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Cronaca

Milano, studenti Municipio 2 si prenderanno cura di 16 pietre inciampo

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MILANO (ITALPRESS) – Sono sedici le Pietre d’Inciampo, poste davanti al portone dell’ultimo domicilio dove le vittime della persecuzione nazi-fascista avevano vissuto da donne e uomini liberi, di cui si prenderanno cura bambine e bambini, ragazze e ragazzi di alcune scuole del Municipio 2. Il progetto, primo nel suo genere, coinvolge gli studenti e le studentesse nella salvaguardia dei preziosi blocchi quadrati ricoperti di ottone e li impegna a diffondere la conoscenza del periodo più buio della storia recente, raccontando l’eredità di cui sono portatori ai loro coetanei e alle loro famiglie, in un continuo e virtuoso passaggio del testimone per non dimenticare mai. E’ stato siglato oggi, davanti al Muro dell’Indifferenza nell’atrio del Memoriale della Shoah, il primo Patto di collaborazione per la cura e la valorizzazione delle Pietre d’Inciampo collocate nelle vicinanze dei plessi scolastici del Municipio 2, tra Comune di Milano, Comitato Pietre d’inciampo, scuola “Simona Giorgi” (ex Ciresola), istituti “Francesco Cappelli” (ex-Giacosa), “Italo Calvino”, “San Giuseppe – La Salle” e liceo classico “Giosuè Carducci”. L’idea delle Stolpersteine, Pietre d’Inciampo in tedesco, è nata in Germania alla fine degli anni Novanta per iniziativa dell’artista Gunter Demnig con la volontà di “riportare a casa” le vittime dell’orrore nazista, perseguitate e uccise per motivi razziali, politici, religiosi, e l’obiettivo di contrastare il negazionismo e l’oblio. Oggi questo progetto si è trasformato in un vero e proprio museo a cielo aperto, che conta oltre 90mila pietre posate in tutta Europa, capace di raccontare lo sterminio che hanno subìto milioni di persone, vite strappate e poi spezzate, attraverso un semplice gesto come quello di un ‘inciampò emotivo nella Memoria. A Milano su impulso del Comitato per le Pietre d’Inciampo, di cui è Presidente Onoraria la Senatrice a vita Liliana Segre, dalle prime sei pietre del gennaio 2017, con le ultime che verranno posate a marzo, si arriverà a contare 171 ‘inciampì per le strade della città. “E’ con grande gioia e forte senso di responsabilità che oggi abbiamo firmato questo importante Patto di collaborazione – dichiara l’assessora ai Servizi civici con delega alla Partecipazione Gaia Romani -. Solo un mese fa, la senatrice Segre ci ha messo in guardia sul rischio che l’orrore della Shoah possa nel futuro prossimo divenire solo una riga nei libri di storia. Ecco perchè, avvicinare sempre di più i bambini e i ragazzi alla conoscenza e al senso della memoria diventa essenziale, direi vitale. Custodire e proteggere quelli che sono dei piccoli ma inestimabili monumenti, vuol dire restituire la dignità di essere umano a chi ne fu barbaramente privato e ucciso, e riflettere sull’abisso dei campi di sterminio e dell’odio razziale, affinchè quanto accaduto non possa tornare mai più”. “Il dovere della Memoria – afferma il Presidente del Municipio 2 Simone Locatelli – è una responsabilità collettiva per garantire dignità a ciascuna vittima innocente, ma è anche uno stimolo nei confronti delle giovani generazioni, per aiutarle a comprendere e a non dimenticare. Questo Patto di collaborazione, siglato con scuole di diverso ordine e grado del nostro Municipio, e grazie al quale i ragazzi e le ragazze dei nostri istituti scolastici potranno attivamente prendersi cura delle Pietre d’Inciampo, è un modo per rispondere al dovere di far memoria. Mi auguro che altre scuole del nostro territorio possano aderire al patto, che rimane aperto a nuove sottoscrizioni”. “Un patto di collaborazione che è un’alleanza virtuosa e necessaria tra studenti e scuole, istituzioni e associazioni che condividono l’impegno per una memoria condivisa, per il ricordo di ogni singola vita sacrificata in un passato che è parte della nostra Storia. Ciascuno di noi sceglie di essere parte attiva in un percorso che confido potrà abbracciare tutti i Municipi della città – ha sottolineato la Vicesindaco e assessore all’Istruzione Anna Scavuzzo -. E’ così, insieme, che vogliamo affrontare questo tempo in cui assistiamo a episodi che vorremmo non vedere mai più, e che ci chiedono di rispondere con un rifiuto unanime e condiviso di ogni tipo di violenza, fisica e verbale. A voi ragazzi non vogliamo delegare questa responsabilità, ma siamo felici che siate disponibili a condividerla con noi per far vivere la memoria di quanti hanno sacrificato in passato la loro vita per la libertà, la dignità di ogni persona e la democrazia, persone che non vogliamo dimenticare e che ci hanno reso oggi più liberi e più forti”. Le finalità indicate nel Patto siglato sono l’adozione delle Pietre d’Inciampo più vicine ai plessi scolastici da parte degli studenti e delle studentesse degli istituti coinvolti nel progetto; la salvaguardia, la cura e la valorizzazione delle pietre attraverso la promozione di attività didattiche finalizzate a diffonderne la conoscenza e la memoria.(ITALPRESS).

Photo Credits: ufficio stampa Comune di Milano

Cronaca

E’ morta Ornella Vanoni, leggenda della musica italiana

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ROMA (ITALPRESS) – E’ morta, all’età di 91 anni, Ornella Vanoni. “Con profondo dolore riceviamo la notizia della scomparsa di Ornella Vanoni. Grazie per tutto quello che ci hai regalato Ornella, lo terremo sempre nel nostro cuore” si legge sul profilo X di “Che tempo che fa”, programma in cui era stata spesso ospite.
Nata a Milano, considerata tra le maggiori interpreti della musica leggera italiana, è stata una delle artiste italiane dalla carriera più longeva. Inizia a lavorare nel 1956 (come attrice in “Sei personaggi in cerca d’autore” di Luigi Pirandello dopo avere studiato all’Accademia di arte drammatica” del Piccolo Teatro di Giorgio Strehler del quale è diventata allieva prediletta e compagna). Nel 1957 il debutto canoro con le “canzoni della mala”, brani che traggono spunto da antiche ballate dialettali e raccontano storie di poliziotti e malfattori. Dopo gli esordi, il suo stile interpretativo unico e sofisticato le consente di attraversare un repertorio che comprende il pop d’autore, la bossa nova (da ricordare l’album “La voglia la pazzia l’incoscienza l’allegria” realizzato con Toquinho e Vinicius de Moraes) e il jazz che la porta a collaborare con musicisti del calibro di George Benson, Michael Brecker e Randy Brecker, solo per citarne alcuni. E a vendere oltre 55 milioni di dischi con i suoi 112 lavori pubblicati, tra album, EP e raccolte, con autori che portano il nome di Dario Fo, Paolo Conte, Fabrizio De Andrè, Ivano Fossati, Lucio Dalla, Franco Califano, Mogol, Renato Zero e Riccardo Cocciante.
Nel 1960 Vanoni incontra Gino Paoli con il quale nasce un’intensa stria d’amore che va di pari passo con la collaborazione artistica: basti citare l’indimenticabile “Senza fine”. Nonostante l’amore per Paoli, la cantante sposa l’impresario teatrale Lucio Ardenzi da cui si separa ancor prima che nasca il figlio Cristiano. Non a caso, il suo primo 45 giri di grande successo commerciali è “Cercami” dedicata proprio a Paoli. Mentre prosegue anche l’impegno teatrale (tra gli altri, è Rosetta in “Rugantino” di Garinei e Giovannini), arriva la prima (di otto) partecipazione al Festival di Sanremo: nel 1965, con “Abbracciami forte”. Seguono quelle nel 1966 (“Io ti darò di più”), nel 1967 (“La musica è finita”), nel 1968 (“Casa bianca”), nel 1970 (“Eternità”), nel 1989 (“Io come farò”), nel 1999 (“Alberi”, con Enzo Gragnaniello) e nel 2018 (“Imparare ad amarsi”, con Bungaro e Pacifico). Nonostante tutti i Festival, i suoi maggiori successi discografici sono altri: “Una ragione di più” (1969), “L’appuntamento” (1970), “Domani è un altro giorno” (1971), “Più” (1976, con Gepy).
Poi c’è la televisione, che vede la Vanoni impegnata negli anni come conduttrice, prima donna o ospite fissa: da “Giardino d’inverno” a “Studio Uno”, da “Senza rete” a “Serata d’onore”, da Fatti e fattacci” a “Risatissima”. E’ anche giudice in “Star Academy” e “Amici Celebrities”. Nella carriera sessantennale non manca nemmeno il cinema dal primo “Romolo e Remo” di Sergio Corbucci del 1961 all’ultimo “7 donne e un mistero” di Alessandro Genovesi del 2021. L’abbiamo vista anche nello sceneggiato “Il mulino del Po” di Sandro Bolchi e, in un cameo, nella fiction di Rai1 “La Compagnia del Cigno” di Ivan Cotroneo. Tra i premi assegnati a Ornella Vanoni ce ne sono tre del Club Tenco (due Premi e una Targa) e due volte il Premio Lunezia.
-foto Ipa Agency-
(ITALPRESS).

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Cronaca

L’Italia di Davis batte il Belgio 2-0 e vola in finale

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BOLOGNA (ITALPRESS) – L’Italia vola in finale in Coppa Davis. La nazionale capitanata da Filippo Volandri soffre ma batte il Belgio per 2-0, senza passare dal doppio decisivo. Bastano i due singolari agli azzurri nella prima semifinale delle Finals, in scena sul cemento indoor di Bologna. Dopo la vittoria di Matteo Berrettini contro Raphael Collignon (6-3 6-4), il punto del successo l’ha firmato Flavio Cobolli (22 del mondo), battendo Zizou Bergs (numero 43 del ranking Atp) col punteggio di 6-3 6-7 (5) 7-6 (15), dopo poco più di tre ore di autentica battaglia. L’azzurro ha annullato ben sette match point all’avversario. Di contro Cobolli ha chiuso la partita al settimo match point in suo favore (dopo che Bergs gli aveva annullato sei “punti match”).
Dopo la finale del 2023, vinta contro l’Australia, e quella dello scorso anno, vinta contro l’Olanda, l’Italia per il terzo anno consecutivo (prima volta nella storia) giocherà l’ultimo atto della Coppa Davis. L’ultima Nazione a giocare tre finali di fila è stata l’Australia, fra il 1999 e il 2001.
Si estende a 12 successi la striscia positiva dell’Italia nei match di Coppa Davis. L’ultimo ko risale al 2023, contro il Canada. Non riesce ad approdare alla finale di Davis, invece, il Belgio, ancora a secco di insalatiere e giunto alle Final Eight di Bologna attraverso le qualificazioni.
Domenica gli azzurri affronteranno nel match decisivo per la difesa del titolo la vincente dell’incontro tra Germania e Spagna, che si scontreranno domani, a partire dalle 12.
– foto Image –
(ITALPRESS).

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Cronaca

Cina, think tank evidenzia progressi nella protezione e governance di fiumi

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NANCHINO (CINA) (ITALPRESS/XINHUA) – La foto mostra copie del rapporto del think tank intitolato “Sfruttare i fiumi per la prosperità nazionale e il benessere pubblico – Uno studio sulla strategia fluviale della nuova era”. Il rapporto è stato pubblicato venerdì dal National High-Level Think Tank dell’Agenzia di Stampa Xinhua e dal China Institute of Water Resources and Hydropower Research del Ministero delle Risorse Idriche, a Nanchino, nella provincia cinese orientale di Jiangsu.
(ITALPRESS).
-Foto Xinhua-

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