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Economia

Omnisyst, Chicco Testa nominato presidente del consiglio amministrazione

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MILANO (ITALPRESS) – L’Assemblea degli azionisti di Omnisyst S.p.A., principale fornitore italiano di soluzioni innovative per la gestione dei rifiuti per clienti industriali, riunitasi nei giorni scorsi, ha nominato Chicco Testa Presidente del Consiglio di Amministrazione.
Chicco Testa, manager e imprenditore di grande esperienza, è stato Presidente del Cda di ENEL e di Sorgenia, partner di Rothschild Italia, Vicepresidente del Fondo Dea Capital e membro dell’Advisory Board di Carlyle P.E. Attualmente è Presidente di Assoambiente, associazione che raggruppa 500 imprese attive nel settore dell’igiene urbana e ricopre altri importati posizioni anche in aziende attive nei settori dell’ambiente e dell’energia e dell’Internet of things. E’ stato tra i fondatori di Legambiente, collabora attualmente con diverse testate giornalistiche ed è autore di diversi libri su temi legati all’energia e ambiente.
Omnisyst opera dal 1995 nel settore dell’ambiente e fornisce alle imprese industriali servizi integrati nel campo della gestione, della logistica, del trattamento, del riciclo e del recupero dei rifiuti. Garantisce la gestione digitale dell’intero processo grazie ad un software proprietario, nonchè il monitoraggio e la compensazione delle emissioni di CO2 legate alla gestione dei rifiuti, oltre ad altri indicatori ambientali utili alle aziende per tracciare l’intera catena del valore dei propri prodotti.
La maggioranza di Omnisyst è stata acquisita nel 2022 dall’Algebris Green Transition Fund (“Il Fondo”), fondo di private equity gestito da Luca Valerio Camerano e focalizzato su transizione energetica, economia circolare, smart cities & agritech. Il Fondo, ad oggi, ha raccolto impegni da importanti investitori italiani ed esteri per oltre 260 milioni di euro.
“Siamo particolarmente lieti che un manager con un’esperienza così profonda nel settore dell’ambiente abbia accettato di presiedere il Cda di Omnisyst, società con un modello di business fortemente innovativo ed impegnata in un ambizioso percorso di crescita. Siamo sicuri che la presenza di Chicco Testa contribuirà sia a migliorare la governance della Società, che ad accelerarne il percorso di espansione”, ha dichiarato Luca Valerio Camerano, Managing Director e Senior Partner di Algebris Green Transition Fund. “Insieme a Ezio Speziali, fondatore e Amministratore Delegato di Omnisyst, la società conta ad oggi un team d’eccellenza”.
Il nuovo Presidente Chicco Testa ha dichiarato: “Sono felice di entrare a far parte del Consiglio di amministrazione di Omnisyst e di assumere l’incarico di Presidente. Omnisyst è leader italiana di soluzioni per la gestione dei rifiuti e siamo pronti a confermare tale leadership, puntando verso uno sviluppo sempre più sostenibile”.
-foto Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).

Economia

Banca Ifis raggiunge il 92,5% del capitale sociale di illimity

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VENEZIA (ITALPRESS) – Banca Ifis rende noto che, “alle ore 17:30 di oggi, si è concluso il periodo di riapertura dei termini dell’offerta pubblica di acquisto e scambio volontaria totalitaria sulla totalità delle azioni ordinarie di illimity Bank. Al termine del periodo di riapertura, le adesioni totali all’Offerta hanno raggiunto la quota del 92,488% (tenuto conto delle Azioni Proprie)”.

“Sulla base dei risultati provvisori dell’Offerta comunicati da Equita SIM alla chiusura della Riapertura dei Termini, le adesioni – si legge – ammontano al 7,208% del capitale sociale di illimity, pari a 6.059.833 Azioni illimity. Pertanto, sulla base dei risultati provvisori della Riapertura dei Termini, laddove confermati, e tenuto conto delle 70.694.489 Azioni illimity già portate in adesione all’Offerta nel corso del Periodo di Adesione, alla Data di Pagamento a Esito della Riapertura dei Termini (i.e., il 18 luglio 2025) l’Offerente risulterà titolare di 77.752.504 Azioni illimity, rappresentative del 92,488% del capitale sociale dell’Emittente”.

Sulla base dei risultati raggiunti, Banca Ifis, continua la nota, “provvederà a rendere effettivo il pagamento del premio del 5% in denaro per ciascun azionista di illimity che ha portato le proprie Azioni illimity in adesione all’Offerta. Si ricorda, infatti, che lo scorso 24 giugno 2025, Banca Ifis ha reso noto che, qualora al termine dell’Offerta fosse venuta a detenere una partecipazione superiore al 90% del capitale sociale di illimity, avrebbe riconosciuto un premio in denaro del 5%, pari a Euro 0,1775, per ciascuna azione portata in adesione all’Offerta.

Pertanto, l’Offerente corrisponderà, “il Corrispettivo in Azioni (i.e., n. 0,10 Azioni Banca Ifis Offerte) ed Euro 1,6835 (comprensivo del Corrispettivo in Denaro Aggiuntivo) agli Aderenti che abbiano portato le proprie Azioni illimity in adesione all’Offerta durante la Riapertura dei Termini; e il solo Corrispettivo in Denaro Aggiuntivo (i.e., Euro 0,1775 per Azione illimity), a titolo integrativo, agli Azionisti che abbiano già portato le proprie Azioni illimity in adesione all’Offerta durante il Periodo di Adesione (e abbiano già ricevuto, quindi, il Corrispettivo alla Data di Pagamento del 4 luglio 2025)”.

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– Foto Ufficio stampa Banca Ifis –

(ITALPRESS)

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Economia

Pil, Bankitalia “Sulla crescita pesano dazi e incertezza”

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ROMA (ITALPRESS) – “L’instabilità delle politiche commerciali e dello scenario geopolitico gravano sulle prospettive di crescita globale. In tale contesto, l’economia dell’area dell’euro è cresciuta oltre le attese nel primo trimestre del 2025, grazie alla forte domanda statunitense in anticipazione dell’inasprimento dei dazi; la crescita si è, tuttavia, indebolita nel secondo, anche per via di una dinamica della domanda interna ancora frenata dall’elevata incertezza”. Lo evidenzia la Banca d’Italia nel Bollettino Economico.Nel primo trimestre del 2025 in Italia è proseguita la crescita dell’attività economica, sostenuta principalmente dalla domanda interna – prosegue Bankitalia -. Il PIL sarebbe cresciuto anche nel secondo trimestre, ma in misura lievemente più contenuta; vi avrebbe contribuito la dinamica ancora positiva dei consumi – che sono sospinti dall’aumento del potere d’acquisto e dalle condizioni favorevoli nel mercato del lavoro – e degli investimenti, che tuttavia risentono del basso clima di fiducia e dell’elevata incertezza”. Secondo le proiezioni macroeconomiche pubblicate lo scorso giugno dalla Banca d’Italia, il PIL aumenterà dello 0,6 per cento quest’anno, dello 0,8 il prossimo e dello 0,7 per cento nel 2027.

“A fronte del rialzo dei dazi imposto dagli Stati Uniti dallo scorso aprile, la Cina potrebbe adottare politiche di prezzo più aggressive per riorientare le proprie esportazioni verso i mercati europei – si legge ancora nel Bollettino -. Gli effetti sull’area dell’euro potrebbero non essere trascurabili, tenuto conto che i beni cinesi rappresentano una quota rilevante delle importazioni dell’area. Secondo nostre stime, i maggiori flussi di beni cinesi potrebbero avere un effetto al ribasso sull’inflazione al consumo dell’area”. “A seguito dell’annuncio dell’inasprimento dei dazi da parte degli Stati Uniti lo scorso 2 aprile, il dollaro statunitense si è deprezzato rispetto all’euro e alle altre principali valute, nonostante un parallelo aumento del differenziale nel rendimento dei titoli di stato decennali rispetto al Bund tedesco – spiega Bankitalia -. Il recente andamento del tasso di cambio euro-dollaro potrebbe segnalare una minore propensione degli investitori a detenere alcune attività denominate in dollari e una maggiore diversificazione da parte degli investitori internazionali”. Sulla base dei dati raccolti nell’ambito dell’Indagine sulle aspettative di inflazione e crescita della Banca d’Italia, circa un terzo delle imprese manifatturiere italiane si attende un impatto negativo dei dazi statunitensi sulla propria domanda e sugli investimenti nel 2025. Tuttavia nella prima metà dell’anno le valutazioni sulla domanda estera sono state nel complesso ancora positive.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Economia

Dazi, Gros-Pietro “La globalizzazione è imperfetta, ma se viene frenata aumentano i costi”

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MILANO (ITALPRESS) – “I dazi, che ancora non sappiamo quanto saranno e come saranno distribuiti, significano un’incertezza e, nella misura in cui ci saranno, sono un costo. Questo costo va a frenare gli scambi internazionali perché è un onere che si aggiunge agli scambi e quindi va a frenare la globalizzazione. La globalizzazione ha tanti difetti, ma risponde a un principio banale: si produce dove costa meno. Frenare la globalizzazione significa che costerà tutto di più. Che senso può avere introdurre delle misure che fanno costare di più le merci? È abbastanza ovvio: i dazi non servono a cambiare il commercio internazionale anche se questo sarà l’effetto, ma servono a tirare su dei soldi”. Lo ha dichiarato il presidente di Intesa Sanpaolo Gian Maria Gros-Pietro a margine dell’assemblea degli associati ABI 2025 a Milano.

“Gli Stati Uniti hanno un deficit di bilancio che da anni coprono indebitandosi col resto del mondo e pensano di migliorare più bilancio tirando su soldi con i dazi, però questo può ridurre e sta riducendo di fatto la propensione del resto del mondo a investire in treasuries”, ha aggiunto Gros-Pietro spiegando che quella con l’amministrazione americana è “una trattativa continua. Quindi bisogna vedere che effetto farà la reazione dei mercati monetari e che effetto farà anche la negoziazione con il mondo. Sicuramente gli Stati Uniti sono un grandissimo mercato, un grandissimo sistema economico e tecnologico e soprattutto hanno delle carte da giocare. Vedremo come evolverà la situazione”.

“Il presidente degli Stati Uniti è un abile negoziatore: la sua tecnica è quella di proporre delle condizioni terribili per poi allentarle. Così chi non avrebbe mai accettato niente ha la possibilità di dire: me la son cavata con meno peggio. E questo va bene soprattutto se gli interlocutori sono dei politici”, ha aggiunto.

– foto IPA Agency –

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(ITALPRESS).

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