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Cronaca

Assolombarda, Reskilling imprese contro mancanza candidati competenti

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MILANO (ITALPRESS) – Le aziende investono sempre di più in formazione per aggiornare e riqualificare le proprie risorse, anche alla luce delle difficoltà di reperimento di candidati con le competenze necessarie nel mercato del lavoro. E’ questa la fotografia scattata dall’Osservatorio “Il lavoro a Milano”, realizzato da Assolombarda insieme alle sigle sindacali territoriali di CGIL, CISL e UIL, analizzando i piani formativi di oltre 800 imprese di Milano, Monza, Lodi e Pavia.
Il focus dell’edizione di quest’anno, che contiene dati riferiti al 2021, è dedicato alla formazione interna nelle aziende ed evidenzia i fabbisogni e i trend formativi delle imprese del territorio sul tema.
“L’analisi evidenzia la crescente attenzione riservata dalle aziende alla qualificazione del capitale umano – ha dichiarato Diego Andreis, Vicepresidente di Assolombarda con delega a Politiche del lavoro, Sicurezza e Welfare -. L’obiettivo di questi investimenti è quello di rendere le imprese in grado di affrontare i cambiamenti e i nuovi equilibri generati dalla trasformazione digitalè.
‘Questa tendenza va, inoltre, nella direzione di valorizzare le risorse interne, anche per far fronte alle difficoltà di reperimento di competenze adeguate sul mercato del lavoro. Infatti, secondo le analisi più recenti, in Lombardia per il 40% delle assunzioni la reperibilità di candidati risulta difficile e tra gli operai specializzati la percentuale sale al 50%. Aumenta, del resto, la domanda di lavoro qualificato: ai lavoratori vengono richieste, in particolare, capacità di adattamento proattivo e capacità di leggere i fenomeni nella loro complessità con un approccio interdisciplinare. Le imprese che risulteranno più competitive in futuro saranno quelle che sapranno coniugare meglio innovazione digitale e investimenti strategici in formazione continua”.
“In un mercato del lavoro in rapida trasformazione come quello attuale, la formazione continua è sempre più importante. Le persone, nel corso della loro carriera professionale, a differenza di quanto avveniva un tempo, si troveranno a cambiare spesso sia azienda che mansioni e posizioni – hanno commentato i Segretari Generali di CGIL, CISL e UIL di Milano, Massimo Bonini, Carlo Gerla, Enrico Vizza -. Le competenze, anche per i continui progressi tecnologici, diventano in fretta obsolete e per questo è fondamentale mantenerle aggiornate. Chi non si riqualifica rischia di perdere di ruolo all’interno dell’organizzazione aziendale, se non addirittura il posto di lavoro, e incontrerà maggiori difficoltà nella ricerca di nuove opportunità di impiego, soprattutto di qualità. L’indagine dice che le imprese chiedono capacità di adattamento e la formazione è fondamentale da questo punto di vista: un lavoratore ben preparato si abituerà più facilmente ad ogni contesto in cui si troverà ad operare. Dobbiamo agire insieme, sindacati e imprese, anche nei confronti delle istituzioni, per valorizzare la formazione-lavoro e superare qualche resistenza culturale che permane ancora oggi e ostacola una più capillare diffusione delle attività formative”.
Nel dettaglio, sono state 822 le aziende che hanno presentato piani di formazione (per un totale di 998 piani formativi) per accedere ai finanziamenti previsti. La gran parte (62%) appartiene alla classe dimensionale intermedia (26-249 dipendenti), mentre si conferma marginale la quota di imprese di grandi dimensioni (250 dipendenti e oltre) che utilizza questo canale.
Degli oltre 200mila dipendenti, quelli coinvolti in piani di formazione finanziata nel corso del 2021 risultano essere quasi 21mila, ovvero il 10,3% della forza in organico. Ai corsi pianificati hanno partecipato più di 23mila persone, per un numero di ore di formazione complessivamente pari a 1.185.878 (51,3 ore per partecipante).
Focalizzando l’attenzione sulla formazione relativa alle competenze professionali, nel 2021 le imprese hanno previsto interventi sul 19,3% dei propri organici. Nel periodo osservato la formazione è stata più intensa sul personale femminile (22,2%) rispetto a quello maschile (18,9%).
La formazione ha interessato principalmente figure impiegatizie (personale di front office, contabili, impiegati generici) e tecniche (tecnici specializzati in ingegneria e nel life science, tecnici informatici e amministrativi), ma anche operai specializzati, in particolare metalmeccanici. Non a caso si tratta di quelle figure, come tecnici informatici e operai specializzati metalmeccanici, per le quali le imprese manifestano difficoltà di reperimento a causa della mancanza di candidati con le competenze necessarie. Motivo per cui, le aziende puntano sull’aggiornamento professionale di tecnici e operai specializzati già in organico.
Per quanto riguarda le finalità della formazione, le ore dedicate al rafforzamento delle conoscenze si concentrano sulle materie amministrative (quasi 350mila, 38% delle circa 880 mila ore totali) e tecnologiche (210mila, 24%); seguono per importanza marketing ed economia (rispettivamente 200mila e 160mila ore). Le ore di formazione si concentrano anche su: team building (330mila, il 38% delle circa 880mila ore complessive), comunicazione e pubbliche relazioni (230mila, 26%), problem solving e controllo qualità (entrambe con circa 200mila ore).
Quanto alla riqualificazione digitale del personale, nel corso del 2021, sono state dedicate circa 90mila ore, quelle che rientrano nella categoria “competenze informatiche di base”.
Nel 2021 la capacità di adattamento è l’attitudine personale che più la formazione pianificata si propone di rafforzare: sono ben 350mila ore, quasi la metà delle 880mila complessivamente dedicate al consolidamento delle competenze. Segue per importanza l’indipendenza (240mila ore) e poi un gruppo di caratteristiche – tolleranza allo stress, responsabilità, affidabilità – per le quali sono stati previsti interventi formativi che generano tra le 150mila e le 175mila ore.
Lo studio delle attività di formazione effettuate ci fornisce informazioni anche sulle competenze che le imprese ritengono opportuno sviluppare o rafforzare attraverso investimenti in formazione continua e quelle che ricercano sul mercato esterno attraverso gli annunci di lavoro.
Le conoscenze economiche, oltre a essere oggetto di cospicui investimenti in formazione del personale in forza, sono anche molto ricercate dalle imprese nei candidati esterni, così come le conoscenze in scienza della comunicazione. Tra le competenze che le imprese hanno preferito cercare all’esterno ci sono quelle della gestione dei clienti e dell’informatica. Alcune caratteristiche – team building, indipendenza e autocontrollo – sono aspetti che le imprese preferiscono, invece, sviluppare attraverso la formazione interna. Altre, ad esempio leadership e senso di responsabilità, sono invece molto più ricercate dalle imprese in candidati esterni.
La conoscenza delle lingue risulta essere sempre centrale e oggetto di significativi interventi formativi, ma anche una delle competenze più richieste ai candidati ricercati esternamente. Lavoro di squadra, competenze informatiche di base e capacità amministrative sono, inoltre, abilità che le imprese hanno preferito ricercare esternamente.
Passando alle attitudini personali, anche l’indipendenza è una caratteristica che le imprese preferiscono sviluppare attraverso corsi formativi ad hoc piuttosto che richiederla negli annunci come tratto distintivo del candidato ideale. Considerazioni analoghe valgono per l’affidabilità. Molto più importante è trovare candidati già dotati di leadership e senso di responsabilità, tanto è vero che gli interventi formativi su queste caratteristiche sono relativamente ridotti.
Ma, soprattutto negli annunci di lavoro, si cerca la capacità di adattamento e la flessibilità, caratteristiche che – in un mondo in continua evoluzione e in una realtà sempre più complessa – sono particolarmente preziose nei candidati e che sono anche oggetto di consistenti investimenti in formazione interna.

– foto: agenziafotogramma.it

(ITALPRESS).

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Milano, albero cade su marciapiede per il vento. Nessun coinvolto

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MILANO (ITALPRESS) – Nonostante il vento forte, per ora si segnala un solo intervento di rilievo dei Vigili del Fuoco a Milano. Si tratta di un albero staccatosi, a causa delle forti raffiche, dal cortile della Chiesa Sacro Cuore di Gesù in via Cittadini e andando a finire sul marciapiede pedonale. Fortunatamente in quel momento nessuno transitava. I Vigili del Fuoco hanno provveduto a rimuovere l’albero e a mettere in sicurezza l’area.(ITALPRESS).

Foto: Ufficio stampa Vigili del Fuoco Milano

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Professioni sanitarie Milano “Mototerapia è solo attività complementare”

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MILANO (ITALPRESS) – E’ stata approvata lo scorso 20 novembre in Senato la proposta di riconoscimento della mototerapia come terapia complementare. La pratica, ideata dal campione di motocross Vanni Oddera, prevede il coinvolgimento dei pazienti in attività ludiche con l’uso di moto elettriche, che allevierebbero le difficoltà legate all’ospedalizzazione per i bambini o altre categorie fragili. Dal commento del Ministro della Disabilità Alessandra Locatelli, si apprende che tale ‘terapià contribuirebbe a “garantire quella dimensione umanizzata e più dignitosa della cura e […] l’unicità della persona a partire dalle sue emozioni e dal suo diritto di essere felice, anche in contesti ospedalieri”. Replica l’Ordine dei Tecnici Sanitari di Radiologia Medica e delle Professioni Sanitarie Tecniche, della Riabilitazione e della Prevenzione (TSRM e PSTRP) di Milano, Como, Lecco, Lodi, Monza Brianza e Sondrio. “La ‘mototerapià, anche rispetto ad altre ‘terapie complementarì legate ad attività ludiche, ad esempio musicoterapia, arteterapia o clownterapia, non ha solidi fondamenti scientifici a comprovarne l’efficacia, come ha giustamente rilevato la Senatrice a vita e scienziata Elena Cattaneo” afferma il Presidente dell’Ordine, Diego Catania. “In generale, tali attività possono essere, sì, affiancate alle cure ufficiali, ma non devono essere confuse con percorsi terapeutici e riabilitativi riconosciuti da linee guida e documenti di indirizzo. In caso contrario, possono crearsi false aspettative negli assistiti e nelle loro famiglie, già in una condizione di vulnerabilità e sofferenza”. L’Ordine comprende tante Professioni dell’area della riabilitazione, fra le quali si annoverano i Terapisti della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva, i Tecnici della Riabilitazione Psichiatrica, i Terapisti Occupazionali, gli Educatori Professionali e i Logopedisti, tutti operanti a supporto di individui fragili sotto vari punti di vista, come l’età, la disabilità fisica o psichica o la ridotta autonomia e vulnerabilità psicologica conseguente a gravi patologie. Gli ambiti in cui tali Professionisti svolgono la loro attività, come reparti di oncologia, centri diurni o residenze per persone con disabilità, sono proprio i contesti a cui potrebbe essere applicato l’uso della ‘mototerapià o di altre attività complementari. Dichiarano i Presidenti delle Commissioni d’Albo interessate: “Il rischio è che possano essere approvate dal Parlamento proposte di terapia che dovrebbero, invece, essere validate dalla comunità scientifica. Occorre seguire l’iter della medicina basata sull’evidenza, che prevede confronti e processi a garanzia dell’efficacia dell’intervento, nonchè il coinvolgimento di tutti i Professionisti della cura”. “Le Professioni Sanitarie basano la loro attività su solidi fondamenti deontologici e precise competenze, grazie a percorsi universitari specifici che includono gli aspetti psicologici e relazionali necessari a garantire il pieno rispetto della dignità e unicità dell’individuo” aggiunge il Presidente Catania. “Mi lascia perplesso, dunque, che la ‘mototerapià e altre pratiche similari siano elette a baluardo della ‘dimensione umanizzata […] della curà, come se l’operato di Professionisti qualificati non fosse sufficiente a garantirla. Sarebbe prioritario, invece, dare più riconoscimento e margine d’intervento alle risorse umane già presenti nel nostro Servizio Sanitario Nazionale, così da mettere i Professionisti nelle condizioni di attuare al meglio le terapie riconosciute e scientificamente provate, a maggior tutela dei soggetti fragili e delle loro famiglie”. (ITALPRESS).

Foto: Ufficio Stampa e Comunicazione Ordine TSRM e PSTRP di Milano, Como, Lecco, Lodi, Monza Brianza e Sondrio

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Colpita base Unifil in Libano, 4 militari italiani feriti

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ROMA (ITALPRESS) – Quattro militari italiani sono rimasti leggermente feriti a seguito dell’esplosione di due razzi da 122 millimetri che hanno colpito la base UNP 2-3 di Shama, nel sud del Libano, che ospita il contingente italiano e il Comando del settore ovest di Unifil. “Ho immediatamente contattato il comandante del contingente, generale di Brigata Stefano Messina, per sincerarmi delle condizioni dei quattro militari, che non destano preoccupazioni. Ho anche contattato la mia controparte libanese ribadendo che il contingente italiano di Unifl permane nel sud del Libano per offrire una finestra di opportunità alla pace e non può diventare ostaggio degli attacchi delle milizie. E’ intollerabile che ancora una volta una base di Unifil sia stata colpita”. Così il ministro della Difesa, Guido Crosetto.
“Cercherò di parlare con il nuovo ministro della Difesa israeliano, cosa che è stata impossibile dal suo insediamento ad oggi, per chiedergli di evitare l’utilizzo delle basi Unifil come scudo. Ancor più intollerabile è la presenza di terroristi nel Sud del Libano che mettono a repentaglio la sicurezza dei caschi blu e della popolazione civile”, ha aggiunto il ministro.
Da una prima ricostruzione, due razzi, hanno colpito un bunker della base e un locale nei pressi della polizia militare internazionale, provocando danni alle infrastrutture circostanti. Alcuni vetri, a causa dell’esplosione si sono frantumati colpendo i quattro militari.
“Apprendo con profonda indignazione e preoccupazione la notizia dei nuovi attacchi subiti dal quartier generale italiano di Unifil nel sud del Libano, che hanno causato anche il ferimento di alcuni nostri militari impegnati in missione di pace. Desidero esprimere la solidarietà e la vicinanza mia e del Governo ai feriti, alle loro famiglie e sincera gratitudine per l’attività svolta quotidianamente da tutto il contingente italiano in Libano”, afferma in una nota il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. “Ribadisco ancora una volta che tali attacchi sono inaccettabili e rinnovo il mio appello affinchè le parti sul terreno garantiscano, in ogni momento, la sicurezza dei soldati di Unifil e collaborino per individuare in tempi brevi i responsabili”, aggiunge.

– Foto di repertorio IPA Agency –

(ITALPRESS).

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