Cronaca
Politecnico di Torino, Saracco “Serve una rivoluzione etico-politica”
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4 anni fa-
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Redazione
TORINO (ITALPRESS) – “Stiamo uscendo dalla crisi pandemica, ma siamo profondamente cambiati e non possiamo pensare di continuare a vivere, lavorare e formare i nostri studenti come prima del Covid. La pandemia ci ha messo di fronte a innovazioni ormai non più rimandabili e ci ha dimostrato che solo accogliendole, con creatività e coraggio, possiamo uscirne. E uscirne più competitivi di prima, se sapremo capitalizzare quella rivoluzione della didattica nel senso del superamento della settorialità delle discipline, della contaminazione tra scienze tecniche e sociali, dell’orientamento al problem solving e al lavoro in team che al Politecnico abbiamo già messo in campo”. A dirlo il rettore Guido Saracco in occasione dell’inaugurazione dell’Anno accademico 2021/2022 del Politecnico di Torino. “Ritengo – ha aggiunto nella relazione che ha tenuto di fronte a un’ampia platea, finalmente di nuovo in presenza – che per fare la nostra parte in questo periodo di mutamento, oltre a incentivare una formazione che garantisca a laureati e laureate di affrontare sistemi complessi, dovremo essere in prima linea nel promuovere una quanto mai necessaria rivoluzione etico-politica. La rivoluzione digitale in corso è in realtà una vera e propria rivoluzione culturale che ci conferirà la possibilità di controllare fenomeni complessi. Auspicabilmente ne faremo un buon uso per guidare il cambiamento necessario nella nostra società dove è imprescindibile un cambio di paradigma economico verso un modello più inclusivo”.
“A queste transizioni – ha sottolineato Saracco – si somma quella ecologica verso una piena sostenibilità energetica e ambientale. Tutte queste transizioni sono in realtà facce di una unica, cruciale evoluzione etica e valoriale dell’umanità. Abbiamo per anni accettato un modello che prevedeva la morte di milioni di persone all’anno per denutrizione, per l’immigrazione, per gli effetti del cambiamento climatico. Oggi abbiamo capito che questo modello non è più sostenibile, ma per crearne uno nuovo abbiamo bisogno per prima cosa di bilanciare le disuguaglianze sociali. E potremo farlo solo proponendo tecnologie sostenibili, di cui siano previsti gli effetti sulla società, con il contributo degli umanisti. In due parole: unire Creatività e Razionalità sarà la chiave per il futuro”.
Il Rettore ha quindi sottolineato che oggi è richiesto alla società, all’economia e all’università un approccio del tutto nuovo, anche sul nostro territorio: “La Torino dell’ultimo decennio è stata in prevalenza fragile, con esempi di resilienza tra le aziende e nei settori della cultura e del turismo, ma oggi ci viene richiesto di fare un passo ulteriore, di diventare antifragili, cioè di riuscire non solo a non spezzarci dopo una crisi, ma a uscirne modificati, facendo tesoro del cambiamento. La strada per l’antifragilità – ha detto ancora – è difficile ma la abbiamo già intrapresa. Il riconoscimento di Torino quale area di crisi industriale complessa ha portato due anni fa i principali attori sociali (associazioni imprenditoriali, sindacati, università, fondazioni ed enti governativi) a unirsi in un progetto di sviluppo condiviso. Eravamo consapevoli di dover cambiare come singole istituzioni e dover promuovere gioco di squadra e comunione di intenti. E’ la cosiddetta coopetizione: una alleanza di ecosistema per essere più efficaci, sostenibili e competitivi”.
“Ne sono nati progetti da realizzarsi nel più breve tempo possibile, finanziati da diversi enti pubblici (il Governo, la Regione, la Camera di Commercio, le stesse Università): la Città della Manifattura e della Mobilità Sostenibile a Mirafiori, la Città dell’Aerospazio in Corso Marche, il Parco della Salute e dell’Innovazione al Lingotto, la Città della Scienza di Grugliasco, il Parco della Transizione Ecologica alla sommità della Spina 3, e altri. Le definisco – ha spiegato il Rettore – Comunità di Conoscenza e Innovazione che erogano servizi di formazione (professionalizzante, accademica e continua), ricerca (interdisciplinare e funzionale alle filiere produttive), trasferimento tecnologico e altri servizi (ad esempio, per la nascita di start-up). Il loro scopo è il supporto e l’attrazione di PMI per le filiere di grandi imprese (automobile, aerospazio, informatica, alimentare, ecc.) e in ultima analisi la creazione di posti di lavoro, dalle maestranze ai quadri. Questo può farci invertire la rotta e renderci più forti di prima”. Per Saracco “dobbiamo sfruttarle al meglio per supportare i processi di digitalizzazione, transizione ecologica, mobilità sostenibile, inclusione sociale, tutela della salute e tutte le altre sfide che ci attendono nei prossimi anni. Per questo i principali attori sociali dovranno coordinarsi in modo permanente per condividerne in modo armonico la progettualità, perchè nessuna opportunità venga persa e la politica possa prendere decisioni consapevoli e informate, per le quali sono imprescindibili analisi socio-tecniche e una strategia complessiva coerente”.
Dopo gli interventi del direttore generale del Politecnico Vincenzo Tedesco e della rappresentante degli studenti Laura Armando, proprio questo processo di previsione basata sui dati, anche nell’ottica di fornire indicazioni ai decisori politici, è stato al centro dei due interventi degli ospiti della cerimonia: il professor Alessandro Vespignani della Northeastern Universty di Boston e il Capo di Gabinetto del Ministro per l’Innovazione tecnologica e la Transizione digitale Stefano Firpo.
Vespignani, la cui attività di ricerca si è concentrata sulla modellizzazione computazionale basata sui dati di fenomeni epidemici e di diffusione e sullo studio dei fattori biologici, reti sociali e tecnologiche, ha tenuto una Lectio magistralis dal titolo: “La sottile linea rossa: scienza e ricerca ai tempi del Covid-19”. Vespignani è partito nella sua analisi proprio dal momento attuale, nel quale “l’errore più tragico che possiamo commettere è quello di affrettarci a tornare alla ‘normalità’ cancellando questi due anni, nel corso dei quali la scienza e il mondo della ricerca sono diventati oggetto di dubbio, di incredulità, e in molte occasioni identificati con il male”. Invece, “la ricerca in qualunque forma e declinazione deve essere in primo piano tutti i giorni. Non possiamo ricordarci del bisogno di scienza solo quando abbiamo una emergenza”.
“Un’altra cosa che abbiamo imparato è il valore sociale dei dati, elemento dinamico dal potere predittivo. Durante la pandemia, i modelli e l’assimilazione dei dati sono migliorati lungo il percorso attraverso un processo di apprendimento che è avvenuto in tempo reale. Il mondo della ricerca deve diventare assolutamente centrale e propositivo nella creazione di grandi iniziative che partendo dalla ricerca di base costruiscano le fondamenta di centri di intelligence e analisi in risposta alle emergenze globali in grado di coordinare scienziati e decisori con punti di vista e competenze diverse”, continua Vespignani, che conclude: “Purtroppo, durante la pandemia abbiamo visto che la prima vittima del dibattito sociale e politico è stata la verità scientifica. Gli scienziati troppo spesso sono caduti nella trappola della polarizzazione, dello scontro mediatico, del protagonismo. Non siamo riusciti a comunicare che la scienza non è il singolo scienziato ma un processo costruito da una comunità attraverso una dinamica collettiva. Torniamo quindi al lavoro con la consapevolezza delle enormi responsabilità che sono sulle nostre spalle, ma soprattutto la voglia di reinventare noi stessi”.
Se alla scienza spetta il compito di supportare le decisioni, le scelte spettano invece in larga misura alla politica, che deve assumersi le sue responsabilità di fronte al cambiamento, come ha sottolineato il Capo di Gabinetto del Ministro per l’Innovazione tecnologica e la Transizione digitale Stefano Firpo in chiusura della cerimonia.
(ITALPRESS).
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Cronaca
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Pubblicato
6 minuti fa-
21 Novembre 2025di
Redazione
NANCHINO (CINA) (ITALPRESS/XINHUA) – La foto mostra copie del rapporto del think tank intitolato “Sfruttare i fiumi per la prosperità nazionale e il benessere pubblico – Uno studio sulla strategia fluviale della nuova era”. Il rapporto è stato pubblicato venerdì dal National High-Level Think Tank dell’Agenzia di Stampa Xinhua e dal China Institute of Water Resources and Hydropower Research del Ministero delle Risorse Idriche, a Nanchino, nella provincia cinese orientale di Jiangsu.
(ITALPRESS).
-Foto Xinhua-
Cronaca
Cina, think tank evidenzia rilevanza globale Pensiero di Xi su Civiltà Ecologica
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6 minuti fa-
21 Novembre 2025di
Redazione
CHENGDU (CINA) (ITALPRESS/XINHUA) – Un rapporto incentrato sulla rilevanza globale del Pensiero di Xi Jinping sulla Civiltà Ecologica è stato pubblicato venerdì durante la conferenza Global Panda Partners 2025 a Chengdu, capoluogo della provincia cinese sud-occidentale del Sichuan.
Il rapporto, intitolato “Unire le forze per avanzare verso una modernizzazione Eco-Friendly – I contributi teorici e la guida pratica del Pensiero di Xi Jinping sulla Civiltà Ecologica per lo sviluppo sostenibile globale”, è stato co-redatto dal National High-Level Think Tank dell’Agenzia di Stampa Xinhua e dal Research Center for Xi Jinping Thought on Ecological Civilization.
(ITALPRESS).
-Foto Xinhua-
Cronaca
Premio Innovazione Sicilia 2025, Archimede.world è il vincitore
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6 minuti fa-
21 Novembre 2025di
Redazione
PALERMO (ITALPRESS) – All’Ecomuseo Urbano Mare Memoria Viva grande festa per la terza edizione del Premio Innovazione Sicilia, che ha riunito istituzioni, imprese, startup e community dell’innovazione in una giornata dedicata alla ‘sfida del fare sistemà.
Archimede.world è il vincitore del Premio Innovazione 2025. Per la categoria Early, il podio ha premiato tre progetti capaci di distinguersi per visione e solidità: Longeviva al primo posto, HydroAiMesh al secondo e Apeforest al terzo.
La Sicilia dell’innovazione si è ritrovata a Palermo per la terza edizione del Premio Innovazione Sicilia, un appuntamento che quest’anno ha messo al centro un messaggio chiaro: fare sistema. Le 185 candidature arrivate tra Early e Advanced Stage confermano la vitalità di un territorio che possiede idee e talenti e che. punta a costruire connessioni solide per trasformare le potenzialità in risultati concreti.
Il tema scelto, “Challenge S3: la sfida di fare sistema”, invita imprese, PA, università, ricerca, finanza e comunità a immaginare un nuovo spazio condiviso.
All’Ecomuseo Urbano Mare Memoria Viva di Palermo la scaletta ha seguito un ritmo rapido e partecipato. L’evento ha alternato panel brevi, interventi mirati e numerosi Spotlight, pensati per restituire un’immagine diretta della Sicilia che innova e rischia.
La giornata si è aperta con “Voci che costruiscono” che ha offerto uno sguardo diretto su ciò che serve perchè un ecosistema cresca davvero. Elita Schillaci (Università degli Studi di Catania), Emanuele Spampinato (Harmonic Innovation Group) e Vincenzo Tanania (PwC Italia) hanno sottolineato che talento e conoscenza restano elementi incompleti se non trovano un terreno comune. L’innovazione prende forma quando nasce fiducia, quando le competenze si incontrano e quando la collaborazione smette di essere un principio astratto per diventare pratica quotidiana. Solo così la conoscenza individuale diventa intelligenza collettiva.
A seguire il panel “Energie Connesse – La sfida S3 per una Sicilia dell’innovazione che fa sistema”, moderato da Gianni Dominici, che ha tracciato il quadro entro cui leggere l’edizione 2025. Il confronto tra Enzo Bivona (Università degli Studi di Palermo), Fabrizio Bignardelli (Sicindustria), Vincenzo Evola (Unicredit), Amedeo Giurazza (Vertis), Giulio Guagliano (Irfis FinSicilia) e Patrizia Di Dio (Confcommercio Palermo) ha messo in evidenza il bisogno di un ecosistema più connesso, capace di integrare imprese, istituzioni, università e ricerca dentro la strategia regionale S3 Sicilia.
Il panel si è chiuso con l’intervento dell’Assessore alle Attività Produttive della Regione Siciliana Edy Tamajo che ha evidenziato la necessità di superare le storiche frammentazioni tra istituzioni, imprese, università e amministrazioni locali: “Quando ognuno lavora in un compartimento stagno – ha detto – la Sicilia perde opportunità. Dobbiamo costruire connessioni reali, continue e produttive”.
L’Assessore ha richiamato il ruolo della Strategia di Specializzazione Intelligente (S3 Sicilia) come strumento operativo: “Non è un dogma, ma un metodo. Serve a indirizzare gli investimenti verso i settori in cui la Sicilia può competere davvero: energia, mare, agritech, aerospazio, salute e smart cities”.
E’ stata, poi, la volta del panel “L’informazione come infrastruttura dell’innovazione”, con l’intervento di Gianni Messina (Digitrend), Roberto Gueli (TGR RAI) e dell’Assessore all’Economia Alessandro Dagnino, che ha richiamato il ruolo decisivo della conoscenza nella crescita del sistema: senza un flusso informativo solido, nessuna rete dell’innovazione può reggere.
Questa edizione ha introdotto l’Osservatorio sui Dati della Community di Innovation Island, presentato da Sebastiano Bavetta e dal Prof. Carlo Amenta dell’Università di Palermo. Un contributo importante per comprendere chi anima l’ecosistema, come interagisce, quali bisogni esprime e quali progetti costruisce.
La parte più vivace dell’evento è arrivata con gli Spotlight, interventi brevi e diretti che hanno dato voce ai protagonisti dell’innovazione siciliana e non solo.
Sul palco si sono alternati Bogdan Skutkiewicz (Magicmotorsport), imprenditore polacco che ha scelto Partinico come base per un’impresa globale; Roberto Galoppini (FileZilla), figura autorevole dell’open source europeo; Giovanni Gibiino (Mecanica della Mente), medico che unisce scienza e umanità; Simona Ferrari (Cremit), esperta di innovazione ed educazione mediale; Ugo Parodi Giusino (Magnisi), imprenditore e investitore dell’ecosistema siciliano; Flavio Fazio (Flazio), fondatore di una piattaforma innovativa per la creazione di siti web. Salvatore Sanfilippo (Redis), dopo aver fatto il suo spotlight, è stato proclamato “Innovatore dell’anno” e premiato da Roberto Galoppini con una statua dell’artista Domenico Pellegrino. Un riconoscimento che conferma il ruolo internazionale della sua intuizione e il contributo offerto alla crescita dell’ecosistema digitale.
Ognuno ha portato un tassello diverso: storie di tecnologia, impresa, ricerca, educazione digitale e nuove visioni per la Sicilia. Gli Spotlight hanno restituito un quadro rapido e concreto di un territorio che innova, sperimenta e costruisce nuove rotte.
La giornata si è conclusa con i pitch finali e la proclamazione dei progetti che hanno raggiunto la fase finale. Per la categoria Advanced sono stati selezionati: Self Motion, Simon Solar, Archimede.world, Personal Fisco, Foil Bike Modulare, RFTM, Alphafood, Lualtek e LIA. Una rosa eterogenea che riflette la varietà delle soluzioni emerse nell’edizione di quest’anno.
Le Menzioni Speciali hanno valorizzato progetti capaci di incidere sul territorio con visione, impatto sociale e sostenibilità.
Borgo Officina è stata premiata per la forza di un progetto che rigenera luoghi e immaginari. Partendo da Chiusa Sclafani, intreccia arte, memoria e formazione, restituendo futuro a un borgo dell’entroterra.
Agorà-Hub si è distinta per un modello innovativo di partecipazione civica che trasforma una norma in disuso in uno strumento replicabile, in grado di ridare efficacia ai Comuni e protagonismo alle comunità.
La menzione a Case in rete ha riconosciuto il valore di una soluzione tecnologica che contrasta isolamento e fragilità, restituendo autonomia e dignità agli anziani con un approccio semplice e altamente usabile.
La categoria Economia del mare ha premiato Foil Bike Modulare per l’introduzione di un veicolo elettrico modulare che rende il foil più sicuro e accessibile, aprendo nuove traiettorie nella mobilità marittima.
Exotic Dry Sicily ha ottenuto la menzione Agroalimentare per aver trasformato gli sprechi di frutta siciliana in una filiera circolare di snack e bevande funzionali, unendo ricerca scientifica e valorizzazione del territorio.
Nell’ambito Ambiente, TP Circular Industry è stata riconosciuta per la produzione di compound gomma plastica riciclati ad alte prestazioni, capaci di trasformare rifiuti in soluzioni circolari per industria e territorio.
La categoria Turismo ha premiato Travelino, che porta innovazione digitale nella filiera turistica con soluzioni basate su AI per migliorare competitività e processi di tour operator, agenzie e hotel.
In ambito Energia, la menzione a APEx Corse ha valorizzato il lavoro nato dentro Unipa, dove una filiera di studenti, imprese e tecnologie ha dato vita a un progetto concreto di mobilità elettrica.
Per le Smart Cities & Communities, MediMapp è stata premiata per la capacità di rendere gli ospedali più accessibili con un orientamento chiaro e immediato, trasformando complessità in percorsi intuitivi.
Sempre nella stessa categoria, la menzione a Smartwage Srl ha riconosciuto l’uso dell’AI per semplificare e rendere più accessibili i piani di welfare aziendale, facilitando il lavoro delle imprese e ampliando i diritti dei lavoratori.
“Il bilancio – afferma Biagio Semilia, founder di Innovation Island – è di una partecipazione straordinaria, perchè oggi sono passate oltre 2.000 persone. E’ una partecipazione molto giovane, con una collaborazione con tanti soggetti, 75 partner, 186 progetti, difficoltà a scegliere chi vince, però è una Sicilia viva di imprenditorialità, con risorse sia pubbliche che private, fondi di investimento sono venuti qua in Sicilia in questi giorni al Premio Innovazione per vedere cosa c’è, come spendere i soldi, quindi il mio personale bilancio è molto positivo”. ‘Abbiamo rappresentato una modalità di fare sistema – aggiunge – questa modalità va consegnata ai vari attori, alla pubblica amministrazione, alla ricerca, all’università, al mondo delle imprese, noi proviamo a metterli insieme”. Oltre 180 progetti presentati. ‘Ci sono idee molto interessanti dal punto di vista innovativo”, ha concluso Semilia.
-foto xd6/Italpress –
(ITALPRESS).

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