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Cronaca

Giustizia, Salvini “Riforma va fatta con avvocati e magistrati”

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ROMA (ITALPRESS) – “Bisogna punire gli abusi perchè usare le intercettazioni per interventi politici, giornalistici o giudiziari senza nessuna rilevanza è indegno di un Paese civile”. Così il ministro e vicepremier Matteo Salvini, durante un punto stampa a Vigevano (Pavia). “Leggere sui giornali gli estratti conto di qualcuno o intercettazioni private senza alcuna rilevanza penale è vergognoso, quindi chi le pubblica e le fa uscire deve essere punito. Però non voglio tornare allo scontro tra politica e magistratura, tra poteri dello Stato, perchè non si va da nessuna parte. La riforma della giustizia, che è una priorità, anche economica per il Paese, deve essere fatta con avvocati e magistrati non contro nessuno”, ha aggiunto.
(ITALPRESS).
-foto Italpress-

Cronaca

Dazi, Sefcovic “Evitata una guerra commerciale con gli Usa”

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BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – “Se dovessi riassumere questo accordo UE-USA in una sola frase, direi che porta una rinnovata stabilità e apre le porte a una collaborazione strategica. Questo è il risultato di mesi di sforzi autentici e instancabili, pari solo all’importanza del nostro commercio transatlantico. Il suo valore di 1,7 trilioni di dollari sottolinea quanto fosse alta la posta in gioco”. Lo ha detto nel corso di una conferenza stampa a Bruxelles Maros Sefcovic, commissario europeo per il Commercio, in merito all’accordo Usa-Ue sui dazi.
“Considerata la profondità dell’integrazione e la reciproca fiducia delle nostre economie, era essenziale prendersi il tempo necessario per raggiungere questo obiettivo, per calibrare un risultato che funzionasse sia per l’UE che per gli Stati Uniti, e che garantisse anche la continuazione degli scambi commerciali tra di noi – ha proseguito -. Una guerra commerciale può sembrare allettante per alcuni, ma comporta gravi conseguenze. Con un dazio di almeno il 30% il nostro commercio transatlantico si arresterebbe di fatto, mettendo a rischio quasi cinque milioni di posti di lavoro, compresi quelli nelle PMI. Le nostre imprese ci hanno inviato un messaggio unanime: evitare l’escalation e lavorare per una soluzione che offra un sollievo immediato. Apprezzo il fatto che diverse associazioni imprenditoriali abbiano accolto con favore i contorni dell’accordo”.
Oltre al “tetto tariffario unico del 15%, a 750 miliardi di dollari in acquisti strategici e ulteriori 600 miliardi di dollari di investimenti privati previsti nell’economia statunitense”, Sefcovic ha spiegato che “l’accordo prevede un elenco significativo di beni su cui entrambe le parti applicheranno un’aliquota tariffaria pari a zero, laddove sia nel nostro interesse comune rafforzare i nostri scambi commerciali. E’ importante sottolineare che questo elenco rimane aperto a ulteriori integrazioni”.
“In secondo luogo, crediamo anche che alcuni aspetti della politica commerciale globale necessitino di cambiamenti radicali – ha aggiunto il commissario europeo -. Ad esempio, la sovraccapacità produttiva non di mercato sta distruggendo anche l’industria siderurgica dell’UE. Per questo motivo l’accordo prevede chiare prospettive di un’azione congiunta su acciaio, alluminio, rame e i loro derivati in quella che mi piace definire “un’alleanza per i metalli”, creando di fatto una barriera comune attorno alle nostre rispettive economie attraverso contingenti tariffari a livelli storici e con un trattamento preferenziale”.
“Definiremo inoltre un approccio comune per affrontare le economie di origine della sovraccapacità produttiva. Inoltre – ha aggiunto Sefcovic -, stiamo riducendo i dazi sulle nostre auto dall’attuale 27,5% al 15%, consentendo al contempo alle case automobilistiche dell’UE di espandere le loro esportazioni dagli Stati Uniti. Ciò rafforzerà la loro posizione globale e rafforzerà la nostra catena del valore, poichè numerose PMI europee sostengono le attività produttive negli Stati Uniti”.
“In terzo luogo, riteniamo di dover pensare strategicamente alle tecnologie future – ha proseguito -. Ecco perchè l’accordo prevede anche acquisti strategici di gas, petrolio, nucleare, ma anche chip statunitensi per l’ intelligenza artificiale. In questo caso, l’obiettivo è rafforzare il nostro vantaggio tecnologico in modo che entrambe le parti ne traggano beneficio”.
“In definitiva – ha concluso Sefcovic -, si tratta di un accordo che dovrebbe generare benefici significativi e reciproci e spero che rappresenti un trampolino di lancio verso un più ampio accordo commerciale e di investimento tra UE e Stati Uniti in futuro, promuovendo al contempo i nostri sforzi congiunti per affrontare urgenti sfide globali, come la tanto necessaria riforma dell’Organizzazione Mondiale del Commercio”.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Cronaca

Martinenghi argento iridato nei 100 rana, Ceccon bronzo in 50 delfino

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SINGAPORE (ITALPRESS) – Due belle medaglie per l’Italnuoto ai Mondiali di Singapore. Ecco l’argento di Nicolò Martinenghi nei 100 rana e il bronzo di Thomas Ceccon nei 50 farfalla. Due podi che però potevano esser ancora più belli. Il lombardo ha lamentato infatti il fatto di aver accusato ieri sera un’intossicazione alimentare; il veneto ha lamentato la stanchezza accumulata nelle semifinali dei 100 dorso, superate brillantemente ma disputate pochi minuti prima della finale del delfino.
Procedendo con ordine, Martinenghi, campione olimpico in carica, nuota in 58″58, miglior tempo stagionale, e si arrende solamente al cinese Qin Haiyang, oro in 58″23. Completa il podio l’atleta del Kyrgyzstan Denis Petrashov (58″88). Cala nella stessa finale negli ultimi metri il piemontese Ludovico Blu Art Viberti, che chiude al quinto posto in 59″08.
A ruota Ceccon nuota i 50 farfalla in 22″67. Il veneto si arrende al francese Maxime Grousset (oro, in 22″48) e allo svizzero Noe Ponti (argento, in 22″51). Record italiano per Ceccon, che poco prima aveva centrato la finale nei 100 dorso con il quarto tempo delle semifinali.
Di rilievo, poi, la finale centrata da Anita Bottazzo nei 100 rana femminili, con il secondo crono delle semifinali, e l’accesso in finale di Simona Quadarella nei 1500 stile libero femminili.
Infine, record italiano per Carlos D’Ambrosio, che vola in finale nei 200 stile libero.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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Cronaca

Dazi, Schlein “Una resa alle imposizioni americane”

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ROMA (ITALPRESS) – “Quello raggiunto dall’UE con Trump non è un buon accordo come sostiene il governo Meloni. Ha i tratti di una resa alle imposizioni americane, dovuta al fatto che il governo italiano insieme ad altri governi nazionalisti totalmente subalterni a Trump, hanno spinto per una linea morbida e accondiscendente che ha minato l’unità europea e indebolito la posizione negoziale dell’UE. Il 15% di dazi senza alcuna reciprocità sulla stragrande maggioranza dei prodotti italiani, unito alla svalutazione del dollaro, porterà a danni da stimare attentamente ma secondo le prime stime superiori ai 20 miliardi di export e a oltre centomila posti di lavoro a rischio”. Lo afferma in una nota Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico.
“A questo aggiungiamo l’impegno per maggiori acquisti europei di energia e di armamenti in USA pari a 750 miliardi, più 600 miliardi di investimenti delle imprese europee in USA.
Anzichè lottare per rinnovare i 750 miliardi di investimenti comuni europei del Next Generation EU, Meloni e i suoi sodali ne regalano uno identico per portata agli Stati Uniti di Trump – aggiunge -. Noi avevamo ottenuto risorse per l’Italia, mentre i nazionalisti li regalano a Trump”.
“E tutto questo dopo aver già ceduto sulla esenzione dalla tassa minima globale per le multinazionali americane e l’assurdo aumento delle spese militari al 5%. Altro che ponte con gli Usa, questa amicizia a senso unico di Meloni con Trump avrà un costo altissimo per le imprese e lavoratori italiani. Il governo italiano chiarisca subito quali misure intende mettere in campo per attutire i danni e rilanciare la domanda interna – conclude la leader dem -. Giorgia Meloni farebbe bene a iniziare già da adesso a preoccuparsi di come porre rimedio agli effetti economici della sua subalternità ideologica. E L’Unione Europea ora capisca che se non rimette in campo investimenti comuni europei per un grande piano industriale, sociale e ambientale europeo rischiamo di essere travolti”.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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