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Economia

Italgas aggiorna i target, fatturato a 2,6 miliardi nel 2028

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Italgas aggiorna e rifocalizza i suoi target di lungo termine. Il gruppo, leader nella distribuzione del gas, scommette sulla digitalizzazione della rete, preparandosi così a gestire anche i flussi di idrogeno utilizzando la medesima infrastruttura, dove potrà confluire anche il biogas, di cui l’Italia è uno dei primi produttori. Una rivoluzione, dove Italgas, che dopo vari passaggi societari è un soggetto indipendente quotato a Piazza Affari, vanta un asset fenomenale: una rete di 74.473 chilometri presente in 1.899 comuni, 7,7 milioni punti di distribuzione e una quota del 35%. Il piano al 2028 prevede investimenti per 8,6 miliardi, di cui 2,9 miliardi andranno proprio sull’aggiornamento e l’estensione della rete, a partire dalla Sardegna. A fine piano inoltre saranno installati 4,5 milioni di nuovi contatori digitalizzati, su un totale di 8,3 milioni, in grado di gestire anche i flussi di idrogeno. Un investimento, quello sulle nuove tecnologie che genererà 300 milioni annui di benefici potenziali a fine piano, 240 milioni in Ebitda e 60 milioni di spese in conto capitale. Gli effetti però andranno anche oltre il piano, specialmente tenendo conto delle operazioni straordinarie che il gruppo ha messo in agenda. Innanzitutto, in Grecia dove deve essere solo più finalizzata l’acquisizione di Depa, il principale operatore ellenico del gas per 1,8 miliardi, che nei piani genererà un miliardo di euro di ricavi nel 2028. Ci sono poi 160 milioni disponibili per acquisire dei gestori di servizi idrici, Italgas ne gestisce già cinque in provincia di Caserta. Altri 340 milioni sono dedicati al mercato delle cosiddette Esco (Energy service company), ovvero imprese in grado di fornire tutti i servizi tecnici, commerciali e finanziari necessari per realizzare un intervento di efficienza energetica.
Infine, 1,8 miliardi saranno destinati agli appalti, anche se la visibilità limitata sugli investimenti, in questo momento, potrebbe spingere anche oltre il 2028 una parte di queste spese. Il debito, che a fine anno dovrebbe essere di 5,9 miliardi, con un costo stabile all’1,2% fino al 2028 appare stabilizzato, anche a fronte di una liquidità di 1,2 miliardi subito disponibile. L’insieme di queste scelte strategiche dovrebbe generare un fatturato in crescita da 1,4 miliardi quest’anno a 2,6 miliardi nel 2028, grazie soprattutto all’acquisizione in Grecia che impatta per un miliardo e che si prevede sarà conclusa entro l’estate. Italgas prevede perciò una crescita costante del 4% dei dividendi nei prossimi anni, con payout del 65%. Sul futuro è difficile fare previsioni, il settore è sotto la lente d’ingrandimento, specie in vista dell’inverno, avendo l’Italia un mix energetico che vede il gas al 40%, contro il 24% della media continentale, e che dipende dalle forniture russe per il 38% delle forniture, contro il 32% europeo. “Bisogna fare i conti prima di preoccuparsi. L’elemento positivo è che il livello di stoccaggio è elevato e proseguono i riempimenti”, ha spiegato l’Ad della società, Paolo Gallo, spiegando che i dati ufficiali parlano di un 52% di utilizzo degli impianti. Il manager ha confermato possibili ulteriori acquisizioni, “siamo pronti ma bisogna essere in due e in questo momento ci sono poche opportunità sul mercato, e hanno un valore di Rab basso, e in queste condizioni acquistare non è conveniente. Queste dinamiche hanno ridotto il numero di possibilità sul mercato”. Pesa, anche in quest’analisi la crisi ucraina, che ha rafforzato il valore dell’intera filiera che muove ogni anno in Europa 489 milioni di metri cubi, e in Italia è a quota 76 milioni di metri cubi. (ITALPRESS).
-foto Italpress-

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Fincantieri chiude il primo trimestre con ordini record, Folgiero “Risultato storico”

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ROMA (ITALPRESS) – “L’avvio del nuovo segmento underwater rappresenta un passo fondamentale nell’evoluzione industriale del Gruppo. Siamo entrati in un dominio strategico ad altissima complessità tecnologica, dove la capacità di integrare sistemi avanzati e sviluppare soluzioni dual-use sarà determinante per la competitività europea e la sicurezza nazionale. Questo posizionamento rafforza ulteriormente il nostro ruolo di abilitatore tecnologico nel contesto della difesa e delle infrastrutture critiche sottomarine”. Così Pierroberto Folgiero, Ad e direttore generale di Fincantieri.

“Il primo trimestre segna il miglior risultato della nostra storia, con una crescita dell’Ebitda pari al 54% e un portafoglio ordini mai registrato prima. Questi risultati sono frutto di una visione strategica di lungo termine, basata su una disciplina finanziaria rigorosa, una governance industriale solida e una forte capacità di trasformare innovazione in soluzioni cantierabili”, spiega l’Ad.

“L’aumento dei ricavi nel comparto difesa e il consolidamento delle nostre tre anime – crocieristico, militare e offshore – testimoniano l’efficacia del modello integrato che ci siamo dati. Continueremo a perseguire con determinazione i nostri obiettivi per il 2025 e oltre, contribuendo attivamente alla reindustrializzazione del Paese e al rafforzamento del sistema manifatturiero europeo. Fincantieri è oggi un laboratorio di industria pesante a prova di futuro, un campione del made in Italy dell’ingegno, impegnato a generare occupazione, competitività e innovazione sostenibile lungo tutta la catena del valore”, conclude Folgiero.

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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Banche, a marzo prestiti +0,5% su base annua

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ROMA (ITALPRESS) – A marzo i prestiti al settore privato sono aumentati dello 0,5 per cento sui dodici mesi (il tasso di variazione sui dodici mesi era nullo nel mese precedente). I prestiti alle famiglie sono aumentati dell’1,1 per cento (0,7 nel mese precedente) mentre quelli alle società non finanziarie sono diminuiti dell’1,1 per cento (-2,1 nel mese precedente). Lo rende noto la Banca d’Italia.

I depositi del settore privato sono aumentati dell’1,7 per cento (1,4 per cento a febbraio); la raccolta obbligazionaria è aumentata del 3,3 per cento (6,4 a febbraio).
A marzo i tassi di interesse sui prestiti erogati nel mese alle famiglie per l’acquisto di abitazioni comprensivi delle spese accessorie (Tasso Annuale Effettivo Globale, TAEG) si sono collocati al 3,54 per cento (3,58 a febbraio); la quota di questi prestiti con periodo di determinazione iniziale del tasso fino a 1 anno è stata del 7,4 per cento (7,6 nel mese precedente). Il TAEG sulle nuove erogazioni di credito al consumo si è collocato al 10,29 per cento (10,46 nel mese precedente).

I tassi di interesse sui nuovi prestiti alle società non finanziarie sono stati pari al 3,92 per cento (3,99 nel mese precedente), quelli per importi fino a 1 milione di euro sono stati pari al 4,48 per cento, mentre i tassi sui nuovi prestiti di importo superiore a tale soglia si sono collocati al 3,63 per cento. I tassi passivi sul complesso dei depositi in essere sono stati pari allo 0,79 per cento (0,82 nel mese precedente).

– Foto IPA Agency –

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(ITALPRESS).

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Economia

Per Unicredit ricavi e utili in rialzo, Orcel “Risultati straordinari”

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MILANO (ITALPRESS) – Il Gruppo Unicredit ha conseguito nel primo trimestre un utile netto pari a 2,8 miliardi con un aumento dell’8,3% rispetto all’anno precedente. Nel trimestre i ricavi netti hanno raggiunto 6,5 miliardi (+2,8%), sostenuti da un margine di interesse pari a 3,5 miliardi, commissioni pari a 2,3 miliardi, proventi da attività di negoziazione pari a 0,6 miliardi, e accantonamenti per perdite su crediti pari a 83 milioni.

Il margine di interesse è diminuito del 4,8% trimestre su trimestre attestandosi a 3,5 miliardi, una performance resiliente alla luce del minor numero di giorni di calendario e dell’Euribor medio inferiore nel trimestre. Il RoAC del margine di interesse, fra i migliori nel settore e pari al 20%, in crescita sia anno su anno che trimestre su trimestre nonostante i tassi in discesa, dimostra la prioritizzazione da parte del Gruppo di clienti e segmenti di business redditizi e di qualità.

Le commissioni hanno iniziato l’anno in modo sostenuto, aumentando del 8,2% anno su anno con uno slancio positivo in tutte le categorie, risultando in una considerevole base di commissioni pari al 368% dei nostri ricavi lordi totali.

I proventi da attività di negoziazione si sono attestati a 641 milioni, in rialzo di oltre il 100% rispetto al trimestre precedente e in rialzo del 19,9% rispetto allo scorso anno, spingendo ulteriormente la performance dei ricavi.

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Questo risultato è stato trainato in gran parte da una intensa attività della clientela, in particolare in Germania, e dal risultato positivo della tesoreria e del portafoglio strategico coperto. I costi operativi si sono attestati a 2,3 miliardi, in rialzo dello 0,6% anno su anno per via del perimetro più ampio, o in calo del 1,3% anno su anno a perimetro invariato.

Sulla scorta di risultati superiori alle aspettative, il gruppo aggiorna la guidance per l’anno in corso. In particolare, la guidance per l’utile netto è adesso superiore a 9,3 miliardi con un RoTE superiore al 17%, i ricavi netti sono attesi a circa 23,5 miliardi, migliori rispetto a quanto anticipato inizialmente grazie ad un primo trimestre più solido e ad un costo del rischio più contenuto.

Confermate le ambizioni per un utile netto pari a circa 10 miliardi nel 2027, per un RoTE al di sopra del 17% e per distribuzioni annue maggiori rispetto a quella del 2024 nel periodo ’25-’27, comprensive di un dividendo pari al 50% dell’utile netto e di distribuzioni aggiuntive inclusive del capitale in eccesso rispetto a un CET1 ratio del 12,5-13%.

“UniCredit ha registrato una straordinaria serie di risultati nel primo trimestre, superando le attese in tutte le metriche finanziarie e ampliando il divario positivo rispetto ai concorrenti. Abbiamo conseguito i migliori risultati della storia di UniCredit e il diciassettesimo trimestre consecutivo di crescita redditizia. Siamo posizionati per una serie di possibilità inorganiche nei nostri mercati ma perseguiremo soltanto quelle in grado di migliorare il nostro forte e resiliente caso d’investimento standalone”. Così Andrea Orcel, amministratore delegato di UniCredit, commentando i dati elativi al primo trimestre.

“Lo scenario macroeconomico è diventato più complesso e incerto. In questo contesto – aggiunge – presentiamo un caso d’investimento differenziato in positivo e resiliente, con un elevato grado di visibilità sugli utili e sulla distribuzione, a beneficio dei nostri azionisti e per la loro sicurezza”.

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“Tali premesse ci rendono sia fiduciosi nell’aumentare la nostra guidance per l’utile netto e per la distribuzione del 2025, sia convinti della nostra ambizione per il 2027. Siamo impegnati a conseguire una performance sostenibile e di elevata qualità, e concentrati nel supportare i nostri clienti e le nostre comunità in particolare in tempi sfidanti”, conclude Orcel.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS)

 

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