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Cronaca

Malattie cardiovascolari, in Italia impiantati 200 mila stent l’anno

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MILANO (ITALPRESS) – Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, le malattie cardiovascolari rappresentano la principale causa di morte nel nostro paese e sono responsabili del 44% di tutti i decessi. Tra queste patologie, la più grave è la cardiopatia ischemica, che si manifesta con un progressivo restringimento delle coronarie non più in grado di portare al cuore sangue e ossigeno. Soprattutto a causa dell’aumento della vita media, questa malattia è in crescita in Italia e nel mondo ma si può prevenire con lo stile di vita, cioè con l’alimentazione corretta e l’attività fisica, e nei casi più gravi con gli stent, dispositivi che vengono posizionati nelle arterie ostruite per consentire il corretto passaggio del sangue. Si calcola che ogni anno in Italia vengano impiantati 200 mila stent coronarici. La cardiopatia ischemica è uno dei temi affrontati da Piero Montorsi, direttore del dipartimento di Cardiologia interventistica del Centro Monzino di Milano, intervistato da Marco Klinger per Medicina Top, il nuovo format tv dell’agenzia di stampa Italpress.
“Lo stent – ha spiegato Montorsi – è un tubicino di lega di metallo che viene inserito in un’arteria quando è bloccata dalla patologia coronarica e crea un’impalcatura per mantenere aperto il lume dell’arteria e fare passare il sangue in maniera corretta”.
Ne possono essere utilizzati anche più di uno. “Se ne possono mettere finchè se ne vuole – ha affermato – e quanto è necessario. Tutto dipende dall’entità della malattia”.
Per Montorsi “quando i pazienti sanno che il destino è quello di fare una coronarografia e mettere uno stent chiedono se possono uscire la sera perchè hanno un impegno da mantenere” però “di fatto è un intervento importante”. “Il paziente è sveglio – ha spiegato – perchè si fa solo un pò di anestesia locale nel punto dove entriamo con il tubicino per mandare gli stent fino al cuore”.
Il cambiamento della qualità della vita avviene rapidamente. Infatti, il “paziente classico” che “è arrivato dal medico perchè ha dolore al petto facendo una corsa” e a cui viene messo lo stent, “dal giorno dopo fa nuovamente la corsa senza avere disturbi”.
In quali situazioni a un paziente viene indicata l’ipotesi di fare un’angioplastica o stent oppure viene avviato al cardiochirurgo? “La decisione è semplice – ha spiegato – e si basa sulla nostra letteratura scientifica e sull’esperienza che ha l’operatore. Per decidere se un paziente diventa chirurgico oppure può risolvere il proprio problema con l’angioplastica bisogna vedere com’è il paziente, se ha sintomi, e vedere la sua funzione del cuore”.
Inoltre, secondo Montorsi, lo stent “è come un diamante: è per sempre”. “Però nel tempo – ha aggiunto – si può sporcare nel senso che la placca può riformarsi e ostruire il lume. In quel caso il paziente può avere ancora disturbi ma con palloncini speciali possiamo pulire lo stent, che però rimane in quel punto. Ormai da parecchio tempo esistono stent che sono riassorbibili. Svolgono il ruolo all’inizio, poi nel giro di 6/9 mesi si dissolvono: il paziente ha l’arteria dilatata e nulla di metallico dentro”.
Fondamentale il tema dello stile di vita. “La prima cosa importante – ha sottolineato Montorsi – è far capire al paziente che è entrato nella categoria di pazienti con la cardiopatia ischemica. Deve sapere che quello che è stato fatto è un salvavita. A parte i farmaci, tutti i fattori di rischio presenti in maniera più o meno importante devono essere perfetti. Quindi peso giusto e alimentazione giusta”.

– foto Italpress –

(ITALPRESS).

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Il Papa ai giovani “Siate liberi, attenti a illusioni social”

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ROMA (ITALPRESS) – “Cari giovani, forse a volte può capitare anche a voi di essere messi ‘sotto accusà per il fatto di seguire Gesù. A scuola, tra amici, negli ambienti che frequentate, ci può essere chi vuole farvi sentire sbagliati perchè siete fedeli al Vangelo e ai suoi valori, perchè non vi omologate, non vi piegate a fare come tutti gli altri. Voi, però, non abbiate paura delle ‘condannè, non preoccupatevi: prima o poi le critiche e le accuse false cadono e i valori superficiali che le sostengono si rivelano per quello che sono, illusioni. State attenti a non lasciarvi ubriacare dalle illusioni. Per favore, siate concreti. La realtà è concreta. State attenti alle illusioni”. Così Papa Francesco nell’omelia della messa in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù, rivolgendosi ai giovani. “Non lasciatevi ingannare da chi, allettandovi con promesse futili, in realtà vuole solo strumentalizzarvi, condizionarvi e usarvi per i propri interessi. State attenti alle strumentalizzazioni. State attenti a non essere condizionati. Siate liberi, ma liberi in armonia con la vostra dignità. Non accontentatevi di essere ‘stelle per un giornò, stelle sui social o in qualsiasi altro contesto. Non siate ‘stelle per un giornò sui social o in qualsiasi altro contesto”, ha concluso il Santo Padre.
(ITALPRESS).
-Foto: Agenzia Fotogramma-

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Il Papa ai giovani “Siate liberi, attenti a illusioni social”

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ROMA (ITALPRESS) – “Cari giovani, forse a volte può capitare anche a voi di essere messi ‘sotto accusà per il fatto di seguire Gesù. A scuola, tra amici, negli ambienti che frequentate, ci può essere chi vuole farvi sentire sbagliati perchè siete fedeli al Vangelo e ai suoi valori, perchè non vi omologate, non vi piegate a fare come tutti gli altri. Voi, però, non abbiate paura delle ‘condannè, non preoccupatevi: prima o poi le critiche e le accuse false cadono e i valori superficiali che le sostengono si rivelano per quello che sono, illusioni. State attenti a non lasciarvi ubriacare dalle illusioni. Per favore, siate concreti. La realtà è concreta. State attenti alle illusioni”. Così Papa Francesco nell’omelia della messa in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù, rivolgendosi ai giovani. “Non lasciatevi ingannare da chi, allettandovi con promesse futili, in realtà vuole solo strumentalizzarvi, condizionarvi e usarvi per i propri interessi. State attenti alle strumentalizzazioni. State attenti a non essere condizionati. Siate liberi, ma liberi in armonia con la vostra dignità. Non accontentatevi di essere ‘stelle per un giornò, stelle sui social o in qualsiasi altro contesto. Non siate ‘stelle per un giornò sui social o in qualsiasi altro contesto”, ha concluso il Santo Padre.
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-Foto: Agenzia Fotogramma-

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Cop29, accordo per 300 miliardi di dollari annui ai più Paesi poveri

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ROMA (ITALPRESS) – E’ stato raggiunto a Baku, nel corso della riunione della Cop29, l’accordo sul Baku Finance Goal (BFG), un nuovo impegno a incanalare 1,3 trilioni di dollari di finanziamenti per il clima verso i paesi in via di sviluppo ogni anno. Il Baku Finance Goal contiene un obiettivo fondamentale per i Paesi sviluppati di assumere la guida nella mobilitazione di almeno 300 miliardi di dollari all’anno per i Paesi in via di sviluppo entro il 2035. Ciò rappresenta un aumento di 50 miliardi rispetto alla precedente bozza di testo ed è il prodotto di 48 ore di intensa diplomazia da parte della presidenza della Cop29. Presta particolare attenzione al supporto dei Paesi meno sviluppati e dei piccoli stati insulari in via di sviluppo, con disposizioni su accessibilità e trasparenza. Secondo la presidenza della Cop29 il Baku Finance Goal è il fulcro di un pacchetto di accordi che garantiscono progressi in tutti i pilastri climatici e un passaggio fondamentale per mettere in atto i mezzi per tracciare un percorso verso 1,5 gradi.
La presidenza della Cop29 è anche riuscita a far funzionare il Fondo per le perdite e i danni e a renderlo pronto a distribuire denaro nel 2025. Questa decisione era attesa da tempo dai Paesi in via di sviluppo, tra cui i piccoli stati insulari, i Paesi meno sviluppati e le nazioni africane. Per il presidente della Cop29, Mukhtar Babayev, “con questa svolta il Baku Finance Goal trasformerà miliardi in trilioni nel prossimo decennio. Abbiamo garantito una triplicazione dell’obiettivo fondamentale di finanziamento del clima per i Paesi in via di sviluppo ogni anno. Rappresenta il miglior accordo possibile che potessimo raggiungere e abbiamo spinto i Paesi donatori il più lontano possibile”. Da parte dei Paesi in via di sviluppo, comunque, i commenti non sono stati del tutto favorevoli. “Non è abbastanza ambizioso”, ha lamentato Sunday Evans Njewa del Malawi, a nome del gruppo dei Paesi meno sviluppati (PMS). “Questo obiettivo non è quello che speravamo di ottenere dopo anni di discussioni”, ha aggiunto. “L’importo proposto è pietosamente basso, è ridicolo”, ha denunciato il delegato indiano Chandni Raina, criticando la presidenza azera della Cop29.
(ITALPRESS).
-Foto: ufficio stampa Cop29-

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