Cronaca
Geronimo La Russa “Per una mobilità smart, intermodalità fondamentale”
Pubblicato
1 anno fa-
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Redazione
MILANO (ITALPRESS) – Il futuro della mobilità, le principali applicazioni di mobilità nelle smart cities e le loro prospettive di crescita. Quali dimensioni rendono una città “smart” e quali sono le strategie collaborative più diffuse nel contesto della mobilità per la smart city e le iniziative più promettenti. Questi i temi affrontati dai relatori durante il primo appuntamento del 2024 del ciclo di incontri “Walk The Talk. Conversations with inspiring leaders”, organizzato da AmCham Italy – Associazione senza scopro di lucro affiliata alla US Chamber of Commerce di Washington D.C., la Confindustria statunitense – e giunto alla sua quarta edizione. L’incontro ha visto la partecipazione di Geronimo La Russa, presidente ACI Infomobility; Emmanuel Conte, assessore al Bilancio e Patrimonio Immobiliare del Comune di Milano; Emmanuel Becker, managing director Equinix; Andrea Chiappetta, principal Boston Consulting Group; Andrea Gibelli, presidente e CEO FNM; Alessandro Lega, managing director Legal South Europe e presidente CdA FedEx Italy e Gianmarco Lucchini, managing director AECOM Italy, moderati dalla giornalista Camilla Conti. “Secondo le Nazioni Unite, la popolazione mondiale raggiungerà 9,8 miliardi di abitanti entro il 2050. Questa crescita avverrà principalmente nelle aree urbane: si stima infatti che entro lo stesso anno 2,5 miliardi di persone si trasferiranno da zone rurali in zone urbane – ha sottolineato Simone Crolla, consigliere delegato AmCham Italy – . In risposta a questo fenomeno sta nascendo il concetto di smart city, un nuovo modello di città per rendere più efficiente e sostenibile la mobilità urbana, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita dei cittadini nelle città del futuro, perchè siano sempre più intelligenti, la mobilità dovrà rispondere a nuovi bisogni dei cittadini, a esigenze di sostenibilità ambientale e a criteri di efficienza ed intermodalità. Pertanto, la smart city rappresenta un’opportunità per aziende leader ed emergenti per ripensare la mobilità urbana e adattare i modelli di business esistenti a un mercato in profondo cambiamento”.
Secondo Geronimo La Russa, il modo più efficace per raggiungere l’obbiettivo delle smart city è mettere in atto “delle politiche di mobilità pragmatiche e non ideologiche, capendo che ogni strumento, dal mezzo pubblico, alla bici, passando per l’auto, è fondamentale. Perchè all’interno di un contesto urbano bisogna guardare a tutte le esigenze, l’inclusività è importante. Serve intermodalità”. Per fare questo, c’è bisogno di un dialogo stretto “tra operatori della logistica, istituzioni e amministrazioni locali”. “Se tutti gli attori coinvolti ragionano insieme, programmando, studiando, senza improvvisazione, si può arrivare a fare di Milano la prima vera smart city italiana”, ha aggiunto. (ITALPRESS).
Foto: xm4
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In questa edizione: A Milano delega Urbanistica alla Vicesindaca – Precipita ultraleggero nel Bresciano, due morti – Turista accoltellato in treno, due fermi nel varesotto – I disagi per i lavori al Ponte di Bressana sono per i bus – A Vigevano altri due negozi presi di mira dai ladri in centro – Rubano la bici del parroco a Stradella – Pronto Meteo Lombardia per il 23 Luglio.
Cronaca
Moda, Urso “Priorità di governo, simbolo del Made in Italy”
Pubblicato
1 ora fa-
22 Luglio 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Presentare le novità del Piano Italia Moda, illustrare il dispositivo legislativo per certificare la sostenibilità e la legalità delle imprese della filiera e la nuova misura a sostegno del design e della realizzazione dei nuovi campionari e confermare la determinazione del governo a una conclusione positiva del negoziato dei dazi con gli USA.
Questi gli obiettivi del Tavolo Nazionale della Moda, presieduto dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, che si è tenuto a Palazzo Piacentini con i rappresentanti dei dicasteri coinvolti, della Conferenza delle Regioni e dell’ANCI, esponenti della filiera e del mondo economico, delle associazioni sindacali e di categoria più rappresentative a livello nazionale.
Dalla sua istituzione, oltre l’incontro odierno, il Tavolo della Moda si è riunito in plenaria cinque volte dal gennaio 2023 e ha avviato un percorso strutturato di ascolto con le principali rappresentanze, attraverso 7 gruppi di lavoro che si sono riuniti in 37 riunioni tecniche tra febbraio 2024 e luglio 2025.
Il ministro ha avviato il confronto con un commento sulla trattativa in corso sui dazi tra Commissione europea e la Casa Bianca evidenziando come “una mancata intesa avrebbe gravi ripercussioni anche sul settore della moda, simbolo di un Made in Italy a cui i consumatori statunitensi non vogliono assolutamente rinunciare: occorre negoziare a oltranza, fino a trovare una soluzione davvero equa e sostenibile”. “Sono ore decisive – ha proseguito Urso – noi non ci arrendiamo a chi già evoca misure di ritorsione. Occorre scongiurare la guerra commerciale”.
Il ministro ha quindi illustrato le misure del Piano Italia Moda tese, da un lato, alla salvaguardia e al sostegno della transizione del settore, dall’altro, a favorirne la crescita. “Il Piano Italia Moda – ha spiegato Urso – risponde all’esigenza di consolidare la filiera delle PMI e degli artigiani, priorità strategica per il Made in Italy, nella convinzione che occorra sostenere la crescita e l’aggregazione per rafforzarne competitività, coesione e continuità”.
Per sostenere il settore il governo è intervenuto con più misure di sostegno: contratti di sviluppo, mini-contratti di sviluppo, Fondo centrale di Garanzia per le Pmi, Nuova Sabatini, Credito d’imposta ideazione artistica, misure per accompagnare la transizione ecologica e digitale e per la valorizzazione della filiera delle fibre tessili naturali e provenienti da processi di riciclo.
Per contrastare i comportamenti illeciti di pochi in materia di lavoro – che possono compromettere la reputazione dell’intero comparto – Urso ha poi evidenziato che il governo “sta lavorando a una norma per certificare la sostenibilità e la legalità delle imprese del settore, con l’obiettivo di offrire una soluzione strutturale al problema”.
La norma si pone l’obiettivo di certificare la filiera che fa capo al titolare del brand, sulla base di verifiche preventive ad hoc, in modo da escludere che quest’ultimo debba rispondere per comportamenti illeciti o opachi riconducibili ai fornitori o ai subfornitori lungo la catena.
Riguardo al sostegno del design e della realizzazione dei nuovi campionari, Urso ha anche sottolineato come le strutture del Mimit sono impegnate, in vista della prossima Legge di Bilancio, alla stesura di un’edizione aggiornata del Credito d’Imposta in materia, con una dotazione prevista di 250 milioni di euro.
Sul fronte dei dossier europei, il ministro ha poi evidenziato che il dicastero insieme al Mase – e grazie al contributo migliorativo del Gruppo di Lavoro Tecnico del Tavolo Moda – sta ultimando uno schema di decreto interministeriale per l’introduzione del regime di Responsabilità Estesa del Produttore.
Questo permetterà alle imprese di ridurre l’impatto ambientale della produzione e della gestione dei rifiuti dai prodotti tessili, incentivandone il riuso, il riciclo e il corretto smaltimento e di responsabilizzare i produttori affinchè adottino strategie di eco-design e l’utilizzo di materiali più sostenibili.
Infine, in materia di ammortizzatori sociali, durante il tavolo è stata ricordata l’approvazione del decreto-legge dello scorso giugno per l’estensione della cassa integrazione straordinaria per tutto il 2025 per le imprese artigiane con massimo 15 dipendenti, attualmente in fase di conversione al Senato. Il decreto accoglie anche la richiesta del comparto di consentire ai lavoratori di chiedere il pagamento diretto della prestazione da parte di INPS, in alternativa all’anticipazione del trattamento da parte del datore di lavoro.
– Foto ufficio stampa Mimit –
(ITALPRESS).
Cronaca
Giustizia, dal Senato via libera alla separazione delle carriere
Pubblicato
1 ora fa-
22 Luglio 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – L’Aula del Senato ha approvato con 106 voti favorevoli, 61 contrari e 11 astenuti in seconda lettura il ddl di riforma costituzionale in materia di ordinamento giurisdizionale e istituzione della Corte disciplinare, che introduce la separazione delle carriere nella magistratura.
Il provvedimento era stato già approvato in prima lettura dalla Camera. Prima del via libera definitivo, è necessario un nuovo passaggio sia a Montecitorio che a Palazzo Madama.
IL COMMENTO DI MELONI
“L’approvazione in seconda lettura al Senato della riforma costituzionale della giustizia, segna un passo importante verso un impegno che avevamo preso con gli italiani e che stiamo portando avanti con decisione. Il percorso non è ancora concluso, ma oggi confermiamo la nostra determinazione nel dare all’Italia un sistema giudiziario sempre più efficiente, equo e trasparente”. Così su X il presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
– Foto IPA Agency –
(ITALPRESS).

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