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Economia

Confcommercio, consumi in calo e inflazione verso il 10%

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A settembre l’indicatore dei consumi Confcommercio (Icc) conferma la tendenza al rallentamento, con una riduzione su base annua del 2%. Il calo registrato dall’indicatore nel confronto con lo stesso mese del 2021 è sintesi di un incremento della domanda per i servizi (+2,7%) e di una riduzione di quella relativa ai beni (-4%). La tendenza al ridimensionamento della domanda è sostanzialmente diffusa tra i beni e comincia ad interessare anche alcuni segmenti dei servizi. La minor dinamicità della domanda, calcolata nella metrica dell’Icc, ha portato nel complesso del terzo trimestre a una variazione nulla rispetto allo stesso periodo del 2021, dato che allontana il ritorno sui valori pre-pandemici. Nel confronto con i primi nove mesi del 2019 l’Icc risulta ancora inferiore del 5%. Per i servizi il calo si attesta all’11,7%. La tendenza all’incremento dell’inflazione non sembra destinata ad arrestarsi nel breve periodo. Confcommercio stima una crescita dei prezzi al consumo a ottobre dell’1,5% su base mensile e del 9,8% su base annua. La variazione, pur attribuibile in larga misura all’energia, è alimentata anche dalla dinamica dei prezzi dell’alimentare e di quei servizi in cui la componente energetica rappresenta una parte significativa dei costi di produzione. La crescita dei prezzi potrebbe non arrestarsi fino alla tarda primavera del prossimo anno. In linea con quanto registrato negli ultimi mesi, a settembre la domanda delle famiglie ha mostrato un’intonazione positiva solo per la componente relativa ai servizi. Per questi ultimi, dopo un periodo di intenso recupero, che non ha peraltro ancora permesso il ritorno sui livelli del 2019, la domanda comincia a mostrare un’evoluzione più contenuta. In particolare sono emersi segnali di criticità in alcuni settori, quali la ristorazione (-4,2% su base annua), in cui la componente interna della domanda ha un ruolo prominente. Il rallentamento congiunturale della domanda si inserisce in un contesto in cui il gap con i livelli registrati nel 2019 è ancora significativo. Nel complesso del periodo gennaio-settembre 2022, l’Icc manifesta una riduzione di cinque punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2019. Divari più rilevanti si registrano per i servizi (-11,7%). Queste distanze non verranno colmate nel corso del prossimo anno. (ITALPRESS).
-foto agenziafotogramma.it-

Economia

Unicredit, via libera con prescrizioni dal Cdm a OPS su Banco BPM

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ROMA (ITALPRESS) – Il Consiglio dei ministri ha deliberato di esercitare, a tutela di interessi strategici per la sicurezza nazionale, i poteri speciali nella forma dell’imposizione di specifiche prescrizioni, in relazione all’offerta pubblica di scambio volontaria su tutte le azioni ordinarie di Banco BPM da parte di UniCredit. Lo rende noto Palazzo Chigi.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Economia

Aspi, Cda nomina Arrigo Giana nuovo amministratore delegato

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ROMA (ITALPRESS) – Il consiglio di amministrazione di Autostrade per l’Italia, riunitosi sotto la presidenza di Antonino Turicchi, ha nominato Arrigo Giana quale amministratore delegato e Andrea Valeri vicepresidente.

Il consiglio, inoltre, con il parere favorevole del Collegio Sindacale, ha confermato Piergiorgio Peluso come dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari sino all’approvazione del bilancio della Società al 31 dicembre 2027.

-Foto Aspi-
(ITALPRESS).

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Economia

Confindustria “Incertezza e dazi deteriorano il quadro economico”

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ROMA (ITALPRESS) – “Il Pil italiano è atteso in crescita modesta nel 1° trimestre 2025: i servizi frenano e l’industria rallenta il calo. Prosegue il taglio dei tassi ma l’ondata di incertezza generata dai continui annunci sui dazi e i dazi stessi frenano scambi e, con l’instabilità dei mercati finanziari, decisioni di spesa e investimento. Unico effetto collaterale positivo: scende il costo dell’energia”. E’ l’analisi dell’ultima congiuntura flash del Centro studi di Confindustria.A marzo si è deteriorato per il secondo mese il clima di fiducia, scendendo sotto la media del 2024. È aumentata l’incertezza di politica economica, che frena le scelte di investimento delle imprese. I giudizi sulle condizioni per investire nel 1° trimestre 2025 peggiorano rispetto a fine 2024, sia nei servizi che nelle costruzioni, mentre restano quasi invariati nell’industria”, prosegue l’analisi.

Inoltre “nel 4° trimestre 2024 si è avuta una correzione al ribasso del reddito reale delle famiglie (-0,6%), limitando l’espansione annua a +1,2%; è scesa verso valori pre-pandemia la quota di risparmio (8,5% da 9,1%), favorendo i consumi. Indicatori negativi a inizio 2025: a febbraio le vendite al dettaglio sono rimaste ferme (+0,1% gli alimentari); a marzo è caduta la fiducia delle famiglie”. Secondo il Csc “a febbraio la produzione è calata (-0,9%), dopo il rimbalzo a gennaio (+2,5%). La variazione acquisita nel 1° trimestre è positiva (+0,4%) dopo 5 trimestri in calo. RTT indica un calo profondo del fatturato a febbraio, il PMI segnala ancora flessione a marzo (46,6 da 47,4), la fiducia peggiora. I dazi agiranno negativamente principalmente sul manifatturiero”.

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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