Seguici sui social

Cronaca

Barilla, Coop e Danone insieme ai pediatri contro l’obesità infantile

Pubblicato

-

TORINO (ITALPRESS) – L’alleanza Barilla, Coop e Danone (aBCD), durante la cerimonia di chiusura del 78esimo Congresso Italiano di Pediatria, ha consegnato alla Società Italiana di Pediatria (SIP) il progetto Vivismart, la piattaforma digitale interattiva pensata per insegnanti e famiglie per diffondere una cultura dell’alimentazione incentrata sulla dieta mediterranea e l’esercizio fisico. Ad oggi nel progetto sono stati coinvolti 1.801 insegnanti, 2.511 famiglie e più di 40.000 bambini delle classi 3°, 4° e 5° elementare. La piattaforma è un valido aiuto per contrastare la crescente obesità infantile, che purtroppo tocca anche il nostro Paese.
Secondo l’European Regional Obesity Report 2022 dell’OMS, circa 1 bambino in età scolare su 3 nella regione Europea convive con l’obesità o il sovrappeso, e questo numero è destinato ad aumentare. Purtroppo, nello stesso report, l’Italia nella classe di età 5-9 anni è il Paese con la percentuale più elevata (42%) di bimbi in sovrappeso od obesi. Aiutare a contrastare l’obesità infantile rappresenta una delle principali sfide di salute pubblica del nostro tempo. Le numerose campagne di educazione che si sono avute negli ultimi anni per contrastare questo fenomeno non hanno purtroppo ottenuto i risultati sperati come dimostrano i dati a livello europeo e anche globale.
Il progetto Vivismart non è solamente una campagna di comunicazione, ma è un percorso educativo stimolante e coinvolgente da fare con i bambini, le loro famiglie e gli insegnanti sull’educazione alimentare e sugli stili di vita sani, validato da medici competenti, coinvolgente per i bimbi in età scolare, le loro famiglie e gli insegnanti.
L’efficacia del progetto è stata confermata da una ricerca scientifica sviluppata dalle Università LUMSA, Napoli Parthenope e Roma Tre che rileva un significativo incremento delle competenze dei bambini relativamente alle scelte alimentari salutari (in termini di qualità e quantità degli alimenti) ed all’importanza dell’attività fisica, oltre che un’influenza positiva dei bambini sui comportamenti di tutta la famiglia. In particolare, la Campagna ha avuto un impatto positivo sul consumo di acqua, frutta e verdura e sulla riduzione del consumo di dolci e della sedentarietà (Evaluating a social marketing campaign on healthy nutrition and lifestyle among primary-school children: A mixed-method research design – PubMed (nih.gov)).
ViviSmart è stato realizzato grazie anche alla partnership digitale con Kulta che ha accompagnato il progetto fin dalla sua origine.
“Prevenire l’obesità infantile rappresenta una delle principali sfide di salute pubblica del nostro tempo. Il progetto ViviSmart testimonia che campagne di educazione sanitaria che hanno come protagonisti i bambini stessi possono rivelarsi estremamente efficaci nel migliorare le loro conoscenze su alimentazione e stili di vita sani, nel ridurre la sedentarietà, nell’aumentare il consumo di cibi sani e, persino, nel migliorare le abitudini alimentari dell’intera famiglia. La Società Italiana di Pediatria potrà dare un ulteriore impulso a questo progetto dal momento che il pediatra è la figura di riferimento per il bambino, in tutte le fasi della crescita, e per la sua famiglia”, afferma la Presidente della Società Italiana di Pediatria Annamaria Staiano.
“La consegna alla Società Italiana di Pediatria rappresenta una fase di ulteriore evoluzione di ViviSmart” afferma Francesco Del Porto, Presidente Regione Italia di Barilla “un progetto nato dalla collaborazione tra Barilla, Coop e Danone, che si sono unite per promuovere la diffusione di corretti stili di vita attraverso contenuti e materiali quanto mai attuali e prospettici per la scuola e la formazione delle nuove generazioni. Ritengo importante sottolineare il grande lavoro scientifico su cui si basa il progetto, insieme all’evoluzione della parte di comunicazione, il tutto reso possibile da una attenta valutazione dei risultati e delle evidenze emerse durante questi anni di forte impegno. Questo ha reso ViviSmart sempre più gradito ai bambini, utile ed efficace per gli insegnanti e facile da adottare per le famiglie, tutti presupposti essenziali per renderlo apprezzato e preso in carico dalla Società Italiana di Pediatria che ne proseguirà la diffusione e la valorizzazione”.
“Come Coop ci occupiamo degli aspetti nutrizionali dei nostri prodotti e di educazione al consumo consapevole ormai da decenni e l’occasione di innovare con un programma per contrastare l’obesità infantile insieme a Barilla e Danone, è stato colto con entusiasmo dalle nostre Cooperative, portando la nostra esperienza e i rapporti con le scuole– osserva Renata Pascarelli Direttrice Qualità e Sostenibilità Coop Italia – Allo stesso modo è importante che lo strumento che è nato con questa esperienza non vada perso ma anche divenga un nuovo punto di partenza per i pediatri e le famiglie. Nell’ultimo secolo l’alimentazione degli italiani è stata stravolta dalla crescita dell’economia e dei sistemi di produzione. È quindi importante che ci sia la possibilità di apprendere come scegliere al meglio le occasioni alimentari che oggi abbiamo, non tralasciando l’attività fisica”.
“La missione di Danone è portare la salute attraverso l’alimentazione al maggior numero possibile di persone – dichiara Fabrizio Gavelli, Presidente e Amministratore Delegato di Danone Italia e Grecia -. Cominciare dai bambini, che sono il nostro futuro, è fondamentale come essenziale è educarli a una sana alimentazione e ad adottare stili di vita sani che privilegino il movimento. Attraverso il progetto Vivismart, grazie all’alleanza con Barilla e Coop, abbiamo voluto dare il nostro contributo facendo intervenire tutte le competenze necessarie per un obiettivo così ambizioso: dai medici ai professionisti della comunicazione. Sono orgoglioso che un progetto così valido possa continuare a diffondersi nelle scuole italiane e tra i bambini di età scolare grazie alla serietà e all’attenzione della Società Italiana di Pediatria”.
L’alleanza nasce dalla consapevolezza di Barilla, Coop e Danone della necessità di agire per contrastare un problema, l’obesità infantile, che riguarda la comunità intera e rischia di acuirsi nel periodo storico che stiamo vivendo. Si tratta di un’esperienza del tutto nuova a livello europeo, che vede tre grandi aziende unite per la realizzazione di un impatto sociale positivo sulla salute delle nuove generazioni, che ha dato vita a un laboratorio sociale brillante e coeso.
Il successo dell’alleanza e dell’esperienza di ViviSmart sono frutto, da un lato, della inedita collaborazione tra tre realtà del settore alimentare accomunate da una responsabilità sociale comune e condivisa, dall’altro dell’analisi accurata dei risultati e delle evidenze emerse dalle edizioni sperimentali. Questo ha permesso di modellare strada facendo l’approccio di ViviSmart, per avvicinarlo sempre di più alla sensibilità e al gradimento dei bambini, delle famiglie e degli insegnanti a cui si rivolge.
ViviSmart – Nutrirsi, Muoversi, Vivere meglio (www.scuolachannel.it) è uno strumento concreto, di facile fruizione e stimolante, frutto di un progetto la cui fase sperimentale è avvenuta tra settembre 2017 e maggio 2019 coinvolgendo 4 città (Milano, Parma, Genova, Bari), 17 scuole, 106 classi, 120 insegnanti, 2.275 bambini e famiglie, 17 punti vendita Coop, per un totale di 29.575 ore di attività fatte dai bambini. Nel 2021 è stata presentata una versione digitale pensata per poter essere utilizzata sia in presenza sia in digitale, divenendo così uno strumento versatile facilmente a disposizione di tutti. Nel 2022, grazie al kit ViviSmart, il progetto di aBCD è inoltre entrato a far parte della Green Community del Piano RiGenerazione Scuola, il Piano del Ministero dell’Istruzione attuativo degli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU per accompagnare le scuole nella transizione ecologica e culturale e nell’attuazione dei percorsi di educazione allo sviluppo sostenibile previsti dall’insegnamento dell’educazione civica.
È un percorso ludico-educativo in 7 tappe tematiche, pensate in progressione e interconnesse, ognuna contraddistinta da una specifica e varia dotazione di risorse digitali facili da fruire su ogni device. Sette tappe come i sette giorni della settimana durante i quali mettere in pratica scelte consapevoli, all’insegna dei buoni principi della dieta mediterranea e dell’attività fisica. Un percorso che le scuole potranno adottare e inserire tra le attività da far svolgere nell’ambito dell’educazione civica, e che le famiglie potranno seguire a casa mettendo in pratica quanto i bambini avranno imparato a scuola.
Insegnanti e genitori hanno a disposizione per ognuna delle sette tappe tematiche guide e schede teoriche, video laboratori, infografiche, giochi tematici interattivi, podcast. Il tutto elaborato con una veste grafica accattivante adatta al pubblico dei bambini, da fruire in classe e a casa insieme ai più piccoli. Nello specifico il kit mette a disposizione:
Guida docenti e Guida famiglie
7 schede tematiche con relativo test finale e podcast (Il viaggio del cibo nel nostro corpo; L’acqua; Frutta e verdura; La piramide alimentare; Dalla piramide al piatto; In movimento; La spesa consapevole)
7 infografiche (Il viaggio del cibo nel corpo umano; L’acqua dentro e fuori di noi; Frutta e verdura, quante virtù!; La piramide alimentare transculturale; Tanti cibi ma quante porzioni?; La piramide del movimento; La spesa consapevole)
7 video-laboratori (Ananas fondente. La digestione delle proteine; Acqua, taxi per sostanze indesiderate; A caccia di C; Usa le mani…prima di mangiare; La tavola delle feste!; Il dado umano)
7 giochi tematici interattivi (Dove va il cibo?; L’acqua che…mangi; Sequenze salutari; La piramide alimentare; Il mio piatto ideale; Salute in movimento; Il carrello consapevole)
Gioco di ruolo sulla spesa smart, da utilizzare in classe e a casa.
-foto ufficio stampa Danone –
(ITALPRESS).

Cronaca

Ue, Urso incontra Virkkunen. Intesa sui dossier tecnologici

Pubblicato

-

ROMA (ITALPRESS) – Le prospettive dell’AI Hub per lo Sviluppo Sostenibile, recentemente inaugurato a Roma, il rafforzamento dell’autonomia strategica del continente in materia di tecnologie quantistiche e semiconduttori e le politiche Ue per la filiera dei cavi sottomarini: questi i temi al centro dell’incontro che si è tenuto a Palazzo Piacentini tra il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, e la vicepresidente esecutiva della Commissione Europea per la sovranità tecnologica, la sicurezza e la democrazia, Henna Virkkunen.

“L’intelligenza artificiale e le tecnologie abilitanti rappresentano un pilastro strategico per la competitività industriale dell’Italia e dell’Europa. E’ fondamentale rafforzare le catene del valore europee, facendo leva sulle competenze industriali e sull’attrazione degli investimenti esteri, puntando sulle tecnologie abilitanti come motori di sviluppo e progresso economico”, ha dichiarato il ministro Urso.

“L’incontro di questa mattina ha confermato con forza la determinazione italiana nel guardare al futuro e investire nelle tecnologie strategiche: dai semiconduttori al quantum, passando per i cavi sottomarini che rafforzerà la connettività in tutta Europa, fino all’interesse concreto per le Giga Factories. Un impegno importante non solo per il settore produttivo, ma per l’intero ecosistema europeo. Le basi per una collaborazione duratura”, ha dichiarato la vicepresidente Virkkunen.

Riguardo all’impatto dell’intelligenza artificiale, il ministro e la vicepresidente si sono soffermati, in particolare, sul ruolo e sulle prospettive di crescita dell’AI Hub for Sustainable Development, sottolineando l’importanza della collaborazione tra Italia e Ue nella realizzazione di questo progetto. L’Hub, inaugurato il 20 giugno a Roma con la partecipazione della Commissione, è stato promosso nell’ambito della Presidenza italiana del G7 dal Mimit e dal Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (UNDP) e coinvolge imprese del G7 e dei paesi africani inclusi nel Piano Mattei.

Advertisement

Il ministro ha poi posto l’accento “sulla leadership italiana nel settore del calcolo a elevate prestazioni e delle tecnologie quantistiche, fondamentali per l’evoluzione dell’intelligenza artificiale e la gestione sicura dei dati. L’Italia ospita infatti oggi tre tra i più potenti supercalcolatori al mondo – ha ricordato Urso -: il super computer Leonardo situato al Cineca di Bologna, il Davinci-1 di Genova e il super computer HPC6 di Eni a Pavia. A questi si aggiunge la piattaforma ‘IT4LIA’, una delle AI Factories selezionate dalla Commissione europea per accelerare lo sviluppo di modelli di IA, che sarà operativa entro il 2026 al Tecnopolo di Bologna”.

Il ministro ha inoltre ricordato “il ruolo fondamentale della fondazione AI4Industry di Torino, sorta per supportare il trasferimento tecnologico e l’adozione dell’IA da parte delle imprese, soprattutto le PMI”. A tal proposito, Urso ha ribadito come l’Italia sia pronta “a valorizzare questo ecosistema e ospitare una delle gigafactory che la Commissione intende realizzare per il potenziamento della capacità infrastrutturale e di calcolo europea nell’ambito del programma AI Continent Action Plan”.

Al centro del confronto anche la Semicon Coalition, alleanza di 24 stati membri che mira a rafforzare il ruolo dell’Europa nel settore dei semiconduttori, in vista della dichiarazione che verrà firmata a settembre tra i membri recante una serie di raccomandazioni per la Commissione volte alla revisione del Chips Act.

Urso e Virkkunen si sono confrontati poi sulla strategicità delle tecnologie quantistiche per la competitività industriale e la sovranità tecnologica dell’UE. A riguardo il ministro ha riportato la piena disponibilità dell’Italia a contribuire alle politiche europee, ricordando la recente approvazione della Strategia italiana per le tecnologie quantistiche, elaborata con le altre amministrazioni competenti a valle di un percorso di consultazione delle imprese.
Infine, ampio spazio è stato dedicato alla filiera delle infrastrutture sottomarine. L’Italia, ha evidenziato il ministro, in quanto nazione centrale nel Mediterraneo, “si trova in una posizione geostrategica che può giocare un ruolo chiave per le strategie europee per la filiera cavi sottomarini”.

– Foto ufficio stampa Mimit –

Advertisement

(ITALPRESS).

Leggi tutto

Cronaca

UniBg, uno studio dimostra che l’effetto placebo migliora le capacità di lettura nei bambini dislessici

Pubblicato

-

BERGAMO (ITALPRESS) – Pubblicato su “Psychological Research” lo studio dei ricercatori coordinati dalle Università di Padova e Bergamo in cui l‘effetto placebo – l’aspettativa positiva – ha migliorato la lettura nei bambini con dislessia evolutiva in maniera superiore rispetto ai tradizionali programmi di riabilitazione. I risultati, replicati anche in studenti universitari, dicono che la tradizionale riabilitazione della dislessia non “pesa” quasi mai l’effetto placebo.

La dislessia evolutiva è il disturbo specifico dell’apprendimento più frequente tra i bambini in età scolare (5-10%); compromette l’acquisizione della lettura e della scrittura e porta a gravi svantaggi nel rendimento scolastico e professionale, nonostante un’istruzione adeguata e un’intelligenza nella norma. L’effetto placebo consiste nella risposta automatica a stimoli positivi condizionati in cui segnali verbali (la voce di un amico), visivi (il volto sorridente) e sociali (il camice del dottore) producono reali cambiamenti nei comportamenti e negli esiti dei trattamenti. Esso è riconosciuto come una potente determinante della salute in numerose patologie. L’effetto placebo, infatti, si riferisce agli effetti benefici indotti dal contesto ambientale ed emotivo in cui il trattamento viene somministrato, e non dal trattamento in sé. Studi neurofisiologici hanno dimostrato che i trattamenti con placebo aumentano il rilascio di oppioidi e dopamina, riducendo l’attivazione nelle regioni cerebrali correlate alle emozioni negative.

Gli attuali programmi di riabilitazione per la dislessia – che tentano di automatizzare l’apprendimento dell’associazione tra lettera scritta e suono linguistico – controllano raramente l’effetto placebo. Questo lascia aperta la possibilità che le aspettative positive possano spiegarne l’efficacia. Lo studio dal titolo “Flickering lenses enhance reading performance through placebo effect” pubblicato su “Psychological Research” dal team di ricercatori coordinati dalle Università di Padova e Bergamo ha studiato i possibili effetti di costosi occhiali “lampeggianti”, recentemente sul mercato e che regolano la frequenza del passaggio della luce, utilizzati per aiutare le persone con dislessia. L’uso di questi occhiali sembra indurre straordinari miglioramenti nelle capacità di lettura, senza però evidenze scientifiche a supporto. Due gli scopi della ricerca: indagare la presenza dell’effetto placebo indotto dall’uso di questi occhiali a diverse età, stimare il reale effetto di questi occhiali “lampeggianti” sulle capacità di lettura. È stato utilizzato un disegno sperimentale in doppio cieco – né i partecipanti né i ricercatori che hanno condotto lo studio sapevano chi stava ricevendo il trattamento sperimentale e il placebo o un trattamento standard – su due gruppi: 49 bambini con dislessia e 48 studenti universitari con fragilità di lettura.

“Abbiamo – spiega Sandro Franceschini, primo autore della ricerca del Dipartimento di Psicologia Generale dell’Università di Padova – misurato le abilità di lettura in tre diverse condizioni sperimentali: occhiali spenti, occhiali spenti + aspettativa positiva, occhiali accesi. Le abilità di lettura nella condizione occhiali spenti + aspettativa rispetto alla condizione occhiali spenti ci hanno permesso di scoprire per la prima volta un forte effetto placebo sia sugli errori commessi nella lettura di parole conosciute, sia sulla velocità nel decifrare parole nuove. La grandezza di questo effetto immediato è maggiore rispetto a quella riportata in lunghi trattamenti tradizionali di riabilitazione della dislessia”. “Questo effetto è clinicamente sorprendente – aggiunge Giovanna Puccio, del Dipartimento di Psicologia Generale dell’Università di Padova -. I bambini con dislessia della scuola primaria, pur avendo gli occhiali spenti, hanno commesso un minor numero di errori. La sola aspettativa che gli occhiali fossero efficienti ha permesso loro di fare la stessa quantità di errori che si osserva solitamente in un ragazzo con dislessia frequentante la scuola media“. “Questo risultato è stato replicato in una popolazione di studenti universitari: l’effetto placebo ha ridotto gli errori di lettura degli studenti con difficoltà di lettura, portandoli allo stesso livello di coloro che leggono bene. Ciò – sottolinea Sara Bertoni del Dipartimento di Scienze Umane e Sociali dell’Università di Bergamo e responsabile della ricerca – suggerisce che i miglioramenti indotti dai diversi trattamenti per la dislessia evolutiva potrebbero essere spiegati dall’aspettativa che si crea nei partecipanti ai trattamenti. Infatti, sono davvero rari gli studi sulla riabilitazione della dislessia in cui il possibile effetto placebo è adeguatamente controllato”. “Dal confronto tra le condizioni in cui gli occhiali erano funzionanti o spenti abbiamo potuto scoprire il reale effetto degli occhiali “lampeggianti”: vi è un leggero aumento degli errori nella lettura di parole associato ad una lieve accelerazione nella decodifica di parole nuove. Questi risultati – conclude Sandro Franceschini – non escludono quindi che possano esistere effetti a lungo termine degli occhiali che induce da un lato il sistema visivo a decodificare parole nuove, dall’altro, però, ostacola parzialmente il riconoscimento di parole conosciute”.

Advertisement

– foto ufficio stampa UniBg –

(ITALPRESS).

Leggi tutto

Cronaca

Immobili di pregio, Toscana in vetta. Lucca capitale del lusso

Pubblicato

-

MILANO (ITALPRESS) – Lucca è la provincia italiana con la più alta concentrazione di immobili di lusso compresi nella fascia di prezzo tra 1 e 3 milioni di euro. Lo rivela un recente report elaborato dal portale immobiliare idealista, secondo cui l’11,3% degli annunci presenti nel territorio lucchese rientra in questa categoria, con un prezzo medio che si attesta sopra il milione e mezzo di euro. L’indagine, realizzata da idealista/data, ha calcolato la percentuale di annunci di immobili con prezzo tra uno e tre milioni di euro – o superiore – rispetto al totale degli annunci pubblicati in ciascuna area provinciale.
Dall’analisi emerge che la Toscana guida la classifica nazionale delle aree con la più alta concentrazione di immobili di pregio, arrivando a rappresentare il 31,9% dell’intera offerta del lusso immobiliare in Italia, con ben quattro province tra le prime dieci. Oltre a Lucca, anche Firenze si colloca tra le prime posizioni, con un tasso del 7,8% e un prezzo medio di 1.490.000 euro, seguita da Siena, che si posiziona al quarto posto con il 7% e una media di 1.575.000 euro, e da Grosseto, che raggiunge il 5,7% e una media di 1.500.000 euro.
In seconda posizione, tra le province più ricche di immobili di lusso, si trova Bolzano, con una quota dell’8,3% e un valore medio di 1.250.000 euro. Altri territori con una forte incidenza di immobili nella fascia tra 1 e 3 milioni di euro sono Sassari, che condivide con Grosseto la stessa percentuale del 5,7% e un valore medio di 1.490.000 euro, Belluno con il 5,4% e un prezzo medio di 1.725.000 euro, Como (5,3%, 1.500.000 euro) e Verona (5,2%, 1.387.500 euro). Milano si posiziona all’undicesimo posto con una concentrazione del 5,1%, a pari merito con Verbano-Cusio-Ossola.
Nelle province di Venezia e Roma, le abitazioni di lusso rappresentano rispettivamente il 3,3% e il 3,1% del mercato. Napoli e Genova si attestano al 3%.
In 23 province, la quota di immobili di pregio scende sotto il 2%: tra queste spiccano Padova (1,8%), Siracusa (1,7%), Bergamo (1,5%) e Bari (1%). In 47 province, la presenza di case di lusso è inferiore all’1%, con un’incidenza particolarmente marginale a Benevento, L’Aquila, Foggia e Caltanissetta. Catanzaro è l’unica provincia in cui non è stato rilevato alcun annuncio di immobili con un valore superiore al milione di euro. Un ulteriore sguardo è stato riservato anche al segmento di “extralusso”, ovvero alle abitazioni con un valore superiore ai 3 milioni di euro. Anche in questa fascia, Lucca primeggia con una quota del 2,6% del totale degli annunci pubblicati sulla piattaforma e un prezzo medio che si attesta attorno ai 4 milioni di euro.
Seguono Verbano-Cusio-Ossola (1,5%), Firenze e Siena (entrambe all’1,4%), Grosseto (1,1%), quindi Como, Sassari e Brescia (tutte con l’1%). Chiudono la top 10 le province di Belluno e Imperia, con lo 0,9% ciascuna.
Nelle due principali aree metropolitane italiane, la presenza di immobili extralusso è più contenuta: nella provincia di Milano si attesta allo 0,6%, mentre in quella di Roma allo 0,4%.
Lo studio fornisce anche un’indicazione della curiosità e dell’attrattività percepita del segmento di lusso a livello provinciale, evidenziando le aree che attirano il maggior numero di visualizzazioni da parte degli utenti.
Roma guida la classifica con 45.045 visite, seguita da Milano, con una media di 43.730 visualizzazioni per annuncio, e da Lucca, che registra 18.048 visite.
Completano le prime posizioni Firenze (17.660 visite), Como (14.439), Napoli e Sassari (entrambe con 13.642), Brescia (12.861), Torino (11.642) e Genova (11.583), confermandosi tra le province più seguite dagli utenti in ottica di un potenziale interesse all’acquisto.
Le principali tendenze del mercato di lusso: un quadro iperlocale A guidare la domanda non sono soltanto le grandi città o le località turistiche note, ma spesso micro-contesti di eccellenza, che combinano qualità ambientale, valore culturale e unicità paesaggistica.
Lo conferma la classifica delle località più visitate su idealista per immobili di lusso. Al primo posto troviamo Fabbrica, una frazione collinare di Peccioli (PI), non a caso premiato quale premiato come “Borgo dei Borghi 2024”, che totalizza 22.960 visualizzazioni: un dato che segnala un crescente interesse per realtà rurali autentiche, lontane dal turismo di massa ma ricche di charme. Seguono Camucia, nel cuore della Val di Chiana, con 3.411 visualizzazioni, e Monterosso al Mare, perla delle Cinque Terre, con 2.867.
Anche nei centri urbani più strutturati si evidenzia un’attenzione iperlocale verso specifici quartieri residenziali di fascia alta. A Roma spiccano Olgiata e Mazzini-Lungotevere, aree contraddistinte da una buona qualità della vita e ben collegate. A Torino, l’interesse si concentra su Crocetta e su zone panoramiche come Colle della Maddalena-Superga. A Milano, la zona Mercalli-Quadronno, mentre a Treviso, è l’area centrale di Piazza del Grano-Maggiore a catalizzare l’attenzione. Chiude la classifica Pantelleria, in provincia di Trapani, che unisce, alla sua unicità territoriale, la capacità di offrire esperienze abitative esclusive e identitarie.
-foto ufficio stampa idealista –
(ITALPRESS).

Leggi tutto
Advertisement


Agenzia Creativamente Itinerari News Pronto Meteo
Casa e consumi by Altroconsumo

Primo piano

LombardiaLive24 by Agenzia Creativamente P. IVA 02607700180 COPYRIGHT © 2021-2025 ALL RIGHTS RESERVED: LOMBARDIALIVE24 BY AGENZIA CREATIVAMENTE.
Sito creato da Emanuele Bottiroli. © Tutti i diritti riservati. I nomi e i loghi delle testate giornalistiche edite da Agenzia CreativaMente Editore sono registrati presso il Tribunale di Pavia e la Camera di Commercio di Pavia. È vietato qualsiasi utilizzo, anche parziale, dei contenuti pubblicati, inclusi la memorizzazione, la riproduzione, la rielaborazione, la diffusione e la distribuzione degli stessi, su qualsiasi piattaforma tecnologica, supporto o rete telematica, senza preventiva autorizzazione scritta.