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Cronaca

Cabrini scrive a Vialli “Forza, noi cremonesi non molliamo mai”

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CREMONA (ITALPRESS) – Una lettera aperta al compagno di mille battaglie alle prese con la sfida della malattia. L’ha scritta Antonio Cabrini, campione del mondo 1982 in Spagna, a Gianluca Vialli, l’ex compagno di squadra in azzurro che ieri ha annunciato la rinuncia al ruolo di capo delegazione della Nazionale “per concentrare tutte le energie” sulla sua salute. Cabrini ha affidato la sua missiva al direttore de “La Provincia di Cremona”, Marco Bencivenga, che ha scelto di condividerne il testo con l’Italpress. “Caro Gianluca – ha scritto Cabrini, rivolgendosi direttamente all’amico – quando ho letto sul giornale che hai rinunciato al tuo ruolo di capo delegazione della Nazionale mi si è stretto il cuore. Conoscendo il tuo straordinario attaccamento alla Maglia Azzurra, ho capito che un simile passo da parte tua può avere un solo significato: la partita che stai giocando ti sta impegnando molto! L’avversario, quello che tu chiami ‘il compagno di viaggio indesideratò, sta giocando sporco, come un difensore che affonda il tackle, non per conquistare la palla, ma per far male all’avversario. E allora io, da tuo compagno-amico, ti scrivo per farti coraggio. Quante ne abbiamo giocate insieme in Maglia Azzurra! Nei club no, non l’abbiamo mai fatto, perchè i sette anni di età che ci separano ci hanno portato a vestire gli stessi colori sì, ma in tempi diversi – continua Cabrini – Tutti, probabilmente, ricordano che abbiamo indossato il bianconero della Juve: 102 volte tu, 297 io. Mai però, l’abbiamo fatto insieme. Ed è per colpa tua, per una tua scelta che probabilmente pochi conoscono. Ricordi? Era il 1984 e le belle partite che avevi giocato con la maglia della Cremonese ti avevano fatto diventare un uomo mercato, l’oggetto di desiderio di due club allora fra i più importanti: la Sampdoria del presidente Paolo Mantovani e la Juventus della famiglia Agnelli. Giampiero Boniperti, il presidente del club bianconero, ti voleva prendere a tutti i costi. Alla fine, nonostante l’insistenza dell’Avvocato e di Boniperti, tu scegliesti la Samp, del presidente Mantovani. Scegliesti di andare a giocare con Roberto Mancini, un altro giocatore straordinario. Entrambi del 1964, in poco tempo sareste diventati i ‘gemelli del gol’, inseparabili in campo e nella vita, abbiamo ancora tutti negli occhi la splendida immagine di voi abbracciati sul prato di Wembley per la vittoria della Nazionale ai campionati Europei. Nel 1992, quando tu arrivasti alla Juve, caro Gianluca, io avevo già smesso di giocare. Insieme, però, abbiamo vissuto i Mondiali del 1986: eravamo i campioni in carica, dopo la grande impresa dell’82, ma non riuscimmo a ripeterci, arrendendoci alla Francia negli ottavi di finale. Quell’avventura non fu particolarmente fortunata per la Nazionale, ma ci permise di ritrovarci fianco a fianco, dopo gli anni dell’infanzia cremonese: i nostri genitori erano amici e fra noi ragazzi tu eri il più piccolo, il nostro cucciolo. E se sei diventato il campione che tutto il mondo ha ammirato lo devi anche a quelle radici, alla tua meravigliosa famiglia, ai valori che ti hanno trasmesso i tuoi genitori, tua sorella Mila e i tuoi fratelli. Ti scrivo per ricordati che non sei solo: con te, al tuo fianco, ci sono tantissimi amici, e tantissimi tuoi sostenitori. Stai giocando la tua partita in uno stadio immenso che fa il tifo solo per te. E sai benissimo, caro Luca, quale forza riescono a trasmetterti i compagni di squadra, i cori del pubblico e l’amore dei tifosi. Nella tua battaglia contro la malattia hai già dimostrato grande forza e stai dimostrando un grandissimo coraggio. Io, da amico e compagno, mi permetto di dirti: non mollare. Perchè lo sport ci ha insegnato che non si molla mai e, ancor di più, perchè la regola vale soprattutto per noi cremonesi. Che siamo pochi, ma buoni: pensa a Mina, a Ugo Tognazzi, ad Aristide Guarneri, a Chiara Ferragni… Se facciamo qualcosa, noi cremonesi lo facciamo ad altissimo livello, diventiamo un’eccellenza. E visto che due settimane fa alle storiche tre T di Cremona – Turòn, Toràs e… Tetàss – ne è stata aggiunta una quarta, la T del Tugnàss, io dico che dovremmo aggiungerne una quinta, la T di Testòòn. Perchè noi cremonesi siamo dei testoni, abbiamo la testa dura e non molliamo mai. Quando giocavo, mi chiamavano ‘Chel che sburla anca quand finìs el camp’, quello che corre anche quando finisce il campo. Vale anche per te, Luca: continua a correre, continua a spingere. Perchè il campo non finisce mai. Te lo dico con il cuore, con l’amicizia che ci lega da sempre: forza, Amico mio. Antonio”.
– foto Image –
(ITALPRESS).

Cronaca

Meeting di Rimini, la 46^ edizione si chiude con 800mila presenze

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RIMINI (ITALPRESS) – “Siamo molto grati per questo Meeting che ha potuto offrire spazi di dialogo e speranza in un mondo purtroppo sempre più conflittuale”. Così il presidente del Meeting di Rimini Bernhard Scholz sulla 46esima edizione della manifestazione. Sulla scorta del titolo “Nei luoghi deserti costruiremo con mattoni nuovi” sono emerse esperienze e prospettive per affrontare i deserti del nostro tempo: la solitudine e la frammentazione sociale, i conflitti e le guerre, la crisi ambientale ed economica.
Già dall’incontro inaugurale con le madri di Israele e Palestina, capaci di trasformare il dolore della perdita in cammino di riconciliazione, e dalla presenza di testimoni come i sopravvissuti di Hiroshima Toshiyuki Mimaki e Masao Tomonaga, si è percepito il filo rosso della pace.
Centrale anche la riflessione sull’Europa con la presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola, il vicepresidente esecutivo della Commissione Europea Raffaele Fitto, Mario Draghi ed Enrico Letta. Significativi sono stati gli incontri sul futuro della democrazia con Patrick Deneen e Joseph Weiler e sull’incidenza dei cristiani sulla vita sociale con Luke Bretherton e Pierpaolo Donati, e i dialoghi con personalità come Javier Cercas, Colum McCann, Katerina Gordeeva e Diane Foley.
Molto forte la partecipazione istituzionale, con la presenza della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, di numerosi ministri del Governo italiano, di presidenti di Regione e parlamentari di tutti i partiti. Sul piano ecclesiale è di grande significato la presenza del patriarca Bartolomeo di Costantinopoli, del presidente e del segretario Cei Matteo Maria Zuppi e Giuseppe Baturi oltre che di vescovi delle zone di tensione e conflitto del mondo, come la Siria, l’Ucraina, il Sud Sudan e l’Algeria.
Sul versante degli spettacoli, hanno riscosso grande successo l’apertura con The Rock, omaggio teatrale e musicale a T.S. Eliot con Sergio Castellitto, Le Confessioni di Sant’Agostino interpretate da Alessandro Preziosi, e lo spettacolo di Giacomo Poretti La fregatura di avere un’anima. Non meno seguiti il concerto dei The Sun, l’omaggio a Claudio Chieffo e il Meeting Music Contest che ha dato visibilità a giovani artisti.
Quanto alle cifre sono 800mila le presenze registrate. I 150 convegni con circa 550 relatori italiani e internazionali e i 17 spettacoli hanno registrato quasi costantemente il tutto esaurito, così come il Villaggio Ragazzi Yoga e l’Enel Sport Village, che hanno accolto decine di migliaia di bambini e giovani. Anche le mostre sono state visitate da varie migliaia di visitatori in più rispetto al 2024. In crescita anche il coinvolgimento delle aziende partner, oltre 150, con un apporto non solo economico ma anche culturale e progettuale.
Le dirette dei principali incontri sono state riprese da numerose testate nazionali e internazionali, con un impatto mediatico superiore agli anni precedenti. Determinante, come sempre, l’apporto dei tremila volontari arrivati dall’Italia e da tutto il mondo, il 60% dei quali sotto i trent’anni.
Sono cifre e presenze che spingono a pensare il Meeting come un luogo sempre più riconosciuto di dialogo, collaborazione e costruzione di comunità, come ha ricordato papa Leone XIV nel suo messaggio: “Nei deserti di oggi possiamo edificare insieme con mattoni nuovi, segni concreti di speranza e di pace”.
La 47ma edizione del Meeting si terrà alla Fiera di Rimini dal 21 al 26 agosto 2026, con il titolo, tratto dall’ultimo verso della Divina Commedia di Dante Alighieri: “L’amor che move il sole e l’altre stelle”.

– foto Meeting di Rimini 2025 –
(ITALPRESS).

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ITA Airways alla Mostra di Venezia con l’installazione “Ciak si Vola”

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VENEZIA (ITALPRESS) – ITA Airways è Official Airline Carrier della 82. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica – La Biennale di Venezia, uno dei più importanti appuntamenti cinematografici internazionali, in programma fino al 6 settembre al Lido di Venezia.
In qualità di Official Airline Carrier della manifestazione, ITA Airways, si legge in una nota, “è presente con un’installazione d’impatto e coinvolgente per accrescere la visibilità del brand in un contesto internazionale di prestigio, creare occasioni di incontro con partner e professionisti del settore, coinvolgere il pubblico attraverso attività esperienziali e consolidare il proprio impegno a sostegno della cultura e dell’eccellenza italiana”.
L’installazione ITA Airways, denominata “Ciak si Vola”, è composta da due Cubi allestiti per finalità differenti. In un Cubo si propone un’esperienza interattiva e immersiva ispirata al tema del volo e al mondo del cinema. All’ingresso il visitatore si trova di fronte a uno sfondo animato che riproduce un cielo con nuvole in movimento. Tra le nuvole compaiono aerei ITA Airways che si muovono. Il visitatore può interagire con questi aerei scegliendone uno da “toccare” con la mano. Quando il gesto viene rilevato, l’aereo si attiva mostrando una scena iconica tratta da un film. Le scene vengono selezionate in modo casuale da un insieme di cinque film.
Nel secondo Cubo è presente una postazione da cui verrà trasmesso in diretta il programma “Welcome on board” che racconterà curiosità, fatti e notizie dalla Mostra del Cinema. Gli ospiti della trasmissione verranno intervistati giocando al gioco delle “Rotte Narrative”, uno speciale gioco dei dadi che inviterà a raccontare storie legate alle loro esperienze ed abitudini di viaggio.
ITA Airways “si conferma ambasciatrice del Made in Italy a livello internazionale – continua la nota -. Fin dall’inizio delle sue operazioni, il 15 ottobre 2021, la Compagnia ha scelto di rappresentare e promuovere le eccellenze italiane nel mondo, esportando lo stile, la creatività e il patrimonio culturale che rendono unica l’Italia. I valori che la guidano sono la centralità della soddisfazione del cliente, la personalizzazione dei servizi, un costante impegno nella digitalizzazione e una forte attenzione alla sostenibilità ambientale, economica e sociale, con l’obiettivo di diventare la compagnia più green d’Europa e di favorire l’inclusione e l’uguaglianza.
Questa missione si concretizza anche attraverso collaborazioni con i marchi italiani più prestigiosi, accomunati dalla volontà di migliorare l’esperienza dei passeggeri offrendo, in ogni dettaglio, un servizio che racchiuda l’essenza dell’Italia”.
A coronamento di questo percorso, si legge ancora, ITA Airways “è orgogliosa di essere Official Carrier della Biennale di Venezia, una delle istituzioni culturali più importanti e prestigiose al mondo. Questa partnership sottolinea non solo il sostegno della Compagnia alle arti e alla cultura, ma anche il ruolo centrale ricoperto dal cinema come eccellenza italiana riconosciuta a livello globale. Essere al fianco della Biennale significa rafforzare il legame con le espressioni più alte del talento italiano, sostenendo e promuovendo un settore che porta il nome dell’Italia sempre più lontano”.
La Compagnia, conclude la nota, “sta inoltre continuando a profondere sforzi per rappresentare al meglio l’italianità, promuovendo il Made in Italy all’estero. Ne è testimone la campagna pubblicitaria “A Sky Full Of Italy”, focalizzata sull’esperienza di viaggio “italianissima” che i passeggeri potranno provare già prima di arrivare in Italia, a bordo dei nostri voli, con lo stile, l’accoglienza, il calore, il buon cibo, la cura, e il comfort propri del Made in Italy”.

– News in collaborazione con ITA Airways –
– foto ufficio stampa ITA Airways –
(ITALPRESS).

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Salvini “Il Ponte sullo Stretto lo facciamo, inviterò anche Macron”

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RIMINI (ITALPRESS) – “Lo facciamo davvero questa volta, però dovete aspettare ancora un pò perchè ci vogliono sette anni per costruirlo. Però lo facciamo davvero”. Così il vicepremier e ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, nel suo consueto giro tra gli stand del Meeting di Rimini parlando del Ponte sullo Stretto. “Conto il prossimo anno di tornare qui a Rimini con tanti nuovi cantieri e di essere con la posa della prima pietra del Ponte sullo Stretto. Qualcuno non vuole il ponte in Italia perchè lo fa Salvini, ma lo fanno tanti ingegneri”, sottolinea. “E’ un mio orgoglio dare il via a un’opera pubblica che riporterà in Italia tanti ingegneri e giovani che scappano dall’Italia perchè qui non c’è lavoro. Entro settembre si parte con i lavori e pre-cantoerizzazione, è motivo di orgoglio per tutta la squadra per un progetto dove fior di giornalisti dicevano ‘non ce la faranno maì”, continua. “Inviterò Macron ad attraversare il Ponte con l’auto, non elettrica possibilmente”, scherza, prima di tornare serio sui contrasti con la Francia. “Dire a una persona che reiteratamente dice che siamo pronti a combattere, mentre io non ho intenzione e se vuoi ci vai tu, non è un insulto ma un ragionamento. Poi magari gli hanno tradotto male ‘attaccati al tram’, ma è un modo simpatico per dire ‘avviati tù”, ribadisce. “Con tutto il rispetto per la massima carica francese, credo che lì abbiano qualche problema più rilevante più che le dichiarazioni di Salvini. Posso solo ribadire che il governo italiano non manderà mai un soldato italiano a sparare in Russia o in Ucraina, punto”, aggiunge.
Poi, sull’Europa “condivido l’analisi di Draghi di qualche giorno fa” qui al Meeting, “che è la stessa analisi della Lega di 20 anni fa. Draghi dice: oggi non funziona quindi bisogna mettere più… invece che più Europa io dico che serve più democrazia. Condivido una parte del discorso di Draghi – ribadisce -, ma io dico che bisogna tornare a quello che i padri fondatori pensavano, ovvero una comunità economica che lascia i singoli Stati in grado di esprimere al meglio le proprie peculiarità”, conclude.
(ITALPRESS).

– foto: Ipa Agency –

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