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Cronaca

Povertà alimentare, da Unicredit Foundation donazioni per 2,3 mln

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ROMA (ITALPRESS) – La pandemia di Covid 19 ha avuto pesanti ripercussioni economiche e sociali in Italia, creando oltre 1 milione di nuovi poveri rispetto al periodo pre-pandemia. In questi anni di pandemia, la povertà in Italia è salita ai massimi da 15 anni e la povertà alimentare – in particolare nel Sud – è diventata un problema critico. Nuova povertà si è aggiunta alla povertà cronica, comportando un incremento delle famiglie assistite.
“E mentre la guerra in Ucraina sta giustamente richiamando l’attenzione del mondo, UniCredit Foundation – si legge in una nota – non dimentica che l’impatto della pandemia si fa ancora sentire e che le nostre comunità devono essere sostenute e sollevate dalla sofferenza. La presenza storica e radicata di UniCredit in tutta Italia le consente di sostenere queste comunità nei momenti difficili. Come banca, è nostra responsabilità farlo, e UniCredit Foundation è un importante veicolo attraverso il quale realizzare questo cambiamento sociale positivo”.
UniCredit Foundation prosegue il percorso iniziato nel 2021 per combattere la povertà alimentare in Italia, annunciando l’erogazione di 2,3 milioni di Euro, per sostenere le organizzazioni impegnate sull’intero territorio nazionale nella distribuzione di generi alimentari a tutti coloro che versano in stato di grave difficoltà. Grazie alla donazione, 53 organizzazioni locali e nazionali potranno fornire l’equivalente di 1,8 milioni di pasti gratuiti in tutta Italia, di cui 1 milione diretti al Centro-Sud.
L’iniziativa è stata resa possibile anche grazie al contributo di 500mila euro provenienti dal Fondo Carta Etica, alimentato grazie alle carte di credito etiche di UniCredit che, senza costi aggiuntivi per il cliente, permettono ad ogni utilizzo di contribuire a iniziative solidali.
Sommata alla precedente erogazione di 2,7 milioni di euro effettuata nel 2021, la Fondazione ha destinato complessivamente 5,1 milioni di euro alla lotta alla povertà alimentare in Italia, l’equivalente di 3,8 milioni di pasti.
Andrea Orcel, Amministratore Delegato di UniCredit, sottolinea che “In UniCredit crediamo che le banche abbiano una responsabilità nei confronti delle comunità in cui operano. Quando queste prosperano, prosperiamo anche noi e quando sono in difficoltà dobbiamo chiederci cosa possiamo fare per sostenerle. Ed è proprio ciò che abbiamo fatto non appena è scoppiata la pandemia e che stiamo continuando a fare anche oggi. UniCredit Foundation svolge un ruolo fondamentale in questo senso, come dimostrano gli importanti fondi distribuiti e il significato che avranno per le persone, le famiglie e le comunità che versano in stato di difficoltà in tutta Italia”.

Le 53 organizzazioni beneficiarie:

Nord Ovest
Banco Alimentare del Piemonte – Moncalieri
Banco Alimentare della Liguria – Genova
Gruppo di Volontariato Vincenziano Ignis Ardens – Novi Ligure
AMMP – Ass.ne Maria Madre della Provvidenza – Torino
Banco delle Opere di Carità – Caselle Torinese

Lombardia
Banco di Solidarietà – Como
Ass.ne Banco di Solidarietà Alimentare – Nonsolopane – Varese
MT25 – Bergamo
Fondazione Progetto Arca – Milano
IBVA – Ass.ne Ist. Beata Vergine Addolorata – Milano
Refettorio Ambrosiano – Milano
Opera Cardinal Ferrari – Milano
Pane Quotidiano – Milano
Fond. Azione contro la Fame – Milano

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Nord Est
Frati Minori di San Bernardino – Verona
Ass.ne Trentinosolidale – Trento
Caritas diocesana di Belluno Feltre
Banco Alimentare del Veneto – Verona
Ass.ne Diakonia – Vicenza
Fondazione Nervo Pasini – Padova

Centro Nord
Rete Alimentiamo – Pisa
Ass.ne Centoperuno – Parma
Fond. Buon Pastore – Caritas Forlì Bertinoro
Ass.ne No Sprechi – Imola
Ass.ne Porta Aperta – Carpi
Banco di Solidarietà – Bologna
Ass.ne Il Melograno – Sassuolo
Centro di Solidarietà – Carità – Ferrara
Conferenza San Vincenzo de Paoli Jesi
Ass.ne Banco di Solidarietà Arca – Ascoli Piceno
Ass.ne San Vincenzo de Paoli – Ascoli Piceno
La Rete della Solidarietà – Fermo
Ass.ne Antirazzista Assata Shakur – Ancona
Ass.ne Stracomunitari – Ancona
Centro di Solidarietà della Compagnia delle Opere – Pesaro
Conf. San Vincenzo de Paoli – Senigallia
Ass.ne Messaggeri del Tempo – Macerata
Caritas Diocesana Città di Castello – Perugia
Conf. San Vincenzo de Paoli – Parrocchia di Sant’Antonio – Terni
Banco di Solidarietà Foiano della Chiana – Arezzo
Chiesa Cristiana Evangelica Pentecostale – Foligno

Centro
Banco Alimentare dell’Abruzzo e Molise – Pescara
Caritas diocesana – Vicariato di Roma
Banco Alimentare della Sardegna – Cagliari

Sud
Caritas diocesana – Arcidiocesi di Catanzaro-Squillace
Comunità di Sant’Egidio – Napoli
Mensa dei poveri – Parrocchia S. Maria delle Grazie di Santa Rosa – Lecce
Banco Alimentare della Calabria – Cosenza
Banco Alimentare della Daunia – Foggia
Banco Alimentare della Campania – Salerno
Banco delle Opere di Carità – Bari

Sicilia
Comunità di Sant’Egidio Sicilia – Catania
Banco Alimentare Sicilia – Palermo

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foto: Ufficio stampa Unicredit
(ITALPRESS).

Cronaca

Gaza, Meloni “Netanyahu rispetti il diritto internazionale”

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ROMA (ITALPRESS) – “Fin dall’inizio del conflitto a Gaza il governo è stato in prima fila, un ruolo riconosciuto da tutti gli attori in campo. L’Italia ha svolto un ruolo di primo piano per fornire gli aiuti alla società civile”. Così il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel corso del premier time alla Camera.
“C’è un costante impegno a sostegno degli sforzi dei mediatori per porre fine al conflitto, ho in più riprese sentito Netanyahu, sono state conversazioni spesso difficili in cui ho sempre richiamato l’urgenza di trovare una strada per terminare le ostilità e rispettare il diritto internazionale umanitario a fronte di una situazione umanitaria a Gaza che non ho difficoltà a definire sempre più drammatica e ingiustificabile”, ha aggiunto il premier.
“Non condividiamo le recenti proposte del governo israeliano e non abbiamo mancato di dirlo ai nostri interlocutori – ha sottolineato Meloni -. Consapevoli però, come siamo, che non è stato Israele a iniziare l’ostilità e che c’era un disegno alla base dei disumani attacchi di Hamas. Quel disegno puntava all’isolamento e questo non può non farci riflettere su quanto sarebbe pericoloso assecondare i terroristi che non si sono fatti scrupoli a sacrificare la vita di israeliani e palestinesi”.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Cronaca

Il progetto LAIV di Fondazione Cariplo compie 18 anni

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MILANO (ITALPRESS) – Il Progetto LAIV – Laboratorio Arti Interpretative dal Vivo – di Fondazione Cariplo festeggia 18 anni di attività, un traguardo importante che celebra la maggiore età di un’iniziativa culturale diventata punto di riferimento per la creatività dei ragazzi nelle scuole. In questi anni, LAIV ha coinvolto oltre 42.600 studenti, 1.750 docenti e più di 344 istituti scolastici della Lombardia e delle province di Novara e Verbano-Cusio-Ossola. Un percorso intenso e partecipato, che ha promosso la formazione dei più giovani attraverso le arti performative, contribuendo allo sviluppo di competenze trasversali e alla crescita personale di migliaia di ragazze e ragazzi. Per festeggiare questo importante compleanno è stato annunciato stamattina il LAIVin Action 2025: un festival che riunirà le Scuole superiori e gli Istituti della Lombardia e delle province di Novara e Verbano-CusioOssola coinvolte nel progetto e che vedrà studenti e studentesse protagonisti di spettacolo dal vivo, laboratori di teatro e musica, offrendo loro l’opportunità di condividere gli estratti dei loro lavori con i coetanei. Dal 26 al 30 maggio 2025, Casalmaggiore (CR) si trasformerà in un palcoscenico vibrante di creatività e talento giovanile. Il festival LAIVin Action rappresenta il culmine di un percorso formativo intenso e stimolante, che ha permesso agli studenti di esprimere il proprio potenziale artistico e di sviluppare competenze trasversali preziose per il loro futuro.
LAIV – Laboratorio Arti Interpretative dal Vivo è un progetto sostenuto da Fondazione Cariplo, organizzato e coordinato da Teatro Magro e Teatro Itinerante, in collaborazione con Associazione Culturale Etre, Cooperativa Sociale Alchemilla e Università di Pavia, nato con l’obiettivo di sostenere la creazione e lo sviluppo di laboratori di arti performative all’interno degli istituti, così da promuovere il protagonismo culturale di studenti e studentesse.
Il Progetto LAIVin vanta un’eredità significativa: i ragazzi che hanno partecipato alle edizioni passate sono diventati adulti che hanno sviluppato percorsi di vita attinenti e rilevanti. E’ il caso di Aurora Talassi, oggi Assessora alla Cultura del comune di Sermide e Felonica (MN): “L’esperienza con LAIVin ha rappresentato per me un momento formativo fondamentale, che ha acceso la passione per la cultura e l’arte che mi guida ancora oggi nel mio impegno istituzionale. Vedere come i giovani riescano a esprimere la propria creatività attraverso questo progetto continua a essere fonte di ispirazione per il mio lavoro quotidiano.” “E’ importantissimo dare la possibilità ai ragazzi di esprimere il proprio potenziale creativo. Ognuno ha un talento, ma non sempre i ragazzi hanno occasioni per esprimerlo. I laboratori a scuola sono una grande opportunità, perchè danno valore ad un momento importante, che aiuta a crescere, a vincere la paura e l’emozione di salire su un palco, a mettersi in gioco davanti ai compagni. Ecco: mettersi in gioco, nel vero senso della parola, senza competizioni, ma per divertimento, stando insieme agli amici. I laboratori teatrali, musicali o di altre arti dello spettacolo dal vivo non devono essere una competizione, ma devono servire ad esprimere un talento. Poi – chissà – ci sarà anche qualcuno che andrà avanti per quelle strada, ma l’obiettivo principale è di dare a tutti i ragazzi l’opportunità di provare, di cimentarsi, senza pressioni, liberamente”, ha commentato Sarah Maestri, membro della Commissione Centrale di Beneficenza di Fondazione Cariplo e da sempre impegnata su questi temi.
Il cuore della manifestazione LAIVin Action è rappresentato dalla maratona di spettacoli proposti dagli alunni e alunne frutto dei laboratori attivati durante l’anno scolastico 2025/2025, proponendo così un’esperienza di arti performative dal vivo. Ma il Festival LAIVin Action è molto di più: è uno spazio che incoraggia il protagonismo dei ragazzi e ragazze ed anche uno spazio di confronto, di dibattito a partire proprio dalle tematiche trattate nei loro spettacoli, di incontro, anche all’insegna delle arti, del teatro e della musica. Uno spazio disteso e creativo per la fruizione degli spettacoli e per diverse attività.
Questa edizione, curata da Teatro Itinerante e Teatro Magro, sarà arricchita sia dalle esibizioni degli studenti sul palcoscenico, sia da numerose attività creative, tra cui un laboratorio di street art con l’artista Marco Cerioli per contribuire alla creazione di un murale collettivo nella città, un laboratorio di giornalismo culturale e critica a cura di Giuseppe di Lorenzo di Altre Velocità, un laboratorio di scrittura creativa rap a cura di Renato Frattolillo – in arte Febbo – docente di Hip Hop, un laboratorio di fumetto a cura di Cristian Capone in collaborazione con La Tana del Coboldo, un laboratorio di parkour a cura del personal trainer Alex Cartagini, un laboratorio teatrale e performance outdoor a cura di Teatro Magro, un dj set finale a cura di Ilinx per festeggiare i 18 anni del progetto stesso e varie performance attive negli spazi della città. Il tutto verrà seguito e raccontato su canali social da Bag Magazine, una realtà giovane di content creation e social media management.
Il progetto è sostenuto da Fondazione Cariplo ed è organizzato e coordinato da Teatro Magro e Teatro Itinerante in collaborazione con Associazione Culturale Etre, Cooperativa Sociale Alchemilla e Università di Pavia. Si ringraziano per il prezioso supporto e la fattiva collaborazione Comune di Casalmaggiore, Teatro Comunale di Casalmaggiore, Auditorium Santa Croce, Biblioteca Civica “A.E.Mortara”, I.C.”G. Diotti”, Santa Federici – Coop. Sociale Gruppo Meraki, La Tana del Coboldo, Fondazione Santa Chiara, ZEROdb, Teatro Dei Granelli, Ilinx, Alex Cartagini, Febbo, Associazione Culturale Altre Velocità, Marco Cerioli, HAGAM, Bag Magazine.

– News in collaborazione con Fondazione Cariplo –
– Foto Fondazione Cariplo –

(ITALPRESS).

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Cronaca

Confcommercio, l’illegalità costa 39,2 mld. Una zavorra per la crescita

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ROMA (ITALPRESS) – Nel 2024 l’illegalità è costata alle imprese del commercio e dei pubblici esercizi 39,2 miliardi di euro e ha messo a rischio 276 mila posti di lavoro regolari, in leggera crescita rispetto all’anno precedente. L’abusivismo commerciale costa 10,3 miliardi di euro, l’abusivismo nella ristorazione pesa per 7,4 miliardi, la contraffazione per 5,1 miliardi, il taccheggio per 5,4 miliardi. Gli altri costi della criminalità ammontano a 7,1 miliardi e i costi per la cyber criminalità a 3,9 miliardi. E’ quanto emerge dall’indagine Confcommercio sui fenomeni illegali, presentata in occasione della dodicesima edizione della Giornata nazionale “Legalità, ci piace!”. Il 30% delle imprese del terziario di mercato percepisce un peggioramento dei livelli di sicurezza nel 2024. I furti sono il fenomeno criminale percepito in maggior aumento dagli imprenditori (per il 28%, +4,5 punti percentuali rispetto al 2023), seguiti da atti di vandalismo e spaccate (25,4%, +4,3 punti sul 2023) e dalle rapine (25,3%, +6,4 punti in confronto al 2023). L’usura, che negli ultimi anni è stato il crimine segnalato più in crescita, scende al 20,6% (-3,8 punti sul 2023). Il 21,3% degli imprenditori – si legge ancora nell’indagine – dichiara di aver riscontrato episodi criminali legati alla presenza delle baby gang nella zona di operatività dell’impresa e di questi quasi la metà (48%) è preoccupato per la propria attività. Tre imprenditori su dieci temono il fenomeno della mala movida, soprattutto per il degrado urbano (49,5%) e per atti di vandalismo e danneggiamenti alle strutture(45,8%). Il 27,7% degli imprenditori ha avuto notizia di episodi di usura o estorsione nella propria zona di attività e il 25,8% teme il rischio di esposizione a questi fenomeni. Di fronte a questi crimini il 63,1% degli imprenditori ritiene che si dovrebbe sporgere denuncia. Il 60,1% delle imprese del terziario si ritiene penalizzato dall’abusivismo e dalla contraffazione per via soprattutto della concorrenza sleale (50,1%) e della riduzione dei ricavi (23,1%). Più di otto imprese su dieci (82,9%) hanno investito negli ultimi anni in misure per la sicurezza, soprattutto in sistemi di videosorveglianza (64,3%) e di allarmi antifurto (53,4). “Rispetto al passato, c’è una propensione maggiore a denunciare. Questo aumento delle denunce, dunque, è un ottimo segnale che deriva anche da un clima generale a cui ha contribuito certo lo stesso Governo Meloni. Denunciare è infatti un sintomo di fiducia nello Stato e nelle sue possibilità di intervento”, afferma il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli. “La legalità è il rispetto delle regole condivise che garantiscono diritti, doveri e libertà individuali e collettive. E’ il fondamento su cui si basa la convivenza civile e il presupposto perchè ogni cittadino possa sentirsi tutelato e riconosciuto all’interno della comunità. Dall’altra parte, la sicurezza è la condizione che consente a ogni persona di vivere, lavorare, muoversi ed esprimersi in libertà senza timore di subire violenze, soprusi o ingiustizie. Ripeto: stanno insieme, legalità, sicurezza e libertà, ed anche la stessa libertà di impresa. I reati sono anche un costo irragionevole per la nostra economia e una zavorra alla sua potenzialità di crescita”, conclude.
Patrizia Di Dio, Vice Presidente di Confcommercio con delega alla Legalità e alla Sicurezza, spiega quali sono le proposte di Confcommercio: “L’aumento delle varie modalità della Polizia di prossimità; il contrasto all’abusivismo e alla contraffazione tramite un rafforzamento del controllo del territorio da parte delle Amministrazioni locali e delle Forze dell’Ordine; il coinvolgimento delle Associazioni di categoria alle sedute dei comitati provinciali per l’ordine e la sicurezza pubblica; il sostegno alle imprese per i maggiori investimenti che stanno affrontando per prevenire i rischi, dotandosi di nuovi e ulteriori sistemi di sicurezza; infine, il completamento della diffusione del numero unico di soccorso 112 su tutto il territorio nazionale”, spiega.
Infine, il sottosegretario all’Interno, Nicola Molteni, ricorda l’impegno “quotidiano e costante da parte del governo e del ministero dell’Interno per rispondere ai bisogni e alle aspettative di sicurezza da parte dei cittadini. C’è una domanda altissima di sicurezza da parte dei cittadini e c’è una risposta altrettanto importante attraverso il rafforzamento delle forze di Polizia, la difesa dei presidi di sicurezza, attraverso la videosorveglianza. Il ministero dell’Interno sta mettendo in campo tutti gli strumenti necessari per garantire sicurezza ai territori e alle comunità. Il decreto sicurezza, tanto osteggiato da alcuni, è un tassello fondamentale in questo percorso di costruzione della sicurezza che il governo sta mettendo in campo. C’è soprattutto il problema della criminalità giovanile che diventa minorile e, in alcuni casi baby gang. Servono tre tipi di risposte: sanzionatoria e punitiva, utilizzo di misure di prevenzione amministrativa e la prevenzione sociale”, conclude.

– Foto xb1/Italpress –

(ITALPRESS).

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