Cronaca
Covid, 10.047 nuovi casi e 83 decessi in 24 ore
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4 anni fa-
di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Secondo il bollettino del ministero della Salute, i nuovi positivi sono 10.047 (rispetto ai 6.404 di ieri). I tamponi processati sono 689.280 che portano il tasso di positività a 1,45%. Il 23 novembre si registrano 83 decessi (erano 70 il 22 novembre). I guariti sono 6.965 mentre per gli attualmente positivi si registra un incremento di 2.996 unità per un totale di 154.510.
Per quanto riguarda i ricoveri nei reparti ordinari, sono 4.597 i degenti mentre in terapia intensiva i pazienti sono 560 con 61 nuovi ingressi. In isolamento domiciliare vi sono 149.353 persone. La Lombardia è la prima regione per numero di contagi (1.668), seguita Veneto (1.632) e Lazio (1.456). La Regione Campania riporta che n. 5 decessi registrati oggi 23/11/2021, risalgono ad un periodo compreso tra il 15 e il 20/11/2021. La Regione Emilia Romagna dichiara che è stato eliminato 1 caso, positivo a test antigenico ma non confermato da tampone molecolare. La Regione Friuli Venezia Giulia riporta che il totale dei casi positivi è stato ridotto di 2 a seguito di 1 test antigenico non confermato dal successivo tampone molecolare e a seguito di 1 test positivo rimosso dopo revisione del caso. La Regione Lazio specifica che dei 1456 casi comunicati in data odierna, 119 sono riferibili al 18/11/2021 e 140 al 22/11/2021 in conseguenza di un allineamento dei registri comunicato dalla ASL Roma 1. La Regione Sardegna comunica che l’incremento odierno dei tamponi antigenici è in parte dovuto al riallineamento dati del fine settimana. La Regione Sicilia riporta che i decessi comunicati oggi sono da attribuirsi ai giorni: 22/11/21 (2), 21/11/21 (5), 20/11/21 (4), 19/11/21 (2), 18/11/21 (1), 14/11/21 (1), e 03/09/21 (1).
(ITALPRESS).
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Cronaca
Gli studenti dell’Accademia di Brera “Ritirare emendamento su restauratori beni culturali”
Pubblicato
24 minuti fa-
27 Novembre 2025di
Redazione
MILANO (ITALPRESS) – Gli Studenti dell’Accademia di Brera-Scuola di Restauro si rivolgono al Parlamento e ai Ministeri auspicando “il ritiro dell’emendamento 14.0.7 e l’apertura di un confronto interministeriale che coinvolga: le istituzioni formative riconosciute, i restauratori qualificati, le associazioni professionali del settore”. L’emendamento, presentato dai senatori Romeo, Pirovano, Spelgatti e Tosato, già approvato dal Senato e ora previsto per la seconda lettura alla Camera il 28 novembre, introduce nel Codice dei Beni Culturali un nuovo Art. 182-bis, che prevede: il riconoscimento in via transitoria della qualifica di restauratore di beni culturali a soggetti inseriti nell’elenco dei “tecnici collaboratori” ex art. 182, comma 1-bis, sulla base di una ‘adeguata competenza professionale’; una procedura di selezione pubblica da concludere entro il 30 giugno 2028; un decreto del Ministro della cultura per definire modalità applicative, senza nuovi oneri per la finanza pubblica”.
li studenti dell’Accademia di Brera evidenziano come “L’emendamento reintroduce una transitorietà infinita, legittimando l’idea che competenze acquisite ‘sul campo’ possano essere considerate equivalenti a un percorso formativo quinquennale abilitante. Ma: Nessuna altra professione tecnica o scientifica riconosce il titolo sulla base della sola esperienza operativa: un operaio edile, per quanto competente, non diventa architetto, ingegnere o geometra per meriti di cantiere. Confondere restauro e artigianato artistico è un errore culturale grave: il restauro opera su beni culturali, non sulla produzione artistica. È attività tecnico-scientifica complessa, che richiede conoscenze integrate in ambito storico, chimico-fisico, diagnostico e conservativo”.
Qualora l’emendamento non venga ritirato per gli Studenti dell’Accademia di Brera “è necessario battersi affinché la procedura prevista fino al 2028 sia: definita da una commissione rappresentativa, appositamente istituita; riservata esclusivamente agli iscritti nell’elenco dei tecnici/collaboratori elaborato in prima applicazione dell’art. 182, escludendo nuovi ingressi ex post. Una richiesta fondata non su interessi corporativi, ma sulla tutela effettiva del Patrimonio culturale italiano e sul rispetto delle leggi dello Stato”
– Foto IPA Agency –
(ITALPRESS).
Cronaca
Alle Gallerie d’Italia di Milano la mostra “Eterno e visione”
Pubblicato
1 ora fa-
27 Novembre 2025di
Redazione
MILANO (ITALPRESS) – Intesa Sanpaolo apre al pubblico dal 28 novembre 2025 al 6 aprile 2026 nel suo museo di Milano delle Gallerie d’Italia, la mostra Eterno e visione. Roma e Milano capitali del Neoclassicismo a cura di Francesco Leone, Elena Lissoni e Fernando Mazzocca. L’esposizione, realizzata con il Patrocinio della Città di Milano e in partnership con la Bibliothèque nationale de France, propone un ampio confronto tra le due “capitali” artistiche dell’età napoleonica, Roma e Milano, entrambe proiettate verso l’Europa moderna ma al tempo stesso saldamente legate alla grandezza dell’antico.
Con oltre 100 opere tra dipinti, sculture, marmi, disegni, incisioni e straordinari esempi d’arte decorativa provenienti da importanti musei italiani e internazionali – tra cui Veneranda Biblioteca Ambrosiana, Museo Archeologico Nazionale di Napoli, Museo e Real Bosco di Capodimonte, Accademia di Belle Arti di Carrara, Fondazione Querini Stampalia di Venezia, Palazzo Reale di Milano, Castello Sforzesco, Istituto Centrale per la Grafica di Roma, oltre a numerose raccolte private e alla collezione Intesa Sanpaolo – la mostra ricostruisce una stagione straordinaria della cultura figurativa italiana ed europea.
Giovanni Bazoli, Presidente Emerito di Intesa Sanpaolo, afferma: “Con “Eterno e Visione”, le Gallerie d’Italia invitano a un viaggio nella bellezza dell’arte neoclassica di cui furono protagoniste Roma, custode della grandezza del mondo antico, e Milano che anche in età napoleonica si affermò come laboratorio della modernità. Il clima dell’epoca è rievocato da un corpus di opere di grande respiro, frutto della collaborazione di prestigiosi prestatori. Tra questi la Biblioteca Nazionale di Francia, che ci ha affiancati come partner della mostra. Anche in questa occasione il museo della nostra banca presenta al pubblico una rassegna di grande suggestione, che concorre – in sinergia con la concomitante mostra di Palazzo Reale – a diffondere la conoscenza di una stagione dell’arte italiana ed europea di straordinario splendore”.
Nel periodo compreso tra il 1796, anno della discesa di Napoleone in Italia, e il 1814, che segna la caduta dell’Impero, la Penisola vive un profondo rinnovamento politico, economico e sociale.
In questa fase, Roma e Milano emergono come i centri propulsori dell’arte e della cultura.
Roma, capitale universale delle arti per la ricchezza del suo patrimonio antico e rinascimentale, continua ad attrarre artisti da tutta Europa; Milano, divenuta capitale prima della Repubblica Italiana e poi del Regno d’Italia, si afferma come laboratorio della modernità e crocevia del Neoclassicismo europeo.
Gli artisti riuniti attorno all’Accademia di Brera, le manifatture artistiche e il vivace mondo editoriale fanno della città lombarda un modello di innovazione e di dialogo con l’antico. Roma, dal canto suo, rinnova il mito della classicità, diventando punto di riferimento per la formazione artistica internazionale. La mostra mette in relazione le due capitali attraverso dieci sezioni tematiche, ricostruendo i percorsi umani e creativi di protagonisti come Antonio Canova, Giuseppe Bossi e Andrea Appiani.
Tra i capolavori esposti, spicca il Cavallo Colossale di Antonio Canova, monumentale statua in gesso dipinto a finto bronzo dallo stesso scultore. Si tratta di un’opera la cui prima concezione va messa in rapporto con il progetto di realizzare un monumento equestre a Napoleone da collocare nel Foro Bonaparte. Questa idea non andò a buon fine e il monumento equestre a Napoleone fu pensato per la città di Napoli.
Anche questa volta, per la caduta dell’Imperatore nel 1814, il progetto non fu realizzato e il Cavallo Colossale fu riutilizzato per un monumento a Carlo III di Borbone. Una seconda versione, quindi un nuovo modello di cavallo, venne usata per realizzare un altro monumento a Ferdinando I di Borbone. I due modelli in gesso di Cavalli Colossali furono portati, dopo la morte di Canova, a Bassano del Grappa, custoditi nel Museo Civico. Durante la Seconda Guerra Mondiale il modello del cavallo di Carlo III andò distrutto, mentre quello di Ferdinando I rimase intatto, ma venne sezionato agli inizi degli anni Sessanta e dimenticato nei depositi del museo ormai ridotto in 200 frammenti. Grazie a un impegnativo e sensazionale restauro ora questo capolavoro è stato restituito alla sua sublime integrità e collocato all’inizio della mostra.
Il recente restauro – promosso dal Comune e dai Musei Civici di Bassano del Grappa, con la Soprintendenza, Intesa Sanpaolo (main partner, progetto “Restituzioni”) e Venice in Peril Fund – ha richiesto un lavoro complesso di catalogazione, rimozione di pesanti aggiunte ottocentesche, nuova struttura interna antisismica e integrazione estetica. Dopo oltre mezzo secolo l’opera è finalmente visibile nella sua interezza e per la prima volta esposta al pubblico dopo la sua eccezionale ricomposizione.
Un’ampia sezione è dedicata a Giuseppe Bossi, teorico, pittore, collezionista e fondatore della Pinacoteca di Brera, e al suo sodalizio con Antonio Canova: insieme contribuirono alla costruzione dell’immagine ideale dell’Italia moderna, erede dell’antico e protagonista dell’Europa delle arti.
Tra gli episodi più spettacolari rievocati in mostra, il progetto visionario del Foro Bonaparte di Giovanni Antonio Antolini, mai realizzato ma destinato a segnare l’urbanistica di Milano, e l’incoronazione di Napoleone a re d’Italia nel Duomo di Milano, evocata attraverso la preziosa esposizione degli Onori d’Italia -mantello, corona, scettro e oggetti cerimoniali restaurati da Intesa Sanpaolo per la XIX edizione di Restituzioni.
In mostra, tra i ritratti di Napoleone, spicca per la sua bellezza quello come re d’Italia realizzato da Andrea Appiani che è stato con Canova e Bossi l’altro grande protagonista della Milano neoclassica. L’esposizione si ricollega così a quella che il Comune di Milano dedica a questo straordinario pittore nei magnifici ambienti dell’Appartamento di riserva, delle Sale degli Arazzi e della monumentale Sala delle Cariatidi in Palazzo Reale sino al 11 gennaio 2026.
Attraverso puntuali confronti tra pittura, scultura, grafica e arti decorative, Eterno e visione restituisce al pubblico un universo artistico ancora poco esplorato, raccontando la nascita di una nuova idea di bellezza, di nazione e di modernità.
L’esposizione prosegue e valorizza una lunga tradizione di studi sul Neoclassicismo, arricchita da nuovi contributi e dal dialogo con le principali istituzioni culturali e collezioni private italiane ed estere. Il catalogo della mostra è realizzato da Società Editrice Allemandi. La sede espositiva di Milano, insieme a quelle di Torino, Napoli e Vicenza, è parte del progetto museale Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo, guidato da Michele Coppola, Executive Director Arte Cultura e Beni Storici Intesa Sanpaolo e Direttore Generale Gallerie d’Italia.
-foto ufficio stampa Intesa Sanpaolo –
(ITALPRESS).
Cronaca
BREAKING NEWS LOMBARDIA – 27 NOVEMBRE 2025
Pubblicato
3 ore fa-
27 Novembre 2025di
RedazioneI fatti del giorno: Tracce sotto unghie Chiara Poggi compatibili con Dna Andrea Sempio – Addio a Flavia Fulvio, paladina legalità a Pavia e San Genesio – Il Mondino di Pavia premiato con 3 bollini rosa su scala nazionale – Indagine su Caltagirone, Milleri e Lovaglio – Licenziata dopo urlo “Palestina libera”, Scala condannata – Moody’s alza il rating della Regione Lombardia – Pronto Meteo Lombardia 28 novembre.

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