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Cronaca

Miccichè “Su sostenibilità e innovazione le aziende italiane accelerano”

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MILANO (ITALPRESS) – “Negli ultimi anni, le aziende italiane hanno cambiato passo sia nel campo della sostenibilità che dell’innovazione. Hanno capito che la competitività non è basata solo sulle loro funzioni tradizionali, ma anche sulla capacità di investire prima in metodologie produttive e poi in conseguenti servizi e prodotti che possano essere sostenibili nel tempo”. Lo afferma Gaetano Miccichè, presidente di Engineering e della divisione IMI Corporate & Investment Banking di Intesa Sanpaolo, intervistato da Claudio Brachino per il magazine televisivo Italpress Economy.
Un altro aspetto innovativo riguarda la corporate governance che, “fino a poco tempo fa, era considerata quasi con fastidio: oggi è un elemento essenziale per gestire bene un’azienda. Gli amministratori delegati fino a 10-15 anni fa erano infastiditi dal fatto di avere comitati di controllo, oggi possono dedicarsi al business proprio perchè hanno le spalle coperte da questo sistema”, sottolinea Miccichè.
“Sono presidente di Engineering da un anno, conosco però l’azienda da tantissimo tempo: è un’azienda leader importante a livello internazionale. Ha circa 15.000 dipendenti – la maggior parte dei quali ingegneri o laureati in altre facoltà – e prevede di incrementarne notevolmente il numero nei prossimi anni”, sottolinea. “Al di là di sostenibilità e innovazione, due aree su cui l’azienda ha grande competenza sono l’intelligenza artificiale e la cybersecurity”. In quest’ultimo campo, “abbiamo una divisione dedicata”, con “grandi competenze professionali e grandi sistemi informatici a supporto”. E’ un aspetto “determinante: quando iniziai a lavorare, la sicurezza dei dati, delle informazioni e delle ricchezze era fisica, l’importante era chiudere bene la porta”, ricorda Miccichè.
Per quanto riguarda l’intelligenza artificiale, “è un trend che non si potrà arrestare, anzi, un certo tipo di intelligenza artificiale applicata alla medicina o alla fisica sarà certamente utile: è inevitabile che questo trend si sviluppi e credo che, in fin dei conti, sia positivo”.
Un altro tema “di fondamentale importanza” è quello del risparmio energetico, “dal mio punto di vista uno dei pochissimi aspetti positivi implementati dalla pandemia. Non c’è dubbio che la pandemia abbia creato inevitabilmente l’abbandono di alcune aree di lavoro” e abbia permesso di comprendere “come alcune attività potessero comunque condursi in maniera efficiente e economicamente valida anche da remoto – sottolinea il presidente della divisione IMI di Intesa Sanpaolo -: ad esempio, noi siamo la prima banca che ha introdotto la settimana lavorativa di 4 giorni. Certamente c’è un effetto importante di risparmi energetici e non energetici, ma c’è anche un tema legato alla qualità della vita”.
Lo scenario economico è ulteriormente mutato dopo la pandemia. “Prima ancora che scoppiasse la guerra, già all’inizio del 2022, ci sono stati dei forti segnali di incremento dell’inflazione” che hanno portato alla “necessità di adeguare i tassi a quelli che erano gli effetti. Poi c’è stata la guerra che ha generato” altre dinamiche legate ai “costi di molte materie prime e soprattutto di tutto ciò che è di origine petrolifera”, spiega Miccichè. “L’Italia si caratterizza per essere un Paese di medie e piccole imprese: abbiamo poche grandi aziende – quelle quotate in Borsa sono circa 400 ed è un numero abbastanza simile a quello di 30 anni fa – e abbiamo uno straordinario panorama di imprese che vogliono quotarsi. C’è una spinta a farlo. Però non c’è dubbio che l’incremento dei tassi sia penalizzante e alcuni annunci creano ulteriore prudenza che non va mai bene, perchè l’imprenditore ha bisogno di essere ottimista e di credere nel futuro”. Ci sono “diverse forme tecniche di assistenza dei clienti a seconda delle necessità che ciascuna azienda ha: se servono risorse per il capitale circolante, per gli investimenti a breve o medio termine, per investimenti in innovazione o in sistemi informatici. Un altro aspetto importante che la banca ha nel proprio DNA è la tempestività: puoi anche fare pagare qualche centesimo in più al cliente purchè ci sia rapidità nelle risposte”.

– foto Italpress –

(ITALPRESS).

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Cronaca

E’ morta Ornella Vanoni, leggenda della musica italiana

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ROMA (ITALPRESS) – E’ morta, all’età di 91 anni, Ornella Vanoni. “Con profondo dolore riceviamo la notizia della scomparsa di Ornella Vanoni. Grazie per tutto quello che ci hai regalato Ornella, lo terremo sempre nel nostro cuore” si legge sul profilo X di “Che tempo che fa”, programma in cui era stata spesso ospite.
Nata a Milano, considerata tra le maggiori interpreti della musica leggera italiana, è stata una delle artiste italiane dalla carriera più longeva. Inizia a lavorare nel 1956 (come attrice in “Sei personaggi in cerca d’autore” di Luigi Pirandello dopo avere studiato all’Accademia di arte drammatica” del Piccolo Teatro di Giorgio Strehler del quale è diventata allieva prediletta e compagna). Nel 1957 il debutto canoro con le “canzoni della mala”, brani che traggono spunto da antiche ballate dialettali e raccontano storie di poliziotti e malfattori. Dopo gli esordi, il suo stile interpretativo unico e sofisticato le consente di attraversare un repertorio che comprende il pop d’autore, la bossa nova (da ricordare l’album “La voglia la pazzia l’incoscienza l’allegria” realizzato con Toquinho e Vinicius de Moraes) e il jazz che la porta a collaborare con musicisti del calibro di George Benson, Michael Brecker e Randy Brecker, solo per citarne alcuni. E a vendere oltre 55 milioni di dischi con i suoi 112 lavori pubblicati, tra album, EP e raccolte, con autori che portano il nome di Dario Fo, Paolo Conte, Fabrizio De Andrè, Ivano Fossati, Lucio Dalla, Franco Califano, Mogol, Renato Zero e Riccardo Cocciante.
Nel 1960 Vanoni incontra Gino Paoli con il quale nasce un’intensa stria d’amore che va di pari passo con la collaborazione artistica: basti citare l’indimenticabile “Senza fine”. Nonostante l’amore per Paoli, la cantante sposa l’impresario teatrale Lucio Ardenzi da cui si separa ancor prima che nasca il figlio Cristiano. Non a caso, il suo primo 45 giri di grande successo commerciali è “Cercami” dedicata proprio a Paoli. Mentre prosegue anche l’impegno teatrale (tra gli altri, è Rosetta in “Rugantino” di Garinei e Giovannini), arriva la prima (di otto) partecipazione al Festival di Sanremo: nel 1965, con “Abbracciami forte”. Seguono quelle nel 1966 (“Io ti darò di più”), nel 1967 (“La musica è finita”), nel 1968 (“Casa bianca”), nel 1970 (“Eternità”), nel 1989 (“Io come farò”), nel 1999 (“Alberi”, con Enzo Gragnaniello) e nel 2018 (“Imparare ad amarsi”, con Bungaro e Pacifico). Nonostante tutti i Festival, i suoi maggiori successi discografici sono altri: “Una ragione di più” (1969), “L’appuntamento” (1970), “Domani è un altro giorno” (1971), “Più” (1976, con Gepy).
Poi c’è la televisione, che vede la Vanoni impegnata negli anni come conduttrice, prima donna o ospite fissa: da “Giardino d’inverno” a “Studio Uno”, da “Senza rete” a “Serata d’onore”, da Fatti e fattacci” a “Risatissima”. E’ anche giudice in “Star Academy” e “Amici Celebrities”. Nella carriera sessantennale non manca nemmeno il cinema dal primo “Romolo e Remo” di Sergio Corbucci del 1961 all’ultimo “7 donne e un mistero” di Alessandro Genovesi del 2021. L’abbiamo vista anche nello sceneggiato “Il mulino del Po” di Sandro Bolchi e, in un cameo, nella fiction di Rai1 “La Compagnia del Cigno” di Ivan Cotroneo. Tra i premi assegnati a Ornella Vanoni ce ne sono tre del Club Tenco (due Premi e una Targa) e due volte il Premio Lunezia.
-foto Ipa Agency-
(ITALPRESS).

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Cronaca

L’Italia di Davis batte il Belgio 2-0 e vola in finale

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BOLOGNA (ITALPRESS) – L’Italia vola in finale in Coppa Davis. La nazionale capitanata da Filippo Volandri soffre ma batte il Belgio per 2-0, senza passare dal doppio decisivo. Bastano i due singolari agli azzurri nella prima semifinale delle Finals, in scena sul cemento indoor di Bologna. Dopo la vittoria di Matteo Berrettini contro Raphael Collignon (6-3 6-4), il punto del successo l’ha firmato Flavio Cobolli (22 del mondo), battendo Zizou Bergs (numero 43 del ranking Atp) col punteggio di 6-3 6-7 (5) 7-6 (15), dopo poco più di tre ore di autentica battaglia. L’azzurro ha annullato ben sette match point all’avversario. Di contro Cobolli ha chiuso la partita al settimo match point in suo favore (dopo che Bergs gli aveva annullato sei “punti match”).
Dopo la finale del 2023, vinta contro l’Australia, e quella dello scorso anno, vinta contro l’Olanda, l’Italia per il terzo anno consecutivo (prima volta nella storia) giocherà l’ultimo atto della Coppa Davis. L’ultima Nazione a giocare tre finali di fila è stata l’Australia, fra il 1999 e il 2001.
Si estende a 12 successi la striscia positiva dell’Italia nei match di Coppa Davis. L’ultimo ko risale al 2023, contro il Canada. Non riesce ad approdare alla finale di Davis, invece, il Belgio, ancora a secco di insalatiere e giunto alle Final Eight di Bologna attraverso le qualificazioni.
Domenica gli azzurri affronteranno nel match decisivo per la difesa del titolo la vincente dell’incontro tra Germania e Spagna, che si scontreranno domani, a partire dalle 12.
– foto Image –
(ITALPRESS).

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Cronaca

Cina, think tank evidenzia progressi nella protezione e governance di fiumi

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NANCHINO (CINA) (ITALPRESS/XINHUA) – La foto mostra copie del rapporto del think tank intitolato “Sfruttare i fiumi per la prosperità nazionale e il benessere pubblico – Uno studio sulla strategia fluviale della nuova era”. Il rapporto è stato pubblicato venerdì dal National High-Level Think Tank dell’Agenzia di Stampa Xinhua e dal China Institute of Water Resources and Hydropower Research del Ministero delle Risorse Idriche, a Nanchino, nella provincia cinese orientale di Jiangsu.
(ITALPRESS).
-Foto Xinhua-

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