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Cronaca

Elly Schlein “Meloni mente al Paese per coprire le difficoltà”

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ROMA (ITALPRESS) – “Giorgia Meloni faccia i nomi e i cognomi di chi prova a ricattarla, se il suo non è il solito vittimismo per coprire i fallimenti del governo”. Così, in un’intervista al quotidiano la Repubblica, alla luce di quanto dichiarato in conferenza stampa giovedì dalla Presidente del Consiglio, la segretaria del Partito democratico, Elly Schlein, secondo cui Meloni “mente al Paese”, nega le difficoltà, “rifiuta di assumersi le sue responsabilità”.
“Se è vero quello che dice – sottolinea -, è un pericolo per l’Italia. Dovrebbe consegnare alle autorità competenti gli elementi in suo possesso”. “Non può rispondere ‘non chiedetemi di essere più precisà. Ho il timore – aggiunge -, come già visto con Crosetto, che sia il solito vittimismo e complottismo da quattro soldi per coprire fallimenti economici e sociali. Un comportamento non adatto a chi governa il Paese che ora guida il G7”. Secondo Schlein il premier “rivela una distanza siderale dalle esigenze concrete delle persone. Propone un mix tra bugie, vittimismo e difese dell’indifendibile, con buchi di visione evidenti. Non sa cosa siano le liste d’attesa, il caro mutui e il caro vita che pesano sul vigilante che guadagna cinque euro l’ora e sulla giovane madre single che prende 900 euro di stipendio e ne paga 850 di mutuo. Non parla di violenza sulle donne forse perchè l’opposizione concentrava le poche risorse a sua disposizione in manovra a quel tema mentre la destra distribuiva mance per finanziare campi da golf. Copre con menzogne enormi difficoltà, come sulla drammatica vertenza dell’ex Ilva”.
Inoltre, aggiunge: “Noi continueremo a usare tutti gli strumenti per chiedere al governo di rendere conto dell’imbarazzo che causa al Paese. La risposta della premier su Pozzolo è stata del tutto insufficiente, soprattutto a fronte della testimonianza del ferito che, da operaio, temeva di denunciare un politico che gira armato e ha usato con arroganza persino l’immunità. Meloni avrebbe dovuto chiedere scusa e pretendere le dimissioni. E invece racconta la storiella di parlamentari non consci delle loro responsabilità: è lei, alla guida del suo partito personale, ad aver fatto le liste. Non può negare le sue responsabilità. Ma lo fa su tutto: sulla bocciatura della riforma del Mes e sulla legge bavaglio, dà la colpa al Parlamento, quando è lei a dare la linea alla sua maggioranza”. E sull’inchiesta Verdini-Anas, “la difesa di Meloni è debolissima. Salvini deve riferire: non è indagato ma le ordinanze – che la legge bavaglio vuole oscurare – delineano un sistema di intermediazione tra manager pubblici e imprenditori che usavano la loro prossimità al ministro e a un sottosegretario della Lega”.
“Adesso ci sono io alla guida del Pd – puntualizza Elly Schlein -. E sulla Rai dico che Meloni sarà l’ultima premier a lottizzarla: bisogna intervenire con una riforma che diaindipendenza dai partiti”.
Rispondendo all’osservazione che la voce dell’opposizione appare flebile, dice: “Forse su TeleMeloni trasmettono un altro film, ma gli spazi ce li stiamo prendendo. Loro si arroccano, noi andiamo al merito, andando in giro per il Paese, portando in piazza 50mila persone per parlare di pace e giustizia sociale, conversione ecologica, diritti, siamo all’ascolto dei problemi per tradurli in proposte”. “Sui 9 euro l’ora – dichiara – c’è forte consenso nel Paese e il governo non ha avuto il coraggio di votare contro, tanto che ha dovuto svuotare il testo delle opposizioni con un atto gravissimo. Meloni rivendica di non scappare da nulla e sul salario minimo è scappata a gambe levate. Sulla sanità pubblica sentirete la nostra battaglia: la stanno svuotando, per favorire quella privata. Noi abbiamo già presentato emendamenti alla manovra con M5S,Avs, Psi e + Europa, andremo avanti su liste d’attesa, carenza di medici e infermieri, non autosufficienza. E poi c’è la battaglia sul congedo paritario: cinque mesi retribuiti al 100% per entrambi i genitori, non trasferibili. Tutte le opposizioni hanno sostenuto un nostro emendamento alla manovra e andremo avanti. La premier non può pensare che i modelli di conciliazione vita-lavoro siano Ursula von der Leyen o Roberta Metsola e non una lavoratrice della grande distribuzione che ha turni pure di domenica e non ha il nido garantito per i figli. La propaganda non nasconde la verità: ogni giorno il governo fa scelte contro le donne”.
Mercoledì si voteranno alla Camera risoluzioni sul sostegno all’Ucraina, e come Pd “abbiamo sempre garantito tutto il supporto necessario al popolo ucraino ingiustamente invaso, bisogna continuare a sostenerlo oggi che si intensificano gli attacchi russi, mentre Putin spera che vinca Trump e tolga il sostegno a Kiev. Ma dall’Ue vogliamo un’azione più forte per la fine del conflitto e una pace giusta”. Sul conflitto in Medio Oriente “serve un cessate il fuoco immediato per fermare il massacro di civili, per liberare gli ostaggi e portare aiuti umanitari a Gaza. Serve riprendere il percorso di due popoli e due Stati, trovando gli interlocutori. Non può esserlo Hamas, organizzazione terroristica, ma nemmeno questo governo israeliano che ha piani folli. Così il rischio è allargare il conflitto”.
In merito alle elezioni Europee “le mie valutazioni prescindono da Meloni, sono impegnata a costruire un progetto a partire dall’iniziativa in sei luoghi simbolici su quale Europa vogliamo. La mia candidatura sarà l’ultima questione: ora lavoriamo per liste aperte alla società civile”. Ed in merito al duello tv Meloni-Schlein, la segretaria del Pd sottolinea: “Ho lanciato io la sfida a Meloni, sul merito: non mi fa nessuna paura, anche se hanno provato a dirlo dopo il mio rifiuto di partecipare alla loro festa di partito, perchè non divido il palco con nostalgici del fascismo e franchismo. Si vedrà che le pompose promesse della destra si sciolgono come neve al sole. Il confronto tv non sostituisce però quello in Parlamento, lo frequentano poco e calpestano spesso le opposizioni”.
In merito alle prossime alle amministrative “mi sembra strano parlare delle difficoltà a costruire un’alternativa oggi, mentre il centrodestra esplode in Sardegna – dice -. Noi abbiamo ancora lavoro da fare: ai territori abbiamo chiesto alleanze ampie ma coerenti e non imponiamo niente dall’alto. Abbiamo già costruito candidature credibili e forti, come in Abruzzo”. “Noi – aggiunge – sentiamo la responsabilità di costruire l’alternativa a partire da una chiara identità e da battaglie concrete, senza presunzioni di autosufficienza, ma sapendo che senza la comunità Pd l’alternativa non si può costruire”. “Se c’è un partito che lo scorso anno ha fatto un salto in avanti è il Pd e non era scontato, dopo le difficoltà della sconfitta alle politiche – prosegue Elly Schlein -. Do il giusto peso ai sondaggi, anche al congresso mi davano tutti dietro. Ora punto a riportare a votare chi non vota più”. “Non credo agli spazi creati in provetta. Noi parliamo a tutto tondo al Paese: quando parliamo di salari bassi, poniamo anche il tema della scarsa produttività, la transizione ecologica, dimenticata da Meloni, è un tema che parla alle imprese. Sul Paese che immaginiamo, costruiremo alleanze ampie”, conclude Schlein, sottolineando: “Non credo che il governo durerà. Noi ci faremo trovare pronti: costruiamo subito l’alternativa”.
– foto Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).

Cronaca

Ucraina, Zelensky “Non abbiamo mai voluto la guerra e non saremo d’ostacolo per pace”

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ROMA (ITALPRESS) – “Tutti offrono supporto, danno consigli, forniscono informazioni, e sono grato a ognuno di loro che sta offrendo questo aiuto a noi, all’Ucraina. E’ importante garantire che i passi per porre fine alla guerra siano efficaci e che tutto sia fattibile. L’Ucraina non ha mai voluto la guerra e non saremo mai un ostacolo alla pace. La diplomazia è stata rinvigorita, e questo è positivo. Ci aspettiamo che l’esito porti ai passi giusti. E la priorità assoluta è una pace affidabile, una sicurezza garantita, il rispetto per il nostro popolo e il rispetto per tutti coloro che hanno dato la vita per difendere l’Ucraina dall’aggressione russa. Milioni di ucraini sostengono chiaramente la posizione del nostro Stato. E’ palpabile. C’è un fermo sostegno alla nostra indipendenza e alla sovranità ucraina. I cittadini devono trarre beneficio da tutte le decisioni politiche”. Lo scrive su X il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

foto: IPA Agency

(ITALPRESS).

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Pulisic e Maignan eroi: il Milan vince il derby e vola al secondo posto

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MILANO (ITALPRESS) – Un Milan cinico fa festa e si impone per 1-0 nel derby contro l’Inter. Sono una rete di rapina di Pulisic e un rigore fallito da Calhanoglu nella ripresa a mettere il marchio sulla sfida. Una stracittadina da record in termini di incassi. Gli 8 milioni e 649.494 euro di entrate registrate al botteghino segnano infatti un primato nella storia della serie A. La prima opportunità del match è per i nerazzurri e arriva al 4′. Dimarco pennella dalla sinistra per Thuram, che si avvita di testa trovando però il connazionale Maignan pronto alla parata in tuffo. Pochi istanti dopo, Gabbia viene colpito da una gomitata al volto da Martinez in un contrasto volante e rimane a terra per diversi minuti. Al 27′ sono ancora gli uomini di Chivu a sfiorare il vantaggio, quando Acerbi centra in pieno il palo con un colpo di testa da calcio d’angolo. I rossoneri si salvano ancora dieci minuti più tardi, quando Thuram appoggia di testa per Martinez che calcia al volo con il destro, ma Maignan compie una nuova grande parata deviando la palla sul palo alla propria sinistra. Il primo squillo dei 7 volte campioni d’Europa giunge al 43′, quando Pulisic riesce a trovare a un varco centrale e ad avanzare fino al limite dell’area, concludendo di poco a lato con un bel destro a giro. La prima frazione si chiude senza reti. La partita si sblocca al 9′ della ripresa. Calhanoglu perde palla, Fofana allarga sulla destra per Saelemaekers che va al tiro dalla distanza con il destro, con Sommer che respinge corto favorendo Pulisic per il comodo tap-in con il mancino che vale l’1-0. Al 24′ arriva un nuovo potenziale momento di svolta. Pavlovic si rende protagonista di un pestone in area ai danni di Thuram e l’arbitro, dopo la revisione al Var, concede il rigore all’Inter. Dal dischetto si presenta Calhanoglu, che si fa però ipnotizzare da un superlativo Maignan. I padroni di casa vanno a caccia del pareggio e, al 44′, il neo entrato Bonny spara alle stelle un piatto destro di prima intenzione da posizione favorevole. L’assalto finale non impensierisce ulteriormente Maignan e il risultato non cambierà più. Per il Milan arriva una vittoria pesante che vale il secondo posto in classifica a quota 25 al pari del Napoli, a -2 dalla Roma capolista e a +1 dai rivali cittadini, che scendono in quarta posizione.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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Italia nella leggenda, la Coppa Davis è azzurra per il terzo anno di fila

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BOLOGNA (ITALPRESS) – L’Italia vince la quarta Coppa Davis della sua storia, la terza consecutiva. Sul cemento indoor di Bologna è Flavio Cobolli a regalare la prima Insalatiera in casa agli azzurri, che si impongono in finale sulla Spagna col punteggio di 2-0. Dopo il successo di Matteo Berrettini per 6-3 6-4 su Pablo Carreno-Busta nel primo singolare, Cobolli chiude la contesa battendo Jaume Munar per 1-6 7-6(5) 7-5. L’Italia diventa così la prima nazione a trionfare per tre anni di fila dal 1971, dopo l’eliminazione del Challenge Round, ovvero la regola per cui i campioni in carica giocavano solo la finale l’anno successivo.
“Questo era il mio sogno, siamo una squadra molto unita. Sono fiero di tutti noi e di questa squadra fa parte anche questo pubblico fantastico. Si ripete da tre giorni il giorno più bello della mia vita” le parole di Cobolli dopo la vittoria contro Munar che ha regalato la Coppa Davis all’Italia.
– foto Ipa Agency –
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