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Economia

Banca Generali, nel 2023 utile netto ai massimi di sempre

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MILANO (ITALPRESS) – Il 2023 si è chiuso per Banca Generali con un utile netto consolidato di 326,1 milioni, in aumento del 53,1% rispetto dell’esercizio precedente. Il risultato è stato trainato dal forte progresso dei profitti ricorrenti che sono saliti del 45% a 320,3 milioni. Questa crescita risulta nettamente superiore all’obiettivo del piano triennale (+10%-15%), segnando un nuovo massimo storico nel percorso di sviluppo sostenibile della banca. La crescita degli utili si è accompagnata ad un ulteriore espansione dimensionale – con masse totali che si sono attestate a 92,8 miliardi (+11,8%), il valore più elevato di sempre – e ad un ulteriore rafforzamento della solidità patrimoniale e del profilo di liquidità, già ampiamente superiori ai requisiti regolamentari. Il margine di intermediazione è salito del 23,2% a 788,2 milioni, trainato dal balzo del margine finanziario (321,3 milioni, +90,9%) e dalla tenuta delle commissioni nette ricorrenti (459,3 milioni, +1,2%, al netto della quota di commissioni passive relative al margine d’interesse).
Le commissioni variabili si sono attestate a 19,2 milioni pressochè in linea con l’esercizio precedente (19,3 milioni).
I costi operativi si sono attestati a 276,7 milioni, con una variazione annua del +7,9% che include 8,1 milioni di oneri non-core legati principalmente ad analisi di fattibilità di possibili operazioni di M&A, al rafforzamento dell’offerta di casa e ad iniziative legate allo sviluppo del canale affluent, in linea con i progetti strategici del piano triennale 2022-2024. La raccolta netta totale del 2023 è stata pari a 5,9 miliardi, in crescita del +3% rispetto all’esercizio precedente. Gli indicatori di efficienza operativa sono ulteriormente migliorati: l’incidenza dei costi operativi sulle masse totali è risultata pari a 30bps (31bps a fine 2022) mentre il Cost/Income ratio, rettificato per le componenti non ricorrenti quali le commissioni variabili, è sceso al 34,9% (40,8% a fine 2022). Al 31 dicembre 2023, Banca Generali presentava un CET1 ratio del 17,8% (dal 15,6% del 31 dicembre 2022) e un Total Capital ratio (TCR) del 19,0% (dal 16,7% del 31 dicembre 2022). L’indicatore di leva finanziaria (Leverage) della Banca al 31 dicembre 2023 si posiziona al 5,4% (dal 4,3% del 31 dicembre 2022) confermandosi ampiamente sopra i requisiti regolamentari. Gli indicatori di liquidità della banca si mantengono su livelli di eccellenza: il Liquidity Coverage ratio (LCR) si attesta al 335% (dal 338% del 31 dicembre 2022) e il Net Stable Funding ratio (NSFR) al 214% (dal 203% del 31 dicembre 2022). Il Cda ha deliberato di presentare all’assemblea degli azionisti programmata per il 18 aprile, la proposta di distribuire dividendi per 251,2 milioni, pari a 2,15 euro per azione (al lordo delle ritenute di legge) per ognuna delle 116.851.637 azioni emesse e corrispondenti ad un pay-out totale del 77% dell’utile consolidato dell’esercizio 2023.
“Siamo molto soddisfatti dei risultati che fotografano la forza e l’eccellenza della nostra realtà, sempre più un punto di riferimento per le famiglie e le imprese nella gestione del patrimonio. Il 2023 è stato un anno complesso, con gli investitori disorientati dall’effetto negativo del rialzo dei
tassi sugli investimenti, la perdita di potere d’acquisto da pressioni inflazionistiche e le crescenti incertezze geopolitiche. In tale contesto siamo riusciti a performare meglio in termini di raccolta rispetto al 2022 e a registrare il miglior anno della nostra storia per utili e masse, il tutto rafforzando
la solidità patrimoniale e aumentando la remunerazione degli azionisti”. Così l’Ad e direttore generale di Banca Generali, Gian Maria Mossa, commentando i dati relativi all’esercizio 2023.
“La professionalità dei nostri banker e la completezza dell’offerta si confermano elementi distintivi del nostro modello di business, con un crescente interesse per l’advisory evoluta e le soluzioni personalizzate. Nelle prime settimane di quest’anno abbiamo iniziato a osservare segnali incoraggianti su mix di raccolta e inserimento di nuovi consulenti e siamo inoltre convinti che i progetti strategici in fase di roll out, con particolare focus su dati e Svizzera, rappresentano leve differenzianti che ci fanno guardare con ottimismo le prospettive di crescita sostenibile della nostra banca”, conclude Mossa.
(ITALPRESS).
– Foto: ufficio stampa Banca Generali –

Economia

Tajani “Sono contro l’extraprofitto, ma questo è il momento di parlare con il mondo bancario”

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FIRENZE (ITALPRESS) – “Non esiste base giuridica per l’extraprofitto” ma “credo che nessuna banca non voglia parlare con la politica nel momento in cui c’è bisogno di rinforzare la manovra economica. L’abbiamo fatto l’anno scorso, l’impegno era per due anni, se c’è bisogno, però, io che sono un combattente anti-extraprofitto sono anche pronto a cercare di fare una mediazione”. Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani a margine del Festival nazionale dell’Economia civile a Firenze.

“Bisogna stare molto attenti quando si parla di tassazione delle banche – ha aggiunto Tajani -. Ho anche detto ai miei colleghi di governo che, in vista della manovra, questo è il momento di parlare con il mondo bancario. Se c’è bisogno di aiuto si può parlare: ma mai fare operazioni ex abrupto, perché questo spaventa il mercato, oltre a far danni se si generalizza”. “Abbiamo sventato due anni fa l’extraprofitto – ha sottolineato Tajani – perché poi si finiva per colpire le Bcc e le banche popolari, mentre c’erano danni minori per le banche più grandi: quindi bisogna stare sempre molto attenti quando si parla di banche, però credo che sia giusto parlare”.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Economia

DPFP, UPB “Scenario accettabile, ma stime esposte a molteplici rischi”

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ROMA (ITALPRESS) – Il Consiglio dell’Ufficio parlamentare di bilancio (UPB) ha validato lo scorso 29 settembre le previsioni macroeconomiche tendenziali del Documento Programmatico di Finanza Pubblica (DPFP) 2025, a conclusione di una procedura di confronto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) nell’arco delle scorse settimane. Lo rende noto l’UPB che ha valutato lo scenario macroeconomico tendenziale del DFPF 2025 “complessivamente accettabile, sebbene in alcuni casi le previsioni si collochino sull’estremo superiore o appena oltre le stime del panel UPB”.

In particolare, “la crescita del PIL del QMT non eccede l’intervallo definito dal panel, salvo uno sforamento marginale (dello 0,1%) nel 2027; la previsione per il 2025 è in linea con quelle dell’UPB e del panel, mentre le differenze sugli anni successivi scontano le incertezze sull’accumulazione di capitale e l’instabilità del contesto internazionale; la crescita cumulata sull’ orizzonte 2025-28, pari al 2,7%, si colloca sull’estremo superiore delle stime del panel; la variazione del PIL nominale è accettabile nel complesso, situandosi sul livello superiore dell’intervallo definito dal panel in tutti gli anni tranne quello in corso, ma eccede lievemente le attese dell’UPB; l’incremento cumulato del PIL nominale tra il 2025 e il 2028, pari all’11,0%, è nel complesso coerente con l’intervallo delle stime del panel, sebbene leggermente più elevato. Tali stime “sono esposte a molteplici rischi, bilanciati nel breve termine ma prevalentemente orientati al ribasso nel medio termine, in gran parte riconducibili ai conflitti internazionali e alla dinamica degli investimenti”.

I principali fattori di rischio “sono individuabili in quattro ambiti: il protezionismo, le guerre e i piani di riarmo, fonti primarie di incertezza con effetti sull’economia di difficile quantificazione; la dinamica degli investimenti in costruzioni, dati i possibili effetti di concentrazione degli interventi finanziati dal programma NGEU nel prossimo anno, che potrebbero generare colli di bottiglia sul lato dell’offerta con conseguente freno alla crescita, cui si aggiungono attese incerte sugli investimenti residenziali; la volatilità dei mercati e le politiche monetarie, dove il fragile e instabile contesto internazionale rischia di ingenerare rapide reazioni avverse dei mercati finanziari, con effetti sull’economia italiana, caratterizzata da un elevato debito pubblico; il rischio climatico e ambientale, ormai fattore strutturale di vulnerabilità, poiché la crescente frequenza e intensità di eventi meteorologici estremi richiede risorse per la prevenzione e la gestione delle emergenze, con impatti sui prezzi e sulla capacità produttiva”, conclude l’UPB che procederà a valutare anche il quadro macroeconomico programmatico del DPFP, che incorpora gli effetti dell’aggiustamento di bilancio.

– foto IPA Agency –

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(ITALPRESS).

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Economia

Mattarella “Ridisegnare i paradigmi tradizionali dell’economia”

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FIRENZE (ITALPRESS) – “Democrazia e mercato, come ci ricordano alcuni economisti, hanno in comune l’idea di eguaglianza e concorrono alla sua attuazione. Lo troviamo consacrato negli articoli della Costituzione, operanti per far sì che il potere di indirizzo sia effettivo anche in ambito economico e sociale per una democrazia sostanziale. Il bene comune non è infatti il bene pubblico di una maggioranza, ma interpella ogni cittadino, ogni famiglia, ogni impresa. Ecco perché ridisegnare i paradigmi tradizionali dell’economia, tanto più in tempi di crisi delle relazioni internazionali che pongono a rischio obiettivi, comuni all’intera umanità, di crescita e giustizia sociale, appare necessario per superare i conflitti sociali e per far fronte alle sfide globali odierne”. Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel suo messaggio di saluto al Festival dell’Economia civile in svolgimento a Firenze. “La partecipazione attiva civica svolge dunque un ruolo cruciale nell’adozione di politiche e misure capaci di unire al soddisfacimento delle esigenze di vita delle comunità la creazione di benefici intergenerazionali, per garantire i quali è indispensabile un atteggiamento che non sia di distruzione delle risorse del pianeta”, ha concluso Mattarella.

“IMPRESE FAMIGLIARI STRATEGICHE PER IL FUTURO”

“Le imprese familiari costituiscono un assetto produttivo diffuso e strategico nel tessuto economico italiano. Si tratta di un modello che sovente avverte ed esprime un acuto esercizio di responsabilità sociale nei confronti delle imprese amministrate, in grado di generare altresì esternalità positive nei territori e nella comunità coinvolti. Lo stile di fare ed essere impresa trova, nelle aziende familiari, un patrimonio di affinate competenze e di valori trasmessi di generazione in generazione, che arricchiscono il profilo etico della società civile, oltre a caratterizzarsi per garantire, sovente, continuità alla presenza di impianti produttivi, quindi capacità di innovazione, esperienze che rivestono un ruolo centrale nella crescita e nella competitività dell’economia nazionale”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel messaggio inviato alla Presidente dell’AIDAF – Italian Family Business, Cristina Bombassei. “La riflessione che si impone nell’attuale contesto di turbolenza nei rapporti internazionali con le conseguenze derivanti alla libertà dei mercati e agli obiettivi di crescita dell’intera comunità internazionale, non potrà che beneficiare delle riflessioni del vostro XX Convegno Nazionale”, conclude Mattarella.

– Foto ufficio stampa Quirinale –

(ITALPRESS).

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