non accada è lavorare. Sono convinto che faremo una grande partita. Sono in squadra con anche alcuni portoghesi e ci temono un pò per quello che abbiamo fatto e per quello che siamo”. Lo ha detto il centrocampista azzurro Marco Verratti, parlando dal ritiro di Coverciano dove la Nazionale italiana sta preparando la semifinale play-off per i mondiali di ‘Qatar 2022’ in programma giovedì a Palermo contro la Macedonia. “Con il club non viviamo un grande momento perchè abbiamo obiettivi diversi – ha aggiunto il centrocampista del Psg -. Dispiace per l’eliminazione con il Real Madrid ma ora pensiamo solo alla Nazionale e ci alleniamo al meglio perchè tutti vogliamo andare al Mondiale”. Verratti crede negli azzurri e nel modo di lavorare della Nazionale campione d’Europa. “Ci aspettano due partite importantissime ma bisogna essere fiduciosi, pensare al campo, non a quello che ci aspetta, con entusiasmo, allegria, aiutandoci l’uno con l’altro per vincere entrambe le gare. La prima sarà la più difficile – ha aggiunto Verratti -. Così come all’Europeo serviranno entusiasmo e allegria per arrivare lontano. Siamo qui, siamo pronti, ci alleniamo alla grande perchè sappiamo che ci aspetta una grande partita”.
Verratti è uno dei giocatori che nel 2018 fallì la qualificazione al Mondiale e l’eliminazione con la Svezia non l’ha dimenticata. “Penso che i momenti difficili della vita rimangano sempre, rimane qualcosa dopo certe sconfitte, sappiamo che dobbiamo dare di più affinchè non accada più, che tutto dipende da noi e noi pensiamo a fare una grande partita. Rispetto alla gara contro la Svezia c’è un clima diverso, vorremmo giocare già adesso per dimostrare che ci siamo”. Qualche problema di formazione, ma Verratti non ha dubbi e punta sul gruppo. “All’Europeo abbiamo sempre dimostrato che tutti siamo importanti – spiega -. In queste partite non è importante chi gioca, chi fa gol o chi fa un assist. E’ importante il gruppo. Le scelte spetteranno al mister che ha dimostrato già le sue capacità”.
(ITALPRESS).

Cronaca

MAX PEZZALI, TRA FESTA AD APPIANO E POLEMICHE PER UNA BENEMERENZA A PAVIA. ARRIVA LA RISPOSTA DI MAX E SPIAZZA TUTTI!

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eri ad Appiano Gentile ha fatto capolino Max Pezzali, grande tifoso nerazzurro. Ed è stata festa con tutti i giocatori e lo staff. Oggi invece a Pavia, la sua città, dopo il successo riscontrato dalla serie andata in onda su Sky, a far notizia sono le polemiche legate alle benemerenze di San Siro. Gli avvocati di Max Pezzali hanno inviato una lettera al sindaco di Pavia, Michele Lissia, e alla giunta chiedendo di non assegnare la benemerenza a Mauro Repetto, ex degli 883, che ha fatto tappa per la sua “prima” del nuovo tour nelle settimane passate proprio al Teatro Fraschini di Pavia. Sullo sfondo c’è una causa civile tra Max Pezzali e Claudio Cecchetto. I legali di Max Pezzali sostengono che i diritti sul nome della band spettano soltanto a chi della band ha il merito della notorietà, cioè a Pezzali. Se il Consiglio comunale, nonostante la richiesta di soprassedere all’assegnazione della benemerenza, procederà comunque in tale senso, gli avvocati si riservano di far valere le ragioni di Max Pezzali nei confronti del Comune di Pavia. Come andrà a finire la vicenda? Chiude la polemica proprio Max sul suo profilo Fb e precisa: “Fosse per me, oltre al premio San Siro di Pavia, a Mauro darei anche un Grammy per l’importanza che ha avuto nella mia vita. Quello che sta venendo fuori in queste ore c’entra con delle questioni legali abbastanza di dominio pubblico che non coinvolgono Mauro, ma sono legate all’utilizzo del nome degli 883, una storia che appartiene a Mauro quanto a me. Nonostante quello che sta cominciando a girare in rete, il legame tra me e Mauro è indistruttibile, sancito da quelle canzoni che ormai sono più vostre che nostre. A noi piacciono le birre scure e le moto da James Dean, non quelle stronzate che si dicono nei film”. Chapeaux.

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Cronaca

Netanyahu, Tajani a Salvini “Unica linea quella mia e di Giorgia Meloni”

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MILANO (ITALPRESS) – “La politica estera si deve fare in maniera costruttiva. E’ una cosa seria. Ogni parola va pesata, ponderata, calibrata. C’è di mezzo un Paese. E quindi la linea viene espressa dal presidente del Consiglio e dal ministro degli Esteri”. Lo dice il ministro degli Esteri Antonio Tajani, a Repubblica, commentando le dichiarazioni del leader della Lega e vicepremier Matteo Salvini su Netanyahu. “Poi un leader di partito parla di quello che vuole – aggiunge -, ma restano opinioni politiche di leader di partito, che però non diventano automaticamente la linea dell’esecutivo. Io tendo a evitare di rispondere a nome del governo su questioni legate alle competenze degli altri ministri”. “Vogliamo prima leggere le carte, capire le motivazioni della sentenza, ragionare su cosa sostiene la Corte. Noi riconosciamo e sosteniamo la Corte penale. Ma lo facciamo ricordando che deve avere sempre una visione giuridica e non politica. Nel pieno di una guerra di questa violenza il primo obiettivo degli Stati, e della Repubblica italiana, è quello di trovare alleanze politiche per fermare le morti a Gaza e in Libano, per ritornare a un percorso diplomatico. Noi dobbiamo portare la pace a Gaza, non dobbiamo credere che portare qualcuno in carcere aiuti la pace” dice ancora il numero uno di Forza Italia e vicepremier. “Stiamo dicendo, il presidente del Consiglio ed io, che una sentenza di questa portata ha un effetto politico profondo sulla gestione non di un confitto, ma della sua conclusione. Non è possibile equiparare e mettere sullo stesso piano il premier democraticamente eletto di Israele e un capo terrorista. Una cosa è sottolineare la sproporzione della risposta di Israele nella Striscia, su cui siamo tutti d’accordo. Altro è un mandato di cattura. Non ci sono tre posizioni. Ce n’è soltanto una: quella del presidente del Consiglio, concordata con il ministro degli Esteri” conclude Tajani.(ITALPRESS).

Foto: Agenzia Fotogramma

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Cronaca

La Russa “Non sono interessato a fare il Presidente della Repubblica”

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ROMA (ITALPRESS) – “Non farò il presidente della Repubblica”. Lo dice il presidente del Senato, Ignazio La Russa in una lettera a Repubblica, manifestando il suo “Disinteresse totale” per la corsa al Quirinale nel 2027. “La mia storia lo renderebbe problematico – ammette -. Ma soprattutto non coincide con le mie ambizioni e con il mio desiderio di potermi schierare sulle cose che reputo importanti” e conservare “la libertà di dire, sia pure ogni tanto, quello che penso senza ipocrisie”. “So e capisco che quasi sempre (o sempre?) chi diventa presidente del Senato un minuto dopo conforma il suo agire alla possibile prospettiva di futuro presidente della Repubblica – scrive La Russa -. Io ho volutamente avuto una diversa postura, proprio perchè non ci ho mai pensato e nemmeno mai l’ho desiderato. Per cui, se Repubblica vuole interrogarsi sulle ipotesi più improbabili si chieda cosa voteresti per avere Schlein al posto della Meloni? O meglio, cosa sareste disposti a votare pur di non averla”.(ITALPRESS).

Foto: Agenzia Fotogramma

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