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Cronaca

Ocse, crisi di fiducia per l’informazione

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ROMA (ITALPRESS) – C’è “l’esigenza di combattere la disinformazione ma anche l’esigenza di contrastare la crisi di fiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni, per fare questo serve una comunicazione istituzionale fedele, ineccepibile e inattaccabile. Noi abbiamo il compito di rispettare il diritto dei cittadini di essere informati correttamente, ma dobbiamo anche avere l’informazione giusta su tutto ciò che le istituzioni mettono loro a disposizione”. Così il sottosegretario con delega all’Informazione e all’Editoria, Giuseppe Moles, nel corso della presentazione del primo Rapporto OCSE sulla comunicazione pubblica, Public Communication: the Global Context and the Way Forward, organizzato dal Dipartimento per l’informazione e l’editoria, in collaborazione con l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE).
“Io non ritengo internet e il digitale il nemico, ma di questo strumento è importante l’uso che se ne fa, il progresso tecnologico spesso è molto più veloce della norma quindi può accadere che il tentativo di fare norme porti a rincorrere il continuo progresso e sviluppo tecnologico, dobbiamo unire la tecnicalità con dei processi culturali”, ha aggiunto Moles. Stiamo per mettere in programma “una campagna di comunicazione istituzionale sulla disinformazione” per un uso “sano e consapevole anche del digitale” sottolineando come sia venuto momento di “fare quanto utile per una informazione più chiara, concreta e certificata possibile da parte della presidenza del Consiglio dei ministri”. Moles ha poi spiegato che la comunicazione istituzionale per combattere la disinformazione “deve fornire tutti gli strumenti utili e immediati affinchè il cittadino possa controllare e sapere di essere stato informato correttamente. Ritengo sia fondamentale la responsabilità di tutti gli attori coinvolti, quindi delle piattaforme, dei media tradizionali e dei giornalisti per fare un ragionamento su tutto ciò che possa essere utile per trasferire informazioni, tutelare il diritto dei cittadini ad essere correttamente informati”, ha aggiunto.
Sullo sfondo della pandemia globale e di una serie di crisi internazionali che l’umanità sta attraversando, appare evidente la necessità di una comunicazione pubblica di qualità a supporto delle istituzioni, in grado di affrontare al meglio le sfide ma anche di raccontare i processi di trasformazione e implementazione delle politiche pubbliche. Il Rapporto pone l’accento sull’importanza della buona comunicazione, raccogliendo dati e descrivendo buone pratiche ed esperienze di 46 Paesi e 63 diverse istituzioni -, al fine di rafforzare l’importanza di una comunicazione pubblica strategica, che sia strumento abilitante dei principi dell’Open Government e contribuisca così a consolidare democrazie più forti, in un contesto sempre più complesso per l’informazione. Dal Rapporto emerge infatti come l’attuale ecosistema dell’informazione, in continua evoluzione, richieda riforme e investimenti puntuali, tracciando una vera e propria roadmap delle tendenze, delle lacune e degli insegnamenti tratti, per realizzare una comunicazione pubblica realmente efficace, i cui compiti principali sono quelli di fare informazione, ascoltare e rispondere alle richieste dei cittadini.
Esiste anche il tema della “confusione informativa. L’ossessiva, pervasiva ed eccessiva informazione, quando raggiunge un certo limite di confusione, determina una polarizzazione e radicalizzazione degli incerti. Questo disordine incide sull’incapacità dei cittadini di capire, svolgere una comunicazione attenta e credibile richiede estrema sobrietà e dovrebbe mirare a non essere assertiva, una comunicazione che cerchi di definire le certezze che ci sono e non quelle che ci saranno. E’ necessario essere prudenti come istituzione quando permane l’incertezza ed evitare l’assertività”, ha detto Ferruccio Sepe, capo Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria.
“Il tipo di comunicazione pubblica interseca un tema che conosciamo tutti: le fake news, questo tema è dirimente per l’attività di comunicazione pubblica e ci deve aiutare a capire come rendere credibili i messaggi che le istituzioni indirizzano ai cittadini, quali sono gli strumenti più adatti, e come rendere la comunicazione efficace – ha spiegato Sepe – elemento indispensabile per supportare le istituzioni nella loro credibilità”.
Per Alessandro Bellantoni, capo dell’Unità di Open Government Ocse, “la comunicazione può contribuire agli obiettivi di governo aperto, alla trasparenza e alla partecipazione dei cittadini”, una corretta “comunicazione pubblica può essere uno strumento per facilitare il dialogo tra cittadini e istituzioni, una comunicazione trasparente ripristina la fiducia dei cittadini. La comunicazione è lo strumento fondamentale per i governi nell’attuazione delle politiche pubbliche. Ma vi è una crisi profonda di fiducia, infatti meno della metà dei cittadini ha dichiarato di fidarsi delle notizie”. Per Bellantoni la comunicazione pubblica si inserisce in un “ecosistema complesso e in rapido cambiamento, internet e i social media hanno cambiato le interazioni, le informazioni sono determinate da algoritmi e da comunità online e la questione della disinformazione ha assunto dimensioni importanti”, ha concluso.
Secondo Paola Ansuini, direttore dell’Ufficio per la comunicazione istituzionale e le relazioni con la stampa della Presidenza del Consiglio, “i contenuti della nostra comunicazione rispetto a chi si occupa di marketing o di comunicazione politica, la comunicazione pubblica non mi pare possa essere solo orientata al conseguimento di precisi vantaggi o profitti, come ad esempio profitto elettorale”. E’ necessario “curare la cultura del dato, della notizia su fatti verificati” per questo i “giornalisti restano cruciali per una democrazia, è una consapevolezza che deve continuare a ispirare il comportamento dei comunicatori pubblici”, ha concluso.

– foto agenziafotogramma.it –

(ITALPRESS).

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Cronaca

Norris pole in Austria davanti a Leclerc, Hamilton in seconda fila

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SPIELBERG (AUSTRIA) (ITALPRESS) – Sarà Lando Norris a partire davanti a tutti nel Gran Premio d’Austria. Sul Red Bull Ring di Spielberg, il pilota della McLaren ferma il cronometro a 1’03″971, centrando la 12esima pole della carriera e la terza stagionale dopo Melbourne e Montecarlo. Al suo fianco scatterà Charles Leclerc, che accusa oltre mezzo secondo di ritardo ma riporta la Ferrari in prima fila dopo il Principato mentre l’altra McLaren del leader del Mondiale, Oscar Piastri, finisce sulla terza casella della griglia di partenza (+0″583), affiancata in seconda fila dall’altra Rossa di Lewis Hamilton, che col quarto posto eguaglia il suo miglior risultato ottenuto col Cavallino a Imola. Alle spalle del sette volte iridato ci saranno George Russell su Mercedes e un sorprendente Liam Lawson con la Racing Bulls, grande delusione per la Red Bull di Max Verstappen, che scatterà soltanto dalla settima casella con a fianco Gabriel Bortoleto su Kick Sauber, altro exploit di queste qualifiche. A chiudere la top ten della griglia di partenza di domani l’altra Mercedes di Andrea Kimi Antonelli e la Alpine di Pierre Gasly.
– foto Ipa Agency –
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Cronaca

Marc Marquez vince anche la sprint di Assen, Bezzecchi sul podio

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ASSEN (OLANDA) (ITALPRESS) – Marc Marquez non si ferma. Lo spagnolo della Ducati è il vincitore anche della Sprint Race del Gran Premio d’Olanda, disputata sul circuito di Assen. Il Cabroncito allunga così ulteriormente il proprio vantaggio in classifica, salendo a +43 sul fratello Alex, che in sella alla Ducati del team Gresini chiude al secondo posto dopo essere rimasto incollato a Marc per tutta la gara senza però trovare lo spunto giusto per il sorpasso. Sul gradino più basso del podio si piazza l’Aprilia di Marco Bezzecchi. Quarto posto per Fabio Di Giannantonio (Ducati Pertamina), davanti a Pecco Bagnaia, solo quinto con l’altra Desmosedici ufficiale dopo essere scattato dalla seconda casella sulla griglia. E’ caduto, invece, il poleman Fabio Quartararo (Yamaha), sceso in pista con una gomma soft usata all’anteriore.
– foto Ipa Agency –
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Mornico Losana di 700 abitanti rinasce grazie ad un reality olandese, Mazzali “Strategia lungimirante”

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MILANO (ITALPRESS) – In un’Italia in cui tanti borghi combattono con lo spopolamento e il declino economico, Mornico Losana, 700 abitanti nel cuore dell’Oltrepò Pavese, è diventato un esempio virtuoso che sta attirando l’attenzione internazionale. Protagonista di questa rinascita è la nuova stagione di “Chateau Meiland”, uno dei reality più seguiti nei Paesi Bassi, che ha scelto proprio Mornico – scartando mete più note come Bellagio o Sanremo – per ambientare l’intero format.

La famiglia Meiland, protagonista del programma, ha acquistato e sta ristrutturando una casa storica del Settecento nel centro del borgo. Ma dietro le telecamere si cela una trasformazione molto più profonda. “Questa non è solo una produzione televisiva: è il frutto di una strategia ben costruita e lungimirante – commenta Barbara Mazzali, Assessore al Turismo, Marketing Territoriale e Moda di Regione Lombardia -. La sindaca Ilaria Rosati ha dimostrato cosa significa amministrare con visione, stringendo rapporti internazionali, aprendo il borgo al turismo olandese grazie a un glamping innovativo e creando i presupposti per attirare interesse mediatico e investimenti reali. È un caso di studio che dimostra come i piccoli comuni possano diventare motori di cambiamento”.

Il glamping, nato dall’intuizione di una coppia olandese, è stato il primo tassello. Oggi, anche grazie al reality, a Mornico si registra un vero fenomeno immobiliare: 17 abitazioni acquistate da cittadini stranieri negli ultimi quattro anni, sei delle quali solo tra il 2024 e il 2025. Olandesi, britannici e ora anche scozzesi stanno scegliendo di investire nel borgo, attratti da autenticità, bellezza paesaggistica e qualità della vita.

“Abbiamo famiglie che si trasferiscono, negozi che riaprono, artigiani coinvolti direttamente nella filiera del cambiamento – spiega la sindaca Ilaria Rosati -. Ma ciò che più conta è che questo è un modello reale, concreto, replicabile: non solo televisione, ma nuove opportunità per una comunità intera”. L’interesse mediatico sta aprendo a una nuova narrazione dei borghi italiani, e Mornico Losana oggi si propone come simbolo del potenziale inespresso delle aree rurali, troppo spesso trascurate dalle agende politiche.

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“Tanti parlano di rigenerazione dei territori, ma pochi riescono a concretizzarla – aggiunge Mazzali -. Qui invece è successo davvero. Non con grandi fondi, ma con intelligenza amministrativa, spirito imprenditoriale e l’orgoglio di chi crede nella propria terra. La Lombardia ha tanti luoghi meravigliosi, e l’Oltrepò è tra i più sorprendenti. Questa non è una ‘nuova Toscana’: è molto di più. È un territorio unico, ancora autentico, pronto ad accogliere chi cerca bellezza, sobrietà e qualità della vita vera”.

“In un’Europa che cerca modelli di resilienza per le sue aree interne, Mornico Losana diventa così molto più che un set televisivo: è una storia di futuro. Di come la buona politica, quella vicina ai cittadini e capace di parlare il linguaggio del mondo, possa invertire rotta. E restituire speranza a un territorio, un’identità e una comunità”, chiude l’Assessore regionale.

-Foto ufficio stampa Barbara Mazzali-
(ITALPRESS).

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