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Cronaca

Il conflitto Russia-Ucraina è anche la guerra delle criptovalute

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ROMA (ITALPRESS) – Nemmeno il tempo di tirare un sospiro di sollievo di fronte al graduale tramontare della pandemia da Covid-19 che il mondo precipita un’altra volta in una spirale di paura, sconforto, terrore e morte. Stavolta il nemico non è un microscopico virus, bensì un conflitto armato che torna a terrorizzare il Vecchio Continente dopo oltre settant’anni di pace.
Il 24 febbraio 2022, il Presidente russo Vladimir Putin annuncia, tramite mezzo televisivo, l’avvio di operazioni militari speciali e, pochi minuti dopo il suo discorso, l’esercito russo attraversa la prima frontiera in Crimea. Tre giorni prima, Putin aveva firmato il riconoscimento delle repubbliche popolari di Donetsk e di Lugansk, nel territorio del Donbass, nell’Ucraina Orientale.
Inizia così l’invasione dell’Ucraina da parte delle forze militari russe. Missili, elicotteri e carri armati attaccano le principali città ucraine. Il sito Statista.com riporta che circa 1.200 civili ucraini sono stati uccisi nelle prime quattro settimane di guerra, di cui 99 bambini. Inoltre, si registrano circa 1.800 feriti, sempre tra la popolazione civile, di cui 126 bambini. Infine, secondo gli ufficiali dell’esercito ucraino, 15.000 soldati russi avrebbero perso la vita dall’inizio della guerra.
In realtà, il conflitto tra Russia e Ucraina inizia ufficialmente 8 anni fa, precisamente nel febbraio 2014, con l’invasione della Crimea da parte dei soldati russi a cui seguì, nel marzo dello stesso anno, una dichiarazione di indipendenza dall’Ucraina da parte della ‘Repubblica autonoma di Crimeà (non riconosciuta nè da Kiev nè dall’Unione Europea) nonchè un referendum della popolazione della Crimea per chiedere l’annessione alla Russia una volta raggiunta l’indipendenza da Kiev. Dichiarazione d’indipendenza a cui seguì, in aprile, quella delle già citate repubbliche popolari di Donetsk e di Luhansk.
Il conflitto tra Russia e Ucraina sta provocando tutta una serie di conseguenze non solo sul piano dei rapporti di forza diplomatici tra le nazioni ma anche sul piano economico e sociale, nonchè della transizione energetica e del modo in cui finora gli Stati hanno affrontato il problema del cambiamento climatico.
In questo articolo, in particolare, ci concentreremo sui risvolti economici della guerra nonchè del ruolo che gli asset digitali, nello specifico le criptovalute, stanno giocando, nel bene e nel male, all’interno del quadro bellico.

La risposta dell’Occidente: le sanzioni economiche
Il blocco occidentale ha risposto all’aggressione di Putin con una serie di sanzioni volte a isolare e paralizzare l’economia della Russia, affinchè il Cremlino decida di cessare le ostilità contro l’Ucraina.
Le sanzioni interessano:
– il settore finanziario
– L’energia e i trasporti
– i beni a duplice uso
– l’export
– la politica in materia di visti
– sanzioni nei confronti di cittadini russi

Più nello specifico, l’Unione Europea ha deciso di congelare i beni del Presidente russo nonchè di Sergey Lavrov, ministro degli Affari esteri della Russia. Ma il congelamento dei beni ha riguardato anche gli oligarchi russi vicini a Vladimir Putin, che hanno visto sequestrate le proprie ville e yacht.
Inoltre, l’Unione Europea ha varato il divieto di effettuare operazioni con la Banca centrale russa, il divieto di sorvolo dello spazio aereo nonchè di accedere agli aeroporti UE da parte dei vettori russi.
Uno dei principali blocchi imposti dall’Unione Europea alla Russia riguarda lo SWIFT. Acronimo di ‘Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunications’, lo SWIFT è una piattaforma che connette migliaia di istituzioni finanziare in tutto il mondo per i trasferimenti di denaro. L’UE ha deciso infatti di escludere dallo SWIFT sette banche russe, nello specifico: Bank Otkritie, Novikombank, Promsvyazbank, Bank Rossiya, Sovcombank, Vnesheconombank (VEB) e VTB Bank.
Infine, Bruxelles ha anche introdotto il divieto di investire, partecipare o contribuire in alcun modo a progetti cofinanziati dal fondo russo per gli investimenti (RDIF, Russian Direct Investment Fund) in particolare progetti diretti a vendere, fornire, trasferire o esportare banconote alla Russia.

Il conflitto e la posizione della Cina
Poche ore dopo l’inizio dell’invasione ucraina da parte della Russia, da Pechino è arrivata la conferma che la Cina avrebbe acquistato il grano ‘da tutte le regioni russè.
L’accordo tra i due paesi è stato siglato l’8 febbraio, due settimane prima l’inizio del conflitto nonchè pochi giorni dopo la visita di Vladimir Putin nella capitale cinese in occasione dei Giochi invernali, incontro che è servito a Xi Jinping e Putin per consolidare la loro amicizia in mondovisione.
Inoltre, sempre Russia e Cina hanno concordato un contratto di trent’anni per la fornitura di gas che prevede la costruzione di un nuovo gasdotto. L’accordo è funzionale al potenziamento di un’alleanza energetica tra Mosca e Pechino.
Entrambi gli accordi hanno come obiettivo quello di compensare gli effetti che le sanzioni commerciali imposte dall’Occidente avranno sulla Russia, sanzioni definite ‘inefficacì dal governo cinese.
Un altro chiaro segnale del sostegno fornito dal Dragone alla Federazione Russa riguarda i canali di pagamento russi per l’acquisto di prodotti online: molti di essi, infatti, permettono di effettuare le transazioni attraverso Alipay, il sistema di pagamento di Alibaba, colosso cinese dell’ecommerce fondato dall’imprenditore e miliardario Jack Ma, il ‘Jeff Bezos cinesè.

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Criptovalute: quale ruolo nel conflitto
All’interno dell’intricato intreccio di diplomazia, politica ed economia che caratterizza il conflitto tra la Russia e l’Ucraina, trovano spazio le criptovalute, soprattutto in relazione alle sanzioni commerciali imposte al Cremlino.
La principale preoccupazione, infatti, risiede nel pericolo che il governo russo, nonchè i singoli oligarchi vicini a Putin, possano utilizzare le criptovalute per eludere le sanzioni commerciali dell’Occidente, in particolare quelle relative all’esclusione dallo Swift e la sospensione di servizi di pagamento quali PayPal, Visa e Mastercard.
Non è facile, infatti, impedire a utenti specifici (governi inclusi) di effettuare transazioni tramite criptovalute, data la natura decentralizzata della blockchain, la tecnologia alla base delle criptovalute.
Alla luce di ciò, il governo ucraino ha chiesto a società di trading ed exchange di criptovalute di bloccare i clienti russi. Di fronte a tale richiesta, Coinbase, noto exchange di criptovalute californiano con 70 milioni di clienti e attivo in 102 Paesi, ha deciso di bloccare 25mila portafogli di criptovalute correlati a individui o entità russe accusate di essere coinvolte in attività illecite.
A tal proposito, non mancano le polemiche: Michael Chobanian, ovvero il fondatore di Kuna, piattaforma di criptovalute con sede in Ucraina, ha mosso una dura accusa nei confronti di Binance, altro gigante del mercato delle criptovalute, sostenendo che Binance collabori con il governo di Vladimir Putin. Binance ha, ovviamente, negato qualunque legame con il Cremlino. Tuttavia, Changpeng Zhao, CEO di Binance, ha dichiarato che bloccare gli account russi registrati sulla piattaforma non sarebbe stato ‘eticò, e che le sanzioni finanziarie imposte dall’Occidente non sono un ‘problema specifico delle criptovalutè.
Le criptovalute stanno però giocando un ruolo cruciale anche sul fronte ucraino. Poco tempo dopo l’inizio dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, infatti, il governo di Kiev ha lanciato un fondo chiamato ‘Crypto Fund of Ukrainè, fondo di criptovalute che ha già accumulato oltre 50 milioni di dollari. Grazie alla nascita di questo fondo governativo, diverse comunità di DAO (‘Decentralized autonomous organization’) hanno raccolto sostanziali donazioni in criptovalute, destinate a rinforzare l’esercito ucraino e le milizie volontarie che combattono contro l’invasione russa.
L’obiettivo del governo ucraino è il raggiungimento di 200 milioni di dollari di donazioni in criptovalute.

Conclusioni
Il ruolo a due facce giocato dalle criptovalute dimostra ancora una volta quanto questo particolare asset digitale sia un sistema neutro, il cui indirizzo benevolo oppure ostile dipende dall’utilizzo assegnatogli dagli attori economici coinvolti negli scambi.
Abbiamo visto come, da un lato, le criptovalute possono rappresentare un assist per i russi filo-governativi, i quali possono ricorrere alle crypto per aggirare i blocchi sui sistemi di pagamento imposti dal blocco Occidentale. Dall’altro lato, però, le stesse criptovalute stanno permettendo al governo ucraino di raccogliere milioni di dollari di donazioni, destinate a equipaggiare l’esercito ucraino così da renderlo più forte di fronte all’aggressore russo.
Inoltre, sempre sul versante ucraino, è bene analizzare il ruolo delle criptovalute in un’ottica post-bellica: quando la guerra sarà finita, le criptovalute potranno rappresentare degli asset strategici per ricostruire il Paese puntando su un’economia orientata al fintech, con main focus sulla digitalizzazione dei sistemi di pagamento e la normalizzazione delle criptovalute come moneta di scambio nelle transazioni all’interno del Paese e verso l’estero.
Qualunque sarà la veste assunta dalle criptovalute nella ricostruzione dell’Ucraina, non ci resta che sperare, banalmente, in una fine imminente della guerra nonchè al ritorno a una normalità priva di virus e conflitti bellici.
(ITALPRESS).

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PRONTO METEO – PREVISIONI PER IL 31 LUGLIO 2025

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Pronto Meteo è il servizio di meteorologia di Pavia Uno Tv e Lombardia Live 24 in onda ogni giorno alle 19,30. Fornisce interessanti bollettini meteo per il fine settimana su Pavia e provincia e le province confinanti, visionabili anche sui nostri siti paviaunotv.it, lombardialive24 e sui nostri canali social. Ogni giorno, poi, ci sono aggiornamenti nelle Breaking News della sera e un sito dedicato alle previsioni, prontometeo.it, edito sempre da Agenzia CreativaMente.

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Mattarella “Russia ha cancellato l’equilibrio della pace”

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ROMA (ITALPRESS) – “Sul piano della realtà delle relazioni internazionali la scelta e la postura della Russia hanno, più che stravolto, cancellato l’equilibrio; equilibrio che garantisce la pace e dissuade da avventure di guerra”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel corso della tradizionale cerimonia del Ventaglio con la stampa parlamentare.
“E’ la storia – maestra di vita – che insegna che, fin tanto che non saremo riusciti a eliminare dalla vita internazionale le tentazioni di dominio su altri popoli (ciò che, più o meno, equivale a far scomparire il male dall’umanità), è l’equilibrio che impedisce di seguire le tentazioni di dominio”, osserva.
Il Capo dello Stato ha parlato anche della situazione a Gaza che, “di giorno in giorno appare sempre più grave e intollerabile. Speriamo che alle pause annunciate corrispondano spazi di effettivo cessate il fuoco”. Ha inoltre sottolineato che c’è “una diffusa tendenza alla contrapposizione irriducibile, alla intolleranza alle opinioni diverse dalle proprie, al rifugio in slogan superficiali e in pregiudizi, tra i quali riaffiora, gravissimo, l’antisemitismo, che si alimenta anche di stupidità”.
-foto Quirinale –
(ITALPRESS).

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Riforma del voto in condotta, via libera definitivo dal Cdm

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ROMA (ITALPRESS) – Il Consiglio dei Ministri ha approvato oggi in via definitiva i regolamenti che riformano il voto di condotta e la disciplina della valutazione degli studenti della scuola secondaria, dopo i pareri favorevoli espressi dal Consiglio di Stato. Le misure saranno pienamente operative a partire dall’anno scolastico 2025/2026, segnando un punto fermo nella costruzione di una scuola fondata sulla responsabilità e sul merito.
“E’ un segnale forte e chiaro: nella scuola italiana il rispetto per la persona e per le istituzioni è imprescindibile. Con questa riforma, il voto di condotta torna a essere un importante strumento educativo per far crescere cittadini responsabili e consapevoli. Vogliamo una scuola autorevole, non autoritaria, in cui il merito, il rispetto e la centralità della persona sono fondamentali”, ha dichiarato il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara.
“La riforma – spiega il ministero in una nota – restituisce centralità al voto di condotta, che assume un valore formativo e non meramente disciplinare: un indicatore del rispetto delle regole e delle persone e dell’impegno verso la comunità scolastica. Il comportamento degli studenti sarà valutato lungo l’intero anno scolastico e terrà conto, in particolare, di eventuali episodi di violenza o aggressione ai danni del personale scolastico e degli altri studenti”.
Saranno ammessi alla classe successiva le studentesse e gli studenti che, in sede di scrutinio finale, avranno ottenuto una valutazione superiore a sei decimi. Inoltre, un voto di condotta pari a sei decimi comporterà la sospensione del giudizio di ammissione alla classe successiva e la redazione di un elaborato su tematiche di cittadinanza attiva, collegato ai motivi che hanno determinato il voto ottenuto.
Inoltre, viene completamente rivista la funzione delle sanzioni a carico degli studenti: “non più strumenti unicamente punitivi ma, al contrario, una occasione di crescita educativa grazie alla volontà di assegnare – in luogo di una mera sospensione dalle lezioni – attività di approfondimento sulle conseguenze dei propri comportamenti o lo svolgimento di attività di cittadinanza solidale presso enti o associazioni previamente individuati dalle scuole”, conclude il ministero.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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