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Cronaca

Milano-Cortina 2026, esposta a Palazzo Marino bandiera olimpica

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MILANO (ITALPRESS) – Le bandiere delle Olimpiadi e delle Paralimpiadi sono da oggi esposte a Palazzo Marino. A svelarle, questa mattina nella Sala dell’Orologio, sono stati l’assessore allo Sport Turismo e Politiche Giovanili Martina Riva e il sottosegretario alla Presidenza con delega allo Sport, Olimpiadi 2026 e Grandi eventi di Regione Lombardia Antonio Rossi. Le bandiere sono custodite in due teche di 2 metri per 3, appese alle pareti della sala. Qui resteranno fino al trasferimento nella città che ospiterà i Giochi Olimpici Invernali 2030, al termine della Cerimonia di chiusura di Milano-Cortina 2026. “E’ emozionante vedere esposte le bandiere dei Giochi Olimpici e Paralimpici a Palazzo Marino – ha commentato l’Assessora allo Sport Turismo e Politiche Giovanili Martina Riva -. I valori universali di rispetto e inclusione che i cerchi e gli ‘agitos’ rappresentano saranno da guida e sprone nel percorso che ci porterà alle Olimpiadi Invernali 2026: Milano c’è e farà del suo meglio per onorare l’importante compito di organizzare questo straordinario evento internazionale”. “Le bandiere rappresentano l’impegno concreto di quello che significherà ospitare i Giochi Olimpici Invernali Milano-Cortina 2026. I cinque cerchi e gli ‘agitos’ simboleggiano l’Unione degli atleti di tutto il mondo attraverso lo sport che diviene strumento per creare una realtà più inclusiva e pacifica – ha aggiunto il Sottosegretario alla Presidenza con delega allo Sport, Olimpiadi 2026 e Grandi eventi di Regione Lombardia Antonio Rossi -. I Giochi Olimpici rappresentano un’opportunità importante per la valorizzazione turistica ed economica del nostro territorio e del Paese intero. Inoltre, aiuteranno a proiettare la Lombardia nel futuro, migliorando la qualità della vita dei suoi abitanti e assegnandole un ruolo di leadership in Italia e in Europa”. I cittadini di Milano e i turisti potranno ammirare le bandiere nel corso delle visite guidate a Palazzo Marino, che includono una tappa in Sala dell’Orologio. La bandiera Olimpica è stata consegnata al Sindaco di Milano Giuseppe Sala e all’allora Sindaco di Cortina d’Ampezzo Gianpietro Ghedina, in occasione della Cerimonia di Chiusura dei Giochi Olimpici Invernali di Pechino, il 20 febbraio scorso; la bandiera Paralimpica è stata ricevuta dalla vicesindaco di Milano Anna Scavuzzo nel corso della Cerimonia di Chiusura dei Giochi Paralimpici Invernali 2022, lo scorso 13 marzo. (ITALPRESS).

Photo credits: Ufficio Stampa Comune di Milano

Cronaca

MAX PEZZALI, TRA FESTA AD APPIANO E POLEMICHE PER UNA BENEMERENZA A PAVIA. ARRIVA LA RISPOSTA DI MAX E SPIAZZA TUTTI!

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eri ad Appiano Gentile ha fatto capolino Max Pezzali, grande tifoso nerazzurro. Ed è stata festa con tutti i giocatori e lo staff. Oggi invece a Pavia, la sua città, dopo il successo riscontrato dalla serie andata in onda su Sky, a far notizia sono le polemiche legate alle benemerenze di San Siro. Gli avvocati di Max Pezzali hanno inviato una lettera al sindaco di Pavia, Michele Lissia, e alla giunta chiedendo di non assegnare la benemerenza a Mauro Repetto, ex degli 883, che ha fatto tappa per la sua “prima” del nuovo tour nelle settimane passate proprio al Teatro Fraschini di Pavia. Sullo sfondo c’è una causa civile tra Max Pezzali e Claudio Cecchetto. I legali di Max Pezzali sostengono che i diritti sul nome della band spettano soltanto a chi della band ha il merito della notorietà, cioè a Pezzali. Se il Consiglio comunale, nonostante la richiesta di soprassedere all’assegnazione della benemerenza, procederà comunque in tale senso, gli avvocati si riservano di far valere le ragioni di Max Pezzali nei confronti del Comune di Pavia. Come andrà a finire la vicenda? Chiude la polemica proprio Max sul suo profilo Fb e precisa: “Fosse per me, oltre al premio San Siro di Pavia, a Mauro darei anche un Grammy per l’importanza che ha avuto nella mia vita. Quello che sta venendo fuori in queste ore c’entra con delle questioni legali abbastanza di dominio pubblico che non coinvolgono Mauro, ma sono legate all’utilizzo del nome degli 883, una storia che appartiene a Mauro quanto a me. Nonostante quello che sta cominciando a girare in rete, il legame tra me e Mauro è indistruttibile, sancito da quelle canzoni che ormai sono più vostre che nostre. A noi piacciono le birre scure e le moto da James Dean, non quelle stronzate che si dicono nei film”. Chapeaux.

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Cronaca

Netanyahu, Tajani a Salvini “Unica linea quella mia e di Giorgia Meloni”

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MILANO (ITALPRESS) – “La politica estera si deve fare in maniera costruttiva. E’ una cosa seria. Ogni parola va pesata, ponderata, calibrata. C’è di mezzo un Paese. E quindi la linea viene espressa dal presidente del Consiglio e dal ministro degli Esteri”. Lo dice il ministro degli Esteri Antonio Tajani, a Repubblica, commentando le dichiarazioni del leader della Lega e vicepremier Matteo Salvini su Netanyahu. “Poi un leader di partito parla di quello che vuole – aggiunge -, ma restano opinioni politiche di leader di partito, che però non diventano automaticamente la linea dell’esecutivo. Io tendo a evitare di rispondere a nome del governo su questioni legate alle competenze degli altri ministri”. “Vogliamo prima leggere le carte, capire le motivazioni della sentenza, ragionare su cosa sostiene la Corte. Noi riconosciamo e sosteniamo la Corte penale. Ma lo facciamo ricordando che deve avere sempre una visione giuridica e non politica. Nel pieno di una guerra di questa violenza il primo obiettivo degli Stati, e della Repubblica italiana, è quello di trovare alleanze politiche per fermare le morti a Gaza e in Libano, per ritornare a un percorso diplomatico. Noi dobbiamo portare la pace a Gaza, non dobbiamo credere che portare qualcuno in carcere aiuti la pace” dice ancora il numero uno di Forza Italia e vicepremier. “Stiamo dicendo, il presidente del Consiglio ed io, che una sentenza di questa portata ha un effetto politico profondo sulla gestione non di un confitto, ma della sua conclusione. Non è possibile equiparare e mettere sullo stesso piano il premier democraticamente eletto di Israele e un capo terrorista. Una cosa è sottolineare la sproporzione della risposta di Israele nella Striscia, su cui siamo tutti d’accordo. Altro è un mandato di cattura. Non ci sono tre posizioni. Ce n’è soltanto una: quella del presidente del Consiglio, concordata con il ministro degli Esteri” conclude Tajani.(ITALPRESS).

Foto: Agenzia Fotogramma

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Cronaca

La Russa “Non sono interessato a fare il Presidente della Repubblica”

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ROMA (ITALPRESS) – “Non farò il presidente della Repubblica”. Lo dice il presidente del Senato, Ignazio La Russa in una lettera a Repubblica, manifestando il suo “Disinteresse totale” per la corsa al Quirinale nel 2027. “La mia storia lo renderebbe problematico – ammette -. Ma soprattutto non coincide con le mie ambizioni e con il mio desiderio di potermi schierare sulle cose che reputo importanti” e conservare “la libertà di dire, sia pure ogni tanto, quello che penso senza ipocrisie”. “So e capisco che quasi sempre (o sempre?) chi diventa presidente del Senato un minuto dopo conforma il suo agire alla possibile prospettiva di futuro presidente della Repubblica – scrive La Russa -. Io ho volutamente avuto una diversa postura, proprio perchè non ci ho mai pensato e nemmeno mai l’ho desiderato. Per cui, se Repubblica vuole interrogarsi sulle ipotesi più improbabili si chieda cosa voteresti per avere Schlein al posto della Meloni? O meglio, cosa sareste disposti a votare pur di non averla”.(ITALPRESS).

Foto: Agenzia Fotogramma

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