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Cronaca

Takeda Italia, investimenti per 275 milioni in 5 anni

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ROMA (ITALPRESS) – E’ stato presentato a Roma il nuovo piano di investimenti 2021-2025 di Takeda che riguarderà principalmente i due stabilimenti di Pisa e Rieti. Attiva da oltre 240 anni in più di 80 paesi, con circa 47.000 dipendenti nel mondo e oltre 1.100 in Italia, l’azienda biofarmaceutica globale ha deciso di consolidare ulteriormente la produzione di farmaci plasmaderivati, di cui detiene una quota di mercato significativa a livello mondiale. A Rieti lavorano, infatti, oltre 550 dipendenti impegnati nel frazionamento del plasma, dal quale si ricavano proteine fondamentali per il trattamento di patologie gravi nonchè rare. Mentre Pisa, attraverso il lavoro dei 200 collaboratori impiegati, è diventata il principale fornitore di albumina per Takeda nei paesi in via di sviluppo.
Intervenuto con un video messaggio, il ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, Luigi Di Maio, ha riaffermato l’impegno costante del dicastero a sostegno del tessuto economico italiano: “La presenza di questa azienda giapponese ha contribuito fortemente a far crescere tanto l’occupazione quanto la professionalità e la competenza della forza lavoro impiegata in un comparto, quello farmaceutico, che figura fra i fiori all’occhiello nel sistema Italia. Il successo di Takeda in Italia rappresenta un asset strategico del partenariato economico tra Italia e Giappone, paesi legati da una lunghissima amicizia e da solide relazioni economiche, rafforzate anche grazie al dialogo costruito nell’ambito dell’Italy-Japan Business Group”.
E ha poi aggiunto come “la Farnesina è al lavoro per rafforzare la promozione e l’attrattività dell’Italia nei confronti di investimenti virtuosi e strategici come quelli di Takeda, a partire da settori come l’intelligenza artificiale, le tecnologie agricole, la biomedicina, l’ambiente e la mobilità sostenibile, individuati come prioritari dal Pnrr”.
“Grazie e complimenti a Takeda per quello che ha fatto a Pisa e a Rieti dimostrando di credere nel settore farmaceutico italiano. Ci siamo concentrati al Mise per autonomia strategica anche nella farmaceutica e non a caso abbiamo creato le condizioni, insieme con la Francia, per un importante Ipcei – ha detto il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti -. Abbiamo rafforzato il ruolo di questo ambito industriale con la creazione di Enea Biomedical Tech guidata dal professor Tria e anche il Pnrr può dare un importante contributo se viene tradotto in realtà da imprenditori coraggiosi che credono nei progetti e decidono di investire come, appunto, è il caso di Takeda”.
“Takeda, una delle principali aziende farmaceutiche giapponesi con sedi presenti in tutto il mondo, quest’anno festeggia i suoi 40 anni in Italia, dove contribuisce attivamente allo sviluppo dell’economia locale. Sia Italia sia Giappone sono paesi che si distinguono per l’alta qualità e tecnologia della manifattura, e condividono il problema demografico. Per questo la sanità rappresenta sicuramente un settore nel quale i nostri due paesi potranno continuare a lavorare insieme raggiungendo risultati eccellenti”, ha sottolineato l’ambasciatore del Giappone in Italia, Hiroshi Oe.
A illustrare il nuovo piano di investimenti Massimiliano Barberis, Amministratore Delegato di Takeda Manufacturing Italia. “Il piano di investimenti da 275 milioni di euro approvato dalla sede centrale di Tokyo ha come obiettivo l’ampliamento e l’ammodernamento dei nostri impianti – ha detto -. In particolare, 100 milioni di euro concorrono all’acquisto e all’installazione di nuovi macchinari nello stabilimento di Rieti, 17,4 milioni sono indirizzati allo stabilimento di Pisa per la costituzione di una linea all’avanguardia destinata alla produzione di albumina e per la realizzazione di un innovativo laboratorio di Controllo Qualità. Ulteriori 180 milioni serviranno per migliorare la sostenibilità ambientale (per la quale prevediamo di ridurre le emissioni di CO2 del 40% rispetto al 2016), l’efficienza, l’infrastruttura e la sicurezza aziendale. Grazie a questi importanti interventi incrementeremo la capacità produttiva dei siti di Rieti e Pisa del 100% entro il 2025”.
Durante l’evento Annarita Egidi, AD di Takeda Italia, ha voluto infine ricordare che “questi importanti investimenti economici volti all’aumento della capacità produttiva di farmaci plasmaderivati, porteranno con sè anche un incremento di risorse umane: un consistente piano di assunzioni, intorno alle 150 persone, che si uniranno agli oltre mille dipendenti di Takeda già presenti in Italia. Dipendenti che si inseriscono in un ambiente di lavoro inclusivo, sicuro, aperto e collaborativo, dove ciascun talento viene valorizzato e dove ogni dipendente può offrire il proprio contributo, lavorare e crescere come individuo. Grazie a questi valori e ad una cultura che si basa sul rispetto di diversità ed equità, con queste nuove assunzioni Takeda continuerà a perseguire l’obiettivo di garantire un equilibrio di genere nella totalità della popolazione aziendale che oggi vanta, tra leader e manager, il 47% di donne nella sede di Roma e il 36% presso gli stabilimenti di Rieti e di Pisa”.
(ITALPRESS).

Cronaca

Tajani “Pizzaballa a Gaza con aiuti, Israele fermi operazioni”

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ROMA (ITALPRESS) – “Sono in contatto con il Cardinale Pizzaballa che assieme al patriarca Teofilo sta entrando a Gaza con un carico di 500 tonnellate di aiuti per la popolazione civile”. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri Antonio Tajani che aggiunge: “Il Governo italiano chiede a Israele di interrompere le azioni militari e di garantire in maniera totale la sicurezza dei due inviati nella loro importante missione. Israele e Hamas devono raggiungere un cessate il fuoco, la guerra a Gaza deve cessare, bisogna scegliere definitivamente la via del negoziato diplomatico per interrompere gli attacchi che coinvolgono la popolazione civile, per liberare tutti gli ostaggi israeliani, per far entrare al più presto gli aiuti necessari”.

-foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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Cronaca

Forte scossa di terremoto ai Campi Flegrei, magnitudo 4.0

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NAPOLI (ITALPRESS) – Una forte scossa di terremoto di magnitudo 4.0 è stata registrata alle ore 9:14 nell’area dei Campi Flegrei, a una profondità di circa 2,5 chilometri, tra le località di Pozzuoli e Bagnoli. Il sisma è stato avvertito anche a Napoli.
-foto screenshot sito Ingv-
(ITALPRESS).

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Cronaca

Imprese, Rampino “Tra Italia e Paesi arabi cresce l’interscambio”

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MILANO (ITALPRESS) – Le incertezze sui dazi statunitensi stanno spingendo le aziende italiane che esportano a valutare possibili mercati di sbocco alternativi, come i Paesi arabi. Ne ha parlato Pietro Paolo Rampino, presidente della Joint Italian Arab Chamber of Commerce, intervistato da Claudio Brachino per il magazine televisivo Italpress Economy.
Il susseguirsi di annunci e trattative “non sta facendo altro che spingere le esportazioni verso i Paesi arabi, perchè le aziende italiane che hanno perso export negli Usa sono obbligate a trovare nuovi mercati di sbocco, e tra questi i Paesi arabi – afferma Rampino -. Alcuni sono già solidi e consolidati, altri stanno crescendo a dismisura, come per esempio l’Arabia Saudita che per i prossimi 10-15 anni rappresenterà uno dei principali mercati al mondo”.
La Camera di Commercio Italo Araba è nata “per soddisfare le esigenze delle aziende italiane nel mondo arabo, ma anche per soddisfare le esigenze delle aziende del mondo arabo in Italia – spiega il presidente -. E’ un ponte tra le due realtà, che fornisce formazione, informazione, networking e tutta una serie di servizi per agevolare l’export delle aziende italiane presso questi paesi e attrarre investimenti e aziende straniere in Italia”.
Lo scambio tra Italia e Paesi arabi “è importante”, prosegue Rampino che ricorda “gli ultimi accordi siglati dal presidente del Consiglio Meloni, a gennaio a Riad, intese per 10 miliardi, e nei mesi successivi il presidente emiratino è venuto in Italia per siglare intese per 40 miliardi. Sicuramente lo scambio è interessante. Noi esportiamo circa 7,5 miliardi negli Emirati Arabi, un pò meno oggi in Arabia Saudita, ma è un mercato destinato a crescere. Potremmo e attrarre capitali maggiori. Non siamo attrattivi in termini di grandi corporation, ma lo siamo con il nostro Made in Italy, con le nostre medie aziende che sono interessanti per il mondo arabo”. L’Italia potrebbe diventare quindi più attrattiva per una parte di quei 4.500 miliardi di dollari all’anno che è il mondo della finanza islamica del mondo.
“Per religione e per legge i soldi islamici non possono essere prestati perchè l’interesse è vietato, ma al contempo non possono restare fermi, improduttivi sui conti correnti – spiega Rampino -. Oggi accade che che nelle banche londinesi, ogni anno ci sono depositati oltre 1.200-1.300 miliardi di dollari che cercano investimenti in giro per il mondo e non li trovano”.
Per le aziende italiane che vogliono investire nei Paesi arabi “il consiglio prima di tutto è di informarsi, di non essere attendisti, ma essere pionieri, soprattutto in certi mercati, bisogna avere il coraggio di andare, visitarli, informarsi, puntare su questi Paesi e avere quella pazienza per poter creare un futuro – sottolinea il presidente della Joint Italian Arab Chamber of Commerce -. Ci sono tanti Paesi molto interessanti, non solo gli Emirati Arabi e l’Arabia Saudita”.
“La prima cosa è viaggiare informati, cioè essere consapevoli di quello che si sta facendo e soprattutto farsi aiutare dalle istituzioni. Noi per esempio abbiamo aperto desk in molti Paesi arabi per aiutare le aziende”, prosegue.
Rampino dà un giudizio molto positivo del Piano Mattei. “E’ molto importante, uno degli elementi che dovranno caratterizzare il futuro. L’Italia non può prescindere dal fatto di essere al centro del Mediterraneo”. Ed è decisivo l’aspetto della formazione, “è un approccio win-win”.

– Foto Italpress –

(ITALPRESS).

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