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Economia

Logistica, Berghinz “Cuore del sistema economico, servono incentivi”

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ROMA (ITALPRESS) – La logistica “è il cuore pulsante di un sistema economico-industriale, è un settore che ha bisogno di supporto e d’incentivi che mirino ad aiutare le imprese che, già da sole, fanno un lavoro assolutamente straordinario e quotidiano per i singoli cittadini e le singole imprese: senza la logistica non andiamo da nessuna parte, si fermerebbe tutto (e lo abbiamo visto durante il periodo del Covid), quindi c’è bisogno di una mano dal punto di vista legislativo, quanto più possibile, sui vari fronti”. Lo ha detto Nicolò Berghinz, responsabile Relazioni esterne di Alis, Associazione Logistica dell’Intermodalità Sostenibile, in un’intervista alla Italpress.
Come Alis “lavoriamo in maniera assolutamente professionale con i vari governi che si sono succeduti e cerchiamo di mirare a un sistema d’incentivi per il nostro per il nostro settore, cercando di promuovere l’intermodalità che è la modalità di trasporto e di logistica più efficiente del presente e del futuro”, spiega.
Un’occasione per mostrare il valore del settore arriva da LetExpo 2024, la fiera del trasporto e della logistica sostenibili in programma a Verona dal 12 al 15 marzo.
“E’ un appuntamento importantissimo, saranno quattro giornate intense, con cinque padiglioni dedicati a singole tematiche”, a testimoniare “la trasversalità di Alis, che parte dal cuore del trasporto e della logistica ma poi va a dialogare con tutta la filiera, dal mondo dei servizi a quello della formazione, fino al mondo delle imprese produttrici. E’ veramente una fiera a 360 gradi, un expo che ha grandi temi: la sostenibilità – che per noi è un elemento cardine -, la digitalizzazione, l’internazionalizzazione e la formazione. Sui quattro palchi si alterneranno oltre 400 relatori per affrontare queste tematiche, avremo decine di migliaia di metri quadri di esposizione e oltre 400 espositori. Quest’anno puntiamo a superare i 100mila visitatori”, sottolinea Berghinz. Alis persegue “degli obiettivi strategici” su cui lavoriamo “continuamente”, come “la sostenibilità economica, ambientale e sociale, la digitalizzazione, la transizione energetica e digitale e l’internazionalizzazione delle imprese”, senza dimenticare ovviamente “la formazione”, fondamentale “per colmare il gap di competenze, perchè oggi le aziende hanno determinati fabbisogni professionali sempre sempre mutevoli. Dobbiamo stare al passo coi tempi, quindi dobbiamo aiutare e supportare le imprese nel far convergere i nostri giovani verso di esse in maniera assolutamente professionale. Da qui il nostro forte rapporto con scuole e Its”. Poi “naturalmente affrontiamo le emergenze e le situazioni del presente”, dall’opportunità “del Pnrr alle crisi internazionali che purtroppo vanno a toccare anche gli interessi del mondo della logistica”. La possibilità che l’attuale crisi in Mar Rosso incida sulla logistica “naturalmente esiste: c’è differenza tra percorrere il Mar Rosso e dover circumnavigare l’intero continente africano. Cerchiamo di mediare il più possibile in maniera molto concreta e operativa, dialogando anche con le autorità internazionali e con tutti gli enti preposti, al fine di risolvere al più presto queste queste situazioni che, oltre a provocare sofferenze umane, vanno a danneggiare tutto il sistema economico mondiale. Abbiamo un approccio non politico, ma molto pragmatico e diplomatico, perchè l’obiettivo è cercare di ridurre le tensioni: vediamo adesso gli sviluppi, speriamo veramente che la situazione si calmi il prima possibile”.
(ITALPRESS).
– Foto: Italpress –

Economia

Urso “Obiettivo sostenibilità ambientale condiviso, ma non può farlo solo l’Europa”

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ROMA (ITALPRESS) – “L’obiettivo della sostenibilità ambientale è pienamente condiviso e dovrebbe esserlo da tutti nel mondo, non possiamo farlo solo noi in Europa quando gli altri vanno in direzione avversa, dato che l’ambiente è comune. L’Europa si è posta degli obiettivi che sono non sostenibili sul piano economico e sociale e il rischio è che diventi un grande parco divertimenti o uno straordinario museo all’aria aperta in cui ricchi turisti asiatici trovano il posto migliore dove passare le loro vacanze. Noi questo non lo vogliamo”. Così il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ad Atreju. “Vogliamo certamente essere un patrimonio dell’umanità con le nostre bellezze storiche, culturali e artistiche, ma anche avere un’industria competitiva, capace di reggere la sfida sociale e occupazionale”, sottolinea.

“Tre anni fa il governo di Giorgia Meloni era l’unico in Europa ad aver capito che occorreva rivedere le regole del Green Deal per coniugare la sostenibilità ambientale con la sostenibilità economica e sociale, ci siamo mossi e finalmente oggi abbiamo una maggioranza di Paesi europei che chiedono alla Commissione di agire subito. Vedremo il 16, quando la Commissione ci ha comunicato che avrebbe presentato due documenti importanti e fondamentali, la revisione del CBAM e la revisione del regolamento sulle Co2 e i veicoli leggeri”, ha concluso.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS)

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Economia

Orsini “Fare presto sul mercato dell’energia. Mercosur? Non perdere l’occasione”

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ROMA (ITALPRESS) – Il Dl Energia “più che mia è una preoccupazione delle imprese italiane, oggi la competitività si basa soprattutto sull’energia. Quando non siamo competitivi sull’energia rischiamo di perdere pezzi di industria importante”. Così Emanuele Orsini, presidente di Confindustria, a margine di Atreju. “Attenzione, serve fare presto. Capisco gli errori del passato per le scelte non fatte – aggiunge –, ma oggi servono le condizioni per essere competitivi. Noi non abbiamo la capacità di fare debito pubblico come fa la Germania che investe 26 miliardi per abbassare il prezzo dell’energia nel 2026 e saremo ancora meno competitivi”.

“Noi abbiamo sempre chiesto un piano industriale che avesse una visione di almeno 3 anni, abbiamo lavorato insieme per fare in modo che l’iperammortamento avesse 2026-27-28. Speriamo rimanga così, io credo che questa sia la via per avere una visione a lungo termine a chi fa investimenti”. Tutto questo “insieme alla Zes che sta facendo sì che il Sud diventi più forte. E’ ovvio che serve volare alto perché le nostre imprese hanno bisogno di competitività e per essere produttivi e incrementare la competitività servono investimenti”.

“Il Mercosur ci preoccupa. Ci aspettiamo che gli Usa nel prossimo anno possano avere un calo e per noi è un partner importante. Noi oggi non possiamo perdere l’opportunità di un negoziato che dura da 25 anni. Quello dell’Italia è un voto determinante e non possiamo perdere questa occasione, abbiamo saputo dell’astensione del Belgio e la posizione del Brasile. Serve far presto e trovare le condizioni che mettano in tranquillità gli agricoltori, che sono un pezzo importante dell’Europa perché serve trovare le giuste compensazioni e tutele, ma non possiamo perdere un pezzo di Pil così importante che è quello dell’industria europea”, ha concluso.

– Foto IPA Agency –
(ITALPRESS).

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Orsini “Fare presto sul mercato dell’energia. Mercosur? Ci preoccupa”

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ROMA (ITALPRESS) – Il Dl Energia “più che mia è una preoccupazione delle imprese italiane, oggi la competitività si basa soprattutto sull’energia. Quando non siamo competitivi sull’energia rischiamo di perdere pezzi di industria importante”. Così Emanuele Orsini, presidente di Confindustria, a margine di Atreju. “Attenzione, serve fare presto. Capisco gli errori del passato per le scelte non fatte – aggiunge –, ma oggi servono le condizioni per essere competitivi. Noi non abbiamo la capacità di fare debito pubblico come fa la Germania che investe 26 miliardi per abbassare il prezzo dell’energia nel 2026 e saremo ancora meno competitivi”.

“Noi abbiamo sempre chiesto un piano industriale che avesse una visione di almeno 3 anni, abbiamo lavorato insieme per fare in modo che l’iperammortamento avesse 2026-27-28. Speriamo rimanga così, io credo che questa sia la via per avere una visione a lungo termine a chi fa investimenti”. Tutto questo “insieme alla Zes che sta facendo sì che il Sud diventi più forte. E’ ovvio che serve volare alto perché le nostre imprese hanno bisogno di competitività e per essere produttivi e incrementare la competitività servono investimenti”.

“Il Mercosur ci preoccupa. Ci aspettiamo che gli Usa nel prossimo anno possano avere un calo e per noi è un partner importante. Noi oggi non possiamo perdere l’opportunità di un negoziato che dura da 25 anni. Quello dell’Italia è un voto determinante e non possiamo perdere questa occasione, abbiamo saputo dell’astensione del Belgio e la posizione del Brasile. Serve far presto e trovare le condizioni che mettano in tranquillità gli agricoltori, che sono un pezzo importante dell’Europa perché serve trovare le giuste compensazioni e tutele, ma non possiamo perdere un pezzo di Pil così importante che è quello dell’industria europea”, ha concluso.

– Foto IPA Agency –
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