Cronaca
Adepp, in aumento i professionisti iscritti alle casse previdenziali
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3 anni fa-
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Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Nell’anno della pandemia i liberi professionisti appartenenti alle casse previdenziali private cresce di oltre l’1% mentre in Italia dipendenti e autonomi sono calati di quasi il 2%. E’ stato presentato questa mattina a Roma l’XI Rapporto annuale dell’associazione presieduta da Alberto Oliveti. Dal report emerge che nell’anno della pandemia, mentre in Italia gli occupati diminuivano di quasi il due per cento (-1,95% secondo l’Istat), i liberi professionisti iscritti alle Casse Adepp sono aumentati di oltre l’1 per cento (+1,19%, da 1,01 a 1,022 milioni). I numeri dell’Adepp restano ampiamente positivi anche considerando non solo i liberi professionisti ‘purì, ma l’insieme degli iscritti alle Casse, che include anche 98 mila pensionati attivi e 560 mila fra parasubordinati, dipendenti e categorie similari (il totale è passato da 1,672 a 1,68 milioni di iscritti, +0,47%). Il confronto è fra i dati 2019 e quelli del 2020.
Il presidente dell’Adepp Alberto Oliveti ha usato l’acronimo TRA per far riferimento alla missione e al futuro delle casse previdenziali. “La T dell’acronimo ci dice che abbiamo Titolo a realizzare in autonomia la previdenza dei liberi professionisti in base a una delega che ci è stata conferita. Una delega che abbiamo esercitato nel Rispetto degli impegni avevamo assunto con le nostre platee di riferimento. Un impegno portato avanti pagando pensioni, dando sostegni e garantendo una sostenibilità che è dimostrata negli Atti compiuti”.
“Tra – aggiunge – fa anche riferimento al suo insignito significato di preposizione, che sottolinea il nostro essere intermedi rispetto a certe dinamiche. Siamo tra autonomia e tentativi di ripubblicizzazione, siamo tra il professionalismo caratterizzato dall’autoregolamentazione ordinistica e l’esigenza di aprire a nuovi Ordini o nuove professioni affini; siamo tra una sostenibilità che dobbiamo garantire a lungo termine e l’urgenza di dare sostegno qui e ora ai professionisti, ma siamo anche tra la necessità di un sostegno all’economia reale e una tassazione penalizzante, il cui gettito solo con alcuni recenti provvedimenti in occasione del Covid è stato indirizzato verso i nostri scopi, finanziando il reddito di ultima istanza o l’esonero contributivo”.
A livello generale italiano invece l’Istat, con la sua ultima rilevazione a campione, ha scattato una fotografia opposta per tutte le categorie: con i dipendenti passati da 18,048 a 17,746 milioni (-1,67%) e l’insieme degli autonomi da 5,312 a 5,158 milioni (con una percentuale del -2,9% che sarebbe stata anche peggiore se non fosse stato per il sottoinsieme degli iscritti Adepp).
La libera professione non ha perso il suo appeal tra le nuove generazioni. Quest’anno il centro studi AdEPP ha arricchito il rapporto con i risultati di un questionario a cui hanno risposto quasi 5mila neo iscritti: la quasi totalità ha intrapreso la strada della libera professione per scelta, attraverso un percorso universitario e di orientamento alla professione oppure per seguire le proprie inclinazioni e aspirazioni. Solo una minoranza ha invece dichiarato di essersi diventato libero professionista per cessazione del precedente lavoro, per proseguire l’attività di genitori o parenti o per ripiego.
“Questi dati mostrano la grande vitalità e attrattività delle professioni intellettuali – dice Oliveti – e oggi il mondo delle Casse è pronto anche ad accogliere nuove professioni, come quelle legate a nuovi Ordini o affini a quelle ordinistiche”.
Continua il fenomeno della femminilizzazione. Le donne, al 2020, rappresentano il 41% del totale degli iscritti alle Casse a sottolineare che la libera professione favorisce la conciliazione lavoro/famiglia. Ma persiste il gap reddituale. Le professioniste dichiarano il 45% in meno dei loro colleghi. La media dei redditi tra le donne è di circa 25 mila euro mentre quella degli uomini è di 45mila.
Solo l’anno scorso sono stati 600 i milioni di euro erogati dalla casse per prestazioni di welfare. Un sostegno che è aumentato dell’85% in un anno con importi complessivi che sono cresciuti ben del 105%.
Gli iscritti attivi sono 1.680 mila, +0.5% rispetto al 2019, +28,5% in 16 anni. I Liberi professionisti rappresentano circa il 6% dei lavoratori italiani. La maggior parte di iscritti rientra nelle fasce d’età 40-60 (circa il 53%). Il numero degli iscritti under 40 è diminuito dal 41% del 2005 all’attuale 28% ma è aumentato il numero degli over 60 che è cresciuto dal 10% al 20%. La media nazionale degli iscritti è 27 ogni mille, la maggiore densità di professionisti la troviamo nel Lazio con 31 ogni mille abitanti. I neo iscritti sono al 51% donne.
Il rapporto Adepp approfondisce anche i redditi, fermandosi però all’ultimo anno pre-Covid: le dichiarazioni presentate nel 2020 sono infatti relative al 2019. Il reddito nominale dei liberi professionisti è aumentato negli ultimi 14 anni del 2,4% e nell’ultimo anno del 3,4%. Un under 40 guadagna 1/3 del collega over 50. I professionisti del Sud dichiarano un reddito del 48% inferiore ai colleghi del Nord, quelli del Centro il 21% in meno del Nord. Al Nord la differenza uomo/donna è del 47% mentre al Sud del 43%.
Le entrate contributive sono aumentate del 106% in 15 anni. Nel 2020 sono 1,1 miliardi di euro contro i 5,4 miliardi del 2005 e i 7,4 miliardi del 2010. Il numero delle prestazioni previdenziali e assistenziali è aumentato dell’85,5%, gli importi del 105%. 7,4 miliardi di euro, 626mila prestazioni. Dal 2013 al 2020 il patrimonio è passato da 65,6 miliardi a 100,064 miliardi di euro
Le Casse nel 2020 gestiscono direttamente circa il 34,7% del loro patrimonio. La restante parte viene gestita tramite gestori qualificati o fondi comuni. Circa il 52 del patrimonio resta in Italia, il restante 48% in Europa e fuori dall’area Euro.
(ITALPRESS).
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Cronaca
Mafia, 29 misure cautelati contro esponenti mandamento di Palermo
Pubblicato
1 minuto fa-
3 Giugno 2025di
Redazione
PALERMO (ITALPRESS) – I Carabinieri del Comando Provinciale di Palermo hanno eseguito i provvedimenti cautelari emessi dall’Ufficio del G.I.P. del Tribunale di Palermo su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia della locale Procura della Repubblica, a carico di 29 persone, delle quali 13 già detenute per altra causa. Sono accusate di associazione per delinquere di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, estorsioni, esercizio abusivo del gioco d’azzardo, reati contro la persona, contro il patrimonio e in materia di armi, tutti aggravati dal metodo e dalle modalità mafiose e altro.
I provvedimenti restrittivi sono l’esito delle indagini dirette dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo e condotte dal Nucleo Investigativo di Palermo tra il 2023 e il 2025 in direzione delle articolazioni territoriali di “cosa nostra” palermitana, e riguardano soggetti intranei al mandamento mafioso di Palermo Porta Nuova, storicamente uno dei più potenti e della città di Palermo.
Gli indagati, di cui 16 destinatari di misure custodiali e 13 di obbligo di dimora e presentazione alla Polizia Giudiziaria, non erano stati inclusi nei provvedimenti restrittivi che lo scorso 11 febbraio, nell’ambito dell’operazione convenzionalmente denominata “Grande Inverno”, avevano colpito 181 persone e la cui posizione è stata oggetto di valutazione successiva.
Le indagini in continuità con le risultanze di Grande Inverno hanno confermato come “cosa nostra” sia un’associazione criminale vitale e al “passo coi tempi”: se infatti essa è fortemente legata alle regole dei “padri fondatori”, ai suoi antichi riti e al compimento delle “classiche” condotte illecite, come le estorsioni, il traffico di droga e il controllo delle scommesse clandestine online, dall’altro è emersa la capacità degli affiliati di ricorrere ai moderni mezzi di comunicazione per cercare di sfuggire alla pressione investigativa.
Il quadro che emerge dalle investigazioni restituisce una “cosa nostra” che, nonostante le numerose operazioni coordinate dalla Magistratura palermitana e portate avanti dai Carabinieri e dalle altre forze di polizia, continua a mantenere la sua presa: un’associazione coesa, violenta e vitale, che può contare su un’allarmante disponibilità di armi, strenuamente rispettosa del modello organizzativo e delle regole storiche, ben ancorata al proprio territorio sul quale esercita un costante controllo, incidendo significativamente sul tessuto economico attraverso le tradizionali attività illecite – quali l’imposizione della “protezione mafiosa” agli operatori economici e la gestione delle più remunerative piazze di spaccio – ma che trae i propri ingenti guadagni dal traffico di sostanze stupefacenti, prevalentemente cocaina e droghe sintetiche, nonchè dal gioco clandestino online.
– Foto: ufficio stampa Carabinieri –
(ITALPRESS).
Cronaca
SENSIA, UNA FIERA VINTAGE CHE EVOLVE E PIACE AI GIOVANI
Pubblicato
2 ore fa-
3 Giugno 2025di
Redazione
di Emanuele Bottiroli
Una volta ogni tanto, una verità va scritta da tutti. E non perché lo imponga il dovere d’ufficio, ma perché negarla sarebbe un torto alla realtà e anche a una comunità che, nonostante tutto, ha saputo rialzare la testa per intraprendere un percorso. La 641ª edizione della Fiera dell’Ascensione, che si è conclusa ieri sera, 2 giugno, non è stata soltanto la “solita” fiera. E nemmeno il “solito” successo della domenica. È stata qualcos’altro. Qualcosa di più profondo, che ha a che fare con l’identità, con l’innovazione, con un cambio di passo culturale e generazionale.

Il merito è di una regia silenziosa ma determinata. Da una parte la sindaca Paola Garlaschelli, che continua a imprimere una linea di governo innovativa e visionaria, specie sul tema dei giovani e della cultura. Dall’altra, l’assessore al Commercio, Maria Cristina Malvicini, da sempre la più sottovalutata della Giunta, che quest’anno si è superata. Con coraggio, ha rotto un paradigma. Ha smontato l’idea stanca di una fiera buona solo per le bancarelle e i soliti noti. Insieme a FiereIn, l’ha fatta rinascere: meno sagra, più evento d’intrattenimento e di comunità. Meno polvere, più identità. Meno nostalgia, più futuro.

Basta guardare le foto. Basta osservare i volti, i dettagli, guardare il quadro e non la cornice. Questa volta non erano solo le famiglie, i nonni con i nipoti o i buongustai alla ricerca della specialità. C’erano i ragazzi, c’era la generazione digitale. Se fino a pochi anni fa i giovani rappresentavano appena il 30% del pubblico (luna park escluso), quest’anno sono stati oltre il 50%. Un’inversione clamorosa. Il segno che la fiera ha saputo parlare la lingua dei ventenni, senza tradire la propria anima popolare e agricola. La Sensia, da fiera “vecchia”, è diventata una fiera “vintage”. E quindi irresistibilmente contemporanea. Persino nella nuova Fiera Agricola di piazzale Fermi, realizzata attraverso il coordinamento del consigliere comunale Giuseppe Carbone, si respirava un’aria diversa. Tutto questo in un contesto in cui tanti eventi popolari in Lombardia hanno perso smalto o, addirittura, non si organizzano più per via di penuria di risorse, nuove normative più restrittive e incapacità di attualizzare format antichi. Chi rimpiange il passato è perduto, perché la prima capacità di chi organizza manifestazione dev’essere sempre quella di saper leggere i mutamenti. Facile a dirsi, difficile a farsi.

Il risultato della Sensia nel suo insieme è stata frutto di una cabina di regia condivisa, che ha saputo fare molto con poco. Perché – altra verità da non occultare – questa è stata un’edizione con molte meno risorse rispetto al passato. Eppure l’area standistica, le bancarelle, la fiera agricola, le scuole, il volontariato, le associazioni, gli eventi culturali e musicali hanno funzionato. Un successo costruito sulla sinergia, non sull’inerzia.

Emblematica, in questo senso, è stata anche un’altra operazione spesso sottovalutata ma decisiva: la pavimentazione del cortile dell’ex Caserma di Cavalleria. Un’opera realizzata pochi anni fa grazie alla sinergia con l’assessore regionale Elena Lucchini, che ha restituito a Voghera quella che oggi è compiutamente diventata la piazza che non c’era. Uno spazio urbano oggi vivo, attraversato, utilizzato. Non solo il simbolo del rilancio della Sensia, ma anche il segno tangibile di una città che sta cambiando pelle. La Voghera “città della casalinga” è tornata community.
E a chiudere questo racconto che ha il sapore della riscossa, lo spettacolo mozzafiato dei fuochi d’artificio in musica di domenica sera: un’esplosione di luce, colore e armonia che ha illuminato il cielo e scaldato il cuore di migliaia di vogheresi e non solo. Una vera e propria coreografia urbana che resterà impressa nella memoria. Così come resterà nella memoria il suggestivo concerto del 2 giugno al Teatro Valentino Garavani, dove la Polifonica “Angelo Gavina” ha celebrato la Repubblica con un evento che ha unito musica, passione e senso civico.

E infine, un altro segnale. Anche la serata by Radio 105, andata in scena proprio ieri sera nell’area eventi della Sensia – rimasta un giorno in più rispetto alle bancarelle – è stata vissuta e partecipata da un pubblico giovane, numeroso e coinvolto. Un esperimento riuscito che racconta di come anche la musica dance, l’intrattenimento serale, possano trovare un senso e un pubblico in uno spazio cittadino rigenerato. La Sensia quest’anno, per via della festività del 2 giugno, è durata un giorno in più e ha funzionato, l’area standistica e il palco all’interno dell’ex Caserma hanno trainato anche da soli. Un ultimo decisivo indizio che la Sensia non è più solo un appuntamento di tradizione, ma una piattaforma di futuro.

Non è stato solo un successo. È stato un passaggio di testimone. Da una fiera che era – e rischiava di restare – memoria, a una fiera che è visione. Da una città che spesso si guardava allo specchio con rassegnazione, a una comunità che oggi ha voglia di guardare avanti. Con orgoglio. Anche questo è un piccolo e rivoluzionario atto politico.

Cronaca
PRONTO METEO – PREVISIONI PER IL 3 GIUGNO 025
Pubblicato
4 ore fa-
3 Giugno 2025di
Redazione
Pronto Meteo è il servizio di meteorologia di Pavia Uno Tv e Lombardia Live 24 in onda ogni giorno alle 19,30. Fornisce interessanti bollettini meteo per il fine settimana su Pavia e provincia e le province confinanti, visionabili anche sui nostri siti paviaunotv.it, lombardialive24 e sui nostri canali social. Ogni giorno, poi, ci sono aggiornamenti nelle Breaking News della sera e un sito dedicato alle previsioni, prontometeo.it, edito sempre da Agenzia CreativaMente.


Mafia, 29 misure cautelati contro esponenti mandamento di Palermo

SENSIA, UNA FIERA VINTAGE CHE EVOLVE E PIACE AI GIOVANI
RADIO PAVIA BREAKFAST NEWS – 3 GIUGNO 2025
OGGI IN EDICOLA – 3 GIUGNO 2025
INFORMAZIONE 3B METEO LOMBARDIA – PREVISIONI 3 GIUGNO 2025

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