Sport
Medvedev in semifinale agli Australian Open
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1 anno fa-
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Redazione
MELBOURNE (AUSTRALIA) (ITALPRESS) – Per la terza volta in carriera Daniil Medvedev approda nelle semifinali degli Australian Open. Il russo, terza testa di serie, ha sconfitto in quasi quattro ore di gioco Hubert Hurkacz, numero 9 del seeding, per 7-6(4) 2-6 6-3 5-7 6-4. Medvedev, che al Melbourne Park vanta le finali raggiunte e perse nel 2021 e nel 2022, attende ora il vincente della sfida fra Carlos Alcaraz e Alexander Zverev. Nella parte alta del tabellone, invece, la semifinale fra Novak Djokovic e Jannik Sinner.
Nel tabellone femminile continua intanto la favola di Dayana Yastremska che, partita dalle qualificazioni, raggiunge le semifinali. La 23enne ucraina raccoglie l’ottavo successo nelle ultime tre settimane al Melbourne Park piegando alla Rod Laver Arena la più giovane rivale, la 19enne Linda Noskova, per 6-3 6-4. Ex numero 21 del mondo e oggi in 93esima posizione, la Yastremska troverà dall’altra parte della rete una fra Zheng Qinwen e Anna Kalinskaya. La tennista ucraina è la quinta giocatrice dell’Era Open a raggiungere le semifinali di un Major partendo dalle qualificazioni, la seconda a Melbourne dopo Christine Dorey nel 1978. Più recenti invece gli esempi di Nadia Podoroska (Roland Garros 2020) e soprattutto Emma Raducanu, capace poi di vincere gli Us Open 2021.
Continua anche la marcia di Simone Bolelli e Andrea Vavassori nel tabellone del doppio. Al terzo Slam come coppia il bolognese ed il torinese hanno conquistato per la prima volta un posto in semifinale: i due azzurri hanno battuto nei quarti per 7-5 6-4, in poco più di un’ora e mezza di partita, i tedeschi Kevin Krawietz e Tim Puez, ottave teste di serie.
Prossimo ostacolo un’altra coppia tedesca, quella formata da Yannick Hanfmann e Dominik Koepfer, che hanno avuto la meglio per 6-4 7-6(3) sui polacchi Hugo Nys e Jan Zielinski, settimi favoriti del seeding.
Bolelli-Vavassori sono la seconda coppia azzurra capace di arrivare così avanti a Melbourne dopo Bolelli/Fognini che ci riuscirono nel 2013 e di nuovo nel 2015, l’anno dello storico trionfo. Ed è la 12esima semifinale per una coppia tutta italiana al penultimo atto di uno Slam, la 14esima con un italiano in campo.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).
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Sport
La Fipm festeggia il bronzo olimpico di Malan e guarda al futuro
Pubblicato
5 ore fa-
15 Aprile 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Una serata di festa per celebrare lo storico bronzo olimpico di Giorgio Malan a Parigi 2024 e guardare al futuro del pentathlon moderno, ricco di novità e cambiamenti.
L’evento “The Five Gala”, organizzato dalla Federazione Italiana Pentathlon Moderno, si è svolto ieri sera a Roma, presso il Circolo Antico Tiro a Volo. “Dalle nostre radici il futuro” il filo conduttore della serata presentata dalla giornalista Francesca Spaziani Testa e che ha visto il suo momento centrale nella celebrazione della medaglia olimpica conquistata da Giorgio Malan.
A otto mesi da quello storico bronzo vinto nello splendido scenario della Reggia di Versailles, la Fipm ha voluto celebrare il suo campione rivivendo ancora una volta tutti insieme quelle emozioni. “È bello rivivere quelle emozioni, bello quel momento ma è stato bello tutto il viaggio per arrivare fin lì”, ha detto Malan.
In merito alle tante novità di questo sport, il pentatleta torinese ha aggiunto: “L’inserimento degli ostacoli è un bel cambiamento, dispiace dover abbandonare l’equitazione ma a me piacciono le sfide e non vedo l’ora di migliorare in questa prova”.
“Il mio obiettivo è arrivare a Los Angeles e non vedo l’ora di sperimentare. È divertente, ma bisogna adattarsi e sono convinto che riuscirò ad essere competitivo. Sento di avere ancora margine e non vedo l’ora di migliorarmi”, ha aggiunto l’azzurro.
A celebrare Giorgio Malan, il presidente del Coni Giovanni Malagò, che ha ricordato: “Nel quadriennio precedente siamo stati ai primi posti del ranking e competitivi per essere da medaglia sia tra gli uomini che tra le donne. Credo al 100% che questo discorso verrà confermato, puntiamo a raddoppiare le medaglie a Los Angeles. Il pentathlon moderno è uno sport diverso da tutti gli altri, ma ha un grande fascino ed è quello che gli ha permesso di rimanere sempre agganciato al mondo delle Olimpiadi, anche a costo di rinunce. Si è modernizzato, per motivi televisivi, e che piaccia o no è così. Oggi, soprattutto con le nuove generazioni, è quasi impossibile rimanere collegati dall’inizio alla fine. Il pentathlon lo ha saputo fare e lunga vita a voi”.
E guardando al futuro, un augurio speciale è arrivato anche dal presidente del Cip Luca Pancalli, che non è voluto mancare all’evento perché “il primo amore per il pentathlon non si scorda mai. Noi abbiamo anche un progetto importante a livello nazionale con il presidente Bittner, e a livello internazionale. Mi farebbe piacere vedere un giorno il pentathlon all’interno della famiglia paralimpica”.
Assieme a Giorgio Malan, sono stati celebrati anche gli altri tre azzurri che hanno gareggiato a Parigi conquistando importanti risultati: Matteo Cicinelli, quinto, Alice Sotero, tredicesima, ed Elena Micheli (assente giustificata perché in dolce attesa), quinta, nel corso di una serata davvero ricca di emozioni e speciale per molti motivi. “Celebriamo il nostro sport, i nostri atleti, la nostra storia, ma soprattutto celebriamo un’evoluzione – ha evidenziato il presidente Fabrizio Bittner – La Fipm sta crescendo, sta cambiando, e con lei cambia anche la sua immagine. Abbiamo voluto fortemente una nuova identità visiva, un nuovo segno che rappresentasse la forza del nostro movimento, la sua tradizione ma anche la sua proiezione verso il futuro. Il nuovo logo nasce proprio da qui: dal desiderio di unire ciò che siamo sempre stati con ciò che vogliamo diventare. È un segno di passaggio, uno spartiacque tra passato e futuro”.
Entrando nel dettaglio del nuovo logo della Fipm, realizzato da Sabrina Marano Communication e presentato durante la serata, Bittner ha aggiunto: “Abbiamo scelto di abbandonare l’iconografa classica: via le 5 discipline rappresentate da simboli ormai superati, via il pentagono come forma grafica principale. Il focus oggi è su un simbolo semplice, ma potentissimo: il numero 5. Cinque come le discipline, cinque come la nostra identità – ha sottolineato ancora il presidente della Fipm – Un ‘5’ che racchiude il tricolore, rafforzando il senso di appartenenza e la rappresentanza nazionale. Un ‘5’ in cui la forma rotonda richiama la P di Pentathlon rendendolo ancora più unico, riconoscibile, nostro. Accanto al blu istituzionale, entra in campo un nuovo colore più contemporaneo. E soprattutto per la prima volta logo e marchio si fondono in un unico segno chiaro, coerente, distintivo perché l’acronimo è il logo stesso. Anche questo evento è stato pensato come un’anteprima della nuova identità. Abbiamo voluto creare un effetto sorpresa e speriamo di esserci riusciti. Nella comunicazione, nei visual, avete visto frammenti del nuovo logo e ora, finalmente, lo abbiamo svelato. Il claim che accompagna questa nuova fase è: ‘Dalle nostre radici, il futuro’ perché – ha concluso – oggi celebriamo una medaglia olimpica, una storia di valore, ma guardiamo avanti verso il nuovo corso del Pentathlon italiano”.
– Foto Ufficio stampa Fipm –
(ITALPRESS)
Sport
Malagò “Orgoglioso del Coni, ora un profilo che eviti spaccature”
Pubblicato
19 ore fa-
14 Aprile 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Non ha ancora espresso la sua preferenza verso un possibile successore, ma Giovanni Malagò al termine del suo ultimo Consiglio nazionale da presidente del Coni ha colto l’occasione per tracciare un bilancio fatto di “risultati sportivi straordinari” e per togliersi qualche sassolino dalla scarpa.
“Abbiamo vinto l’inimmaginabile”, afferma. “E mi sento di dire che il prestigio è molto alto: io mi sento orgoglioso, quando vado all’estero, di essere italiano e di essere presidente del Coni”. Poi il passaggio sul limite ai mandati, ostacolo insormontabile per la ricandidatura: “Prendo atto, anche se oggettivamente non è giusto, che non è possibile avere un mandato in più per completare un percorso che abbiamo ricostruito. La risposta è stata pubblica: c’è una legge. Mi inchino alla legge, ma deve valere sempre”. All’orizzonte c’è Milano-Cortina 2026: “Non cambia nulla, lavoriamo come matti dalla mattina alla sera. Ma voglio vedere cosa combinano all’interno del Cda”. Il riferimento è al decreto legge n.115 del 9 agosto del 2022 che disciplina la governance della fondazione con la riduzione da 26 a 14 membri (7 della componente sportiva e 7 degli enti territoriali).
“Quella legge e quello statuto sono in evidente contraddizione con le scelte normative fatte recentemente. È un dato di fatto”, le parole di Malagò che per ora non spende l’endorsement sul successore: “Non trovo giusto dire oggi che sostengo un candidato rispetto a un altro. Non so chi siano i candidati. Da qui al 26 giugno farò le mie valutazioni”.
Di certo, la sua influenza non sarà di poco conto. Lo sa bene Gianni Petrucci: “Agli amici del Consiglio dico che il prossimo presidente del Coni deve avere il numero di voti di Malagò – le parole del numero 1 della Federbasket -. È chiaro che Giovanni condizionerà la prossima elezione perché i voti ce li ha. È sempre stato una persona corretta e ha ottenuto grandissimi risultati”, ha aggiunto.
Dopo il Consiglio, si è tenuta una riunione informale nella Sala Giunta tra Malagò e i presidenti federali. Una “chiacchierata molto bella, con un clima propositivo, ci rivedremo dopo Pasqua per fare una riflessione e trovare una persona che ricompatti il movimento ed eviti appunto spaccature”, le parole del numero 1 dello sport italiano.
Presente anche Angelo Binaghi, presidente Fitp, al quale Petrucci aveva rivolto un invito alla rappacificazione: “Se ci saranno le garanzie credo che anche il presidente Barelli (l’altro destinatario dell’appello del presidente Fip, ndr) sarà il primo a farlo, ma serve una persona che dia quelle garanzie che evidentemente sono mancate”, le parole di Binaghi. Appuntamento al 26 giugno per le elezioni.
-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).
Sport
Fagioli si sfoga “Rimesso alla gogna, ma ho pagato il debito con la giustizia”
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22 ore fa-
14 Aprile 2025di
Redazione
FIRENZE (ITALPRESS) – “Ho pagato il mio debito con la giustizia. Con una condanna e una sacrosanta squalifica, con umiliazioni continue e giustificate, con la vergogna provata e con il rischio di non rialzarmi più. Ho raccontato della mia patologia, seria, nelle scuole, ai miei familiari, agli amici e alla stampa. Quella stessa stampa che affronta spesso le problematiche gravi della mia malattia e come affrontarle, ma che oggi mi rimette alla gogna. Ancora una volta”. Nicolò Fagioli rompe il silenzio e si sfoga sui social dopo essere tornato suo malgrado alla ribalta per il caso scommesse, con tanto di intercettazioni pubblicate sui media.
“Ho sopportato il peso di aver commesso qualcosa di brutto – ha aggiunto Fagioli – Di aver deluso tutte le persone che credevano in me. Ormai non è certo una novità: senza alcun vittimismo, ho passato un periodo buio, ho sofferto di una brutta patologia e questa non è assolutamente una giustificazione. Ma vedere ora tutto questo accanimento mediatico mi sta facendo rivivere quei fantasmi. No, stavolta tutto questo non è giusto”. Fagioli poi ha puntualizzato: “Ho sbagliato, ho pagato, senza aver fatto male a nessuno se non a me stesso e alle persone accanto a me”.
“E come ogni persona che sbaglia e paga, ho tutto il diritto di rialzarmi – ha scritto ancora il centrocampista della Fiorentina – Tutti, anche chi scrive oggi, possono cadere e commettere errori. L’importante è saperlo riconoscere e credo che la forza di un uomo stia nel sapersi rialzare. Avevo 19 anni all’epoca dei fatti e la ludopatia aveva preso il sopravvento su di me. Me ne sono pentito, ma la vita mi ha dato una seconda opportunità e la vorrei cogliere, avendo già scontato tutto ciò che dovevo scontare”. “Chiedo rispetto adesso, dopo aver affrontato un processo, preso una giusta condanna – l’appello di Fagioli – Chiedo scusa a tutti i colleghi, a tutti gli amici che, a causa dei miei errori si trovano, loro malgrado coinvolti o nominati – anche se solamente in una riga di giornale – in questa situazione solo per avermi aiutato. E ringrazio la Fiorentina, la Juventus, gli amici e la mia famiglia, che non hanno mai smesso di supportarmi e aiutarmi in un momento diffcile. Anche se li ho sicuramente delusi. Non ritornerò più sull’argomento, adesso devo solo pensare a dare il massimo sul campo”.
-Foto IPA Agency-
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