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Cronaca

L’addio a Napolitano, il figlio Giulio “Per lui politica era cosa seria”

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ROMA (ITALPRESS) – Lunghi applausi hanno salutato il presidente emerito Giorgio Napolitano, scomparso il 22 settembre a 98 anni: il feretro, avvolto dal tricolore e scortato dai corazzieri del Quirinale, ha lasciato il Senato – dove nei giorni scorsi era stata allestita la camera ardente – pochi minuti dopo le 11, per raggiungere la Camera dei deputati dove era in programma la cerimonia funebre laica. Ad attenderlo a Montecitorio le più alte cariche dello Stato – dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, alla premier Giorgia Meloni, dai presidenti delle Camere Lorenzo Fontana e Ignazio La Russa alla presidente della Corte Costituzionale Silvana Sciarra -, i ministri, ma anche capi di Stato stranieri, come il francese Emmanuel Macron e il tedesco Frank Walter Steinmeier. In piazza e lungo il percorso del corteo funebre, tantissimi cittadini che hanno prima osservato in silenzio il passaggio del feretro, per poi tributare diversi applausi al presidente emerito, prima e dopo l’inno di Mameli che è risuonato in piazza Montecitorio.
Ad aprire la cerimonia l’intervento del presidente della Camera, Lorenzo Fontana, che ha ricordato che “con Giorgio Napolitano scompare una delle figure più rilevanti della storia politica e istituzionale”, il cui “profondo senso delle istituzioni e il rigore morale costituiscono un esempio straordinario di impegno al servizio della Repubblica”.
Per il presidente del Senato, Ignazio La Russa, “il suo garbato e ironico modo di fare e il suo spirito continueranno a vivere nel ricordo degli italiani”.
Tenero il ricordo della nipote Sofia, che ne parla come di “un nonno formidabile, premuroso e pieno di attenzioni” che “ci ha insegnato quanto sia importante amare quello che si fa e combattere per i propri ideali, senza curarsi degli ostacoli o delle complicazioni da superare”. Il figlio Giulio – che ha ringraziato Papa Francesco “per le parole e gesti che ci hanno emozionati” riferendosi alla storica visita del pontefice alla camera ardente in Senato – ha sottolineato che per Napolitano la politica “era una cosa seria: non sopportava la demagogia, lo spirito di fazione, la riduzione del confronto politico a urlo e invettiva”. Nel corso della sua vita “ha combattuto buone battaglie e sostenuto cause sbagliate e cercato via via di correggere errori, di esplorare strade nuove tra questi nuovi percorsi”, ma “ha sempre sperato e agito per il rinnovamento della politica e delle istituzioni”.
Il commissario europeo Paolo Gentiloni ne parla come di “un grande presidente, un simbolo della credibilità e della forza delle istituzioni della Repubblica” e “un grande riformista europeo”. Per Napolitano “la scelta europea è stata una scelta di campo, una scelta di vita e una scelta di libertà” ed “è stata sempre la via maestra. Caro Presidente, caro Giorgio, questa via era la tua via: cercheremo di seguirla sempre”, ha detto concludendo il suo intervento.
Visibilmente commossa al termine del suo discorso anche Anna Finocchiaro, presidente della Fondazione Italiadecide, che con lui ha “lavorato a lungo, anche con tempestosi scambi di opinioni”, ricorda. “Il presidente Napolitano ha speso la sua vita per l’Italia e ad essa appartiene la sua memoria”.
Gianni Letta, già sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri e presidente di Civita, ricorda il rapporto tra Napolitano e Silvio Berlusconi, scomparso tre mesi fa. Due figure “così diverse, chiamate a lavorare insieme e a condividere le massime responsabilità dello Stato, nel rispetto della volontà popolare. Poteva essere difficile quella convivenza e non fu sempre facile, non mancarono i momenti di tensione, anche forti”, ma nel confronto “non vennero mai meno la volontà e la forza di mantenere il rapporto nei binari della correttezza istituzionale. Mi piace immaginare che, incontrandosi lassù, possano dirsi quello che forse non si dissero quaggiù e, placata ogni polemica, possano anche chiarirsi e ritrovarsi nella luce”. Il cardinale Gianfranco Ravasi sceglie invece dei versi del profeta Daniele per ricordare il presidente emerito: “I saggi risplenderanno come lo splendore del firmamento. Coloro che avranno indotto molti alla giustizia risplenderanno come le stelle per sempre”, cita nel corso della sua orazione funebre.
A chiudere la cerimonia laica l’intervento presidente emerito della Corte Costituzionale, Giuliano Amato, secondo cui “Giorgio Napolitano ha esercitato tanti ruoli e sempre colpiva la sua grande e non eludibile autorevolezza, figlia della sua cultura che traspariva dai suoi argomenti. Davvero tarderà molto a nascere, se nasce, un italiano con le sue qualità messe al servizio di una politica vissuta come il luogo fondamentale in cui interagire con gli altri”, spiega, ricordando “una delle citazioni più belle che compaiono nei suoi discorsi di un giovane condannato a morte della Resistenza, che scrive alla madre ‘Ci hanno fatto credere che la politica è sporcizia o è lavoro da specialisti, e invece la politica, la cosa pubblica siamo noi stessì. Giorgio Napolitano lo ha insegnato a tutti noi”.
Al lungo applauso dell’Aula di Montecitorio al termine della cerimonia si è poi aggiunto quello della folla, all’uscita del feretro del presidente emerito, sempre avvolto nel tricolore. Poi l’ultimo viaggio verso il cimitero acattolico per la tumulazione.

– Foto xl3/Italpress –

(ITALPRESS).

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Cronaca

RICORDO DI LUIGINO ALPAGO, PER TUTTI “LUIGINO STEREODISCO”

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Se ne è andato anche Luigino Alpago. Aveva 89 anni e un grande bagaglio di esperienza e di ingegno creativo. Per tutti, a Voghera e in Oltrepo, era “Luigino Stereodisco”. Quante generazioni sono passate da lì, da quel negozio di via Matteotti, nei pressi della stazione ferroviaria di Voghera, ormai chiuso dal 2019, dopo 57 anni di attività, ma ancora lì, con quell’insegna a dirci che quel luogo diventato ormai iconico non deve mai morire, anzi, sarebbe bello che l’amministrazione comunale pensasse di farne un museo della discografia in vinile e degli strumenti radiofonici d’epoca. Il sindaco Paola Garlaschelli, sul suo profilo social, ha ricordato Luigino per la sua passione e dedizione che hanno arricchito la comunità vogherese. E come non ricordare quante persone hanno appreso da lui le prime armi del mestiere come tecnici radiofonici a Radio Voghera. Lui, con la sua straordinaria semplicità e quella sua predisposizione al dialogo e alla collaborazione, sapeva confrontarsi con tutti, dai giovani ai meno giovani. Risuona ancora nella mente quello spot diventato ormai icona registrato con la voce inconfondibile del grande Peppino Malacalza, andato in onda per anni su Radio Voghera, “Luigino Stereodisco” gridava a gran voce. E noi subito a pensare a quel negozio dove siamo transitati chissà quante volte, soffermandoci a parlare del più e del meno con Luigino. L’ultima volta lo avevo intervistato proprio lì, per uno speciale in ricordo di altre due figure memorabili per Voghera, Beppe Buzzi e proprio “Pipei” Malacalza. Ora li immagino lassù in cielo insieme a programmare il prossimo varietà al Teatro alle Grazie e in onda anche su Radio Voghera, con il suo patron Gino Orsi, che ci ha lasciato qualche anno fa chiudendo per sempre la storia radiofonica locale in piazzale Marconi. Cara vecchia Voghera, quante persone straordinarie hai visto “andare avanti”…quanta storia culturale hanno lasciato alle giovani generazioni…non disperdiamola, mi raccomando!
I funerali di Luigino Alpago si svolgeranno Martedì 26 alle 10 nella chiesa dei Padri Barnabiti, partendo dalla Casa Funeraria Rossi di Voghera in via Barenghi 49, seguirà la tumulazione nel cimitero di Lungavilla, luogo di cui era nativo. S. Rosario Lunedì 25 alle 18,45 sempre nella chiesa dei Barnabiti. Alla famiglia Alpago le nostre più sentite condoglianze.

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Il Papa ai giovani “Siate liberi, attenti a illusioni social”

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ROMA (ITALPRESS) – “Cari giovani, forse a volte può capitare anche a voi di essere messi ‘sotto accusà per il fatto di seguire Gesù. A scuola, tra amici, negli ambienti che frequentate, ci può essere chi vuole farvi sentire sbagliati perchè siete fedeli al Vangelo e ai suoi valori, perchè non vi omologate, non vi piegate a fare come tutti gli altri. Voi, però, non abbiate paura delle ‘condannè, non preoccupatevi: prima o poi le critiche e le accuse false cadono e i valori superficiali che le sostengono si rivelano per quello che sono, illusioni. State attenti a non lasciarvi ubriacare dalle illusioni. Per favore, siate concreti. La realtà è concreta. State attenti alle illusioni”. Così Papa Francesco nell’omelia della messa in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù, rivolgendosi ai giovani. “Non lasciatevi ingannare da chi, allettandovi con promesse futili, in realtà vuole solo strumentalizzarvi, condizionarvi e usarvi per i propri interessi. State attenti alle strumentalizzazioni. State attenti a non essere condizionati. Siate liberi, ma liberi in armonia con la vostra dignità. Non accontentatevi di essere ‘stelle per un giornò, stelle sui social o in qualsiasi altro contesto. Non siate ‘stelle per un giornò sui social o in qualsiasi altro contesto”, ha concluso il Santo Padre.
(ITALPRESS).
-Foto: Agenzia Fotogramma-

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Il Papa ai giovani “Siate liberi, attenti a illusioni social”

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ROMA (ITALPRESS) – “Cari giovani, forse a volte può capitare anche a voi di essere messi ‘sotto accusà per il fatto di seguire Gesù. A scuola, tra amici, negli ambienti che frequentate, ci può essere chi vuole farvi sentire sbagliati perchè siete fedeli al Vangelo e ai suoi valori, perchè non vi omologate, non vi piegate a fare come tutti gli altri. Voi, però, non abbiate paura delle ‘condannè, non preoccupatevi: prima o poi le critiche e le accuse false cadono e i valori superficiali che le sostengono si rivelano per quello che sono, illusioni. State attenti a non lasciarvi ubriacare dalle illusioni. Per favore, siate concreti. La realtà è concreta. State attenti alle illusioni”. Così Papa Francesco nell’omelia della messa in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù, rivolgendosi ai giovani. “Non lasciatevi ingannare da chi, allettandovi con promesse futili, in realtà vuole solo strumentalizzarvi, condizionarvi e usarvi per i propri interessi. State attenti alle strumentalizzazioni. State attenti a non essere condizionati. Siate liberi, ma liberi in armonia con la vostra dignità. Non accontentatevi di essere ‘stelle per un giornò, stelle sui social o in qualsiasi altro contesto. Non siate ‘stelle per un giornò sui social o in qualsiasi altro contesto”, ha concluso il Santo Padre.
(ITALPRESS).
-Foto: Agenzia Fotogramma-

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