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LA VOCE PAVESE – I MANIFESTI “NO VAX” CENSURATI DAL COMUNE DI PAVIA

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LA VOCE PAVESE – I MANIFESTI "NO VAX" CENSURATI DAL COMUNE DI PAVIA
A due anni dall’inizio della campagna vaccinale anti Covid un comitato ha chiesto di poter affiggere a Pavia una serie di manifesti per far riflettere su iniezioni che, fuori dall’emergenza e a detta di numerosi scienziati internazionali, possono davvero non essere l’unica strada possibile e nemmeno quella più sana o del tutto esente da rischi per contrastare il virus.
Il Comune di Pavia ha vietato l’affissione di cartelloni recanti semplici domande: «Sei sicuro che la nostra salute sia la loro priorità?», «Hai fatto tre dosi, ti sei ammalato e hai contagiato. Sicuro di non essere stato ingannato?». Stando a quanto riportato dal quotidiano La Verità del direttore Maurizio Belpietro, l’amministrazione comunale pavese ha spiegato che «il messaggio è denigratorio nei confronti delle scelte assunte dal Legislatore sovranazionale e nazionale adottate in periodo pandemico» e che «il contenuto racchiuso dal suddetto messaggio, veicolato attraverso un servizio pubblico comunale, si porrebbe in antitesi con la campagna vaccinale sulla cosiddetta quarta dose in atto da parte del Ministero della Salute, rivelandosi dannoso per la tutela della salute pubblica». Secondo i dissidenti sarebbe però stato censurato il sollevare dubbi legittimi e circostanziati e di certo non contrari al buon costume, perché potrebbe intralciare una campagna vaccinale su base volontaria. Vi ricordate il «Non ti vaccini, ti contagi, muori» dei tempi del governo a guida di Mario Draghi? Quel mainstream era giusto, dubitare oggi, statistiche alla mano, non lo è?

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TG NEWS 21/11/2025

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TG NEWS 21/11/2025
ROMA (ITALPRESS) – Piano di pace Ucraina, Zelensky “Siamo a un bivio” – Meloni a Johannesburg per il G20 – Raid israeliani a Rafah, uccisi 5 militanti di Hamas – Violenza sulle donne, polemiche su ministri Nordio e Roccella – Famiglia nel bosco, portati via i tre figli – Medicina, studenti pronti al ricorso collettivo contro il test – Sanità, rischio organico dimezzato in un Pronto Soccorso su 4 – Clima, oltre 30 Paesi minacciano di bloccare bozza accordo Cop 30 – Banca del Fucino a sostegno dell’arte, restaurata "La Visitazione" a L’Aquila – Previsioni 3B Meteo 22 Novembre.

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BREAKING NEWS LOMBARDIA 21/11/2025

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BREAKING NEWS LOMBARDIA 21/11/2025
I fatti del giorno: Incendio al negozio Tuttosci di Mortara, danni per 300mila euro – Spray al peperoncino in istituto professionale Apolf a Pavia – Licenziato per molestie alla collega ma il giudice archivia – Studente accoltellato a Milano, aggressore “Non ci ho visto più” – Legionella a Milano, test confermano 11 casi e un decesso – Scoperto arsenale con AK-47, due arresti – Pronto Meteo Lombardia per il weekend.

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SANITÀ, LISTE D’ATTESA TROPPO LUNGHE

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LA VOCE PAVESE – SANITÀ, LISTE D’ATTESA TROPPO LUNGHE
Nel Pavese le liste d’attesa continuano ad allungarsi, rendendo quasi impossibile ottenere un appuntamento entro i 30 giorni indicati nelle prescrizioni dei medici di base. Il nuovo rapporto sulla sanità locale fotografa una situazione ormai critica, con tempi che in molti casi superano ampiamente l’anno.
Per una risonanza magnetica al Mondino si può attendere più di dodici mesi. Non va meglio nel settore gastroenterologico: sei mesi per una visita alla Maugeri, anche quando la ricetta medica prevede una prenotazione entro 30 giorni. La situazione si complica ulteriormente per le visite cardiologiche: solo un paziente su tre riesce a ottenere un controllo nei tempi previsti dal Sistema Sanitario. Un dato ancora più preoccupante riguarda le colonscopie, dove la percentuale scende sotto il 20 per cento.
Il risultato è un vero e proprio percorso a ostacoli per i cittadini, costretti a rinviare controlli essenziali o a rivolgersi al privato, sostenendo costi spesso elevati. A farne le spese sono soprattutto le fasce più fragili, gli anziani e chi soffre di patologie croniche.
Il sindacato pensionati Cgil parla di “questione di civiltà”, sottolineando come la manovra del Governo, orientata al riarmo, non preveda risorse aggiuntive per ridurre le liste d’attesa o per potenziare il personale sanitario. «Servono più cure, non più armi» denunciano i rappresentanti provinciali, chiedendo interventi immediati.
Il problema non riguarda solo il territorio pavese ma riflette un’emergenza nazionale, aggravata dal calo del personale, dal ricorso sempre più massiccio alle prestazioni intramoenia e dal mancato rinnovo tecnologico in molte strutture ospedaliere.
Intanto, mentre gli ospedali registrano un sovraccarico crescente, crescono le preoccupazioni dei cittadini che temono che il ritardo nelle diagnosi possa incidere sulla qualità – e sulla durata – delle cure. Le famiglie chiedono risposte rapide e un impegno concreto per riportare la sanità pubblica a livelli di accessibilità adeguati.

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