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Cronaca

Mondiali Qatar, firma italiana per lo stadio Al Bayt e metro Doha

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MILANO (ITALPRESS) – I tifosi di calcio di tutto il mondo hanno assistito ieri al fischio d’inizio dei Mondiali di Qatar 2022 apertisi nello Stadio Al Bayt realizzato da Webuild ad Al Khor, a circa 40 km da Doha. Con una capacità di oltre 60mila spettatori, l’opera si distingue come modello di riferimento di sostenibilità e rispetto dell’eredità culturale del Paese. La struttura, realizzata per conto della Fondazione Governativa Aspire Zone, si caratterizza infatti per un profilo unico e inconfondibile, ispirato alla Bayt Al Shàar, tradizionale tenda qatariota simbolo dell’accoglienza e dell’ospitalità tipiche della cultura araba.
L’Al Bayt Stadium, protagonista della cerimonia d’apertura del campionato – a cui ha dato il via l’emiro del Qatar Tamim bin Hamad Al Thani – e del match inaugurale Qatar-Ecuador, si estende su oltre 200mila metri quadrati, con parchi e aree verdi realizzate per accrescere la vivibilità della città e offrire alle famiglie ampi spazi dove trascorrere tempo libero all’aria aperta. Tra gli aspetti chiave del progetto, oltre alla sicurezza, l’impiego di materiali all’avanguardia a basso impatto ambientale, con il 20% dei materiali di costruzione proveniente da fonti riciclabili. La copertura retrattile riduce inoltre il consumo energetico e consente alla luce solare di favorire la crescita del manto erboso. Caratteristiche che hanno permesso al progetto di ricevere nel 2020 due prestigiose certificazioni GSAS (“Design & Build” e “Construction Management”), superando i requisiti richiesti dal Cliente e dalla FIFA e attestandosi come best practice in materia di sostenibilità e riduzione dell’impatto ambientale.
Lo stadio si caratterizza anche per l’innovazione nelle fasi di costruzione, durante le quali sono state utilizzate soluzioni di particolare complessità tecnica e scelte progettuali innovative per garantire condizioni climatiche ideali, per i giocatori e gli spettatori, in un ambiente dalle temperature elevate e dalle forti escursioni termiche. La superficie esterna di colore chiaro riduce l’assorbimento di calore, favorendo un uso efficiente dei sistemi di raffreddamento. Lo stadio è stato progettato per adeguarne la capacità di accoglienza alle effettive necessità del Paese e, a fine Mondiali, il terzo anello sarà smontato e donato a nazioni in via di sviluppo che hanno bisogno di infrastrutture sportive.
L’opera si avvale dell’expertise del Gruppo che ha realizzato 9 stadi in 3 continenti, tra cui veri e propri templi dello sport, tra i più noti al mondo, come lo Stadio San Siro di Milano, che può accogliere 85mila spettatori, e lo Stadio Olimpico di Roma, che ne accoglie 82mila, in Italia e, all’estero, l’Arena Nazionale Lia Manoliu a Bucarest in Romania, che ha ospitato gli Euro 2020 e si distingue per una capienza che può essere aumentata fino a 63mila posti.
Ma nella capitale Doha il Gruppo ha realizzato anche la linea metro Red Line North Underground, che si inserisce nel progetto di realizzazione del nuovo sistema di mobilità infrastrutturale promosso dal Qatar nell’ambito del Piano di Sviluppo Nazionale 2030 (Qatar National Vision 2030). La linea ha una lunghezza totale di 13 km e presenta 7 nuove stazioni, sviluppandosi attraverso il quartiere finanziario di Doha West Bay con finiture delle strutture di superficie che rispecchiano il patrimonio architettonico del paese. Il progetto si è affermato come best practice in termini di sostenibilità ambientale e safety, come dimostrato dal riconoscimento del Qatar Sustainability Award 2017 e, nel 2018 del RoSPA (Royal Society for the Prevention of Accidents) Silver Award.
-foto ufficio stampa Webuild-
(ITALPRESS).

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Netanyahu, Tajani a Salvini “Unica linea quella mia e di Giorgia Meloni”

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MILANO (ITALPRESS) – “La politica estera si deve fare in maniera costruttiva. E’ una cosa seria. Ogni parola va pesata, ponderata, calibrata. C’è di mezzo un Paese. E quindi la linea viene espressa dal presidente del Consiglio e dal ministro degli Esteri”. Lo dice il ministro degli Esteri Antonio Tajani, a Repubblica, commentando le dichiarazioni del leader della Lega e vicepremier Matteo Salvini su Netanyahu. “Poi un leader di partito parla di quello che vuole – aggiunge -, ma restano opinioni politiche di leader di partito, che però non diventano automaticamente la linea dell’esecutivo. Io tendo a evitare di rispondere a nome del governo su questioni legate alle competenze degli altri ministri”. “Vogliamo prima leggere le carte, capire le motivazioni della sentenza, ragionare su cosa sostiene la Corte. Noi riconosciamo e sosteniamo la Corte penale. Ma lo facciamo ricordando che deve avere sempre una visione giuridica e non politica. Nel pieno di una guerra di questa violenza il primo obiettivo degli Stati, e della Repubblica italiana, è quello di trovare alleanze politiche per fermare le morti a Gaza e in Libano, per ritornare a un percorso diplomatico. Noi dobbiamo portare la pace a Gaza, non dobbiamo credere che portare qualcuno in carcere aiuti la pace” dice ancora il numero uno di Forza Italia e vicepremier. “Stiamo dicendo, il presidente del Consiglio ed io, che una sentenza di questa portata ha un effetto politico profondo sulla gestione non di un confitto, ma della sua conclusione. Non è possibile equiparare e mettere sullo stesso piano il premier democraticamente eletto di Israele e un capo terrorista. Una cosa è sottolineare la sproporzione della risposta di Israele nella Striscia, su cui siamo tutti d’accordo. Altro è un mandato di cattura. Non ci sono tre posizioni. Ce n’è soltanto una: quella del presidente del Consiglio, concordata con il ministro degli Esteri” conclude Tajani.(ITALPRESS).

Foto: Agenzia Fotogramma

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La Russa “Non sono interessato a fare il Presidente della Repubblica”

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ROMA (ITALPRESS) – “Non farò il presidente della Repubblica”. Lo dice il presidente del Senato, Ignazio La Russa in una lettera a Repubblica, manifestando il suo “Disinteresse totale” per la corsa al Quirinale nel 2027. “La mia storia lo renderebbe problematico – ammette -. Ma soprattutto non coincide con le mie ambizioni e con il mio desiderio di potermi schierare sulle cose che reputo importanti” e conservare “la libertà di dire, sia pure ogni tanto, quello che penso senza ipocrisie”. “So e capisco che quasi sempre (o sempre?) chi diventa presidente del Senato un minuto dopo conforma il suo agire alla possibile prospettiva di futuro presidente della Repubblica – scrive La Russa -. Io ho volutamente avuto una diversa postura, proprio perchè non ci ho mai pensato e nemmeno mai l’ho desiderato. Per cui, se Repubblica vuole interrogarsi sulle ipotesi più improbabili si chieda cosa voteresti per avere Schlein al posto della Meloni? O meglio, cosa sareste disposti a votare pur di non averla”.(ITALPRESS).

Foto: Agenzia Fotogramma

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Sicilia, Schifani “Quasi ripianati i conti della Regione, un record”

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MILANO (ITALPRESS) – Aveva promesso un cambio di passo per l’Isola e quasi a metà legislatura, l’obiettivo sembra essere compiuto. E’ quanto riconosce il quotidiano Milano Finanza al presidente della Regione Sicilia, Renato Schifani. Lo certificano, secondo l’articolo, i dati del consuntivo del 2023 presentato dall’amministrazione, ma anche i numeri della Banca d’Italia, che vedono il pil crescere dell’1%, e di Unioncamere, che confermano la crescita di valore aggiunto prodotto dai territori e le agenzie internazionali hanno messo la Sicilia sotto una luce nuova: BBB con outlook stabile per Fitch, lo stesso di Standard & Poor’s, mentre Moody’s ad aprile lo ha alzato da Ba1 a Baa3. Alla base di ciò, dice l’ultimo aggiornamento della Banca di Italia di metà novembre, ci sono un settore delle costruzioni che riesce a crescere nonostante la fine del Superbonus, un’espansione del turismo e dell’occupazione in generale, anche se la manifattura segna il passo. Il disavanzo regionale da ripianare, inoltre, è stato pertanto ridotto dai 7,3 miliardi del 2018 agli attuali 897 milioni di euro. “Si tratta di un record – commenta Schifani a Milano Finanza – che ci pone a un passo dal conseguimento di un risultato storico: il risanamento dei conti della Regione. Grazie alla crescita e alle prudenziali politiche di bilancio volute dal mio governo, e di questo va dato merito al precedente assessore all’Economia Marco Falcone, abbiamo ripianato il disavanzo riducendo di più di 3 miliardi le passività. Al contempo con il via libera sblocchiamo le risorse per la firma del rinnovo contrattuale dei regionali, che confidiamo avvenga nei prossimi giorni. Un altro impegno che abbiamo mantenuto”.(ITALPRESS).

Foto: Agenzia Fotogramma

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