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Cronaca

Milano-Cortina tre anni al via, Varnier “Momento della svolta”

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MILANO (ITALPRESS) – A tre anni esatti dall’inaugurazione delle Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina 2026, si è svolta oggi, in contemporanea nel capoluogo lombardo e nella perla delle Dolomiti, una simbolica cerimonia di alzabandiera, che ha visto coinvolte quasi tutte le istituzioni impegnate nell’evento. In piazza Duomo, a Milano, insieme al’amministratore delegato della Fondazione Milano-Cortina, il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana e il sindaco meneghino, Giuseppe Sala, a Cortina, invece, il primo cittadino, Gianluca Lorenzi, e il governatore veneto, Luca Zaia. Per tutta la giornata la bandiera delle Olimpiadi e Paralimpiadi Milano Cortina 2026 sventolerà su piazza Duomo, accanto alla bandiera dell’Italia, dell’Europa, issata da agenti del Plotone d’Onore della Polizia Locale sulle note dell’inno di Mameli, suonato dalla Civica Orchestra di Fiati. Sono stati, invece, tre atleti campioni nel pattinaggio di figura – Sara Conti, Niccolò Macii e Rebecca Ghilardi – a issare la bandiera bianca con al centro “Futura”, il logo di Milano Cortina 2026. Il brano dei Giochi Olimpici e Paralimpici invernali del 2026, “Fino all’alba”, che ha suggellato questo importante momento, è stato interpretato da alcuni giovani allievi del Conservatorio di Milano. Subito dopo aver issato sui due pennoni, il tricolore e la bandiera del Comitato Olimpico Internazionale, a Milano Andrea Varnier ha parlato dell’importanza dell’evento odierno, perchè di solito è proprio quando mancano tre anni all’evento “il momento di svolta nei Comitati organizzatori, perchè si inizia la fase operativa”.
“Sappiamo che ci attende una sfida molto impegnativa, però in Fondazione stiamo lavorando veramente duro per questo grande evento – ha aggiunto Varnier -. Ci sono ancora cose da fare, ma stiamo monitorando il percorso, sia in termini di tempi che di sostenibilità”. A Milano, il sindaco Beppe Sala rilascia dichiarazioni volte all’ottimismo: “Mi pare che la cosa positiva sia la compattezza di tutte le istituzioni come oggi, il fatto che il governo è entrato con decisione in questa partita. E’ una governance che mi dà fiducia, per cui io continuo ad essere ottimista, noi faremo la nostra parte”.
“Nel nuovo Cda ci sono persone molto competenti, non faremo solo un’opera di vigilanza, ma di aiuto operativo. Dopodichè al di là delle opere le Olimpiadi hanno un grande senso sociale e culturale. E su questo c’è molto da fare, anche se probabilmente si scatenerà tutto nell’ultimo anno” ha spiegato. Di “situazione positiva” parla anche il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, “soprattutto per quanto riguarda la nostra Fondazione, che sta funzionando. Adesso c’è il nuovo ad e non ci sono mai stati problemi. Le nostre opere pubbliche, quelle regionali, sono in corso e non hanno nessuno tipo di problema. Quelle della società che è stata costituita dal governo sono in fase di accelerazione”. Invita a non perdere altro tempo, invece, il governatore del Veneto, Luca Zaia, che da Cortina dice: “E’ il momento di accelerare e mettere a terra i numerosi progetti, le infrastrutture, tutto quello che richiede l’appuntamento olimpico del 2026. Il Veneto è pronto e molte di queste opere resteranno in eredità per molti decenni a venire”.
Al centro delle discussioni, soprattutto la nuova sede dell’anello coperto di pattinaggio su ghiaccio, dopo la rinuncia di Baselga di Pinè. Varnier ha parlato di scelta “non inaspettata, quindi siamo tranquilli perchè c’è tempo ed è normale in tutte le edizioni dei Giochi che ci siano dei siti cambiati in corso d’opera”.
Il sindaco di Milano Sala, spera che il pattinaggio arrivi in città: “Non abbiamo voluto avere un atteggiamento totalmente di chiusura verso Torino, però prima devono essere le città che c’erano all’inizio a dire se possono farlo o no. Se non si potesse, un aiuto potrebbe essere utile”. Tra le ipotesi fatte, quella più accreditata secondo Sala è quella della Fiera di Milano, “però bisogna fare una cosa che abbia senso anche dal punto di vista economico finanziario”. “Vediamo quali sono le offerte proposte e poi si faranno delle scelte. E’ una questione anche di organizzazione perchè le Olimpiadi sono partite con queste sedi, per allargare bisogna fare una serie di iniziative. Tipo un nuovo mini villaggio olimpico anche a Torino” ha detto invece il governatore Fontana.
– foto ufficio stampa Comune di Milano –
(ITALPRESS).

Cronaca

E’ morta Ornella Vanoni, leggenda della musica italiana

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ROMA (ITALPRESS) – E’ morta, all’età di 91 anni, Ornella Vanoni. “Con profondo dolore riceviamo la notizia della scomparsa di Ornella Vanoni. Grazie per tutto quello che ci hai regalato Ornella, lo terremo sempre nel nostro cuore” si legge sul profilo X di “Che tempo che fa”, programma in cui era stata spesso ospite.
Nata a Milano, considerata tra le maggiori interpreti della musica leggera italiana, è stata una delle artiste italiane dalla carriera più longeva. Inizia a lavorare nel 1956 (come attrice in “Sei personaggi in cerca d’autore” di Luigi Pirandello dopo avere studiato all’Accademia di arte drammatica” del Piccolo Teatro di Giorgio Strehler del quale è diventata allieva prediletta e compagna). Nel 1957 il debutto canoro con le “canzoni della mala”, brani che traggono spunto da antiche ballate dialettali e raccontano storie di poliziotti e malfattori. Dopo gli esordi, il suo stile interpretativo unico e sofisticato le consente di attraversare un repertorio che comprende il pop d’autore, la bossa nova (da ricordare l’album “La voglia la pazzia l’incoscienza l’allegria” realizzato con Toquinho e Vinicius de Moraes) e il jazz che la porta a collaborare con musicisti del calibro di George Benson, Michael Brecker e Randy Brecker, solo per citarne alcuni. E a vendere oltre 55 milioni di dischi con i suoi 112 lavori pubblicati, tra album, EP e raccolte, con autori che portano il nome di Dario Fo, Paolo Conte, Fabrizio De Andrè, Ivano Fossati, Lucio Dalla, Franco Califano, Mogol, Renato Zero e Riccardo Cocciante.
Nel 1960 Vanoni incontra Gino Paoli con il quale nasce un’intensa stria d’amore che va di pari passo con la collaborazione artistica: basti citare l’indimenticabile “Senza fine”. Nonostante l’amore per Paoli, la cantante sposa l’impresario teatrale Lucio Ardenzi da cui si separa ancor prima che nasca il figlio Cristiano. Non a caso, il suo primo 45 giri di grande successo commerciali è “Cercami” dedicata proprio a Paoli. Mentre prosegue anche l’impegno teatrale (tra gli altri, è Rosetta in “Rugantino” di Garinei e Giovannini), arriva la prima (di otto) partecipazione al Festival di Sanremo: nel 1965, con “Abbracciami forte”. Seguono quelle nel 1966 (“Io ti darò di più”), nel 1967 (“La musica è finita”), nel 1968 (“Casa bianca”), nel 1970 (“Eternità”), nel 1989 (“Io come farò”), nel 1999 (“Alberi”, con Enzo Gragnaniello) e nel 2018 (“Imparare ad amarsi”, con Bungaro e Pacifico). Nonostante tutti i Festival, i suoi maggiori successi discografici sono altri: “Una ragione di più” (1969), “L’appuntamento” (1970), “Domani è un altro giorno” (1971), “Più” (1976, con Gepy).
Poi c’è la televisione, che vede la Vanoni impegnata negli anni come conduttrice, prima donna o ospite fissa: da “Giardino d’inverno” a “Studio Uno”, da “Senza rete” a “Serata d’onore”, da Fatti e fattacci” a “Risatissima”. E’ anche giudice in “Star Academy” e “Amici Celebrities”. Nella carriera sessantennale non manca nemmeno il cinema dal primo “Romolo e Remo” di Sergio Corbucci del 1961 all’ultimo “7 donne e un mistero” di Alessandro Genovesi del 2021. L’abbiamo vista anche nello sceneggiato “Il mulino del Po” di Sandro Bolchi e, in un cameo, nella fiction di Rai1 “La Compagnia del Cigno” di Ivan Cotroneo. Tra i premi assegnati a Ornella Vanoni ce ne sono tre del Club Tenco (due Premi e una Targa) e due volte il Premio Lunezia.
-foto Ipa Agency-
(ITALPRESS).

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Cronaca

L’Italia di Davis batte il Belgio 2-0 e vola in finale

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BOLOGNA (ITALPRESS) – L’Italia vola in finale in Coppa Davis. La nazionale capitanata da Filippo Volandri soffre ma batte il Belgio per 2-0, senza passare dal doppio decisivo. Bastano i due singolari agli azzurri nella prima semifinale delle Finals, in scena sul cemento indoor di Bologna. Dopo la vittoria di Matteo Berrettini contro Raphael Collignon (6-3 6-4), il punto del successo l’ha firmato Flavio Cobolli (22 del mondo), battendo Zizou Bergs (numero 43 del ranking Atp) col punteggio di 6-3 6-7 (5) 7-6 (15), dopo poco più di tre ore di autentica battaglia. L’azzurro ha annullato ben sette match point all’avversario. Di contro Cobolli ha chiuso la partita al settimo match point in suo favore (dopo che Bergs gli aveva annullato sei “punti match”).
Dopo la finale del 2023, vinta contro l’Australia, e quella dello scorso anno, vinta contro l’Olanda, l’Italia per il terzo anno consecutivo (prima volta nella storia) giocherà l’ultimo atto della Coppa Davis. L’ultima Nazione a giocare tre finali di fila è stata l’Australia, fra il 1999 e il 2001.
Si estende a 12 successi la striscia positiva dell’Italia nei match di Coppa Davis. L’ultimo ko risale al 2023, contro il Canada. Non riesce ad approdare alla finale di Davis, invece, il Belgio, ancora a secco di insalatiere e giunto alle Final Eight di Bologna attraverso le qualificazioni.
Domenica gli azzurri affronteranno nel match decisivo per la difesa del titolo la vincente dell’incontro tra Germania e Spagna, che si scontreranno domani, a partire dalle 12.
– foto Image –
(ITALPRESS).

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Cronaca

Cina, think tank evidenzia progressi nella protezione e governance di fiumi

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NANCHINO (CINA) (ITALPRESS/XINHUA) – La foto mostra copie del rapporto del think tank intitolato “Sfruttare i fiumi per la prosperità nazionale e il benessere pubblico – Uno studio sulla strategia fluviale della nuova era”. Il rapporto è stato pubblicato venerdì dal National High-Level Think Tank dell’Agenzia di Stampa Xinhua e dal China Institute of Water Resources and Hydropower Research del Ministero delle Risorse Idriche, a Nanchino, nella provincia cinese orientale di Jiangsu.
(ITALPRESS).
-Foto Xinhua-

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